Archivi categoria: Sport

Sport contro i pregiudizi: il Comitato europeo delle regioni approva il parere d’iniziativa


Sport europeo

Il Comitato europeo delle Regioni ha approvato il ruolo dello sport nella lotta ai pregiudizi e nella promozione della pace. Il servizio è di Elena Fiorani.

Roberto Pella, vicepresidente Anci, ha presentato in sede europea il parere d’iniziativa sul ruolo sociale ed educativo dello sport nella lotta contro i pregiudizi e nel promuovere la convivenza pacifica soprattutto tre le giovani generazioni. L’obiettivo è aprire una stagione innovativa per le politiche sportive nell’Unione.
Le principali richieste di comuni, province e regioni d’Europa riguardano: l’esclusione temporanea dalle nuove regole del Patto di Stabilità degli investimenti sulle infrastrutture sportive, se generativi in termini d’impatto sociale; l’inserimento nel Fondo sociale europeo di linee d’azione che contemplino in misura maggiore lo sport come strumento di coesione e inclusione; investimenti in programmi di formazione e inserimento lavorativo per i giovani

Basket, Silvia Marziali è la prima arbitra della Serie A1 dopo 30 anni


Canestro per la parità di genere

Silvia Marziali è la prima arbitra della Serie A1 di pallacanestro dopo 30 anni. Si tratta della prima italiana a dirigere competizioni come Euroleague Women. “Questo sport non è più prettamente maschile”, commenta l’arbitra.


Laureata in medicina con preparazione e serietà ha raggiunto passo dopo passo le più alte vette del basket nazionale ed europeo. Stella d’Oro al Merito Sportivo, è anche Ufficiale Medico dell’Aeronautica Militare, nel cui ambito si è particolarmente distinta nella lotta contro la Pandemia.
Ma come se non bastasse, lunedì 4 dicembre ha ritirato il Premio “Le Velo – L’Europa per lo sport”. Riconoscimento dove gli atleti venivano premiati non solo tenendo conto dei risultati conseguiti, ma anche all’insegna dell’umanità, e dei valori dei campioni.

Ed è proprio in quest’occasione che Marziali ha voluto scambiare due parole con il nostro canale. Marziali partiamo dal principio. Da dove è nata questa passione per il basket?
“E’ iniziata giocando. Giocavo già da molto piccola a Porto San Giorgio, nelle Marche. Sicuramente la passione me l’ha trasmessa mio padre visto che anche lui era un giocatore. Poi è andata avanti fino a che non sono entrata in medicina e ho dovuto smettere il basket giocato”.

Sport e carcere: il nuovo podcast del Centro sportivo italiano


Sportivi sempre

E’ il nuovo podcast realizzato dal Centro sportivo italiano su sport e carcere. Numerosi i temi approfonditi con esperti e protagonisti, per riflettere sui benefici psicofisici dell’attività sportiva.


Dal 27 novembre è in rete il podcast del Centro Sportivo Italiano che approfondisce i benefici dello sport nei luoghi di detenzione: scopri le potenzialità dell’attività sportiva per i detenuti e ascolta gli interventi degli esperti in questo podcast realizzato con Radio Brusa nell’ambito dell’omonimo progetto

Il legame tra sport e carcere analizzato con la competenza e l’esperienza di chi conosce i luoghi di detenzione e la ventata benefica che l’attività sportiva può portare al loro interno: è questo l’argomento portante del podcast “Sportivi sempre” del Centro Sportivo Italiano, realizzato insieme a Radio Brusa.

Si tratta del terzo podcast del CSI e nasce nell’ambito dell’omonimo progetto, finanziato da Sport e Salute S.p.A. e dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dal 27 novembre, con due episodi ogni settimana, è possibile approfondire il potere terapeutico dello sport e la sua capacità di ridurre le tensioni sociali all’interno delle carceri.

Numerosi temi verranno approfonditi con l’intervento degli esperti e di chi tocca con mano i benefici psicofisici che genera lo sport nei detenuti: dall’attività sportiva come aiuto contro la recidiva all’esperienza nel carcere di San Vittore, dal potere terapeutico insito nel movimento ad un confronto con la realtà carceraria estera.

Sport femminili: il 2024 sarà l’anno in cui i ricavi globali delle competizioni supereranno il miliardo di euro


Trend positivi

Secondo le stime della società di consulenza Deloitte, i ricavi globali delle competizioni sportive femminili supereranno per la prima volta la soglia del miliardo di euro nel 2024. Oltre il 50% delle entrate proverrà ancora dal Nord America, nonostante la rapida crescita del calcio femminile in Europa.


I ricavi delle competizioni sportive femminili globali continueranno la loro tendenza al rialzo anche l’anno prossimo, stima la società di consulenza Deloitte.
Secondo le stime pubblicate mercoledì dalla società di consulenza Deloitte, i ricavi globali delle competizioni sportive femminili supereranno per la prima volta la soglia del miliardo di euro nel 2024.

In totale, gli esperti finanziari dell’azienda britannica contano per il prossimo anno un fatturato complessivo di 1,28 miliardi di dollari, ovvero 1,12 miliardi di franchi. Dopo il successo della Coppa del Mondo organizzata l’estate scorsa da Australia e Nuova Zelanda, il solo calcio dovrebbe valere 555 milioni di dollari (487 milioni di franchi).

Oltre il 50% delle entrate derivanti dalle competizioni femminili proverrà ancora dal Nord America, nonostante la rapida crescita del calcio femminile in Europa.
“Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita eccezionale dello sport femminile in tutto il mondo, che ha portato a un aumento significativo del suo valore commerciale, che a sua volta ha motivato un crescente interesse da parte degli investitori”, osserva Jennifer Haskel, analista del dipartimento Sports & Business. Deloitte. Fondamentalmente, aggiunge, lo sport femminile è sempre più visto come un prodotto a sé stante, distinto dallo sport maschile d’élite.

Si prevede che la tendenza continui negli anni successivi, rafforzata da un aumento dei diritti di trasmissione pagati dai canali televisivi o dalle piattaforme di contenuti.
Attualmente i ricavi commerciali (accordi di sponsorizzazione, partnership e vendita di prodotti derivati) rappresentano oltre il 50% del fatturato generato dalle competizioni sportive femminili.

Sport e salute mentale: il progetto Easmh si chiude oggi a Roma con una partita di calcio solidale


Binomio vincente

Dopo 3 anni di attività termina Easmh, il progetto che ha dato vita alla prima rete europea di operatori dello sport e della salute mentale per promuovere l’attività motoria nella riabilitazione psichiatrica. Oggi a Roma la chiusura con una partita di calcio solidale.


Il progetto si conclude oggi lunedì 4 dicembre con una partita dal significato simbolico, che vedrà in campo una rappresentativa di medici psichiatri contro l’Università del Foro Italico che si contenderanno la prima Easmh Cup, e successivamente con una partita della Nazionale Crazy for Football, la squadra di calcio a 5 per persone con problemi di salute mentale che affronterà una rappresentativa del circolo sportivo Rai e di Rai per La Sostenibilità per contendersi la 4° edizione della #crazychallenge, presso il centro sportivo Pala To Live a Roma, lunedì 4 dicembre dalle ore 17.

Il progetto Easmh, co-finanziato dal programma Europeo Erasmus+ Sport, è stato promosso da Ecos (European Culture Sport and Organization), in collaborazione con primarie organizzazioni Italiane ed Europee, tra cui la European Psychiatric Association e il dipartimento di psichiatria dell’Università Vanvitelli di Napoli.

“Ormai è un dato di fatto: c’è bisogno di una grande attività di salute mentale nella nostra società– spiega lo psichiatra Santo Rullo– ogni giorno la cronaca ci segnala questo bisogno nelle persone di tutte le età, senza distinzione di genere o appartenenza sociale, ed è dimostrato scientificamente che lo sport può essere un elemento fondamentale del percorso di riabilitazione. Attraverso il progetto Easmh abbiamo dimostrato ulteriormente come sport e salute mentale siano un binomio vincente, per questo chiediamo al governo e alle istituzioni di essere parte attiva in quella che sicuramente potrà essere una vera e propria rivoluzione”.

La Rete Easmh è composta da operatori della salute mentale tra cui medici psichiatri, psicologi, assistenti sociali ed operatori dello sport tra cui allenatori, atleti, dirigenti sportivi per definire congiuntamente nuovi modelli integrati di riabilitazione psichiatrica. In circa 36 mesi di attività il consorzio di Easmh ha raccolto 147 manifestazioni di interesse da parte di operatori provenienti da circa 25 Paesi di tutto il mondo che ora metteranno a disposizione congiuntamente le proprie competenze in progetti di sport e salute mentale. Il progetto ha consentito anche la creazione del promo percorso formativo riguardante i principi di psichiatri per operatori Sportivi. Durante l’evento finale saranno consegnati i primi diplomi ufficiali riconosciuti con certificazione Livello 4 Eqf.
“È stato un percorso complesso ma appassionante- ha aggiunto Valerio Di Tommaso fondatore Ecos- in questi anni abbiamo capito che è necessario incrementare la quantità e la qualità dell’offerta sportiva perché abbia un valore terapeutico nei percorsi di riabilitazione psichiatria. I ragazzi di Crazy for Football poi ne sono un esempio lampante. Fare sport, qualunque sport, aiuta non solo a star meglio fisicamente ma anche mentalmente, soprattutto nei soggetti fragili. Sono certo che la rete di professionisti che abbiamo costruito in questi anni produrrà grandi risultati”.

Aics: il calendario 2024 realizzato da due studentesse del Liceo artistico di Brera


Un anno di impegno

Le studentesse del Liceo artistico di Brera sono le vincitrici del concorso di AiCS per le illustrazioni del calendario 2024. Il servizio di Elena Fiorani.

Lilia e Priscilla sono le studentesse che con le loro opere hanno meglio espresso i valori alla base della promozione sociale e sportiva. La premiazione si tiene oggi nel corso dell’assemblea nazionale AiCS che si tiene a Riccione. 90 le candidature arrivate, tra cui hanno prevalso le tavole ispirate ai lavori di Quentin Blake, famoso illustratore di libri per bambini e ragazzi.
Ogni mese racconta una piccola storia che si lega alla parola chiave prescelta. Solidarietà, missione, determinazione, libertà e natura sono solo alcuni dei temi chiave, che declinano di volta in volta gli impegni di AiCS. A condire il tutto, colori vividi e protagonisti di ogni età e cultura.

“100Esperte per lo sport”: dare voce e visibilità all’expertise femminile


100Esperte per lo sport

L’iniziativa, che viene presentata oggi a Roma, è rivolta al mondo dell’informazione per dare voce e visibilità all’expertise femminile, con una banca dati di oltre 450 profili di esperte in settori strategici selezionate con criteri scientifici.


La disparità tra donne e uomini nello sport è ancora un tema critico in termini di visibilità, accesso alle posizioni apicali, professionismo, retribuzione salariale, diritti. L’iniziativa “100esperte per lo sport”, che sarà presentata a Roma alla presenza di protagonisti e rappresentanti istituzionali, tra cui il Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, è un progetto concreto, che agisce sul mondo dell’informazione per dare voce e visibilità all’expertise femminile.

All’evento, che si terrà a Roma mercoledì 29 novembre 2023 alle 15.00, presso la sede del Coni (Piazza Lauro de Bosis 15), interverranno, oltre al Ministro Andrea Abodi, Diana Bracco, Presidente Fondazione Bracco; Diana Bianchedi, Chief Strategy Planning Legacy Officer Milano Cortina 2026; Antonio Parenti, Capo Rappresentanza in Italia della Commissione Europea; Silvia Salis, Vicepresidente vicaria CONI; Monia Azzalini, Responsabile settore Media e Genere, Osservatorio di Pavia; Marco Mazzocchi, Caporedattore e conduttore RaiSport; Silvia Garambois, Presidente GiULiA; Elisa Giomi, Commissaria AGCOM; Manuela Claysset, Responsabile Politiche di genere e diritti UISP; Fiona May, ex lunghista, Board of trustees children’s Foundation of UEFA; Laura Pellicoro, mezzofondista; Luisa Rizzitelli, Presidente ASSIST; Valeria Straneo, ex atleta, campionessa di maratona, con la moderazione di Elisabetta Migliorelli, Vicedirettrice TG2 e contributi video di Maria Luisa Garatti, avvocata dello sport e atleta, e Katia Serra, ex calciatrice.

Sul fronte della rappresentazione mediale lo sport è il 5° argomento più frequente a livello globale, ma la porzione di notizie che riguardano le atlete professioniste è il 14%, percentuale che scende al 3% se consideriamo l’Italia (fonte GMMP). Secondo il Report Calcio 2023, tra il 2008 e il 2022 le calciatrici tesserate per la FIGC sono quasi raddoppiate (da 18.854 a 36.552) e si stima una crescita esponenziale del valore commerciale del calcio femminile in futuro (da 6,6 milioni di euro nel 2021 a 46,7 nel 2033).

Nonostante ciò, un’analisi dei maggiori notiziari italiani condotta dall’Osservatorio di Pavia mostra come solo l’1,7% di notizie sportive sia dedicato al calcio femminile, a fronte di una percentuale complessiva del 44% focalizzata su questo sport. Anche l’accesso alle posizioni dirigenziali è ancora fortemente squilibrato, basti pensare che nel calcio le donne sono il 19,8% degli allenatori e solo il 12,4% dei dirigenti federali (rilevazioni CONI). Sul fronte dei diritti ad oggi il professionismo sportivo femminile riguarda unicamente il golf e il calcio di serie A (quello maschile si estende anche a basket e ciclismo su strada) con una presenza di appena il 28,2% di atlete professioniste. Il carattere dilettantistico del mondo sportivo contribuisce a incrementare altre discriminazioni, come il divario di retribuzione, uno dei problemi più evidenti nello sport femminile.

I media hanno un ruolo centrale nel contribuire a un’inversione di questa tendenza, come ribadito recentemente anche dall’Unione Europea, (Towards More Gender Equality in Sport, European Commission). Il progetto “100 donne contro gli stereotipi” (#100esperte), nato da un’idea di Gi.U.Li.A. Giornaliste e dall’Osservatorio di Pavia, con il sostegno di Fondazione Bracco e il supporto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, è una banca dati online liberamente accessibile con oltre 450 profili di esperte in settori strategici (Sport, STEM, Economia e Finanza, Politica internazionale, Storia e Filosofia) selezionate con criteri scientifici, perché siano interpellate da giornalisti, organizzatori di eventi e talk show, agenzie e uffici stampa, scuole e università per colmare l’assenza di donne di grande professionalità ed eccellenza nel panorama dei media e della comunicazione italiana.