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Il Patto educativo che da Napoli vuole contrastare povertà e disagio minorile

di Redazione GRS


 

Il suono delle cariche della polizia israeliana l funerale della giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akle, immagini che hanno indignato il mondo intero.

Oggi parliamo del Patto educativo firmato a Napoli lo scorso 13 maggio e riguarda l’intera area metropolitana della città. A volerlo dallo scorso autunno è stato il vescovo don Mimmo Battaglia e il documento porta la firma della Diocesi napoletana, del ministero dell’Istruzione, delle istituzioni locali, del forum terzo settore della Campania e dell’impresa sociale Con i bambini.

Nell’articolo 1 del Patto è scritto che intende contrastare e prevenire “i fenomeni della povertà educativa, della dispersione scolastica e del disagio formativo, nell’area metropolitana di Napoli, e intende restituire centralità culturale, civile e amministrativa, alla questione educativa intesa come responsabilità dell’intera comunità”.

La durata prevista è di tre anni e sarà soggetto a una fase di monitoraggio mentre nell’ultimo articolo è scritto che “costituisce un documento pilota di riferimento, che potrà essere adottato in altri contesti che presentino significativi fattori di rischio di dispersione e di disagio formativo”.

Per capire qual è l’importanza di questo Patto ascoltiamo Giovanpaolo Gaudino, portavoce del Forum terzo settore della Campania che è uno dei soggetti firmatari.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo  – giornale radio sociale

Ucraina: la condizione delle persone con disabilità

di Fabio Piccolino


 

Bentrovati all’ascolto del Grs Week da Fabio Piccolino, con la collaborazione di Vincenzo Massa.

Il quotidiano orrore che da quasi tre mesi attraversa l’Ucraina è ancora più drammatico per le persone fragili: difficoltà quotidiane che, in maniera differente, coinvolgono sia chi vive nel paese in guerra sia chi è riuscito a fuggire.
Secondo il Forum europeo sulle disabilità, le persone con disabilità in Ucraina sono circa 2,7 milioni, di cui 261mila con problemi cognitivi. Persone bisognose di assistenza, la cui quotidianità è stata fortemente alterata dalle innumerevoli conseguenze del conflitto. Continua a leggere

Ogni giorno in Italia 165 morti premature legate all’aria inquinata

di Redazione GRS


 

Le voci di protesta che si sono levate in tante parti del mondo dopo l’uccisione della giornalista Shireen Abu Akle da parte dell’esercito israeliano durante gli scontri a Jenin.

Oggi parliamo di ambiente e salute ritorniamo sulla correlazione tra i’inquinamento atmosferico e morti premature: in Italia sono circa 60 mila persone l’anno, 165 in media ogni giorno, secondo i dati dell’Agenzia europea dell’Ambiente.

Tra le zone più colpite ci sono la Valle del Sacco nel Lazio, l’agglomerato di Napoli e Caserta e soprattutto il bacino padano, una delle aree a maggior rischio sanitario d’Europa insieme ad alcune regioni di Polonia e Repubblica Ceca.

Sono alcuni dei dati chiave del Position paper “La qualità dell’aria”, pubblicato da parte del Gruppo di lavoro dell’Alleanza per lo sviluppo sostenibile – Asvis sul Goal 11 (Città e comunità sostenibili), contenente un’analisi aggiornata e una serie di proposte sul fenomeno dell’inquinamento atmosferico in Italia. Ascoltiamo le voci di esperti e amministratori pubblici raccolte da Asvis in un video diffuso su youtube.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

In 10 anni raddoppiato il numero di minori seguiti nei servizi di neuropsichiatria

di Redazione GRS


 

La voce della giornalista palestinese di Al Jazeera Shireen Abu Akleh che è stata uccisa durante il raid israeliano nel campo profughi di Jenin in CisGiordania.

Oggi parliamo di un tema molto delicato e importante. A causa della Pandemia e del suo impatto sulla salute generale della popolazione, il benessere psichico dei minori è diminuito oltre il 10% a livello mondiale, con il raddoppio dei bambini sotto la soglia del disagio, con un aumento di rabbia, noia, difficoltà di concentrazione, senso di solitudine e di impotenza, stress, disturbi del sonno oltre che di patologie anche più severe come disturbi del comportamento alimentare ed autolesionismo.

In Italia i disturbi neuropsichici dell’età evolutiva colpiscono quasi 2 milioni di bambini e ragazzi, tra il 10 e il 20% della popolazione infantile e adolescenziale tra i 0 e i 17 anni, con manifestazioni molto diverse tra loro per tipologia, decorso e prognosi. La loro incidenza è in ascesa, in meno di dieci anni è raddoppiato il numero di bambini e adolescenti seguiti nei servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

A diffondere questi dati nell’ambito della settimana europea di sensibilizzazione sulla salute mentale e in occasione dei suoi 50 anni è stata ieri la Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Ascoltiamo la presidente Elisa Fazzi, direttore unità operativa degli ospedali civili e università di Brescia.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Contrastare insicurezza alimentare e povertà: intervista a Licia Casamassima di Azione Contro la Fame

di Admin GRS


 

“Mai più fame – Dall’emergenza all’autonomia” è il progetto di Azione Contro La Fame per frenare la propagazione di una “pandemia silenziosa” – l’insicurezza alimentare – che mette in ginocchio le famiglie più vulnerabili del Paese. Uomini, donne e bambini che facevano già i conti con la difficile congiuntura economica e che, negli ultimi anni, hanno pure dovuto subire gli effetti del coronavirus sulla propria capacità di generare reddito. Secondo i più recenti dati diffusi dall’Istat, sono 5,6 milioni le persone che vivono una condizione di povertà assoluta in Italia. 1,3 milioni sono bambini.
Ne parliamo con la responsabile programmi di Azione Contro la Fame Licia Casamassima.