Le cooperative sociali, colpite duramente dalla crisi determinata dal Covid-19, fanno sentire la loro voce attraverso la campagna social lanciata da Legacoopsociali. Ascoltiamo la presidente nazionale Eleonora Vanni. (sonoro)
In difesa del lavoro
Per rispondere agli effetti dell’epidemia da coronavirus, le centrali delle coop sociali e i sindacati della Regione Lazio hanno firmato un protocollo d’intesa per l’attivazione del Fondo di Integrazione Salariale in conseguenza delle misure urgenti a sostegno dei lavoratori interessati dai provvedimenti di chiusura delle scuole e dei servizi per l’infanzia.
Milano non molla
Il Consiglio comunale meneghino ha approvato il bilancio preventivo per il 2020 e il triennio 2020/2021 e 2022. Il documento istituisce un fondo di emergenza da 3 milioni di euro per il coronavirus e impegna la giunta ad attivarsi per garantire “il diritto al salario delle lavoratrici e dei lavoratori delle cooperative impegnate sugli appalti nell’ambito dei servizi educativi scolastici e culturali del Comune”.
Bollettino coronavirus
In Lombardia 10 mila lavoratori fermi. In Emilia Romagna danni per oltre 5 milioni di euro con 6 mila addetti a casa. Ascoltiamo Alberto Alberani, vicepresidente Legacoopsociali. (sonoro)
Fate presto
Le cooperative sociali chiedono al governo misure urgenti per l’emergenza Covid 19. Solo in Lombardia si stima una perdita di 5 milioni di euro al giorno. In Toscana sono a rischio 30 mila lavoratori.
La grande paura
Sul coronavirus gli italiani temono il crollo dell’economia più del contagio. Il servizio è di Giuseppe Manzo.
Coronavirus, quando c’è la salute c’è tutto: soprattutto economia e lavoro. È questa la grande paura degli italiani secondo un sondaggio Swg, ancor prima della diffusione del contagio, che riguarda il sistema Paese. L’emergenza ha bloccato la mobilità e chiuso intere zone facendo prevedere uno scenario di recessione imminente. La maggioranza degli italiani teme ripercussioni sulle attività aziendali e commerciali oltre al rischio per il proprio posto di lavoro. Non è esente il terzo settore con la cooperazione sociale colpita dalla chiusura dei servizi per l’infanzia: 40 mila lavoratori a casa, danni per oltre 10 milioni di euro in una sola settimana. Per capire le evoluzioni della situazione per reperire le informazioni corrette gli italiani si fidano della Protezione civile (78%) e del Ministero della salute (76%). Meno di tv e giornali (56% e 47%), praticamente nulla dei social media con solo il 16%.
Lavoro e Welfare
Il Comune di Bologna chiederà una riprogrammazione dei servizi non resi nei giorni di chiusura a seguito dell’ordinanza regionale per evitare la diffusione del coronavirus in modo da impegnare proficuamente il personale coinvolto e poter garantire lo stipendio ai lavoratori. Nel frattempo le famiglie non pagheranno la retta per i giorni di indisponibilità.
Previsioni catastrofiche
Su una cosa i centri di ricerca sono d’accordo: la crisi sanitaria del Covid-19 avrà effetti economici e sociali pesanti in tutti i settori. Per l’Italia si prevede una perdita sul Pil tra l’1 e il 3 per cento. Secondo i ricercatori del Nens (Nuova Economia Nuova Società), la crisi costringerà il governo a cercare risorse aggiuntive per 25 miliardi.
Il bene comune
A Napoli si torna a discutere la proposta di una legge nazionale sulla rete idrica. L’appuntamento è fissato per domani alle ore 9.30 per l’incontro su “Acqua pubblica, gestione democratica e partecipativa, si deve e si può”, iniziativa promossa dal Consiglio civico di ABC, l’organismo di partecipazione riconosciuto dall’azienda speciale. Tra i tanti ospiti ci sarà anche il padre comboniano Alex Zanotelli, che al tema ha dedicato un libro-appello.
Un futuro etico per la finanza
È possibile gestire il denaro per favorire occupazione, diritti e ambiente? A questa domanda si tenterà di rispondere domani con una iniziativa organizzata a Roma da Banca Etica. Il servizio di Paolo Andruccioli
Da tempo ci siamo quasi rassegnati a pensare ad una finanza “nemica” del lavoro e dell’ambiente, costruita esclusivamente sulla massimizzazione dei profitti e sul libero gioco della speculazione a favore dei grandi investitori. Una finanza che non si tira mai indietro quando ci sono da sacrificare aziende e diritti, ma che abbandona al proprio destino milioni di persone che non hanno accesso al credito bancario. Negli ultimi venti anni sono però cresciute esperienze di finanza alternativa all’estero e nel nostro Paese. Ce lo spiega Alessandro Messina, direttore di Banca Etica. (sonoro)