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Sport contro la povertà: in Madagascar il progetto Play4Mada


 

 

Play4Mada

E’ il progetto sostenuto da Giorgia Sottana, ex capitana della nazionale di basket femminile e Mattia Bernardinello allenatore di basket. Il servizio è di Elena Fiorani.

Il Madagascar non è solo spiagge dorate e mare cristallino ma, secondo i dati di Save the Children è “un Paese colpito dalla peggiore crisi alimentare delle ultime due generazioni, dove un bambino su sei al di sotto dei 5 anni soffre di malnutrizione acuta”.
Per intervenire e dare un sostegno ai più piccoli è nato PlayforMada, progetto che ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei ragazzi e delle ragazze che frequentano le scuole e i licei della città di Tulear proponendo, in orario extrascolastico, attività sportive, motorie e ricreative fondamentali per la loro crescita ed il loro benessere psicofisico, praticate in un ambiente protetto e sicuro, tenendoli lontani dalla strada, dalla delinquenza e da attività potenzialmente pericolose.

Bologna, stasera un gruppo di atlete accenderà l’albero di Natale a colpi di pedali


Energia positiva

Stasera a Bologna saranno allestite postazioni per bimbe e donne sportive che a colpi di pedali produrranno l’energia necessaria per accendere l’albero di Natale e si alterneranno sul palco atlete del passato e del presente per raccontare le loro storie e fare gli auguri alla città.

A Bologna, città che prima in Italia ha adottato la Carta Etica dello sport femminile, si prepara una giornata speciale!

Giovedì 22 dicembre, dalle 18 alle 19.30 in Salaborsa (Piazza del Nettuno 3), le atlete bolognesi accendono la passione per lo sport femminile!

Saranno allestite postazioni per le sportive che a colpi di pedali produrranno l’energia necessaria per accendere l’albero di Natale e si alterneranno sul palco atlete del passato e del presente per raccontare le loro storie e fare gli auguri alla città!

Il Comune di Bologna e la sua assessora allo sport Roberta Li Calzi stanno organizzando tutto per accogliere bimbe, ragazze e donne, per un riconoscimento e una valorizzazione importante dello sport femminile!

Alfabeto della gentilezza nello sport: premiato a Firenze il progetto della giornalista Gaia Simonetti


Giusto riconoscimento

Premiato a Firenze il progetto Alfabeto della gentilezza nello sport: un lavoro che parte dai bambini ma rivolto ai grandi e che ha generato 25 mila parole gentili in 400 giorni, a cui sono seguiti gesti pratici con le famiglie, le scuole e le società sportive. L’idea è della giornalista Gaia Simonetti.

Il Panathlon Club Firenze ha consegnato il premio al merito sportivo a Gaia Simonetti come ”ambasciatrice di gentilezza nel sociale e nello sport”. Un riconoscimento che valorizza anche i progetti sociali nello sport che Ussi Toscana promuove come il “Premio Costruiamo Gentilezza nello sport” assegnato, a settembre, a Guglielmo Vicario, portiere dell’Empoli per il gesto di accoglienza e di ospitalità nei confronti di una famiglia fuggita dalla guerra.

“Il Premio Panathlon 2022 conferito a Gaia Simonetti – ha dichiarato Maurizio Mancianti, presidente Panathlon Club Firenze – è la testimonianza del continuo impegno del Panathlon Club Firenze nel valorizzare nel sociale e nello sport le iniziative dei tanti atleti, dirigenti, giornalisti e sportivi in generale che con il loro esempio quotidiano rappresentano una speranza per i giovani e per i meno fortunati”.

Calcio, le nuove linee guida Agcom: obbligo di “garantire l’esercizio del diritto di cronaca”


Tutto il calcio, immagine per immagine

L’AGCOM ha deciso che dalla stagione 2024-25 la Lega Serie A avrà l’obbligo di «garantire l’esercizio del diritto di cronaca fornendo anche le immagini degli spalti». Secondo l’autorità garante delle comunicazioni, infatti, certe immagini devono essere rese disponibili perché rientrano nel diritto di cronaca.

La decisione fa parte delle nuove “linee guida” per la vendita dei diritti televisivi per il triennio 2024-2027 e dovrebbe quindi entrare in vigore dalla stagione 2024/25. Giacomo Lasorella, che da due anni è presidente dell’AGCOM, ha detto però di confidare nel fatto che, seppur non ancora obbligata a farlo, la Lega Serie A scelga di fornire le immagini già da questo gennaio, alla ripresa del campionato.

Intervistato da Repubblica, Lasorella ha detto che la Lega Serie A «dovrà fornire le immagini di eventi rilevanti sul piano della cronaca a qualsiasi testata giornalistica ne faccia richiesta» e ha aggiunto che quelle immagini dovranno essere «nitide, complete ed esaurienti». Sempre Lasorella ha spiegato che la decisione è anche una conseguenza dei fatti accaduti a fine ottobre allo stadio Meazza di Milano durante Inter-Sampdoria, quando i capi del tifo organizzato interista avevano obbligato migliaia di spettatori a lasciare i loro posti nel secondo anello verde dopo la notizia della morte di Vittorio Boiocchi, uno dei capi ultrà della curva dell’Inter.

Quanto successo al Meazza durante Inter-Sampdoria è stato un fatto avvenuto all’interno di uno stadio mentre si giocava una partita di calcio, una partita le cui immagini erano vincolate da appositi diritti ceduti in esclusiva. Era però anche un fatto extracalcistico, una notizia a prescindere dal calcio. Quel giorno, però, ha detto Lasorella, «non tutte le testate poterono documentare i fatti del Meazza come l’evento avrebbe meritato e come chiedevano a gran voce».

di Pierluigi Lantieri

I ciclo-pendolari di Roma realizzano la prima ciclabile umana della capitale


Ciclo pendolari

Questa mattina le romane e i romani che si spostano quotidianamente in bicicletta si sono dati appuntamento a Porta Pia per realizzare la prima ciclabile umana della capitale. La manifestazione riprende lo spirito delle analoghe iniziative già organizzate a Milano, Lecce, Genova e Napoli.

Il programma dei ciclo-pendolari prevede la creazione di una corsia ciclabile lungo Viale Policlinico, utilizzando le biciclette stesse per rivendicare lo spazio negato alla mobilità leggera e invaso dal numero abnorme di automobili che circolano nella capitale.

La manifestazione riprende lo spirito delle analoghe iniziative già organizzate a Milano, Lecce, Genova e Napoli, adattandolo al contesto romano.

La situazione delle ciclabili a Roma è disastrosa: frammenti di ciclabile sparsi per la città, spesso interrotti improvvisamente nel nulla; ciclabili inspiegabilmente eliminate durante i lavori di rifacimento del manto stradale; pochissima manutenzione; nessuna infrastruttura per la sicurezza delle biciclette in corrispondenza degli incroci pericolosi; nessun controllo da parte della polizia municipale con conseguente invasione delle ciclabili da parte di motorini e auto in sosta. Roma, secondo il recente rapporto pubblicato da Clean Cities, è ultima in classifica fra le capitali europee per densità di ciclabili con appena 23 km di ciclabile ogni 100 kmq di area urbana, contro i 161 di Milano, 372 di Parigi e 607 di Helsinki; Il luogo scelto per l’iniziativa, proprio sotto il Ministero dei Trasporti che ha appena proposto di azzerare gli scarsi, appena 94 milioni di euro, fondi nazionali per le ciclabili, racchiude in poche decine di metri tutte le criticità della Roma ostile alle biciclette.

I romani sono tragicamente esposti ai pericoli della violenza stradale e la rabbia per le vite spezzate in strada si rinnova giorno dopo giorno. Le biciclette, i monopattini, i mono wheel e ogni mezzo per la mobilità leggera sono una componente fondamentale del presente e del futuro del trasporto urbano.

L’amministrazione capitolina, secondo gli organizzatori dell’iniziativa, si muove timidamente per lo sviluppo di questo pilastro della mobilità sostenibile, che non richiede significativi investimenti di capitale, ma enorme investimento politico e capacità di visione: le ciclabili riducono la dipendenza dall’automobile e servono a tutti, anche a chi si sposta in auto e con il trasporto collettivo.

Lo slogan con cui viene promossa l’iniziativa è il romanissimo “Fatece largo!”, per promuovere una città più bella, rispettosa del suo patrimonio storico e architettonico, con meno automobili, aria pulita e il diritto per tutte e tutti di spostarsi in sicurezza.

Sport in Costituzione: via libera dal Senato, il Ddl passa ora alla Camera


Buon inizio

Il Disegno di legge per l’inserimento dello sport in Costituzione ha ricevuto il via libera all’unanimità dalla commissione Affari costituzionali del Senato. Si tratta del primo passo dell’iter di approvazione del provvedimento, che ora passa all’esame della Camera.

Via libera all’unanimità dall’Aula del Senato al ddl per l’inserimento dello sport in Costituzione con 145 sì e 4 astenuti. Il disegno di legge, composto di un solo articolo, ha ottenuto anche in commissione Affari costituzionali il voto compatto da parte di tutti i gruppi. Questa è la prima lettura dell’iter parlamentare. Il provvedimento passa ora all’esame della Camera. Saranno necessarie in tutto quattro letture, perché si tratta di un provvedimento che modifica la Costituzione.

Online le sei puntate di “Roma Sport Sociale”: il docu-reportage in 5 periferie della Capitale


Sport sociale da guardare

Sono online le sei puntate del docu-reportage di Sportmemory e Regione Lazio che racconta quanto lo sport sia un agente di benessere sociale e come anche in aree urbane con forti criticità si possa costruire un sistema di coesione e solidarietà tra persone e luoghi che migliori la qualità di vita di tutti.

Montagnola, Corviale, Montespaccato, Tuscolano e Celio: luoghi di forte identità sociale e culturale, più la disabilità visiva che non è un luogo, ma è come se fosse un mare dove l’approdo sicuro è garantito dall’ASP S.Alessio MdS. Cinque luoghi più uno per raccontare quanto lo sport sia un agente di benessere sociale e come anche in aree urbane con forti criticità si possa costruire intorno alla pratica sportiva un sistema di coesione e solidarietà tra persone e tra persone e luoghi che migliori la qualità di vita di tutti. Questa la trama di Roma Sport Sociale il docu-reportage in sei puntate realizzato da Sportmemory con il supporto della Regione Lazio. Sei storie dove vicende sportive e personali si intrecciano e diventano un unico con la palestra, il campo, la piscina che le hanno viste nascere e crescere.

L’incredibile storia della Team Boxe Roma XI che di un capannone comunale abbandonato ha fatto un polo di eccellenza del pugilato italiano; il calcio sociale del Campo dei Miracoli di Corviale, talmente bello da essere una spina nel fianco della bruttezza del chilometro di cemento; il recupero alla legalità del campo di Montespaccato, affidato all’ASP Asilo Savoia, con le sue storie di riscatto sociale e di orgoglio comune; lo spirito sportivo dell’Oratorio salesiano Don Bosco al Tuscolano, unica struttura sportiva di base in un quartiere che con i sui 300.000 abitanti è una grande città di provincia; il fermento del playground Ancilotto al Celio, dove si ritrovano a giocare a street-basket giovani protagonisti della vita musicale e artistica della Capitale; la storia sportiva del nuotatore non vedente Federico Bassani che, grazie all’ASP S. Alessio MdS che lo accompagnato nella sua conquista di autonomia, dopo le Olimpiadi di Tokyo punta a quelle di Parigi.

“Roma Sport Sociale racconta storie e luoghi di grande forza, resistenza e bellezza, ma soprattutto racconta di persone e realtà del nostro territorio che mettono il loro impegno a disposizione di chi, da solo, non può farcela. L’energia e la potenza di questi reportage sono capaci di trasmettere voglia di rivincita e solidarietà che possono diventare un esempio per tutti. La Regione Lazio è orgogliosa di essere parte di questo progetto”: dichiara il Presidente Vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori.

“Lo sport è aggregazione, benessere fisico e mentale, solidarietà e integrazione ed è bellissimo vedere come in queste storie, ci siano tutti gli elementi racchiusi dentro una cornice di luoghi della nostra provincia spesso dimenticati e con forti criticità. Sono tanti anni che, come Regione, promuoviamo iniziative a sostegno di strutture sportive per dare a tutti la possibilità di praticare attività fisica anche in quelle zone della città che Roma Sport Sociale racconta così bene. Per noi questo è un motivo in più per continuare nel nostro impegno”: dichiara il Delegato allo Sport della Regione Lazio, Roberto Tavani.

“Roma Sport Sociale snoda le sue sei puntate in una narrazione emotiva e sociale della città, racconta storie minute quasi sempre lontane dalla cronaca battente, storie esemplari da cui tutti possiamo imparare. Voci isolate nel panorama informativo, ma non voci sole. Voci che tutte insieme diventano il coro di una città virtuosa, capace di declinare storie personali in una trama sociale comune, migliorativa e condivisa” dichiara Marco Panella, direttore editoriale di Sportmemory e autore del docu-reportage.

Le sei puntate del docu-reportage Roma Sport sociale, saranno pubblicate sui canali social istituzionali della Regione Lazio e su quelli di Sportmemory a partire dal 13 dicembre con il seguente calendario:

13 dicembre
Corviale. Tra Miracoli e calcio sociale
Team Boxe Roma XI. Montagnola di cuore e di pugni.

15 dicembre
Montespaccato. Legalità in campo
Celio. Il playground degli artisti.

17 dicembre
Don Bosco Tuscolano. Quando lo spirito è sportivo
Nuoto a vista. Federico Bassani e il S.Alessio.

Sport e carceri: “Remare in libertà”, un progetto della Federazione Italiana Canottaggio


“Remare in libertà”

E’ il progetto della Federazione Italiana Canottaggio, in partnership con Sport e Salute, che sarà presentato domani a Roma. Il percorso ha l’obiettivo di avvicinare alle attività remiere i giovani detenuti di cinque Istituti Penitenziari Minorili.
Il progetto della Federazione Italiana Canottaggio, in partnership con Sport e Salute, insieme agli altri due – “Sport Terapia Integrata” e “#StudieRemoInFamiglia” – sarà presentato il prossimo mercoledì 14 dicembre in conferenza stampa a Roma, presso le piscine del CONI al Foro Italico. Un progetto ambizioso, e di altissima rilevanza sociale, come spiega la consigliera federale referente dell’iniziativa, Rossella Scola: “E’ un progetto con il quale la FIC ambisce ad essere una guida nei confronti delle società remiere, principale veicolo della responsabilità sociale del canottaggio, e più in generale di tutto lo sport. ‘Remare in libertà’ nasce come progetto locale, con solo alcune sedi, ma grazie alla base ha ora l’aspirazione di allargarsi il più possibile verso tutti i circoli di canottaggio in Italia”.
Un’ambizione possibile grazie al protocollo di intesa siglato con il Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità, e che rende attuabile un progetto delicato, che ha che fare, come ricorda ancora la consigliera Scola: “con le fragilità dei soggetti coinvolti, che sono però le fragilità di tutti noi stessi e che possono contare sulle istituzioni, quale punto di riferimento, per contrastare le problematiche specifiche dei protagonisti di questo progetto”. È questa l’essenza di “Remare in Libertà” – i cui termini per l’adesione sono stati prorogati al 16 dicembre –  un progetto coraggioso, ricco di ambizione ed esempio perfetto del connubio tra sport e inclusione sociale, il futuro della pratica sportiva insieme all’agonismo.

Cuba rompe un altro tabù: le donne potranno tornare a fare boxe


Il momento di cambiare

Cuba rompe un altro tabù e permette alle donne di fare la boxe. Il Ministero dello Sport apre all’inclusione e crea la prima nazionale rosa. Tra gli uomini è il Paese con più titoli olimpici e mondiali.

Un’altra rivoluzione sportiva nell’isola della rivoluzione: a Cuba, notoriamente potenza della boxe dilettantistica (quella olimpica con 80 titoli mondiali e 41 ori olimpici), anche le donne potranno rimettere i guantoni e salire sul ring. Combattere. Era stato Fidel Castro ad abolire il professionismo nel 1959. A deciderlo è stato il vertice dell’Inder, il ministero dello sport. La prima nazionale debutterà nel 2023 ai Giochi Centroamericani di San Salvador, l’obiettivo sarà qualificare le donne per i Giochi olimpici di Parigi 2024. Quasi certo il debutto anche ai Mondiali di maggio 2023 in Uzbekistan validi per i pass olimpici. “Lavoriamo da anni per questo ritorno, si tratta di dare spazio alle donne che lo chiedono” ha detto il vicepresidente dell’Inder, Ariel Saínz. Una nuova parità sportiva, un gap che si colma. A sollecitare e avallare l’apertura era stata la federazione delle donne cubane. “Siamo sorprese e super felici, possiamo volare con la mente” ha detto a Radio Habana Cuba Idamelys Moreno, 30 anni, mamma di un bambino di due, che cerca un posto in nazionale.

La pre selezione di 48 pugili cubane dai 19 ai 40 anni, avverrà il 16 e 17 dicembre e da lì verrà fuori un team di 12 per le 6 categorie olimpiche, ha specificato il presidente della federazione Alberto Puig. “Già sette si stanno allenando” ha precisato Puig. Alla presentazione c’era Rebeca Hernández, coordinatrice del Programma nazionale di crescita delle donne sportive che comprende ora la boxe dopo le sezioni rosa di karate e taekwondo, che annovera l’ex iridata Glenhis Hernández. “Abbiamo fatto diversi studi e l’obiettivo era proteggere le ragazze dalla pratica di questo sport. Già l’inserimento delle donne nel programma olimpico da Londra è stata un segnale forte: non aveva più senso lasciare fuori solo le nostre donne” ha chiosato il presidente. Il processo di apertura è stato avvantaggio da regole più inerenti alle problematiche delle donne, come la Costituzione cubana approvata nel 2019 e il nuovo Codice di famiglia dello scorso settembre. Di certo è anche il messaggio importante: anche le donne possono praticare la boxe e non fuggire per coronare il sogno di lottare sul ring, c’è la parità nello sport in un’isola che magari vedeva le donne in una condizione inferiore per praticare certi sport.