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Fermare l’orrore tra Israele e Palestina: gli appelli di Acli e ActionAid


Fermare l’orrore

“La comunità internazionale agisca per un immediato cessate il fuoco tra Israele e Palestina”: lo dicono le Acli, sottolineando come senza uno sforzo concreto che riconosca e rispetti i diritti di tutti non potrà mai esserci pace. Secondo ActionAid è urgente una soluzione duratura in conformità alle risoluzioni delle Nazioni Unite.

Guerra Israele-Palestina: le organizzazioni della società civile chiedono di “agire per un immediato cessate il fuoco”


Tacciano le armi

AOI, insieme ad altre organizzazioni della società civile, chiede  al governo italiano, all’Unione Europea e alla comunità internazionale di agire per un immediato cessate il fuoco tra Israele e Palestina, di far ripartire la macchina della diplomazia e di garantire in tempi rapidissimi e senza restrizioni le operazioni di soccorso della popolazione civile.


Il comunicato integrale di Aoi

Le gravi notizie che ci giungono da Israele e Palestina scuotono ancora una volta le nostre coscienze di donne e uomini che credono in un futuro di pace per tutta l’umanità. Esprimiamo la nostra vicinanza ai familiari e ai cari delle vittime di questa nuova ondata di violenze, che non potrà, come già vediamo in queste prime ore, che innalzare ancora il numero di vittime e l’emergenza umanitaria nel tragico contesto israelo-palestinese.
Il 2023 è un anno di violenze senza precedenti. Dall’inizio dell’anno, già più di 200 Palestinesi erano morti per mano israeliana, inclusi almeno 38 bambini e bambine; un numero di vittime già maggiore di quello registrato in tutto il 2022. Nella sola giornata di oggi, a questi numeri inaccettabili si aggiungono almeno 100 vittime israeliane e almeno 198 palestinesi, e queste cifre sono purtroppo destinate ad aumentare di ora in ora. La popolazione civile non deve mai essere un obiettivo di qualsivoglia azione armata.
Continuare a raccontare questi momenti come episodi isolati non solo non restituisce il quadro di una situazione di crisi protratta, ma rischia di costituire un ulteriore ostacolo alla pace.
Il disinteresse e l’immobilità della comunità internazionale nei confronti della occupazione e della colonizzazione israeliana in Palestina ha creato un clima di impunità di fronte alle gravi violazioni dei diritti umani commesse da Israele in Palestina: attacchi dei coloni, incursioni mirate, demolizioni di infrastrutture, arresti arbitrari e uccisione di civili sono all’ordine del giorno.
Senza uno sforzo concreto perché i diritti di tutti vengano finalmente riconosciuti e rispettati non solo non potrà esserci pace, ma attacchi e massacri avranno inevitabilmente dimensioni sempre più feroci.
Chiediamo quindi al governo italiano, all’Unione Europea e a tutta la comunità internazionale di:
✅ Agire per un immediato cessate il fuoco e per la riapertura di un tavolo di negoziato basato sulle norme e sui principi dei diritti umani e del diritto internazionale
✅ Far ripartire immediatamente la macchina della diplomazia, per porre fine dell’occupazione militare e alla colonizzazione israeliana in Palestina, incluso il blocco che da 15 anni affligge la striscia di Gaza, nel pieno rispetto del diritto internazionale
✅ Cessare la fornitura di armamenti (armi, munizioni, equipaggiamenti ecc.) a tutte le parti coinvolte nel conflitto israelo-palestinese, laddove sussista un rischio chiaro e preponderante che tali forniture possano essere usate per commettere gravi violazioni del diritto internazionale umanitario
✅ Garantire in tempi rapidissimi e senza restrizioni le operazioni di soccorso della popolazione civile, che come sempre sarà la vera vittima di questa ennesima ondata di violenze.
Piattaforma delle ONG italiane in Mediterraneo e Medio Oriente
AOI – Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale

La Libia ancora sotto shock per le alluvioni: “Molte persone hanno perso la casa o i familiari, spesso entrambi”


Ancora sotto shock

Dopo oltre due settimane dalle alluvioni in Libia la situazione è ancora molto delicata. Il servizio di Fabio Piccolino.

A Derna, in Libia, Medici Senza Frontiere sta fornendo supporto alla salute mentale alla popolazione colpita dall’alluvione.
“Le persone sono fortemente colpite da questo disastro – ha spiegato l’organizzazione – in una situazione in cui molte persone hanno perso la casa o i familiari, spesso entrambi”.
Secondo Unicef ci sono oltre 16 mila bambini sfollati, e il loro benessere psicosociale è a rischio, mentre molti altri minori sono colpiti dalla mancanza di servizi essenziali, come la sanità, la scuola e l’approvvigionamento di acqua potabile.

X è il social network con più fake news: il report dell’Unione Europea


Fake news in rete

Secondo un report dell’Unione Europea, X è il social network con il maggior numero di post che diffondono disinformazione. Al secondo posto dopo l’ex Twitter c’è Facebook, che però insieme ad altri grandi piattaforme, ha aderito al codice di condotta elaborato dalla UE.

Roma, arrivati 48 rifugiati siriani grazie ai corridoi umanitari di Sant’Egidio: “Virtuosa sinergia tra istituzioni e società civile”


Una via sicura

Ieri l’arrivo a Roma di 48 rifugiati siriani grazie ai corridoi umanitari promossi dalla Comunità di Sant’Egidio. Secondo il presidente Marco Impagliazzo, “è un virtuosa sinergia tra istituzioni e società civile che rivela quanto sia possibile salvare vite umane e gestire in modo diffuso sul territorio nazionale l’accoglienza e l’integrazione”.