Si aggrava la situazione in Colombia dopo che una colata di fango ha travolto nella notte tra venerdì e sabato la città di Mocoa. Oltre 300 i morti, ma il bilancio è destinato ad aggravarsi. Gianni La Bella che per la Comunità di Sant’Egidio sta seguendo i colloqui di pace nel Paese. (sonoro)
(Foto: AP)
Oltre cinque milioni
È il numero dei profughi costretti a scappare dalla Siria. Il servizio di Fabio Piccolino.
Il numero di persone costrette ad abbandonare la Siria ha superato quota cinque milioni: Turchia, Libano, Giordania ed Iraq i paesi che ne ospitano il maggior numero. Un anno fa a Ginevra, la Conferenza internazionale aveva affermato la possibilità di aumentare i posti di reinsediamento e offrire canali alternativi per l’ammissione dei rifugiati siriani, con la ricollocazione del 10% dei profughi entro il 2018; ma ad oggi sono stati resi disponibili solo la metà dei posti. Secondo l’Alto Commissario Filippo Grandi è necessario aumentare gli sforzi, ma c’è bisogno della collaborazione di tutti gli stati membri: il reinsediamento è uno strumento di fondamentale importanza per la protezione di tutti i rifugiati.
Chi la dura la vince
In Colombia la mobilitazione dei contadini ferma la miniera d’oro: la comunità di Cajamarca è riuscita infatti a bloccare il progetto di estrazione di una multinazionale sudafricana che avrebbe inquinato e compromesso le risorse idriche della regione.
La Corte Suprema ha stabilito incostituzionale la legge che sottrae ai municipi la decisione finale sui progetti minerari. La Colosa, uno dei più grandi giacimenti auriferi della Colombia, si trova a pochi chilometri da Cajamarca. La multinazionale sudafricana AngloGold Ashanti l’aveva acquistata otto anni fa con l’obiettivo di estrarre 28 milioni di once del minerale. I cittadini però hanno avviato una massiccia mobilitazione poichè le miniere a cielo aperto impiegano grandi quantità di cianuro per estrarre l’oro. Le due sentenze della Corte Suprema sono storiche e creano un precedente importante per situazioni analoghe.
Senza domani
Secondo l’Unicef, ad oltre un mese dalla dichiarazione di carestia in Sud Sudan, il tempo sta per finire per più di un milione di bambini. In Nigeria, Somalia, Sud Sudan e Yemen oltre 22 milioni di minori soffrono la fame, sono malati, sfollati e senza istruzione; di questi circa 1,4 milioni rischiano di morire quest’anno a causa di malnutrizione grave.
Indietro tutta
Il presidente Usa Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per ribaltare il piano dell’amministrazione Obama contro il riscaldamento globale. Tra le misure previste, una revisione del Clean Power Plan che restringeva le emissioni di gas a effetto serra nelle centrali a carbone, tagli ai fondi per le politiche ambientali e nuove regole per produzione di petrolio, gas e carbone.
In campagna elettorale Trump aveva più volte dichiarato l’intenzione di tirare fuori gli Stati Uniti dagli accordi sul clima di Parigi. La Casa Bianca ha detto che le nuove misure hanno l’obiettivo di mantenere le fonti energetiche a prezzi accessibili per stimolare la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. Secondo gli ambientalisti ci saranno gravi conseguenze in patria e all’estero.
Move2Learn Learn2Move
È il nome dell’iniziativa promossa dalla Commissione europea per promuovere la mobilità dei giovani che permetterà ad oltre 5000 studenti di spostarsi in un altro Paese per un periodo di quindici giorni. L’obiettivo è quello di favorire l’integrazione ad accrescere l’identità europea.
Guerra infinita
In Yemen la gente scende in piazza per chiedere la fine del conflitto iniziato da oltre due anni. Il servizio di Fabio Piccolino.
Migliaia di persone sono scese in piazza a Sana’a, in Yemen per protestare contro i bombardamenti della coalizione guidata dall’Arabia Saudita. A due anni dall’inizio del conflitto tra le forze armate lealiste e i ribelli sciiti houthi, milioni di persone hanno bisogno di cibo, acqua e riparo. Secondo le Nazioni Unite, la guerra ha finora causato 7.700 morti, 40 mila feriti e oltre tre milioni di sfollati, mentre Medici Senza frontiere ha da tempo denunciato il collasso del sistema sanitario. La crisi nel paese arabo è considerata tra le peggiori al mondo, insieme a quelle in corso in Somalia, Nigeria e Sud Sudan. Secondo un rapporto Onu, lo Yemen è minacciato da un grave rischio di carestia.
La nostra Europa
Domani l’anniversario dei sessant’anni dai Trattati di Roma. Un appuntamento per le ong e le associazioni per rilanciare un’idea diversa dell’Unione, più solidale e accogliente. Come racconta ai nostri microfoni Franco Uda dell’Arci. (sonoro)
Non è più carnevale
Il Brasile è il Paese più pericoloso al mondo per gli attivisti: sono già dieci infatti le persone uccise dall’inizio dell’anno, e ben 61 nel 2016. L’ultimo caso è quello di Waldomiro Costa Pereira del Movimento dei senza terra, assassinato in un piccolo ospedale dell’Amazzonia lo scorso lunedì. La lunga serie di omicidi di ambientalisti è stata finora quasi sempre senza colpevoli.