Podcast

Povertà sanitaria: gli italiani che non si curano nonostante un Ssn universale

di Redazione GRS


 

 

Le voci degli studenti universitari a Teheran: protestano contro la repressione e le esecuzioni del regime nei confronti di chi protesta da mesi.

Oggi parliamo di povertà sanitaria. Nonostante l’impronta universalistica del nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN), parte consistente della spesa farmaceutica resta a carico dei cittadini. In particolare, nel 2021 (ultimi dati disponibili) il 43,5% (cioè 3,87 miliardi di euro) della spesa farmaceutica è stata pagata dalle famiglie (+6,3% rispetto al 2020), con profonde differenze tra le possibilità di quelle povere e quelle non povere.

Una persona indigente, ha a disposizione un budget per la salute pari a soli 9,9 euro al mese, mentre una persona non povera ha a disposizione sei volte tanto, cioè 66,83 euro mensili. Limitandoci al budget per l’acquisto di farmaci, i poveri hanno a disposizione solo 5,85 euro, mentre i non poveri 26″.

È quanto emerge dal 10° Rapporto Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci realizzato con il contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici e ABOCA da OPSan – Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (organo di ricerca di Banco Farmaceutico). Ascoltiamo il professore Giancarlo Rovati, coordinatore scientifico del Rapporto.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Il Sud e la qualità della vita che non si misura con sole, mare e cibo

di Redazione GRS


 

 

La voce di Candida Lobes sulla Geo Barents di Medici senza frontiere: racconta delle nascite di bambini a bordo di una nave che ha salvato loro la vita ancor prima di nascere.

Oggi parliamo di qualità della vita e della classifica pubblicata ogni anno dal Sole24Ore che è anche tema di dibattito e di non poche polemiche. Per entrare nel merito senza sterili difese di campanile bisogna guardare i dati in modo preciso e approfondito. Bologna vince su tutti per la quinta volta in 12 anni, in generale il nord va sempre meglio mentre in fondo alla classifica ci sono Napoli, la Calabria, la Sicilia e il Sud.

Nulla di nuovo se tutti gli indicatori socio-economici parlano di un divario territoriale cronico con l’allarme Svimez per il potenziale mezzo milione di nuovi poveri  nel 2023 nel Mezzogiorno. Un focus meritano due dati. Il primo riguarda il benessere delle donne che vede Napoli al penultimo posto, davanti solo a Vibo Valentia. Ascoltiamo Daniela Santarpia, presidente cooperativa sociale Eva.

Per quanto riguarda la Sicilia è Palermo a registrare un tonfo di diverse posizioni mentre Agrigento rappresenta il fanalino di cosa su diversi indicatori. Ascoltiamo Giuseppe Fiolo che in Sicilia è il responsabile di Legacoopsociali.

Le “Vite in movimento” di 16 giovani che con le foto raccontano il mondo

di Redazione GRS


 

L’edizione straordinaria del telegiornale del 12 dicembre 1969 quando bomba nella banca nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano diede inizio alla strategia della tensione e agli anni di piombo.

Oggi parliamo di un mostra promossa da UNICEF – in collaborazione con Grandi Stazioni Retail e con il supporto di Accademia Italiana – dal titolo “Vite in Movimento. Sogni e sfide di 16 adolescenti in Italia”.  La mostra fotografica è stata inaugurata a Roma Tiburtina in occasione della giornata mondiale dei diritti umani (10 Dicembre) fino alla giornata internazionale per i diritti dei migranti (18 Dicembre).

Simbolica la scelta della stazione per ospitare l’esposizione che, attraverso scatti selezionati, invita il visitatore a guardare il mondo dagli occhi di ragazze e ragazzi che si sono trovati a lasciare il Paese d’origine e sono arrivati recentemente in Italia.

La mostra è infatti il risultato di un workshop che ha coinvolto 16 ragazze e ragazzi da 6 Paesi diversi realizzato in collaborazione con Giacomo Pirozzi, fotografo professionista che dal 1991 lavora con l’UNICEF in contesti di vulnerabilità.  Ragazze e ragazzi sono stati guidati in uno studio tecnico dell’immagine, hanno ricevuto una macchina fotografica con cui hanno descritto spaccati della loro realtà, che hanno commentato con un attento lavoro di story-telling.  Ascoltiamo il fotografo Pirozzi e uno dei ragazzi coinvolti nel progetto, Mamoudou.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Iran: una protesta globale per la libertà

di Fabio Piccolino


 

Bentrovati all’ascolto del Grs Week da Fabio Piccolino

Mohsen Shekari aveva 23 anni, Hadis Najafi ne aveva 20, Mahsa Amini 22. Sono tre delle vittime del regime di Teheran, divenuti loro malgrado un simbolo delle proteste che da quasi tre mesi stanno infiammando l’Iran.

E’ stata chiamata “La rivolta delle donne”, ma è stato ben presto chiaro che quello in corso è un cambiamento che attraversa la società dalle radici, per opporsi a un regime autoritario, violento, discriminatorio guidato da una oligarchia religiosa che reprime ogni forma di dissenso: dal 5 al 7 dicembre è stato proclamato uno sciopero generale, con una partecipazione che in alcune zone ha sfiorato il 100%. Continua a leggere