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Dalla parte della Terra


Anche in Uganda c’è una ragazzina scesa in campo per la difesa dell’ambiente. Si tratta di Vanessa Vash: in un tweet la ragazza afferma di essersi ispirata a Greta Thunberg per dare il via agli scioperi climatici in Africa e di sperare di riuscire a dare un contributo al movimento ambientalista.

Mai più


La Comunità di Sant’Egidio lancia una petizione on line per scongiurare l’esecuzione capitale di un detenuto negli Stati Uniti. Ascoltiamo Carlo Santoro, coordinatore della Campagna abolizionista della pena di morte, che invita a firmare e pregare. (sonoro)

Allarme ebola


Oltre duemila morti e tremila contagi: è il bilancio dell’epidemia nella Repubblica Democratica del Congo dopo un anno dall’inizio dell’emergenza. Secondo Medici Senza Frontiere si tratta di un triste monito del fallimento della risposta internazionale che non è ancora riuscita a contenere il diffondersi della malattia.

In fumo


Gli incendi in Amazzonia sono aumentati dell’83% rispetto allo scorso anno. Dietro alla deforestazione ci sono interessi economici che mirano allo sfruttamento del territorio, come ci spiega Lucia Capuzzi, giornalista di Avvenire. (sonoro)

L’ambiente è in pericolo


Secondo il rapporto Global Witness, sono stati almeno 164 gli ecologisti assassinati nel mondo nel 2018. Sul primo gradino di questo tragico podio ci sono le Filippine con 30 attivisti uccisi, seguite da Colombia e India, rispettivamente con 24 e 23. Oltre la metà degli omicidi è avvenuta in America Latina

Stop bombe


Gli stabilimenti sardi della Rwm a Domusnovas annunciano che per 18 mesi sarà bloccata la fabbricazione degli ordigni acquistati da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti per armare gli aerei che bombardano lo Yemen. Dopo la mozione del governo, approvata dalla Camera il 26 giugno, e dopo l’annuncio dell’11 luglio del vicepremier Di Maio, sembra arrivata a una positiva conclusione la lunga battaglia di associazioni e ong.

Cimitero Mediterraneo


Nel 2019 nel Mare Nostrum è morta una persona ogni sei che ha raggiunto le coste europee lungo la rotta dalla Libia al Vecchio continente. Lo ha dichiarato il portavoce di Unhcr per l’Africa Charlie Yaxley, descrivendo la tratta “di gran lunga più letale del mondo”.

The end


Le risorse della Terra per il 2019 sono terminate ieri, con un drammatico anticipo. È l’allarme che arriva dall’Earth Overshoot Day, il calcolo del giorno in cui l’umanità consuma interamente le risorse prodotte dal pianeta nell’arco dell’anno in corso. Ascoltiamo Alfonso Cauteruccio, presidente di Greenaccord.

 

Tratta e sfruttamento


In Europa una vittima su quattro è minorenne. La denuncia di Save the children, nel servizio di Fabio Piccolino. (sonoro)

Un quarto delle vittime di tratta identificate in Europa sono minorenni e l’obiettivo principale dei trafficanti di esseri umani è lo sfruttamento sessuale. Sono i dati del rapporto “Piccoli schiavi invisibili” redatto da Save The Children in occasione della Giornata internazionale contro la tratta che si celebra domani, che fotografa un fenomeno per lo più sommerso che coinvolge oltre 20 mila persone. In Italia le vittime accertate sono 1.660, con un numero sempre più alto di minorenni coinvolti. Ad essere maggiormente esposte nel nostro paese al traffico di organizzazioni e reti criminali sono le ragazze che finiscono nel giro della prostituzione, provenienti nella maggior parte dei casi oda Nigeria, Balcani e Paesi dell’est.

C’è chi dice no


Il giudice federale Jon Tigar ha bloccato una nuova regola voluta dall’amministrazione Trump che limita di molto le possibilità dei migranti di chiedere asilo negli Stati Uniti. La presa di posizione è significativa se si considera che lo scorso dicembre una questione simile sul tema dell’immigrazione era arrivata alla Corte Suprema, confermando la decisione del giudice.

La nuova regola dell’amministrazione Usa contro l’immigrazione prevede che le persone che entrano nel paese attraversando il confine con il Messico possano chiedere asilo soltanto se l’hanno già chiesto e se lo sono visti negare da uno dei paesi attraversati durante il viaggio. Di fatto, quindi, la norma avrebbe obbligato chi vuole arrivare negli Stati Uniti a chiedere asilo in uno dei paesi attraversati durante il viaggio.