È l’hashtag lanciato dal comune di Nizza subito dopo l’attacco terroristico di questa notte per fornire aiuto e assistenza alle vittime. La solidarietà ha cominciato ad organizzarsi immediatamente attraverso i social, proprio come avvenuto lo scorso novembre dopo gli attentati di Parigi. In campo anche tante associazioni internazionali.
Alla fame
Secondo l’ultimo rapporto di Save the children, ogni anno oltre tre milioni di bambini muoiono per denutrizione. Il servizio di Giovanna Carnevale.
Sono oltre tre milioni i bambini che ogni anno muoiono per malnutrizione, l’80% dei quali vive nell’Africa sub-sahariana o in Asia meridionale. Secondo Save the children, nonostante l’incidenza della malnutrizione cronica sia diminuita di un terzo dal 1990 ad oggi, i progressi fatti in questo verso sono stati lenti e diseguali, svantaggiando, ad esempio, i bambini delle aree rurali rispetto a quelli delle città. Anche fenomeni climatici globali che causano siccità incidono sul quadro già drammatico. I governi di tutto il mondo hanno aderito all’obiettivo di riduzione dei casi di malnutrizione cronica del 40% entro il 2025 e di eliminazione di tutte le forme il 2030. Ma “mai come adesso”, ha detto Daniela Fatarella, vicedirettore di Save the children Italia, “il bisogno di continuare nella lotta è reale e urgente”.
Ong nel mirino
Il Parlamento israeliano ha approvato una legge che prevede controlli più severi per le organizzazioni non governative che ricevono oltre la metà dei finanziamenti da governi esteri. Secondo le opposizioni, il provvedimento tende a colpire soprattutto i soggetti di sinistra che difendono i diritti dei palestinesi.
Guerra civile
Violenti scontri tra forze di governo e opposizione nella capitale del Sud Sudan, dove sono già morte oltre duecento persone e diecimila, secondo l’Onu, stanno tentando la fuga. Il Consiglio di sicurezza ha chiesto ai Paesi africani di inviare caschi blu supplementari per porre fine alle ostilità.
Il Sud Sudan arriva al quinto anno di indipendenza con una settimana di combattimenti che stanno provocando fuga generale e vittime nella capitale Juba. Gli scontri vedono da una parte le forze fedeli al presidente Salva Kiir e dall’altra quelle che appoggiano il vicepresidente Riek Machar.
Almeno duecento sono i morti finora, ma la conta è difficile perché, riporta una fonte del luogo all’Ansa, i soldati impediscono ai medici di esaminare i corpi. Il segretario dell’Onu Ban ki-Moon ha lanciato un appello per far cessare “questa insensata e inaccettabile violenza che ha il potenziale di far regredire i progressi fatti finora nel processo di pace”.
Foto: Ansa
Razzismo a stelle e strisce
Negli stati Uniti resta alta la tensione per gli ultimi fatti di cronaca. Il servizio di Fabio Piccolino.
Mancano quatto mesi alle elezioni presidenziali, ma gli Stati Uniti si trovano d nuovo di fronte all’emergenza razzismo. I fatti degli ultimi giorni, l’uccisione di tre afroamericani da parte delle forze dell’ordine e la rappresaglia contro i poliziotti bianchi, costata la vita a cinque agenti, sono la punta dell’iceberg di un problema radicato e sempre più lontano da una soluzione. I fatti di Ferguson di due anni fa hanno fatto scoprire al mondo un America fragile, dove ad emergere con prepotenza è l’emarginazione sociale, l’estrema povertà e le disuguaglianze. Temi, insieme a quello del controllo delle armi, con cui la la prossima amministrazione Usa non potrà fare a meno di confrontarsi e che il il primo presidente nero della storia non è riuscito a fronteggiare con efficacia.
No vuol dire no
Nel giorno in cui un tribunale di Colonia emette le prime condanne per le molestie della notte di capodanno, il parlamento tedesco approva all’unanimità la nuova legge contro le violenze sessuali. La norma interviene nei casi in cui la vittima non dà il proprio consenso e non è in grado di reagire agli abusi.
Mondo disumano
Sfruttamento, torture e uccisioni nei confronti di migranti e rifugiati in Libia. Tragiche le testimonianze raccolte da Amnesty International di circa 90 persone che hanno attraversato il Paese nordafricano.
No, grazie
Proteste in Marocco per l’arrivo di 2.500 tonnellate di rifiuti da smaltire provenienti dall’Italia. I cittadini hanno indirizzato una petizione al ministero dell’ambiente chiedendo che il Paese non diventi “il centro di raccolta della spazzatura internazionale”, e che venga quindi annullata l’autorizzazione a incenerire rifiuti industriali nei centri dello stato nord africano.
Dimenticati
L’Etiopia sta soffrendo la peggiore siccità degli ultimi cinque decenni. Più di 10 milioni di persone hanno urgente bisogno di aiuti alimentari, mentre 6 milioni sono i minori denutriti. Secondo la ong Sos Villaggio dei bambini, le Nazioni Unite stimano che circa 500mila di loro richiedano un trattamento urgente per grave malnutrizione.
“Le persone prima dei profitti”
240 ong internazionali scrivono agli eurodeputati per fermare il Ttip, il trattato di libero scambio tra Stati Uniti ed Europa. Il servizio di Giovanna Carnevale.
Ritirare il mandato negoziale per il trattato transatlantico, questa la richiesta lanciata dalla campagna stop TTIP Italia e a cui hanno aderito 240 ong internazionali. In una lettera indirizzata al presidente del consiglio europeo e ai capi di stato e di governo dell’Unione all’indomani della Brexit, si ribadisce la contrarietà alla stipulazione di un accordo dai dubbi vantaggi economici per l’Europa e in cui i diritti dei cittadini, lavoratori e consumatori, non sono considerati. Il mandato della Commissione a negoziare è “frutto di un’Europa che non esiste più”, ha dichiarato Monica di Sisto, portavoce della campagna stop TTIP. L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione, infatti, getta un’ombra sulla gestione europea dei trattati bilaterali, oltre a quella, presente sin dall’inizio, sulla trasparenza dei negoziati in corso. Non è accettabile, ha detto ancora di Sisto, che un’Europa così sfiduciata continui a conservare nelle proprie mani esclusive dossier delicati come il TTIP.




