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Mutuo soccorso


handshakes-930178__180Le organizzazioni chiedono al Parlamento maggiore tutela legislativa. Il servizio è di Giuseppe Manzo.

 

L’Associazione ISNET, per la promozione e lo sviluppo delle imprese sociali in Italia, ha presentato alla Camera dei Deputati, uno studio sulle Società di Mutuo Soccorso in Italia, le prime libere organizzazioni che dall’Ottocento hanno cercato di sopperire alle carenze dello Stato sociale in tema di sanità, previdenza e istruzione. La ricerca ha portato all’identificazione di un universo statistico di 1.114 SMS di cui solo 509 possono dichiararsi attive ed è emerso che il 54,5% delle organizzazioni svolge già attività di tipo socio-sanitario. Se le dimensioni sono piccole e la metà è attiva nel NordOvest, le Sms sono un fenomeno sui chiede attenzione Sergio Capitoli, Società cattolica Mutuo Soccorso san Venanzio: “dal legislatore ci aspettiamo che a tali enti non vengano applicate le norme in vigore per le società cooperative”

Buone pratiche


pedagogiaLa Camera ha approvato la proposta di legge che disciplina le professioni di educatore socio-pedagogico, socio-sanitario e pedagogista. Si tratta di un provvedimento atteso da tempo, necessario per porre ordine in un settore dove la mancanza di regolazione ha costretto decine di migliaia di operatori, cooperative sociali, associazioni di volontariato e gli stessi enti pubblici a lavorare in un caos normativo.

Salute precaria


medicina-solidaleSolo a Roma sono 16mila le persone che ogni anno si rivolgono ai centri gestiti dalla onlus Medicina solidale. L’età media è di 25 anni. il 70% sono donne. “La crisi economica ha tagliato trasversalmente il nostro Paese”, accusa l’associazione, “e una società che lascia ai margini i più deboli non è una società democratica”.

Sostegno al reddito e inclusione


alleanza-poverta-Queste le richieste dell’Alleanza contro la povertà al ministro Poletti durante l’ultimo incontro. I dettagli nel servizio di Giuseppe Manzo.

 

L’Alleanza contro la povertà in Italia ha incontrato il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti in merito al ddl con “delega recante norme relative al contrasto della povertà”, attualmente in discussione alla Camera. L’Alleanza ha ribadito “la necessità che la misura in discussione sia composta da due elementi: un sostegno al reddito e l’attivazione di percorsi di inclusione sociale”. L’accesso alla misura dovrà riguardare una platea di beneficiari selezionata in primis in base alla prova dei mezzi – ricorrendo ad esempio all’ISEE ed eventuali altre sue componenti – al fine di determinare la condizione reddituale effettiva. La misura, per la parte di sostegno al reddito, dovrebbe poi essere graduata in base a tali criteri”. Infine grande attenzione dovrà essere data alla creazione della infrastruttura dei servizi sui territori, anche attraverso adeguate figure professionali e lo sblocco del turnover.

Terra futura


AgriculturaAd un anno dall’adozione della legge sull’agricoltura sociale sono oltre 3mila in Italia le realtà che praticano questa attività e oltre trentamila gli addetti coinvolti. Per molte associazioni si tratta di un nuovo strumento per ridisegnare un modello di welfare sostenibile ed efficace.

Imparare un mestiere


disabbbAppena inaugurata a Milano la struttura dell’Anmil che ospita corsi di formazione per ragazzi con disabilità. All’interno sono ricostruiti ambienti simili a quelli in cui si andrà a lavorare: dalla manutenzione del verde alla ristorazione, dai corsi di barman a quelli di informatica.

Si può fare


mani-e-terraA Rosarno l’etichetta narrante per la trasparenza della filiera è già una realtà. La storia di Mani e terra inizia nel 2010, all’indomani della cosiddetta rivolta dei braccianti: oggi la cooperativa accoglie dodici persone, metà i migranti.

Filiera sporca


arancia neraLa raccolta delle arance nella piana di Catania fatta anche dai richiedenti asilo del Cara di Mineo: la denuncia nel secondo rapporto sulla trasparenza e la responsabilità sociale nelle aziende. Le associazioni chiedono incontro urgente con il ministro Martina e una legge sulla tracciabilità.

Belle trame


quidPartendo dagli scarti dei big del settore a Verona è nata un’azienda che dà lavoro a tante donne in difficoltà. L’idea è di Anna che nel 2013 fa ha fondato una cooperativa sociale, “Progetto Quid”, e che per quest’anno ha un obiettivo: arrivare a 34 dipendenti e ad un fatturato di un milione di euro.

Cambio di passo


200_0001abbIn Italia le cooperative tornano ad investire. Il servizio di Giuseppe Manzo.

 

Nel 2016 le cooperative tornano ad investire. Un’inversione di tendenza rispetto ai mesi precedenti contraddistinti da un cauto attendismo. È quanto emerge dall’ottava indagine congiunturale quadrimestrale prodotta dal lavoro congiunto dell’Ufficio Studi Agci, dell’Area Studi Confcooperative e del Centro Studi Legacoop. Gli occupati tengono, anche grazie alle misure di flessibilità introdotte dal governo ma per la maggiorn parte non recherebbe molti vantaggi; per 3 coop su 4 il fatturato è rimasto stabile o in crescita; in 9 su 10 la posizione competitiva non è peggiorata. Ma a frenare lo slancio sulla strada della ripresa pesa, come nei quadrimestri passati, una domanda interna ancora troppo fiacca complicata dalla concorrenza sleale, le offerte al massimo ribasso e la cooperazione spuria (13,2%), l’eccesso di burocrazia unita alle tasse e alla corruzione.