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GRS WEEK 22-23 SETTEMBRE / RIFORMA COPYRIGHT: QUALI RISCHI DOPO LA DIRETTIVA EUROPEA

di Redazione GRS


Bentornati all’ascolto del Grs week. In studio Giuseppe Manzo

 

Le  regole nella giungla dei social, finalmente. Basta fake news e ora il lavoro giornalistico sarà pagato dignitosamente. Questi sarebbero gli obiettivi raggiunti con la nuova direttiva europea che riforma il Copyright. Ma le cose stanno proprio così? Non esattamente.  Ma prima ascoltiamo la scheda di Elena Fiorani che ci spiega i prossimi passaggi istituzionali della direttiva:

 

Scheda Elena Fiorani

(Lo scorso 12 settembre il testo di riforma della direttiva copyright è stato votato ed approvato dal Parlamento europeo ma il cammino della direttiva non è finito. Adesso il testo approvato sarà posto in discussione col Consiglio dell’Unione a porte chiuse e uscirà un altro testo, tra quello del Parlamento e quello del Consiglio, che poi sarà votato nella plenaria del Parlamento, probabilmente a gennaio 2019. Dopo la direttiva ha bisogna che i vari Stati la recepiscano per diventare legge, potendo anche entro certi limiti modificarla).

 

Ad analizzare in modo continuo e puntuale l’iter di questa direttiva è il blog Valigia Blu che prima, durante e dopo l voto ha sottolineato in modo preciso i punti delicati. Ascoltiamo la fondatrice di Valigia Blu e del Festival internazionale di giornalismo di Perugia Arianna Ciccone:

 

Audio Arianna Ciccone

 

Sono due gli articoli 11 e 13 sono quelli più delicati che aprono a quella è stata definita la link tax: novità che stravolgeranno l’uso quotidiano e personale delle piattaforme social. Ascoltiamo ancora Ciccone:

 

Audio Arianna Ciccone

 

Editoria e fake news, ma davvero sarà un futuro radioso con questa direttiva? Secondo la fondatrice del Festival di Perugia potrebbe, al contrario, essere controproducente. Ascoltiamo:

Audio Arianna Ciccone

 

E con questo è tutto notizie e approfondimenti sul sociale www.giornaleradiosociale.it

 

Per ascoltare l’audio integrale di Arianna Ciccone clicca qui

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Festival di Venezia: tutti i film ‘sociali’ da vedere nelle sale

di Clara Capponi


Bentornati all’ascolto del Grsweek da Clara Capponi, in studio Francesca Spanò
E’ trascorsa quasi una settimana dalla sua chiusura eppure la 75ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, continua a far parlare di sé per il carattere sociale delle pellicole.
I 21 titoli della Mostra ci consegnano un racconto sfaccettato della società odierna e delle sue pieghe problematiche, declinati in tanti temi diversi: dalla corruzione al potere a una maggiore equità sociale e attenzione al ruolo della donna.
Tra i film sociali italiani “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini, purtroppo ignorato dai premi della sezione orizzonti, racconta gli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi, riaprendo il dibattito su uno dei casi di cronaca che più di altri hanno puntato i riflettori sul sistema penitenziario italiano, e il trattamento riservato ai detenuti, in particolare tossicodipendenti.
Sonoro
What you gonna do when the world’s in fire?” del regista italiano Roberto Minervini è un documentario ambientato a New Orleans nell’estate del 2017, quando una serie di brutali uccisioni di giovani africani americani per mano della polizia scuote gli Stati Uniti. Una scottante riflessione sulla disuguaglianza sociale nell’America odierna
Sonoro
A Venezia anche Rwanda, del regista Riccardo Salvetti. La pellicola, nata dalla tenacia di quattro giovani cineasti under 40 e finanziato tramite un crowfunding, racconta il 6 aprile 1994 quando la piccola repubblica dell’africa orientale viene sconvolta da uno dei genocidi più veloci e sistematici della storia
Sonoro
Il paradosso dell’integrazione e le paure che ci portiamo dentro: Tommaso Santi si è aggiudicato il premio MigrArti con Krenk il cortometraggio ambientato in un classe di quarta elementare di una scuola di Prato dove all’improvviso arriva un alieno, che incuriosisce e stupisce per le sue doti straordinarie.
Sonoro
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