Archivi categoria: Economia

Stipendi troppo bassi: ecco perché le aziende non trovano dipendenti (per 2 italiani su 3)


 

 

Serve buona economia. Per la maggioranza degli italiani le aziende non trovano dipendenti per gli stipendi troppo bassi. Il servizio è di Giuseppe Manzo

Due terzi degli italiani imputano le difficoltà di incontro tra domanda ed offerta di lavoro principalmente alle imprese, che offrono stipendi troppo bassi e fanno un massiccio utilizzo di contratti a tempo determinato, e pensano che per sostenere la crescita economica e l’occupazione lo Stato dovrebbe definire un salario minimo e incentivare il ritorno nel paese d’origine per le imprese che hanno delocalizzato le produzioni. Sono le principali evidenze che emergono dal Report “FragilItalia”, elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos.

Pallucchi (Forum): “La politica riconosca l’enorme potenziale del Terzo settore”


L’altra economia: “è arrivato il momento che la politica riconosca l’enorme potenziale sociale ed economico del Terzo settore nel nostro Paese”. Lo ha detto Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Nazionale Terzo Settore a margine del suo intervento nell’incontro “Tocca a me fare volontariato” della Civil Week di Milano.

Agricoltura sociale: progetto “Valori rigeneratTivi” presentato alla fiera Cibus


Agricoltura sociale. Alla Fiera Cibus è stato presentato il progetto “Valori rigeneratTivi” promosso dalle coop sociali Emc2 di Parma, l’Orto Botanico di Piacenza e Il Bettolino di Reggiolo. Prevede la creazione di un marchio comune dell’agricoltura sociale del territorio e della carta dei valori della cooperazione emiliana.

Lavoro e rivoluzione tecnologica: la paura degli italiani


Paura del futuro. La rivoluzione tecnologica del lavoro rischia di alimentare nuove fratture sociali: 2 italiani su 5 ritengono che il digitale tradirà la propria promessa di uguaglianza e non farà che acuire le disparità salariali e geografiche. Lo rileva il Radar settimanale di Swg

Stallo da guerra: si ferma la crescita dell’economia italiana


 

 

Una brusca frenata. Nel 2022 la guerra in Ucraina ferma la crescita dopo l’avanzata dello scorso anno. Il servizio è di Giuseppe Manzo

Nel 2022 nessuna crescita aggiuntiva rispetto a quella acquisita nel 2021; parziale recupero dall’effetto traino di PNRR e da possibili misure espansive per 10,5 miliardi; Il PIL nel 2023 a +2,5.

È quanto emerge dal report “L’aggiornamento dello scenario italiano dopo l’invasione russa dell’Ucraina” realizzato nell’ambito del progetto di ricerca Monitor Fase 3, frutto della collaborazione tra Area Studi Legacoop e Prometeia. Per il presidente di Legacoop Mauro Lusetti “Il danno è fatto, ora il PNRR è l’ancora di salvezza, coinvolga il Paese”.