Favorire l’inserimento sociale e lavorativo degli immigrati nelle regioni meridionali: con questo obiettivo la Fondazione Con il Sud promuove l’Iniziativa Immigrazione, che rientra nell’ambito di intervento “Progetti Speciali e Innovativi” ed è rivolta al mondo del terzo settore e del volontariato meridionale e, in particolare, alle associazioni e Organizzazioni di Immigrati (OdI).
L’Iniziativa prevede la presentazione di idee innovative in grado di concretizzarsi successivamente, con il sostegno della Fondazione e con il coinvolgimento di competenze e professionalità adeguate, in progetti “esemplari”che promuovano il lavoro come strumento imprescindibile per favorire l’integrazione, anche sociale, degli immigrati e che possano rappresentare un modello di intervento sul tema. La Fondazione mette a disposizione fino a 3,5 milioni di euro, in funzione della qualità delle proposte ricevute.
Le idee presentate dovranno fare riferimento ad uno dei seguenti ambiti di intervento: il contrasto alla tratta e allo sfruttamento lavorativo e sessuale – a disposizione fino a 1,5 milioni di euro; la valorizzazione del lavoro, anche autonomo, nelle forme associative tipiche del terzo settore (imprese sociali, cooperative sociali, ecc) – a disposizione fino a 2 milioni di euro. Le idee devono essere presentate on-line alla Fondazione CON IL SUD entro il 3 luglio 2014, illustrando sinteticamente l’intervento proposto, l’innovatività della metodologia da applicare, indicando i beneficiari e i partner, con particolare riferimento all’organizzazione di immigrati coinvolta. Gli interventi dovranno essere realizzati nelle sei regioni meridionali:Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. La valutazione delle idee terrà conto di aspetti come l’innovatività, il contributo in termini di opportunità di integrazione e di inserimento offerte agli immigrati, il partenariato coinvolto.
La Fondazione provvederà, dopo un processo di verifica e valutazione di tutte le idee progettuali ricevute e considerate ammissibili, alla pre-selezione di quelle ritenute maggiormente in linea con lo spirito dell’iniziativa. Le idee pre-selezionate dovranno essere convertite in progetti esecutivi attraverso la presentazione di una proposta di progetto più dettagliata e completa.
Lo scenario
A partire dagli anni duemila si è verificato un consistente fenomeno di crescita del numero di immigrati nel nostro Paese, con oltre il 300% di incremento della popolazione residente e lavorativa[1]. Nel solo 2013 la popolazione straniera residente in Italia è aumentata di oltre 334 mila unità (+8,2% rispetto all’anno precedente)[2].
L’incremento della presenza di stranieri, spesso associato a un peggioramento delle opportunità occupazionali degli italiani, in realtà, può rappresentare una preziosa risorsa per la crescita del Paese. Più che in altri Stati, in Italia la presenza degli immigrati costituisce un sostegno per l’economia: tra i Paesi dell’eurozona, infatti, l’Italia è l’unico dove il tasso di occupazione dei lavoratori extra-Ue supera i valori medi riferiti al totale della popolazione e, inoltre, negli ultimi anni, l’imprenditoria straniera ha mostrato un tasso di crescita impressionante (alla fine del 2012 gli immigrati imprenditori in Italia in termini assoluti erano 232.668, con un incremento del 39,2% rispetto al 2007).
Nello stesso periodo, le regioni del Sud si sono trasformate sempre più da aree di passaggio in zone dove permanere e risiedere, trovando inserimento abitativo e lavorativo sia pure precario o sommerso, in un contesto di grande fragilità economica e sociale che accresce il rischio di esclusione. È in particolare in queste situazioni di vulnerabilità che si innestano fenomeni di sfruttamento lavorativo che, nei casi più gravi, sfociano nel traffico internazionale di esseri umani e nel lavoro forzato.
Lo sfruttamento lavorativo, che può svilupparsi particolarmente in determinati settori economici come quello agricolo, dell’edilizia e del lavoro domestico, è un fenomeno ancora sottovalutato e scarsamente contrastato, ma è anche la forma di schiavitù moderna più diffusa e meno percepita, anche perché si manifesta in modo sommerso, in contesti difficilmente monitorabili. La Fondazione Con il Sud intende dunque intervenire in questo ambito, per sostenere interventi capaci di arginare il fenomeno dello sfruttamento e valorizzare il lavoro come strumento di integrazione degli immigrati nelle comunità di adozione.
Città senza welfare
Città senza welfare. Il Forum Terzo settore di Reggio Calabria lancia un appello per la “sopravvivenza” dei servizi sociali a parlamentari e ministri. Da parte degli operatori c’è molta preoccupazione. L’augurio è che vengano garantite ancora quelle condizione minime di civiltà, rispetto, uguaglianza, solidarietà e dignità.
Tutti su per terra
Tutti su per terra. Oggi e domani due giorni contro lo spreco insieme ai contadini del mondo. Diritto al cibo, land grabbing, agricoltura urbana e tutela della biodiversità. Sono i temi al centro dell’iniziativa promossa a Bologna da Cefa, Overseas e Osvic insieme alla Cineteca. Obiettivo? Sostenere pratiche di produzione sostenibile e comportamenti più consapevoli.
Sassuolo, nasce emporio solidale
Sono 60 le famiglie inviate dai Centri di Ascolto Caritas che usufruiranno dell’emporio solidale ‘Il Melograno’ di Sassuolo. Il secondo che apre in provincia di Modena dopo Portobello. Ogni famiglia è composta in media da 3 persone, dunque a fare uso di questo nuovo servizio saranno in 180. Il meccanismo è facile. A ogni persona verranno caricati dei punti sulla tessera sanitaria. Ogni nucleo familiare potrà poi decidere liberamente come ‘spenderli’ scegliendo tra gli scaffali dell’emporio. Sui banchi pasta, alimenti secchi, prodotti inscatolati, zucchero, latte e pane. Gli stessi prodotti che finora venivano distribuiti alle famiglie in borse alimentari preconfezionate dai 60 volontari al lavoro. “Quello che cambia è il metodo di aiuto – spiega Andrea Brunetti, coordinatore del progetto – ogni persona potrà scegliere in base alle esigenze del mese”. I punti verranno assegnati in relazione al numero dei componenti della famiglia e alle difficoltà sociali riscontrate dagli operatori. Il 60% delle persone coinvolte è costituita da cittadini di origine straniera. In generale però coloro che ususfruiranno del Melograno sono persone che hanno perso il lavoro e hanno difficoltà a ripensarsi con un tenore di vita più basso. “Sarebbe adeguato ragionare anche sulla presenza di prodotti di igiene personale – spiega Brunetti – questo costituirebbe davvero un bel passaggio”. E continua: “Quello alimentare è un pretesto per avviare nuove relazioni. Sappiamo che non si risolvono i problemi famigliari dato che spesso dietro quelli economici o lavorativi, ce ne sono altri, come il gioco d’azzardo. Il nostro scopo non è riempire stomaci ma avviare delle relazioni più intime”. Il Melograno è un progetto di comunità che vuole andare oltre, sfociando anche su temi culturali in modo da proporre diversi stili di vita
A raccolta
A raccolta. Nel Foggiano un progetto per recuperare beni alimentari invenduti e distribuiti ai più poveri. Il servizio di Giuseppe Manzo.
Altro che business
Altro che business. Il Non profit lombardo dà lavoro a 210 mila persone. Secondo i dati del Censimento della Camera di commercio sono cultura, sport e ricreazione i settore di attività prevalente con oltre 28 mila istituzioni. A guidare la classifica è Milano, seguita da Brescia e Bergamo.
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Il Veneto contro l’accattonaggio. Un patto tra sindaci per togliere dagli angoli delle loro città chi chiede l’elemosina. E’ l’ultima ordinanza dal sapore elettorale. Il commento di Antonio Mumolo, presidente dell’Associazione Avvocati di strada.
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Genuino clandestino. E’ questa la ricetta anticrisi dei campesinos italiani. Chiedono l’accesso alle terre pubbliche e un ritorno all’agricoltura contadina senza etichettature. Il movimento, nato nel 2010 a Bologna ha raggiunto una diffusione nazionale. Sarà a Roma dal 16 al 18 maggio per ripensare il lavoro e il consumo in questo momento di recessione.
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