Nonni in fuga. Sono oltre due milioni gli anziani che in Italia hanno rinunciato alle cure per i costi o per i tempi d’attesa. Il servizio di Giuseppe Manzo.
Segno meno
Segno meno. La crisi colpisce anche il fair trade. Dopo tre anni di crescita in controtendenza, i ricavi delle organizzazioni di commercio equo e solidale hanno visto, infatti, un calo del 6% nel 2012, con una contrazione dei ricavi di quasi 5 milioni di euro. A certificarlo è l’ultimo rapporto dell’assemblea generale del commercio equo in Italia.
Acqua, quanto mi costi!
Acqua, quanto mi costi! Anche nel 2013 la media dei rincari per il servizio idrico è andata ben oltre l’inflazione superando il 6%. I dati sono stati pubblicati da Federconsumatori. Dal 2000, l’aumento dei prezzi è stato del 67%, mentre il costo della vita è cresciuto meno della metà.
Povero Alto Adige
Povero Alto Adige. La crisi morde anche una terra da sempre considerata tra le più ricche d’Italia. È quanto emerge dal rapporto annuale della Caritas di Bolzano-Bressanone. Ascoltiamo il direttore regionale dell’associazione, Paolo Valente.
EMILIA, A 2 ANNI DAL SISMA SI RIPARTE DAL MICROCREDITO
Il 20 maggio 2012 il terremoto in Emilia spazzò via vite umane e lavoro. A due anni di distanza 200 imprese ripartono con il microcredito. Come nel caso di Fabrizio che si è ritrovato con la fabbrica inagibile. Per non interrompere la produzione e le consegne, decide di spostare i macchinari in giardino, noleggia un container e manda a produrre alcuni ordini presso altre aziende della zona. Quando il calo di fatturato e i ritardi nei pagamenti lo mettono in difficoltà, Fabrizio chiede un finanziamento in banca, ma gli viene negato. Oggi continua la sua attività grazie al microcredito. L’azienda di Fabrizio è una delle 200 aziende sostenute da Microcredito per l’Italia, un’impresa sociale che si occupa di sostegno alla microimpresa, con 6 milioni di euro, di cui 5 messi a disposizione da Renzo Rosso di Diesel e presidente della holding Only the brave. Il 30% delle imprese finanziate sono start up, il 30 per cento ha come titolare una donna, il 15 per cento dà fiducia a un giovane under 35. Pochissime le insolvenza, meno dell’1 per cento.
Oltre a Fabrizio, anche Vittoria ha ottenuto un finanziamento. La sua tipografia (un’attività storico del comune di Finale Emilia, in provincia di Modena) ha affrontato un calo di fatturato a causa dei danni diretti riportati da molti clienti. Mettere in cassa integrazione gli 8 dipendenti (tutti monoreddito e con abitazioni danneggiate) significava ridurre le loro entrate al di sotto della soglia necessaria per vivere del proprio lavoro. Un prestito di 50 mila euro le ha permesso di rilanciare l’attività, tutelando i dipendenti. Il trauma del terremoto e il desiderio di stare più vicino alla famiglia hanno spinto Benedetta, 36 anni e un lavoro sicuro come architetto, a cambiare vita (vedi il lancio successivo).
“Il successo di questa iniziativa dipende da più fattori – ha detto Paolo Nicoletti, presidente di Microcredito per l’Italia – Al primo posto l’intelligenza di un imprenditore come Renzo Rosso, che scegliendo il microcredito ha trasformato un gesto di generosità in un investimento sociale che moltiplica le risorse impiegate e l’impatto sulla popolazione. Questa generosità – ha concluso – ha trovato a livello locale un terreno fertile: singoli volontari, associazioni, enti pubblici che ci hanno aiutato a promuovere l’iniziativa, ad aprire e gestire sportelli d’ascolto, a offrire gratuitamente servizi di supporto e accompagnamento alle piccole imprese
Piccolo grande weekend
Piccolo grande weekend. Anche a Napoli arriva il “Banco per l’infanzia” per i bambini in difficoltà. Si tratta della prima raccolta nazionale di prodotti per i neonati, pensata per dare un aiuto concreto a tanti piccoli che frequentano gli asili nido nel nostro Paese e alle loro famiglie. Sabato e domenica in diversi quartieri è possibile donare pannolini, biberon, asciugamani, copertine, vestiti, piattini, bicchieri.
Gli italiani promuovono il crowdfunding
Gli italiani promuovono il crowdfunding. Nel nostro Paese si contano 54 piattaforme di raccolta fondi per progetti o iniziative che in due anni hanno raccolto 30 milioni di euro. La maggior parte è al Nord e sono in aumento quelle tutte al femminile. La fotografia presentata alla Borsa della ricerca in corso a Bologna
Buone pratiche
Buone pratiche. Banca Etica apre alla ricerca di fondi on line. Al via una collaborazione con la piattaforma Produzioni dal Basso: soci e clienti potranno promuovere i propri progetti anche attraverso il crowdfunding.
Numero zero
Numero zero. Nel reggiano un bar dà lavoro a persone con disabilità psichiche, motorie o in situazione di disagio. Il servizio è di Giuseppe Manzo.
IMMIGRATI E LAVORO: 3,5 MILIONI PER IDEE INNOVATIVE
Favorire l’inserimento sociale e lavorativo degli immigrati nelle regioni meridionali: con questo obiettivo la Fondazione Con il Sud promuove l’Iniziativa Immigrazione, che rientra nell’ambito di intervento “Progetti Speciali e Innovativi” ed è rivolta al mondo del terzo settore e del volontariato meridionale e, in particolare, alle associazioni e Organizzazioni di Immigrati (OdI).
L’Iniziativa prevede la presentazione di idee innovative in grado di concretizzarsi successivamente, con il sostegno della Fondazione e con il coinvolgimento di competenze e professionalità adeguate, in progetti “esemplari”che promuovano il lavoro come strumento imprescindibile per favorire l’integrazione, anche sociale, degli immigrati e che possano rappresentare un modello di intervento sul tema. La Fondazione mette a disposizione fino a 3,5 milioni di euro, in funzione della qualità delle proposte ricevute.
Le idee presentate dovranno fare riferimento ad uno dei seguenti ambiti di intervento: il contrasto alla tratta e allo sfruttamento lavorativo e sessuale – a disposizione fino a 1,5 milioni di euro; la valorizzazione del lavoro, anche autonomo, nelle forme associative tipiche del terzo settore (imprese sociali, cooperative sociali, ecc) – a disposizione fino a 2 milioni di euro. Le idee devono essere presentate on-line alla Fondazione CON IL SUD entro il 3 luglio 2014, illustrando sinteticamente l’intervento proposto, l’innovatività della metodologia da applicare, indicando i beneficiari e i partner, con particolare riferimento all’organizzazione di immigrati coinvolta. Gli interventi dovranno essere realizzati nelle sei regioni meridionali:Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. La valutazione delle idee terrà conto di aspetti come l’innovatività, il contributo in termini di opportunità di integrazione e di inserimento offerte agli immigrati, il partenariato coinvolto.
La Fondazione provvederà, dopo un processo di verifica e valutazione di tutte le idee progettuali ricevute e considerate ammissibili, alla pre-selezione di quelle ritenute maggiormente in linea con lo spirito dell’iniziativa. Le idee pre-selezionate dovranno essere convertite in progetti esecutivi attraverso la presentazione di una proposta di progetto più dettagliata e completa.
Lo scenario
A partire dagli anni duemila si è verificato un consistente fenomeno di crescita del numero di immigrati nel nostro Paese, con oltre il 300% di incremento della popolazione residente e lavorativa[1]. Nel solo 2013 la popolazione straniera residente in Italia è aumentata di oltre 334 mila unità (+8,2% rispetto all’anno precedente)[2].
L’incremento della presenza di stranieri, spesso associato a un peggioramento delle opportunità occupazionali degli italiani, in realtà, può rappresentare una preziosa risorsa per la crescita del Paese. Più che in altri Stati, in Italia la presenza degli immigrati costituisce un sostegno per l’economia: tra i Paesi dell’eurozona, infatti, l’Italia è l’unico dove il tasso di occupazione dei lavoratori extra-Ue supera i valori medi riferiti al totale della popolazione e, inoltre, negli ultimi anni, l’imprenditoria straniera ha mostrato un tasso di crescita impressionante (alla fine del 2012 gli immigrati imprenditori in Italia in termini assoluti erano 232.668, con un incremento del 39,2% rispetto al 2007).
Nello stesso periodo, le regioni del Sud si sono trasformate sempre più da aree di passaggio in zone dove permanere e risiedere, trovando inserimento abitativo e lavorativo sia pure precario o sommerso, in un contesto di grande fragilità economica e sociale che accresce il rischio di esclusione. È in particolare in queste situazioni di vulnerabilità che si innestano fenomeni di sfruttamento lavorativo che, nei casi più gravi, sfociano nel traffico internazionale di esseri umani e nel lavoro forzato.
Lo sfruttamento lavorativo, che può svilupparsi particolarmente in determinati settori economici come quello agricolo, dell’edilizia e del lavoro domestico, è un fenomeno ancora sottovalutato e scarsamente contrastato, ma è anche la forma di schiavitù moderna più diffusa e meno percepita, anche perché si manifesta in modo sommerso, in contesti difficilmente monitorabili. La Fondazione Con il Sud intende dunque intervenire in questo ambito, per sostenere interventi capaci di arginare il fenomeno dello sfruttamento e valorizzare il lavoro come strumento di integrazione degli immigrati nelle comunità di adozione.