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L’impegno della Regione


Una rampa ripida per entrare in casa. Palazzi privi di ascensore o montascale. Porte d’ingresso delle abitazioni troppo strette, bagni poco funzionali. Sono le tante situazioni che limitano, o impediscono del tutto, l’autonomia delle persone con disabilità. A sostegno del superamento delle barriere architettoniche, la Giunta regionale dell’Emilia Romagna ha dato il via libera all’assegnazione ai Comuni della quota 2020 del Fondo nazionale dedicato. Si tratta complessivamente di 9 milioni e 800mila euro, che verranno utilizzati come contributi per finanziare interventi negli appartamenti e nelle parti comuni dei palazzi abitati da disabili.

Insieme per stare bene


Garantire una vita serena, l’inserimento lavorativo e l’equilibrio socio relazionale. Sono gli obiettivi di “Si può fare per il lavoro di comunità”, ente di terzo settore nato a giugno, con 45 soci di cui 25 associazioni di utenti, familiari, operatori e cooperative di tutta la Sicilia. Una realtà che promuove i diritti delle persone affette da patologie psichiatriche. Il coordinamento si è dato una veste giuridica per poter interloquire e fare proposte alle istituzioni.

Benvenuti a corte


Nasce la Consulta regionale del Terzo settore in Toscana. Sarà organo di proposta e consultazione. La Pubblica amministrazione potrà affidarsi direttamente senza ricorrere agli appalti come deciso dall’ultima sentenza della Corte Costituzionale. “È una notizia straordinaria, abbiamo anticipato il dibattito nazionale”, è il commento di Federico Gelli, presidente Cesvot.

Digital divide


Il divario digitale aumenta le disuguaglianze. Lo afferma un rapporto di “Con i Bambini”, secondo il quale le differenze sono profonde. Basti pensare al gap in termini di velocità della rete, oppure alla disparità subita dalle famiglie che non possono garantire ai propri figli computer e connessioni.

“Le diseguaglianze digitali incidono sulla povertà educativa minorile – spiega Marco Rossi-Doria, vice presidente dell’associazione – se una famiglia del ceto medio con pochi figli possiede più dispositivi in casa e una famiglia svantaggiata e numerosa non ha accesso alla rete e non possiede alcun pc o ne ha uno solo per tutti, è chiaro che siamo davanti a un significativo fattore discriminante”.

Detenuti fuori legge


Secondo il rapporto della Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili (Cild) i migranti trattenuti nel centri di permanenza per il rimpatrio sono stati sottoposti a soprusi. Il servizio di Paolo Andruccioli.

Secondo il Rapporto sulla Detenzione migrante ai tempi del Covid, a cura della Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili (Cild) quello che è avvenuto nei luoghi di transito o di privazione della libertà è fuori dalla legalità. In particolare nel rapporto viene analizzata la situazione verificatasi da febbraio a fine giugno nei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) e sulle navi-quarantena.

Ciò che emerge – spiega l’avvocato Gennaro Santoro –  è come nel periodo dell’emergenza sanitaria la detenzione nei Cpr sarebbe da ritenersi priva di basi legali venendo meno la possibilità di effettuare rimpatri, a causa della sospensione della mobilità internazionale. Il trattenimento in questi luoghi, così come stabilito dalla Direttiva rimpatri e dal Testo Unico Immigrazione, è infatti esclusivamente propedeutico al rimpatrio”.

Manager speciali


“Per una vera cultura di inclusione nel lavoro non bastano gendarmi che vigilino sugli obblighi fissati dalle leggi e sanzioni per chi non le rispetta, ma servono educatori sociali e buoni consiglieri”. Lo sostiene Marino Bottà, responsabile del servizio disabilità a Lecco e grande esperto della materia. Per Bottà sono necessari i “passeur”, ovvero figure professionali come i disability manager capaci di facilitare il rapporto fra la disabilità e il mondo del lavoro, ma che potrebbero dare un positivo contributo a tutti i lavoratori, nonché alle imprese”.

Vogliamo la verità


Familiari e amici dei detenuti morti in 49 carceri italiane durante le rivolte scoppiate dal 7 al 10 marzo scorsi non si danno pace. Vi furono cinque decessi a Modena e altri quattro mentre i prigionieri venivano trasferiti in altri penitenziari. Tre hanno perso la vita nell’istituto di Terni e uno in quello di Bologna. Sul sito dirittiglobali.it è possibile firmare un appello, in cui viene proposta la creazione di un Comitato che lavori alla raccolta di informazioni per fare chiarezza.

Il radar settimanale


È la nuova attività di monitoraggio dei diritti umani ai tempi del Covid di Amnesty International Italia all’interno della campagna #NessunoEscluso. Utilizzando una rassegna delle notizie principali della settimana si vuole tenere alta l’attenzione sulle ingiustizie, quanto sulle azioni solidali sconosciute.

Nuove scadenze per le regolarizzazioni


Il governo ha deciso di prorogare fino al 31 agosto alcuni documenti fondamentali per i migranti: dai permessi di soggiorno, ai documenti di identità, passando per le domande di regolarizzazione. Ci si deve quindi districare tra le nuove regole e le scadenze, che sono state aggiornate tenendo conto dell’emergenza coronavirus.

Si interviene in particolare sulle norme dei permessi di soggiorno, i nulla osta per ricongiungimento famigliare e su quelli per lavoro. La proroga al 31 agosto comprende anche i documenti di identità da rinnovare perché scaduti. Nel decreto Cura Italia si parla anche di accoglienza in relazione allo stato di emergenza.

Cercasi prof in presenza


Sono 85.150 le cattedre vacanti per l’anno scolastico 2020-2021, un vero record. Lo scorso anno erano 64.149. I dati sono stati forniti dalla Cisl scuola. “Avremo un inizio anno complicato, alla ricerca di supplenti, soprattutto al Nord, ovvero nelle aree più colpite dal covid – spiega la segretaria Maddalena Gissi – Non si può procedere solo per concorsi, come è stato fatto negli ultimi 4 anni, ma è necessaria una procedura di reclutamento e stabilizzazione come avviene nella Pubblica Amministrazione e in tutti contesti lavorativi come chiede la Corte di Giustizia europea”.

Ed è un problema che va risolto alla radice, perché la didattica a distanza si è sviluppata molto durante l’emergenza, ma non potrà mai sostituire l’insegnamento in aula. Ascoltiamo Maddalena Gissi. (sonoro)