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Giovani, più orientati a pensare al mondo come un posto migliore


Futuro migliore. In un nuovo sondaggio internazionale dell’UNICEF e di Gallup per la Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, i bambini e i giovani sono quasi il 50% più inclini rispetto alle generazioni più anziane a pensare che il mondo stia diventando un posto migliore di generazione in generazione. L’indagine rileva che i giovani sono anche più propensi a pensare che l’infanzia stessa sia migliorata rispetto a quella dei loro genitori.

Mediterraneo di morte: altre 10 persone decedute in mare


Mediterraneo di morte. Altre 10 persone hanno perso la vita lungo la rotta migratoria più letale al mondo, a 30 miglia dalle coste libiche. A denunciarlo è l’equipe di Medici senza frontiere che a bordo della nave Geo Barents ha soccorso 99 naufraghi per poi fare la macabra scoperta nella pancia del barcone.

Amazzonia, quasi 9mila chilometri quadrati di foresta in fumo solo quest’anno


Sos Amazzonia. A causa di incendi e deforestazione, nel corso di quest’anno sono andati in fumo quasi 9mila chilometri quadrati di foresta, il 39% in più rispetto al 2020. Per questo il Cospe ha lanciato una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi, con l’obiettivo di realizzare progetti concreti di tutela e difesa ambientale.

Cop26, non soddisfa la prima bozza di risoluzione finale


Così non basta: la prima bozza di risoluzione finale della Cop 26 di Glasgow è stata giudicata insufficiente dalle organizzazioni ambientaliste. Secondo Oxfam, le soluzioni proposte “non riescono a dare risposta all’emergenza climatica alla quale si trovano di fronte milioni di persone, costrette a vivere in condizioni estreme senza precedenti e spinte sempre più verso la povertà”.

World Food Programme: a rischio fame 45 milioni di persone nel mondo


Sul bordo dell’abisso. Secondo il World Food Programme, 45 milioni di persone nel mondo sono a rischio fame, 18 milioni in più rispetto al 2019. Il peggioramento si concentra soprattutto in Afghanistan, Etiopia, Haiti, Somalia, Angola, Kenya e Burundi e dipende da conflitti, cambiamenti climatici e dal Covid-19.

Cop26, Slow Food: “Finanziare le alternative all’agricoltura industriale”


 

 

Coltivare la transizione. Agroecologia e giustizia sociale: Slow Food chiede interventi concreti dalla Cop26 di Glasgow. Il servizio di Pierluigi Lantieri.

Il dato è considerevole, ma a volte rischia di passare sottotraccia: un terzo delle emissioni di CO2 proviene dal settore primario. La relazione tra agricoltura e ambiente, dunque, non può essere lasciata fuori dal dibattito in corso alla Cop26 di Glasgow.

Lo pensa anche Slow Food che commentando la conferenza sui cambiamenti climatici ha tracciato la strada. “Bisogna spingere perché si finanzino le alternative all’agricoltura industriale, quella che si fonda su monoculture, pesticidi e sfruttamento dei suoli”, sottolinea il vicepresidente Federico Varazi.

di Pierluigi Lantieri