Amnesty International denuncia l’uccisione di centinaia di persone da parte delle forze di sicurezza birmane per espellere dal Myanmar la minoranza musulmana dei Rohingya. L’organizzazione ha parlato di villaggi circondati, spari su persone in fuga e incendi contro le case che hanno provocato la morte di chi era impossibilitato a scappare.
“Denunciare questi crimini efferati è il primo passo nella lunga strada verso la giustizia. I responsabili devono essere chiamati a rispondere – ha sottolineato Tirana Hassan, direttrice di Amnesty International per la risposta alle crisi -. Le forze armate di Myanmar non possono semplicemente nascondere le loro gravi violazioni sotto il tappeto annunciando l’ennesima vergognosa indagine interna. Il comandante in capo, il generale Min Aung Hlaing, deve prendere misure immediate per fermare le atrocità delle sue truppe”.
Buoni acquisti
Nel mondo il commercio è sempre più equo e solidale. Il nuovo rapporto annuale di Fairtrade International segnala un’interessante crescita per i principali prodotti certificati come caffè, cacao e zucchero. Per lo sviluppo alle comunità di Asia, Africa e America Latina sono arrivati 150 milioni di euro.
La violenza non è mai giustificata
Reporter senza frontiere condanna il barbaro omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, uccisa a Malta per le sue inchieste su corruzione e malaffare. In momenti come questi – si legge in una nota della ong – il Paese dovrebbe riflettere sul significato di unità nazionale, rispetto dei diritti e libertà di espressione.
L’Europa inverta la marcia
È l’appello di Oxfam che, a due anni dall’adozione dell’Agenda sulle migrazioni, rivolge alle istituzioni continentali. Ascoltiamo Paolo Pezzati, policy advisor della ong. (sonoro)
Fino all’ultimo bambino
È il nome della campagna di Save the children contro la malnutrizione che uccide ogni anno oltre 200 milioni di adolescenti. Il servizio di Fabio Piccolino.
155 milioni di minori nel mondo sono malnutriti, a causa di povertà, cambiamenti climatici e guerre . Si tratta di oltre due volte e mezza l’intera popolazione italiana. I dati arrivano dal Rapporto di Save the Children dal titolo emblematico “Una fame da morire” da cui emerge come la malnutrizione provochi quasi la metà delle morti infantili a livello globale, uccidendo circa 3 milioni di bambini ogni anno. Più della metà si trova in Asia, in particolare nella parte meridionale del continente, mentre il 30% è in Africa. Un killer silenzioso ma prevenibile, come afferma Claudio Tesauro, presidente di Save The Children Italia, lanciando la campagna “Fino all’ultimo bambino”, affinché nessun minore venga più lasciato indietro.
Festival della cooperazione
Al via ad Ostuni la tre giorni di incontri, dibattiti, cultura e condivisione per fare il punto sui diritti dei più vulnerabili e fragili. Secondo gli organizzatori, un’occasione per capire meglio ciò che accade intorno a noi, contrastando le false notizie e le informazioni non corrette o lacunose.
L’iniziativa è organizzata da AIFO e realizzata con il patrocinio del Comune di Ostuni e in collaborazione con la Rete Italiana disabilità e sviluppo, DPI Italia, EducAid, Fish e con la media partnership di Idea Radio. Nel corso delle giornate del festival ci saranno numerose attività collaterali, culturali e sociali con mostre, visite guidate e filmati prodotti dalle associazioni umanitarie coinvolte. Il programma completo è disponibile sul sito festivaldellacooperazioneinternazionale.it.
Indifesa
Al via la Campagna di Terres des Hommes contro la violenza su bambine e ragazze. Il fenomeno è la seconda causa di morte, tra i 10 e i 18 anni. Raffaele Salinari, presidente della ong. (sonoro)
Senza un domani
Non si arresta l’emergenza colera nella Repubblica Democratica del Congo. L’epidemia si sta diffondendo in modo incontrollato e colpisce soprattutto bambini ed anziani. Silvia Mancini, di Medici senza frontiere, è appena tornata da una missione in Sud Kivu. (sonoro)
In ginocchio
Venti giorni dopo il passaggio dell’uragano Maria su Porto Rico la situazione è sempre più critica. La maggior parte del paese è senza corrente elettrica e la popolazione è completamente dipendente dagli aiuti di acqua, cibo e medicinali. Secondo le stime fornite dal Financial Times, nei prossimi anni circa 400mila persone lasceranno l’isola per emigrare negli Stati Uniti.
L’uragano ha causato 34 morti e ha distrutto le abitazioni di almeno 11mila persone; i lavori per la rimozione delle macerie sono molto lenti perché molte strade sono impraticabili e numerosi ponti sono crollati. Oltre ai debiti pregressi, Porto Rico avrà bisogno in poco tempo di almeno 50 – 60 miliardi di dollari per la ricostruzione. Secondo il governatore Ricky Rosselló, il denaro potrebbe finire entro la fine di ottobre, con serie conseguenze per la popolazione: sarebbero a rischio gli stipendi dei poliziotti, dei vigili del fuoco e dei responsabili dei soccorsi, senza contare le probabili interruzioni nei pagamenti delle pensioni.
Un Premio al disarmo
Il mondo dell’associazionismo plaude al Nobel per la pace 2017 a Ican, l’organizzazione per l’eliminazione delle armi nucleari. Il servizio di Fabio Piccolino
“Il Nobel per la pace di quest’anno incoraggia a continuare il nostro impegno con lungimiranza senza lasciare alcuno spazio alla sfiducia”.
È il commento di Flavio Lotti, coordinatore di Tavola della pace, sul riconoscimento assegnato ad Ican, Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari. Con l’occasione, l’organizzazione è tornata a chiedere al Parlamento italiano l’immediata ratifica del Trattato per la messa al bando delle armi nucleari approvato dall’Onu il 7 luglio di quest’anno.
Secondo Archivio Disarmo “è proibendo le armi nucleari che si neutralizza all’origine la spada di Damocle che pende sulla testa dell’umanità”. Proprio ad Ican l’istituto di ricerche internazionali aveva consegnato lo scorso luglio il premio “Colombe d’oro”




