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Guerra, la voce delle ucraine d’Italia. Violenza e baby gang: dati allarmanti

di Redazione GRS


 

Il pianto di una donna sopravvissuta al bombardamento di un ospedale pediatrico e di un reparto maternità a Mariupol. Questo è il suono atroce e disumano di una guerra.

Il crimine, il sangue e la morte sono solo una delle conseguenze della guerra. I profughi sono 2 milioni ma aumenteranno, una marea umana in movimento composta soprattutto da donne e bambini. Su questo tema la redazione del Giornale radio sociale sta lavorando a un approfondimento nel prossimo Grs Week di sabato e domenica. Ieri il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha detto che solo in città si attendono almeno 100mila persone. Poi ci sono le ucraine d’Italia a cui la cooperativa sociale Cidas ha dato voce. Socie e operatrici socio-sanitarie che lavorano e vivono o hanno la cittadinanza nel nostro Paese. Ascoltiamo la loro voce.

Rimaniamo in Italia ma parliamo sempre di violenza, un’altra violenza fatta di scontri urbani. Calci, pugni, minacce, aggressioni immotivate nei confronti dei propri coetanei. Da Milano a Catania, le notti italiane tornano a essere segnate dalle azioni violente delle cosiddette ‘baby gang’.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Guerra Ucraina: in prima linea per i rifugiati. Intervista a Chiara De Stefano di Intersos

di Redazione GRS


 

 

 

Mentre gli ordigni bellici scandiscono il tempo in Ucraina da quasi due settimane, tra tentativi di negoziazione e pseudo-annunci di cessate il fuoco, l’esodo dei rifugiati diventa sempre più massiccio. La macchina della solidarietà si è attivata sin dalle primi giorni di guerra, con il terzo settore italiano in prima linea ai confini del Paese invaso dalla Russia. Il clima che si respira dal fronte non è per niente rassicurante, come ci racconta Chiara De Stefano, di Intersos, che opera attualmente a Tudora (Moldavia): “Al momento da qui sono passate circa 250.000 persone in fuga dalla guerra, ma ci aspettiamo che dalle prossime ore e nelle prossime settimane la situazione possa peggiorare proprio con l’evolversi della situazione nel Paese ucraino”.
L’organizzazione umanitaria si occupa di accogliere all’interno di strutture dedicate soprattutto anziani e minori fornendo sostegno sanitario, psicologico, alimentare e logistico: “Noi diamo un primo soccorso e assistenza, poi capiamo quali sono le difficoltà di queste persone, i bisogni. Vediamo tantissimi bambini, alcuni hanno sofferenze fisiche dovute al viaggio e al grande freddo, alcuni sono molto spaventati”.
Questa l’intervista a Chiara De Stefano (Intersos), ai microfoni di Fabio Piccolino

Ucraina, il canto della bambina e le voci dal confine

di Redazione GRS


 

La voce di una bambina ucraina che canta Let it go di Frozen nel rifugio.  La tregua per consentire i corridoi umanitari e la guerra che si sposta sull’economia: vietato l’import di gas e petrolio russi negli Usa, lo stesso farà anche la Gran Bretagna.

Il dramma dei profughi, ormai due milioni e presto potrebbero raddoppiare per una crisi umanitaria senza precedenti: in Italia sono giunte già 21mila persone. Oltre al confine polacco c’è quello moldavo, Fabio Piccolino ha intervistato Chiara De Stefano di Intersos che si trova a Tudora, in Moldavia, al confine con l’Ucraina e a due ore di macchina da Odessa.

Un altro stralcio dell’intervista potrete ascoltarla nel notiziario Grs di oggi mentre quella integrale sarà pubblicata sul sito del Giornale radio sociale. C’è poi un tema che è quello degli aiuti e del coordinamento dell’accoglienza, dai profughi in fuga a quelli al confine o ancora dentro l’Ucraina. Nel prossimo fine settimana su questo si accenderà il focus del Grs Week per capire come parte e come può funzionare la macchina della solidarietà.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

8 Marzo: donne in guerra e donne no war in marcia per i diritti

di Redazione GRS


 

Le voci delle donne combattenti ucraine nel loro messaggio per la Giornata internazionale della donna. Questa è ad alta velocità, oggi 8 marzo 2022, giorno 13 della guerra.

Le bombe, i negoziati e i corridoi umanitari, i profughi che sono già 1 milione e mezzo e che potrebbero arrivare a 5 milioni. In questa festa della donna sono tanti gli appelli come quello di di Pangea, che insieme a F. e ad altre donne afghane che l’Ong ha aiutato a fuggire, oggi chiede a gran voce la pace, dopo aver visto in faccia la guerra. “In Ucraina come in Afghanistan, sulle donne ricade il costo economico e sociale delle guerre”.

E il nostro focus oggi è proprio per la Giornata internazionale dei diritti della donna di cui parleremo ampiamente nel notiziario Grs insieme alla guerra in Ucraina. La campagna di Unicef e la lettera delle donne di Scampia con l’associazione Chi rom e chi no: ascoltiamo le voci di Gabriele Corsi ed Emma Ferulano

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Ucraina, nella piazza no war: cosa chiedono i pacifisti italiani

di Redazione GRS


 

Il coro della piazza no war a Mosca sabato scorso, le mobilitazioni sono costate 4.300 arresti secondo le Ong. Oggi 7 marzo 2022, giorno 12 della guerra.

Si chiedono corridoi umanitari tra le città assediate e i toni del conflitto si fanno sempre più duri. Anche a Roma in migliaia sono scesi in piazza con le bandiere della pace per una manifestazione dove non sono mancate le polemiche. Fabio Piccolino ha seguito il corteo per il Giornale radio sociale e ha raccolto alcune delle voci che si sono alternate sul palco di piazza San Giovanni.

Nel notiziario Grs on line dalle 12 ci sarà un’altra ampia pagina dedicata al conflitto e alle sue conseguenze. Cambiamo brevemente pagina e come ogni lunedì aggiorniamo il numero delle morti bianche con L’Osservatorio indipendente di Bologna.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale