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Un po’ di ossigeno


In Toscana al via 23 progetti di lavori di pubblica utilità. Il bando, finanziato dalla Regione con 1 milione di euro, intende favorire soggetti svantaggiati alla ricerca di un impiego e contrastare la disoccupazione.

Lavoro, ma non per tutti


Secondo l’Istat torna a calare la disoccupazione, ma per le persone con disabilità il calvario per la ricerca di un impiego continua. Il servizio di Giovanna Carnevale. “Secondo gli ultimi dati Istat, il numero dei senza lavoro in Italia sta diminuendo. Lo scorso luglio il tasso di disoccupazione è sceso al 12%, il più basso dal 2013. A crescere, però, sono soprattutto gli occupati over 50, mentre per i giovani la tendenza all’aumento è meno netta. L’inserimento lavorativo continua poi ad essere particolarmente difficile per le persone con sindrome di Down. Circa un decimo dei maggiorenni affetti da tale sindrome lavora con regolare contratto, e tra loro, solo il 12,8% al Sud. Per questo motivo l’Associazione Italiana Persone Down ha promosso nelle sei regioni meridionali un programma di volontariato intitolato “Lavoriamo in rete”, con l’obiettivo di favorire l’integrazione sociale e lavorativa dei giovani con sindrome di Down al termine del ciclo scolastico. I primi sette partecipanti al progetto hanno seguito percorsi di formazione professionale, e iniziato a muovere i loro primi passi nel mondo della ristorazione, dell’animazione e dell’estetica.”

Un’altra economia è possibile


Sul nuovo aumento dell’inflazione in Italia, Adusbef e Federconsumatori propongono una ricetta per aggredire la crisi. In particolare, dicono le due associazioni, c’è bisogno di un Piano straordinario del Lavoro finanziato con investimenti pubblici.

Aggiungi un posto a tavola


A Casal di Principe, Comune noto per il clan dei casalesi in piena Terra dei fuochi, le 5 coop sociali della Nuova Cucina Organizzata danno vita ad un progetto di resistenza a ogni forma di illegalità. Che parte dai frutti della campagna e dal lavoro di 60 persone disabili o in situazione di disagio sui terreni confiscati alla mafia: ristorazione e agricoltura le due attività principali.

Per qualche euro in più


Un piano d’azione entro quindici giorni e una legge, da approvare in tempi brevi, che preveda la confisca dei beni alle imprese che sfruttano i lavoratori. Sono queste le conclusioni del vertice che si è tenuto ieri al Ministero delle Politiche agricole per contrastare il fenomeno del caporalato. Intanto, dopo la notizia della scomparsa di un lavoratore africano nel Ghetto di Rignano Garganico, in Puglia, un altro reportage denuncia le durissime condizioni di lavoro e di vita dei braccianti agricoli, al limite della sopportazione umana.

Ecobaratto


Cibo a km 0 in cambio di rifiuti: è questo il “modello” di Piazza Armerina, in Sicilia. All’Ecostazione si lasciano rifiuti da riciclare e si guadagnano punti per cibo e altri genere di prima necessità, tutti prodotti a filiera corta e da destinare anche a fini solidali. Inaugurata lo scorso 6 giugno ha raccolto già 40 tonnellate di materiale. E altri comuni studiano il progetto.

LA MAFIA NON VA IN FERIE


Continua l’ondata di attacchi ai terreni confiscati alla mafia che negli ultimi mesi sta attraversando il Sud. In Calabria, la cooperativa sociale Giovani in Vita ha subìto un atto intimidatorio sui terreni confiscati alla ‘ndrangheta: lo scorso 11 agosto sono stati rubati un trattore e altri piccoli attrezzi agricoli dal capannone di Anoia, in provincia di Reggio Calabria. Il presidente Rocco Rositano: “noi continueremo a lavorare perché è nel nostro dna, lo facciamo soprattutto per noi, per guardarci la mattina allo specchio senza vergognarci”.

Donne cooperative


Occupazione, accessibilità, conciliazione tempi lavoro-famiglia. L’Alleanza internazionale delle cooperative e l’Organizzazione internazionale del lavoro hanno pubblicato un rapporto che esamina il contributo delle cooperative sulla parità di genere. Nel rapporto pubblicato in occasione della Giornata internazionale di luglio il 75% è convinto che le cooperative abbiano accresciuto il grado di partecipazione delle donne durante gli ultimi 20 anni.

Caporalato nazionale


Secondo il rapporto “Terra ingiusta” dell’associazione Medici per i diritti umani, nel 2013 sono stati più di 320 mila gli immigrati, provenienti da 169 diverse nazioni, impegnati regolarmente nelle campagne italiane. Hanno svolto circa 26 milioni di giornate di lavoro pari al 23,2 per cento delle giornate dichiarate complessivamente, tra italiani e stranieri, in quell’anno. Da nord a sud della penisola, sono nove le regioni sfruttamento in agricoltura, senza considerare cioè altri settore lavorativi come edilizia, ristorazione

Ancora troppo lenta


La ripresa per l’economia italiana, secondo l’Istat, cresce a ritmo moderato, in parte influenzata dal rallentamento del commercio internazionale. L’istituto nella nota mensile sottolinea che a rallentare gli influssi positivi contribuisce soprattutto la contrazione del mercato del lavoro: l’aumento dei posti vacanti non si concretizza in crescita dell’occupazione.