Migliaia di bambini siriani costretti a nutrirsi di mangimi animali, senza cure mediche, terrorizzati e spesso arruolati per andare sul fronte di guerra. A cinque anni dall’inizio del conflitto, Save the children lancia un nuovo appello. Il servizio di Fabio Piccolino.
250 mila bambini subiscono ogni giorno le terribili conseguenze del conflitto in Siria: malnutriti, terrorizzati, senza cure mediche. La denuncia arriva dal rapporto di Save the Children “Infanzia sotto assedio”, che mette in luce le conseguenze più inaccettabili della guerra. Il dossier racconta di come in molte zone del paese non ci siano risorse alimentari sufficienti e di come, per sopravvivere, molti bambini si nutrano di foglie e di cibo per animali. Una generazione perduta: in Siria quasi tre milioni di bambini non vanno a scuola. Dall’inizio delle ostilità sono state attaccati 4000 istituti e un insegnante su cinque è stato ucciso. Per Save the Children è ora di dire basta: “Questi bambini stanno pagando il prezzo dell’immobilismo del mondo”.
Senza giustizia
Senza giustizia. Non c’è ancora un colpevole per l’omicidio in Honduras di Berta Caceres, l’attivista che nel 2015 aveva vinto il premio Goldman per l’ambiente per il suo impegno contro la costruzione di una diga in difesa dei diritti degli indigeni. L’assassinio ha il sapore amaro della storia già vista: negli ultimi quindici anni, nel paese centroamericano sono stati uccisi 111 ambientalisti.
Impossibile connettersi
In Corea del Nord chi cerca di contattare via telefono i propri cari fuggiti all’estero rischia di finire nei campi di prigionia politica. Secondo Amnesty International il controllo assoluto sulle comunicazioni è un’arma fondamentale per cancellare le informazioni sull’atroce situazione dei diritti umani nel Paese.
Non c’è pace
Nonostante il cessate il fuoco, sono almeno 240 i morti in Siria negli ultimi dieci giorni. Le violenze persistenti mettono a rischio la ripresa dei negoziati tra il governo e le opposizioni, prevista entro il 14 marzo. Le Nazioni unite intanto chiedono un’accelerazione nella consegna degli aiuti umanitari.
Aria di guerra
Si fa sempre più probabile l’ipotesi di un imminente intervento militare in Libia che coinvolgerebbe anche il nostro Paese. Un errore da non fare secondo lo storico Angelo Del Boca. Ascoltiamolo. “La guerra aerea, abbiamo visto quello che sta accadendo in Siria. Si abbattono soprattutto ospedali, case civili; tutti i giorni ci sono 30-40 morti di gente che non c’entra niente con la guerra. Se si farà una guerra a terra sarà una guerra difficilissima. Ci penseranno molte volte prima di fare un attacco che sia un’aggressione, perché in questo senso sarebbe un’aggressione.”
Carta straccia
In Turchia la libertà di stampa sempre più a rischio. Il servizio di Fabio Piccolino. “”Il governo del presidente Erdogan sta asfaltando la libertà d’informazione”. E’ il duro commento di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia, dopo la vicenda che venerdì scorso ha coinvolto il quotidiano turco Zaman, commissariato dal tribunale per le sue posizioni anti-governative e vittima di un duro blitz delle forze dell’ordine. Reporter senza frontiere ha invitato l’Unione europea ad usare il pugno duro: secondo il segretario generale Christophe Deloire, Bruxelles deve esercitare tutto il suo potenziale per impedire che vengano calpestati i valori europei fondamentali. La mobilitazione è partita: l’organizzazione Index on Censorship ha lanciato un appello per chiedere alla comunità internazionale di prendere posizione contro i ripetuti tentativi di soffocare i media liberi e indipendenti.”
Infanzia rubata
La violenza, gli arresti e le restrizioni alla libera circolazione a Hebron e nelle altre aree occupate continuano ad avere un terribile impatto sui minori. Lo denuncia Sos Villaggi dei bambini, ong attiva in Palestina. In aumento insonnia e incubi, sentimento di morte e distruzione della sfera simbolica affettiva nel vedere la morte o l’umiliazione dei propri genitori impotenti.
I rischi delle trivelle
La multinazionale Shell è stata citata in giudizio per i danni causati nel delta del Niger. Per la seconda volta in cinque anni, l’azienda petrolifera olandese dovrà difendersi in tribunale per una fuoriuscita di greggio. Due comunità di pescatori e diverse ong chiedono risarcimenti e la bonifica dove l’acqua è contaminata dal benzene.
Crisi dimenticata
In Sud Sudan un terzo della popolazione sta affrontando una situazione di scarsità di cibo e insicurezza alimentare. L’allarme delle ong: non è ancora carestia, ma senza aiuti umanitari 40mila persone rischiano la vita.
Nuova emergenza
Sono almeno 42 le vittime del ciclone Winston che si è abbattuto sulle isole Figi, e che ha lasciato 35 mila persone senza casa. Mentre la macchina della solidarietà si è messa subito in moto, Save the Children denuncia lo stato di precarietà in cui versano moltissimi minori. La cooperazione italiana ha stanziato circa 100 mila euro per aiutare la popolazione.