Amnesty International ha sollecitato i leader e i rappresentanti di 23 paesi, dell’Onu, della Nato e dell’Unione europea che prendono parte nella capitale afgana al “Kabul Process”, a mettere al centro dei colloqui la protezione dei civili. Importante per la ong è anche la ricerca della giustizia per i crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Afghanistan.
Si può fare
114 profughi provenienti dal Corno d’Africa sono atterrati ieri a Fiumicino grazie al programma di accoglienza della Comunità di Sant’Egidio e della Cei che prevede l’intervento di famiglie, istituti religiosi e l’utilizzo di appartamenti privati. In base al protocollo firmato con lo stato italiano, verranno trasferite dall’Etiopia 500 persone in due anni.
Il pugno di Erdogan
Ancora arresti di massa in Turchia sotto lo stato d’emergenza post-golpe che dura dall’estate 2016. Sono quasi mille le persone detenute nell’ultima settimana in tutto il Paese con accuse di terrorismo. Altre 260 sono in manette per sospetti legami con il Pkk curdo.
Fermate il massacro dei bambini
È l’accorato appello di Terre des Hommes alla comunità internazionale per mettere fine alla guerra in Siria. Il servizio di Giovanna Carnevale. (sonoro)
400.000 decessi negli ultimi 5 anni, 15 milioni di persone bisognose di assistenza umanitaria, 6.3 milioni di sfollati: è il quadro drammatico della Siria, stremata da una guerra che dura da sette anni e che in questi giorni sta vedendo una nuova escalation di violenza. La tregua di un mese, approvata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, è durata solo poche ore . Fermare il massacro: è quanto chiedono le agenzie delle Nazioni Unite e le ong tra cui Terre des Hommes, per lasciare il posto all’azione umanitaria e alleviare la sofferenza della popolazione civile, in primis dei bambini. Soccorrere le persone in questo contesto, ricorda Medici senza frontiere, è sempre più difficile: in 5 giorni, le strutture sanitarie dell’organizzazione hanno ricevuto più di 2.500 feriti e oltre 520 morti
Senza futuro
Ogni anno oltre due milioni e mezzo di neonati nel mondo non sopravvivono al primo mese di vita, circa 7.000 ogni 24 ore. E un milione muore lo stesso giorno in cui nasce. Secondo il nuovo rapporto di Unicef, il tasso di mortalità neonatale a livello mondiale rimane allarmante, in particolare nei Paesi più poveri.
Giro di vite
Fa discutere il disegno di legge del governo francese che punta a ridurre i tempi burocratici per l’accoglienza dei migranti e a introdurre un reato di entrata illegale. Il testo prevede inoltre controlli più serrati e l’allungamento della detenzione amministrativa in vista dell’espulsione da 45 a 90 giorni. Contrari alle novità, oltre alle organizzazioni per i diritti umani, anche diversi parlamentari della maggioranza.
A mano armata
Centinaia gli studenti che hanno manifestato davanti alla Casa Bianca contro il presidente Trump e la lobby delle armi statunitense. La protesta segue la strage avvenuta in una scuola della Florida in cui sono morte 17 persone sotto il fuoco di un 19enne.
Foto: Ansa/Claudia Salvalaggio
Stato di non diritto
Continua a far discutere la sentenza del tribunale di Istanbul che ha condannato all’ergastolo aggravato sei giornalisti e accademici turchi accusati di aver tentato di “rimuovere l’ordine costituzionale”. Ai nostri microfoni, Anna del Freo di European Federation of Journalists. (sonoro)
Più trasparenza
È la risposta delle ong dopo il caso Oxfam. Il servizio di Giovanna Carnevale.
La notizia degli abusi sessuali da parte di alcuni operatori Oxfam nel 2011 a Haiti mette di nuovo sotto accusa il mondo della cooperazione internazionale. Che risponde con più trasparenza e più controlli: già sette anni fa, ha spiegato il presidente di Oxfam Italia, l’organizzazione umanitaria aveva denunciato e reso pubblici i fatti, licenziando le persone coinvolte e investendo di più nella formazione del personale. E da poco è stata istituita una commissione indipendente che farà luce sui casi di cattiva condotta degli operatori. “Si costruiscono castelli su casi circoscritti”, ha detto la portavoce di AOI, Silvia Stilli: “per l’irresponsabilità dei media e della politica, è preso di mira chi denuncia le assurdità di un modo diviso tra pochi ricchissimi e un’infinità di poveri”.
Serve un cambio di passo
Crollano le adozioni internazionali, le associazioni chiedono un impegno della politica. Il servizio di Giovanna Carnevale.
Dal 2011 al 2016 un calo del 60%: il numero delle coppie che fa domanda per un’adozione internazionale è passato da quasi 3.500 a poco più di mille in 5 anni. “Servono regole chiare per ridare fiducia alle famiglie, agli operatori e ai Paesi esteri che non hanno trovato sempre interlocutori disponibili in Italia”. E’ questa la richiesta rivolta alle forze politiche di 20 enti autorizzati, a cui si aggiunge anche la voce del Forum Terzo Settore. “Sostenere l’adozione internazionale dando valore a questa forma di genitorialità”, ha dichiarato la portavoce Claudia Fiaschi, “significa anche lavorare per il contrasto alla denatalità e rispondere concretamente alla condizione di disagio di moltissimi minori”.