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In fuga dall’Honduras. Appello agli Usa


hondurasL’Honduras chiede aiuto agli Stati Uniti per contrastare l’insicurezza e il narcotraffico, e che rappresentano le cause principali dell’emigrazione verso gli Usa; il paese centramericano infatti ha il più alto indice di omicidi al mondo.
Lo scorso ottobre sono stati intercettati alla frontiera statunitense 57.000 minori non accompagnati provenienti da Honduras, Guatemala e Salvador; secondo le stime,  entro il prossimo settembre potrebbero superare i 90.000.
L’appello per una soluzione del problema è arrivato dal presidente Juan Hernández e dal ministro degli esteri Mireya Aguero, il quale ha affermato la necessità di rafforzare i confini e  lanciare un “mini Piano Marshall” per creare delle opportunità e andare alle radici del problema.

Una crisi lontana


Una crisi lontana. Non si placa l’escalation di violenza in Medioriente. Ieri a Gaza 4 bimbi morti in spiaggia dopo una raid israeliano. Un conflitto che ha radici profonde ed una speranza legata alla diplomazia internazionale. Come spiega ai nostri microfoni il giornalista Raffaele Crocco, ideatore dell’Atlante delle guerre.

E in Mozambico si muore di parto


E in Mozambico si muore di parto. Le gravidanze precoci delle adolescenti sono la causa di numerosi decessi di madri e bambini. Save the Children ha attivato un progetto di pianificazione familiare, offrendo servizi di informazione e sensibilizzazione, e l’attivazione di ambulatori che danno consulenza e assistenza medica.

Senza tregua


Senza tregua. Morti, feriti e migliaia di civili in fuga. La situazione a Gaza si fa di ora in ora sempre più drammatica. Come ci racconta da Gerusalemme Tommaso Fabbri, capomissione di Medici Senza Frontiere.

Fermiamo le stragi


Fermiamo le stragi. In Medioriente si continua a morire. L’offensiva israeliana non dà tregua e a pagare il prezzo più alto sono soprattutto i bambini. Ai nostri microfoni la testimonianza da Gaza di Salvo Maraventano della ong Cooperazione Internazionale Sud Sud.

Brasile 2014: Mondiali sostenibili ma inquinanti


maracanaCala il sipario sulla ventesima edizione della Coppa del Mondo di calcio.
Oltre al bilancio sportivo, è tempo di valutare anche l’aspetto ambientale della manifestazione.
I Mondiali brasiliani sono stati allo stesso tempo quelli più inquinanti ma anche quelli più sostenibili.
Una contraddizione che si aggiunge alle molte critiche piovute sull’organizzazione.
Il Brasile infatti ha stabilito diverse linee di azione per garantire la sostenibilità ambientale dei Mondiali 2014, fra cui la costruzione o la ristrutturazione degli stadi con tecnologie ecologiche certificate. Stadi costruiti sfruttando dell’acqua piovana, la luce solare, le fonti di energia rinnovabili, l’illuminazione a basso consumo tanto che, come sostenuto ministro dell’Ambiente Izabella Teixeira, rappresentano “un precedente nella gestione ambientale dei grandi eventi sportivi”.
Ma se i Mondiali sono stati anche l’occasione per inaugurare a San Paolo il primo impianto di separazione di rifiuti solidi in America Latina, è troppo elevato il numero di emissioni nocive registrate.
Secondo la Fifa infatti, il campionato del mondo ha generato 2,72 milioni di tonnellate metriche di diossido di carbonio. Il triplo rispetto a Germania 2006 e il doppio di Sudafrica 2010.

Figli di un lavoro minore


Figli di un lavoro minore. Il Parlamento boliviano ha approvato all’unanimità una legge che dà il via libera ai bambini-lavoratori dai dieci anni in su. Una decisione che trova la contrarietà delle Nazioni Unite. Ai nostri microfoni il presidente dell’Unicef Giacomo Guerrera. (sonoro)

Soldi buttati


Soldi buttati. Amnesty International accusa gli stati europei che spendono la maggior parte dei 4 miliardi stanziati in negli ultimi sette anni per la difesa dei propri confini invece che per la protezione dei richiedenti asilo, mettendo a rischio la loro vita. In Spagna il rapporto è di 31 a 1.

Game over


Game over. L’Unione europea si schiera contro il gioco d’azzardo. Secondo la raccomandazione del commissario al Mercato Interno Michel Barnier, le pubblicità non dovranno contenere dichiarazioni infondate sulle possibilità di vincita né suggerire che la bravura possa influenzare l’esito di una partita quando in realtà non è vero.

Spose bambine


Spose bambine. Ogni anno 34.000 minori sono costrette al matrimonio in Ghana, spesso più giovani di 15 anni. Secondo il Fondo per l’educazione dei bambini delle Nazioni Unite, il tasso di unioni illegali è in crescita, nonostante le leggi del Paese africano proibiscano matrimoni sotto i 18 anni di età.