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Un Premio al disarmo


Il mondo dell’associazionismo plaude al Nobel per la pace 2017 a Ican, l’organizzazione per l’eliminazione delle armi nucleari. Il servizio di Fabio Piccolino

“Il Nobel per la pace di quest’anno incoraggia a continuare il nostro impegno con lungimiranza senza lasciare alcuno spazio alla sfiducia”.
È il commento di Flavio Lotti, coordinatore di Tavola della pace, sul riconoscimento assegnato ad Ican, Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari. Con l’occasione, l’organizzazione è tornata a chiedere al Parlamento italiano l’immediata ratifica del Trattato per la messa al bando delle armi nucleari approvato dall’Onu il 7 luglio di quest’anno.
Secondo Archivio Disarmo “è proibendo le armi nucleari che si neutralizza all’origine la spada di Damocle che pende sulla testa dell’umanità”. Proprio ad Ican l’istituto di ricerche internazionali aveva consegnato lo scorso luglio il premio “Colombe d’oro”

Figli di nessuno


In Sudamerica la questione dei desaparecidos resta una ferita aperta. Migliaia ogni anno le persone che scompaiono improvvisamente. Soprattutto sindacalisti, esponenti di ong e promotori di diritti civili. L’attivista argentina, Marta Scarpato, ha perso così un fratello. Ascoltiamola ai nostri microfoni. (sonoro)

Cento esecuzioni


Sono i numeri della pena capitale in Arabia Saudita da gennaio ad oggi, persino al di sopra della media degli ultimi anni. Secondo Amnesty International se le autorità desiderano in modo sincero promuovere riforme, devono stabilire immediatamente una moratoria sulle condanne, primo passo in direzione dell’abolizione totale della pena di morte.

Dopo Cina e Iran, il regno saudita è uno dei Paesi al mondo in cui vi è il maggior ricorso alla pena capitale, prevista per i colpevoli di omicidio, rapina a mano armata, stupro e traffico di droga, stregoneria e sodomia; la maggior parte delle esecuzioni – unico Paese al mondo – vengono eseguite tramite decapitazione.

Com’eri vestita?


Per sensibilizzare la popolazione sul tema dei pregiudizi legati alle violenze di genere, negli Stati Uniti, l’Università del Kansas ha allestito una mostra in cui sono raccolte le testimonianze di donne. Ad accompagnare queste storie, una galleria di abiti identici a quelli indossati al momento dello stupro.

Nobel alternativo


Il riconoscimento per una società migliore e un’economia più giusta va ad una giovane avvocatessa etiope cieca dall’età di cinque anni. La sua storia nel servizio di Fabio Piccolino.

 

Il premio Rigth Livelihood, riconoscimento annuale per una società migliore e un’economia più giusta, noto come “Nobel alternativo”, è stato assegnato quest’anno a Yetnebersh Nigussie Molla, avvocatessa trentacinquenne etiope cieca fin dall’infanzia. Da anni in prima linea nella difesa delle persone con disabilità e delle donne, il suo lavoro è stato definito dalla giuria “fonte di ispirazione a favore dei diritti e dell’inclusione sociale”. Secondo l’attivista, il premio è “come dell’ossigeno per le comunità che si impegnano per l’inserimento e la piena partecipazione delle persone con disabilità in ogni aspetto della loro vita”.

#women2drive


Dopo anni di battaglie civili, da giugno 2018 le donne saudite potranno finalmente mettersi al volante. A stabilirlo un decreto del re. E anche se la strada per l’uguaglianza rimane ancora lunghissima, qualche piccolo passo si muove verso la parità di genere.

Lotta contro il tempo


È drammatica la situazione in Nigeria a causa dell’aumento dei casi di colera che, nello Stato di Borno, ha raggiunto oltre 2.600 persone. L’epidemia, denuncia Medici Senza Frontiere, sta colpendo campi sfollati dove vivono decine di migliaia di persone fuggite dal conflitto tra le forze armate locali e Boko Haram. Anna Cillers, coordinatore Msf. (sonoro)

Lotta contro il tempo


È drammatica la situazione in Nigeria a causa dell’aumento dei casi di colera che, nello Stato di Borno, ha raggiunto oltre 2.600 persone. L’epidemia, denuncia Medici Senza Frontiere, sta colpendo campi sfollati dove vivono decine di migliaia di persone fuggite dal conflitto tra le forze armate locali e Boko Haram. Anna Cillers, coordinatore Msf. (sonoro)

Si può fare


Il nuovo presidente del Gambia Adama Barrow ha firmato un trattato per l’abolizione della pena di morte. Si tratta di un deciso cambio di rotta rispetto alla politica del precedente governo, rimasto in carica per 22 anni e fortemente criticato dalla comunità internazionale per le sue politiche in contrasto con il rispetto dei diritti umani.

Negli ultimi anni le nazioni francofone dell’Africa occidentale come il Benin, la Repubblica del Congo e la Guinea si sono mosse nella direzione dell’abolizione della pena capitale; ma i paesi di lingua inglese nella regione sono in ritardo. Secondo Sabrina Mahtani, ricercatrice di Amnesty International West Africa, si tratta di un passo positivo per il Gambia, impensabile fino a pochi anni fa.

Fare presto


Sono oltre 5000 le scuole danneggiate o distrutte in Messico dopo i due potenti terremoti che hanno colpito il paese, mettendo a rischio l’istruzione di migliaia di bambini. Secondo Unicef “è essenziale trovare soluzioni urgenti per farli rientrare il più rapidamente possibile in classe”.