Sulla possibilità che la prossima legge di stabilità possa contenere il Reis, il reddito di inclusione sociale proposto dall’Alleanza contro la povertà, c’è ancora qualche speranza. È quanto ritiene Gianni Bottalico, portavoce del cartello composto da oltre 30 organizzazioni che insiste: “Il governo trovi nuove risorse”.
Altro a cui pensare
Molto duro il giudizio della Caritas nei confronti del governo Renzi che continua a non mettere al centro del proprio lavoro il contrasto alla povertà. Il servizio di Giovanna Carnevale. “Il rapporto Caritas “Oltre la crisi, costruire il welfare” mostra che la crisi economica ha raddoppiato il numero degli italiani in condizione di povertà assoluta: oggi sono oltre 4 milioni, il 6,8% della popolazione. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri ha annunciato ieri che la prossima legge di stabilità non conterrà il Reddito di inclusione sociale, ma solo il rafforzamento delle misure, parziali, adottate finora per il contrasto alla povertà. Ai nostri microfoni il commento del direttore della Caritas Francesco Soddu. “Il governo certamente si sta adoperando però lambendo quelle che sono le problematiche effettive della povertà estrema; concedendo in qualche misura a quelle che sono le attenzioni che abbiamo potuto registrare durante l’anno, però di fatto dall’anno scorso a oggi non si è fatto granché. Il discorso sulle povertà estreme rimane ancora da affrontare.””
Spesa senza soldi
Un supermercato dove non si paga. Negli anni della crisi gli empori solidali sono cresciuti ed oggi sono più di 60 in tutta Italia. Operano grazie alle associazioni e al contributo dei 2mila volontari. E giovedì all’Expo di Milano ci sarà l’evento “Lotta allo spreco e contrasto alle nuove povertà”, organizzato da Csvnet.
I soliti a pagare
Secondo i nuovi dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità ogni anno un milione di persone si suicidano. Numeri allarmanti legati al malessere e alla crisi economica. A rischio i soggetti più discriminati: migranti, rifugiati, detenuti, popolazioni indigene e omosessuali.
Non i soliti a pagare
Per il Comitato 16 novembre nella prossima Legge di stabilità è necessario incrementare i fondi destinati alla disabilità. Secondo la Fish, invece, oltre ai numeri serve una pianificazione, prima di ipotizzare spese o tagli. Entrambe le associazioni concorde: il governo non faccia passi indietro.
Mai più
La morte di Arcangelo De Marco, il bracciante di 42 anni che un mese fa era stato colpito da un malore nelle campagne di Andria ed era entrato in coma, è solo l’ultima di una lunga serie. Molte associazioni chiedono con forza al governo una lotta senza se e senza ma contro il caporalato.
Oltre i numeri
Sulla prossima Legge di Stabilità serve un piano pluriennale, graduale e con risorse certe. Le richieste dell’Alleanza contro la povertà nel servizio di Giovanna Carnevale. “Che sia il Reddito di inclusione sociale o il Reddito di inclusione attiva, la prossima legge di stabilità dovrà contenere adeguate misure di contrasto all’indigenza. È quanto chiede l’Alleanza contro la povertà, un cartello di trentadue organizzazioni, criticando l’indecisionismo e la mancanza di volontà del governo nello stabilire un piano pluriennale per aiutare quegli italiani che vivono nella povertà assoluta. Il Reddito di inclusione sociale, la proposta formulata dall’Alleanza, prevede un investimento di 1,8 miliardi di euro il primo anno fino a una somma di sette miliardi dal quarto anno in poi. La misura permetterebbe a tutti, tramite un’erogazione mensile, di raggiungere almeno il livello della soglia di povertà. “Se non si parte in qualche modo”, ha dichiarato Gianni Bottalico, portavoce dell’Alleanza, “bisognerà prendere in seria considerazione una mobilitazione molto più significativa”.”
Speranza al lavoro
Dopo i decreti attuativi del Jobs Act arriva la soddisfazione della Fish. Secondo la Federazione italiana per il superamento dell’handicap, il testo contiene alcune novità sulla chiamata nominativa e sul ruolo dei Comitati tecnici inizialmente soppressi. “Ora – si legge in una nota dell’associazione – aspettiamo la definizione condivisa delle nuove Linee Guida per il collocamento mirato delle persone con disabilità”.
Filiera sporca
In un dossier si ricostruisce il modello criminale gestito dai caporali nella raccolta delle arance in Italia. A farne le spese uomini e donne costretti a turni massacranti per pochi euro. Ai nostri microfoni le richieste di Lorenzo Misuraca dell’associazione daSud che, insieme a Terra e Terre libere, ha promosso l’iniziativa. “Noi chiediamo al ministro che venga resa obbligatoria la trasparenza di filiera per tutte le aziende, dall’inizio alla fine della filiera. Dall’altra parte ci rivolgiamo alle multinazionali, alla grossa distribuzione italiana affinché aldilà delle leggi attivino un percorso di responsabilità aziendale solidale per cui comincino a pubblicare sui loro siti e dove possibile, in modo che sia tutto il più chiaro possibile.”