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“Morte ovunque”


Il terrore e le sofferenze insopportabili costringono molti abitanti di Aleppo a vivere sottoterra per sfuggire agli incessanti bombardamenti aerei. Nel nuovo rapporto di Amnesty International  il racconto dei crimini di guerra e delle violazioni commesse ogni giorno nella città siriana.

Usa e getta


In alcuni quartieri di Baltimora il tasso di mortalità infantile è più alto che in Cisgiordania, Honduras o Venezuela. A rivelarlo è un’inchiesta del Washington Post in cui sottolinea le forti disuguaglianze sociali in alcune zone degli Stati Uniti dovute all’indigenza e alla difficoltà d’accesso alle cure.

La più grande crisi dimenticata


È quella della Repubblica Centrafricana. Il servizio di Fabio Piccolino.

Quella della Repubblica Centrafricana è la più grande crisi dimenticata del nostro tempo.
Due anni dopo l’inizio del conflitto, sono 460 mila i rifugiati nei paesi vicini, mentre le persone che necessitano di aiuti umanitari sono quasi tre milioni.
Fino ad oggi, la risposta dai paesi occidentali non è stata in grado di fermare le violenze, né di garantire la  sicurezza dei profughi e di sostenere i bisogni umanitari della popolazione.
Secondo l’Agenzia Onu per i Rifugiati tuttavia, il lavoro delle Ong ha permesso di compiere importanti passi in avanti: proprio per questo “non possiamo permettere che queste conquiste siano vanificate dalla mancanza di fondi e di sostegno”.

Due pesi e due misure


Due pesi e due misure. Le persone gay possono essere escluse dalla donazione di sangue perché a rischio di trasmissione di Aids. Fa discutere la sentenza della Corte di giustizia europea in merito alla legge francese che impone questo divieto dal 1983. Secondo i giudici però si deve fare tutto il possibile per eliminare la discriminazione in base all’orientamento sessuale.

In macerie


In macerie. In Nepal i morti causati dal terremoto sono più di diecimila. Nel Paese asiatico è lotta contro il tempo per portare aiuti umanitari. Piuttosto critica è la situazione per oltre un milione di bambini. Come racconta, ai nostri microfoni, il portavoce dell’Unicef Andrea Iacomini.

Un’altra Ferguson


Gli Stati Uniti tornano a fare i conti con l’odio razziale. Dopo l’ennesima morte di un afroamericano, Freddie Gray, a seguito di un arresto della polizia, la protesta della comunità nera si accende a Baltimora. Una situazione molto tesa che mette ancora una volta il razzismo al centro del dibattito.

Ecatombe Nepal


Sempre più grave il bilancio delle vittime e dei danni causati dal terremoto. Tutto il mondo si mobilita con gli aiuti verso il Paese asiatico. Il servizio di Fabio Piccolino.

Il terremoto che ha sconvolto il Nepal  è tra i più gravi di sempre. Mentre il bilancio dei morti continua drammaticamente a salire, il mondo si mobilita. La priorità in questa fase è garantire accesso all’acqua potabile e riparo,  perchè sono  migliaia le persone che hanno perso tutto.  Un bilancio che secondo padre Pius Perumana, direttore di Caritas Nepal, sarebbe potuto essere peggiore, visto che il sisma si è verificato di giorno e durante una festività, cogliendo molte persone all’aperto.
Save the Children  sta  organizzando sostegno psicologico ai bambini e alle famiglie colpite, mentre Action Aid racconta di una mobilitazione trasversale, in cui le persone condividono tutto quello che hanno.
Occorre però fare in fretta, anche se la situazione è molto complicata.  Oxfam racconta che le linee telefoniche non funzionano e non c’è elettricità, mentre la gente è ancora molto spaventata.

Col fiato sospeso


Attualmente l’altro nostro connazionale ancora nelle mani dei terroristi è Padre Paolo Dall’Oglio, rapito nel luglio 2013 in Siria. Il sacerdote è un sostenitore del dialogo interreligioso con la comunità musulmana. Secondo alcune fonti sarebbe ancora vivo e detenuto in una delle prigioni dell’Isis a Raqqa.

Soluzioni (dis)umanitarie


Associazioni e ong disapprovano le opzioni militari in discussione oggi a Bruxelles, nel Consiglio straordinario dei capi di stato e di governo europei per far fronte all’emergenza sbarchi.
Ai nostri microfoni Loris De Filippi, presidente di Medici senza Frontiere.