Aiuto umanitario
Servono con urgenza kit igienico-sanitari, cibo, acqua potabile e coperte: lo dice ActionAid che, con il suo team, sta assistendo fin dalle prime ore la popolazione colpita dal terremoto in Marocco. L’organizzazione ha aperto una raccolta fondi a sostegno dell’intervento.
Terremoto in Marocco: il mondo del terzo settore da subito attivo per sostenere la popolazione
Fare presto
Il mondo del terzo settore da subito attivo per sostenere la popolazione colpita dal terremoto in Marocco. Il servizio di Fabio Piccolino.
Oltre duemila vittime e la difficoltà nel soccorrere le persone colpite nei centri abitati più difficili da raggiungere. La macchina della solidarietà è partita immediatamente per sostenere la popolazione marocchina colpita dal sisma. Caritas ha messo da subito a disposizione medicine, coperte e kit igienici, mentre Medici Senza Frontiere è pronta a inviare team d’emergenza. Le Acli, presenti con una propria sede nel paese, garantiranno tutto il sostegno possibile alla popolazione. Progetto Arca ha già fatto partire un furgone carico di beni di prima necessità per donne e bambini.
Tre anni dall’incendio al campo profughi di Moria (Lesbo): per Intersos la situazione è sempre più precaria
Missione fallita
Tre anni dopo l’incendio che distrusse il campo di Moria, sull’isola di Lesbo, la situazione di rifugiati e migranti è sempre più precaria, nonostante le promesse di un’accoglienza dignitosa e non emergenziale. Lo dice Intersos.
Immigrazione, la rete LINK 2007 alla Presidenza del Consiglio: convocare una Conferenza nazionale
Cambiare strada
La rete LINK 2007 chiede alla Presidenza del Consiglio di superare l’approccio emergenziale sulle migrazioni e di convocare una Conferenza nazionale per formulare proposte adeguate sui tanti problemi aperti. Solo grazie al confronto e all’ascolto – spiegano – è possibile elaborare solide strategie e normative a livello italiano, europeo e internazionale.
Bambini morti a causa dell’inquinamento atmosferico: oltre 5800 tra Europa e Asia centrale nel 2019
Non è un clima per bambini
Più di 5.800 bambini e adolescenti in Europa e Asia centrale sono morti nel 2019 per cause legate all’inquinamento atmosferico. L’85% è morta prima del compimento del primo anno di vita, l’equivalente di 90 bambini a settimana: sono i dati riportati da un report pubblicato dall’UNICEF.
Le principali banche private hanno investito 3,2 trilioni di dollari in combustibili fossili: la denuncia di ActionAid
Un mare di dollari
A sette anni dall’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, l’analisi dei flussi finanziari in 134 Paesi del Sud globale mostra che le principali banche private mondiali hanno complessivamente investito 3,2 trilioni di dollari nell’espansione dei combustibili fossili. Lo denuncia un nuovo rapporto di ActionAid.
Si apre oggi in Kenya il Vertice africano sul clima: perché è cruciale in vista della Cop28
Una grande occasione
Si apre oggi in Kenya il Vertice africano sul clima, in vista della COP28 del prossimo novembre. Il servizio di Fabio Piccolino.
Più di 20 capi di Stato e di governo africani e 20.000 delegati da tutto il mondo per il Vertice sul clima che inizia oggi a Nairobi: un evento che mira a unificare la posizione del Continente sulle questioni chiave legate al cambiamento climatico in previsione dei negoziati della prossima COP28.
L’Africa è il continente che sopporta il peso maggiore dell’impatto del cambiamento climatico sulla salute.
Amref ha spiegato che questa situazione sta vanificando gli sforzi di tanti anni di attività, a causa di fenomeni insoliti, come la diffusione del colera anche nelle stagioni secche.
Etiopia, l’orrore della guerra racconto da Don Dante Carraro (Medici con l’Africa CUAMM)
L’orrore della guerra
La regione del Tigray in Etiopia è stata devastata dalla guerra civile. Il racconto di Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa CUAMM.
Allarme di Unicef sui bambini ucraini: diffusa perdita nell’apprendimento e peggiori risultati scolastici
Le conseguenze del confitto
I bambini di tutta l’Ucraina mostrano segni di una diffusa perdita nell’apprendimento e di un peggioramento dei risultati scolastici. Lo dice Unicef che spiega come il Covid e poi la guerra abbiano lasciato gli studenti di fronte a un quarto anno di interruzione dell’istruzione.