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Raccolto di polemiche


È arrivato il sì della Camera alla legge sull’agricoltura sociale, fenomeno in crescita negli ultimi anni con mille cooperative impegnate. La legge prevede che i prodotti dell’agricoltura sociale abbiano un punteggio in più nei bandi per le mense scolastiche e degli ospedali, e che imprese e cooperative siano preferite nell’assegnazione dei terreni confiscati alla criminalità organizzata. Arriva, però, il giudizio negativo di Federsolidarietà: “È una legge che difende e valorizza solo le aziende agricole”.

Blitz d’estate


Centinaia di migliaia di euro di costi in più, derivanti dall’impossibilità di detrarre l’Iva sugli acquisti e sugli investimenti. È allarme tra le coop sociali dopo che il Governo ha annunciato l’intenzione di abolire l’Iva al 4% per le prestazioni socio-sanitarie ed educative. Secondo Legacoopsociali Romagna “la conseguenza di tutto questo sarebbe di portare il settore al dissesto”.

Dieta forzata


L’invecchiamento dell’Italia produrrà una leggera riduzione nel consumo di cibo pro capite. L’età differente impone infatti meno pasta, latte, di zucchero e altri nutrimenti. E l’effetto complessivo porterà quindi ad una riduzione della spesa mensile pro capite per l’alimentazione di due euro, da 128 a 126 euro. È quanto emerge da uno studio del professor Gian Carlo Blangiardo dell’Università Bicocca di Milano.

Reddito salato


E’ stato bocciato dall’Alleanza contro la povertà il piano del ministro del lavoro Poletti, che introdurrebbe nella prossima legge di stabilità il reddito di inclusione attiva. Secondo le associazioni e i sindacati che chiedono una strategia nazionale per contrastare l’indigenza, la proposta del ministro sarebbe troppo generica e priva di reali misure a sostegno della popolazione in povertà assoluta.

Si può fare


A Prato si conclude positivamente il progetto Polis. Dopo la formazione, l’orientamento e una serie di stage, sono venticinque le persone con svantaggio psichico o socio-economico che sono riuscite a trovare un lavoro.

Sottosviluppo permanente


È questo il rischio che corre il Mezzogiorno secondo l’ultimo rapporto dello Svimez relativo al 2014. Numeri agghiaccianti. Nelle regioni del sud, un cittadino su tre è povero, al settentrione uno su dieci. Gli occupati sono tornati ai livelli del 1977. Dal 2000 la crescita viaggia a ritmi dimezzati rispetto alla Grecia.

Quale lavoro


Associazioni e sindacati spaccati sui decreti attuativi che riguardano le persone con disabilità. Il servizio è di Giuseppe Manzo. “È un luglio caldo per il mondo della disabilità. Associazioni e sindacati spaccati sui decreti attuativi del jobs act relativi all’inserimento lavorativo. Il contendere riguarda la “chiamata nominativa”. Secondo le organizzazioni critiche come Cgil, Uil, Ugl, Anmic (associazione nazionale mutilati invalidi civili) ed Ens (ente nazionale sordi) si lascia al datore di lavoro la possibilità di selezionare il lavoratore disabile da assumere che potrebbe essere individuato solo tra le persone con un minore grado di invalidità e quindi essa sarà foriera di discriminazioni e favoritismi a danno dei disabili più gravi. Sul fronte opposto, invece, Fish, Cisl e Uic (unione italiana ciechi ipovedenti) fanno notare come il rafforzamento di questa tipologia di chiamata, che può arrivare anche al 100% e che diventa esclusiva per i lavoratori con disabilità psichica e mentale, consente esattamente di selezionare la “persona giusta” e collocarla nel “posto giusto”.”

Sotto attacco


Dopo la provincia di Crotone, è la Campania che brucia nel fuoco mafioso. Ultimo in ordine di tempo è l’atto criminale alla Cleprin di Sessa Aurunca, azienda etica, tra le pochissime in Italia ad essere certificata. A comunicarlo è il Movimento agende rosse che ha lanciato un appello per non lasciare sola la struttura e i 40 lavoratori.

Tutti per uno


A Milano arriva la prima badante di condominio. Assisterà sei anziani che vivono nelle stesso caseggiato per un totale di 24 ore. Parte così il nuovo servizio domiciliare del Comune. Dopo una fase sperimentale, altre assistenti familiari saranno attivate in altri nove stabili.

Si può fare


A Casal di principe inaugurato un centro di avviamento al lavoro artigianale in un bene confiscato alla criminalità organizzata. Il servizio di Claudia Cannatà. “Per ogni boss che esce, una villa rinasce. Così è successo a Casal di Principe, dove una villa confiscata ad un boss mafioso, è diventata il “Centro Don Milani”, un nuovo spazio di avviamento al lavoro artigianale per attività di ristorazione e laboratori, aperto anche al pubblico. Nella villa un laboratorio di ceramiche per cucina, occasione di formazione per ex detenuti, e la pizzeria della Nuova Cucina Organizzata, che offre opportunità di formazione professionale e lavorativa per persone svantaggiate, contribuiscono a creare forme di reinserimento nella società. Nei prossimi mesi verranno avviate azioni che consentiranno alle attività di diventare autosostenibili e di generare un impatto positivo di sviluppo locale alternativo e libero dall’influenza della camorra”.