Archivio Fabio Piccolino

Il rapper sordo che combatte i pregiudizi

di Fabio Piccolino


brazzoSono sordo mica scemo” è il titolo provocatorio del brano di Brazzo, nome d’arte scelto da Francesco Brizio, rapper sordo dalla nascita. Grazie alla forza di volontà e l’aiuto di una logopedista, il ragazzo ha imparato a utilizzare al meglio la voce ed è riuscito a comporre e registrare una canzone nata con l’obiettivo di rivelare i disagi sociali e l’integrazione con il mondo degli udenti. Ma anche quello di far conoscere la lingua dei segni, che in Italia non è ancora riconosciuta dalla legge. Del resto “Beethoven, da sordo, ha scritto la nona sinfonia”; allora perché non provarci?

 

Il pezzo è reinterpretato nella lingua dei segni per arrivare ad un pubblico universale, compreso quello dei non udenti, grazie al videoclip che ha già molte visualizzazioni su youtube: i sordi non percepiscono la musica dal suono, ma dal movimento delle mani e delle espressioni.
Oltre a rivelare un forte desiderio espressivo, il progetto di Brazzo vuole essere un ponte con il mondo della disabilità, verso una maggiore integrazione delle persone sorde, la lotta ai pregiudizi e il rispetto dei diritti.

 

 

Consigli per gli ascolti #8

di Fabio Piccolino


lp3Breve guida agli ascolti della settimana, in giro per il mondo.

 

[Giappone]

 

Le nuove composizioni di Uyama Hiroto sono un tesoro prezioso che si svela lentamente lungo i cinquanta minuti che compongono questo “Freeform jazz”. La formula di un jazz atipico, misto a musica ambient, elettronica e downtempo ha il pregio di risultare elegante ma sempre originale, e di possedere un grande carattere.

 

[Australia]

 

The Inland Sea” degli australiani Ahkmed è un disco dal quale emerge un forte desiderio espressivo che si tramuta in brani ricchi di pathos ed energia. Il loro ambito è quello del post rock psichedelico, e le lunghe sessioni strumentali accentuano una vena stoner e una propensione alla melodia e in qualche modo, alla malinconia.

 

[Svezia]

 

Una iniezione diretta di adrenalina: gli svedesi Kung Funghi non vanno troppo per il sottile e il loro nuovo ep omonimo incendia l’animo di chi ascolta. Rock-fuzz-stoner con ottime trovate ritmiche, riff azzeccati, e voce potente che non scende mai di tono, e che anzi dona al sound complessivo un bell’impatto in termini di aggressività.

 

Consigli per gli ascolti #7

di Fabio Piccolino


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Tre suggerimenti musicali dal mondo, pronti per essere ascoltati.

 

[Inghilterra]

 

Nuova fatica discografica per i The Pineapple Thief: il loro recente lavoro “Your Wilderness” è un album elegante e concreto, che condensa in otto brani un sound ricco di spunti, da cui emerge una grande libertà artistica. Un mix che amalgama con accuratezza il dinamismo dell’ensemble, capace di cambi di atmosfere e forti suggestioni, mantenendo inalterato il livello di ispirazione.

 

[Giappone]

 

Cubic” è il nuovo album dei Lite ed è un titolo che probabilmente rende bene l’idea della loro musica: precisa e affascinante, ordinata e stralunata. 35 minuti di incastri perfettamente allineati, idee a pioggia e originalità. Nulla è impossibile quando si hanno soluzioni brillanti.

 

[Sudafrica]

 

L’album omonimo dei Bateleur riesce a toccare i tasti giusti per colpire l’ascoltatore in profondità. Sound immaginifico, sapore retrò, sentimenti positivi, malinconia,  buon gusto. Una band capace di scrivere canzoni incredibilmente belle e di suonarle con la passione che meritano.

 

Consigli per gli ascolti #6

di Fabio Piccolino


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Tre consigli musicali dal mondo per iniziare bene il 2017.

 

[Stati Uniti]

 

Due anni dopo l’ultimo lavoro, tornano i Tycho: “Epoch” è un album dall’identità precisa, dal sound curatissimo e attento ai dettagli, in grado di evocare immagini e sensazioni. Elettronica, post rock, ambient, melodie sono gli ingredienti: un piatto da consumare con calma per poterlo gustare a lungo.

 

 

[Finlandia]

 

Jazz, fusion, rock, elettronica più una serie di influenze perfettamente amalgamate in un impasto che si chiama “Hurmos”, nuovo album degli scandinavi Virta.
Un disco dal grande ritmo, dal piglio sperimentale ma assolutamente accessibile. Improvvisazione e creatività che generano una grande libertà artistica.

 

 

[Croazia]

 

Chissà se i croati Cojones hanno dimestichezza con la lingua spagnola o con quella italiana. Ma se il loro nome ci risulta senza dubbio divertente, ad essere davvero interessante è la  musica.
Resonate” è  un disco rock acceso e vibrante dai suoni sporchi e decisi: otto pezzi in un crescendo di intensità ed eccitazione, senza mai abbassare la guardia. Una band trascinante e tecnicamente impeccabile.

 

Consigli per gli ascolti #5

di Fabio Piccolino


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Tre consigli di musica dal mondo, da ascoltare nei giorni di festa.

 

[Irlanda]

 

Il nuovo disco  degli Enemies si intitola “Valuables” ed è un lavoro raffinato ed eterogeneo, dal sapore vagamente spensierato. Arpeggi affascinanti, riff intelligenti e synth essenziali costruiscono atmosfere appaganti e lineari, che si mettono per la prima volta al servizio di linee vocali molto curate: un esperimento ampiamente superato per una band fino ad ora prevalentemente strumentale.

 

[Francia]

 

Electric Shades” dei Baron Crâne è uno di quei dischi che non lasciano respiro. Il loro è un rock progressive moderno e solido, intenso nella struttura dei brani e travolgente per la forza che sprigiona.
Suoni sporchi, cambi di registro, slanci e climax emotivi: ascoltarli è un toccasana per l’umore.

 

[Sudafrica – Canada]

 

Nuovo ep per l’artista sudafricana-canadese  Zaki Ibrahim: “Orbit: A Postcoital Prequel” si compone di quattro tracce in cui le molteplici influenze musicali convergono in un suono policromo a cavallo tra electro, soul, R&B e dance.
Una voce espressiva che si infila abilmente negli spiragli di un’elettronica vistosa ma non esasperata e il desiderio di sperimentare i propri confini: “Orbit: A Postcoital Prequel” è una storia d’amore tra stelle gemelle e anticipa il nuovo album, previsto per la primavera del 2017.

 

Consigli per gli ascolti #4

di Fabio Piccolino


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Un altro viaggetto in giro per il mondo alla scoperta delle migliori novità musicali.

 

[Taiwan]

Dura poco più di 16 minuti il nuovo ep degli Elephant Gym, “Work”, ma sono sufficienti a definire una band le cui trame sonore riescono ad entrare in contatto diretto con i nostri recettori emozionali.
Protagonista è il basso, da cui scaturisce un intelligente post rock che vira talvolta sul pop, talvolta sul math-rock e che, in alcuni episodi, si arricchisce del piano e di una delicata voce femminile.

 

[Iran-Gran Bretagna]

Zal” è il titolo dell’ultimo ep dell’artista iran-britannica TĀLĀ. Un caleidoscopio di suoni e di influenze che, attraverso un uso dinamico dell’elettronica, non accusa quasi mai cali di tensione.
Da oriente a occidente, con la forza di sei brani vivaci e originali.

 

[Argentina]

Nell’epoca delle troppe informazioni che finiscono per disperdersi, gli argentini Kjjjjjjjjj si sono scelti un nome talmente assurdo che non passa inosservato. Un power trio strumentale dalla grande energia che ama i chiaroscuri e le trame intrecciate, proponendo  brani dalla grande emotività. Ascoltarli è certamente più semplice che pronunciare il loro nome.

 

Consigli per gli ascolti #3

di Fabio Piccolino


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Questa settimana facciamo un bel salto nel continente americano, da nord a sud.

 

[Canada]
TDIII – Tokes, Hatred & Caffeine” dei Tumbleweed Dealer non è un disco che passa inosservato se si ha la pazienza di metterlo in cuffia per qualche minuto.
La band di Toronto propone dodici pezzi strumentali che si mettono al servizio dell’ascoltatore per garantirgli un’esperienza di costante esaltazione. Atmosfere oscure, approccio energico, soluzioni sorprendenti, incastri e ossessioni. Alla fine se ne esce affaticati ma ampiamente soddisfatti.

 

[Stati Uniti]
Childish Gambino è il progetto musicale di Donald McKinley Glover, attore, sceneggiatore e musicista statunitense.
Il suo nuovo disco “Awaken my love” è un lavoro dentro cui convivono tante diverse anime in perfetto equilibrio, vibrazioni funk e soul che accendono l’anima,  produzioni di qualità, salti temporali dagli anni 70 e ritorni al futuro.
Suona già come un classico, anche se è uscito da poche settimane.

 

[Brasile]
MM3” è il nuovo album dei Metà Metà, enseble brasiliana ammaliante che ama la sperimentazione e le contaminazioni.
Dal jazz al folk, dall’elettronica alla musica africana, MM3 è un viaggio da percorrere con le orecchie spalancate, attenti a cogliere ognuna delle mille sfumature di questo disco e a lasciarsi trasportare dall’enorme energia che sprigiona.

 

Consigli per gli ascolti #2

di Fabio Piccolino


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 Altri tre consigli di musica bella (e nuova) dal mondo.


[Giappone]

E’ appena uscito il nuovo ep dei Mono e si intitola “Requiem For Hell”. Cinque (lunghi) pezzi in cui la band di Tokyo dà fondo al proprio patrimonio di immagini in musica, con atmosfere talvolta infuocate e marziali, altre dilatate e sospese. L’album si ispira alla Divina Commedia e come l’opera del Sommo Poeta attraversa momenti diversi nell’ispirazione pur rimanendo omogeneo nella struttura.

 

[Francia]
Un mix di musica africana ed elettronica: si può riassumere così il sound dei Loya, che hanno da poco pubblicato “Indian ocean”. Un luogo dove convivono molti elementi in apparente contrasto, ma che dosati con equilibrio danno vita ad un connubio ben costruito che si fa ascoltare con crescente curiosità.

 

[Italia]
Dopo aver scaldato il cuore al freddo popolo del web con una manciata di canzoni su youtube, è giunto il momento del primo vero ep di Wrongonyou, al secolo Marco Zitelli da Roma, dal titolo “The mountain man“.
Un artista che sorprende per la maturità del songwriting,  la qualità degli arrangiamenti, e la profondità della voce, una di quelle cose che puntano dritte all’anima per non uscirne più.

 

Consigli per gli ascolti

di Fabio Piccolino


Tre suggerimenti musicali sparsi per il mondo.


[Islanda]

In hawaiano Kaleo significa “il suono”. Loro ne hanno di decisamente affascinanti e il disco “A/B” che hanno pubblicato di recente ne è la dimostrazione più lampante.
Atmosfere calde di matrice blues-indie-folk che entrano nelle ossa e rilasciano una rassicurante energia positiva. Più che dall’Islanda sembrano provenire dal profondo degli Stati Uniti, ma in fondo non importa: i confini sono quasi sempre solo nella nostra mente.

 

[Germania]
Incontri tedeschi: i Camel Driver vengono da Kiel, in quella parte di Germania che affaccia sul Mar Baltico e propongono un sound cervellotico a metà strada tra lo stoner e il math rock. Incastri, cambi repentini, virtuosismi quasi mai fini a loro stessi.
I Moewn  invece sono di Amburgo e si definiscono “oceanic rock trio”: sarà per questo che hanno chiamato “Acqua alta” (in italiano), il loro disco del 2015. Il loro approccio è più vicino al post rock con suoni decisi e chitarre distorte.
Insieme hanno realizzato un disco split che si chiama “Rites of passage/Aestus“. Un esperimento interessante che permette di avvicinarsi con curiosità a due band talentuose.

 

[Italia]
Naive” è il titolo del nuovo ep dei Fuzz Vegas, duo elettronico dalla Sardegna in grado di creare immaginari suadenti e modellare architetture sonore talvolta molto nitide e precise, altre più nebulose ed oniriche. I primi due pezzi sono un omaggio ad un altro gruppo sardo, le Lilies on Mars.

 

 

 

Scozia, eroina sicura contro le morti per droga

di Fabio Piccolino


heroinE’ stata approvata a Glasgow l’apertura di un centro per il consumo sicuro di eroina con l’obiettivo di evitare i rischi del mercato illegale e tenere sotto controllo i consumi. Negli ultimi anni il tasso di morti legate al consumo di droga è fortemente cresciuto in Scozia, così come i nuovi casi di HIV provocati dall’uso non igienico di siringhe.

All’interno del centro sanitario, i rischi legati all’assunzione di eroina saranno ridotti grazie alla fornitura di materiale sterile e ad una serie di informazioni e di contatti con i servizi sociali. Si ipotizza che a venti persone verrà fornita eroina in modo controllato.

Un’esperienza simile, attivata nel 2003 a Vancouver in Canada, ha determinato una riduzione del 35% di decessi per overdose.