Insieme per l’Afghanistan: ong e istituzioni intensificheranno gli sforzi per la buona riuscita dei ponti aerei umanitari dall’aeroporto di Kabul, in stretta collaborazione con il console e il comando militare in loco. È questa la priorità emersa dall’incontro straordinario tra il Ministero degli Esteri e le reti delle Ong AOI, CINI e Link2007 che si è tenuto nelle scorse ore.
Afghanistan, Amnesty chiede un’evacuazione sicura per i profughi
Non restate a guardare: le Nazioni Unite e la comunità internazionale devono reagire con forza alle violazioni dei diritti umani in Afghanistan. Lo dice Amnesty International che chiede un’evacuazione sicura per i profughi. Ai nostri microfoni il portavoce Riccardo Noury.
Emergenza Afghanistan: Arcigay chiede che la comunità internazionale si mobiliti
Corridoi umanitari per tutti: l’affermazione dei talebani al potere in Afghanistan mette in grave pericolo gli oppositori politici ma anche le donne e le persone Lgbti, bersagli di una violenta campagna repressiva. Lo dice Arcigay, che chiede che la comunità internazionale si mobiliti affinché venga garantita l’accoglienza a chi è costretto a fuggire.
Civil 20, l’appello al G20 per un futuro diverso
Per un futuro diverso. Il Civil 20, l’alleanza che riunisce più di 550 organizzazioni e reti della società civile di tutto il mondo, chiede al G20 un impegno concreto che metta al centro i diritti delle persone, a cominciare dall’emergenza Afghanistan. Ai nostri microfoni Riccardo Moro, Sherpa del C-20.
Afghanistan, la petizione per chiedere “ponti aerei senza esclusioni”
Ponti aerei senza esclusioni. Ha superato le ottomila firme la petizione online sull’Afghanistan promossa da organizzazioni della società civile, parlamentari, giornalisti e attivisti per chiedere al presidente del Consiglio Mario Draghi che l’Italia e l’Europa si impegnino per una evacuazione immediata senza esclusioni, accogliendo subito le persone in fuga dai talebani.
Vaccini, allarme per i Paesi che non arrivano all’1’% di persone immunizzate
Task force vaccini. “Grave carenza nella fornitura”: Fmi, Banca mondiale, Organizzazioni mondiali sanità e commercio lanciano il sito web: Mali, Chad, Congo, Siria e Yemen non arrivano all’1% di persone con una dose inoculata. In Iran diffidenza verso i vaccini e fosse comuni per le vittime di Covid.
Emergenza Covid in Perù: file lunghissime per riempire bombole di ossigeno
Non è finita. In molte città ci sono file lunghissime per riempire le bombole di ossigeno e sperare di curare i parenti malati di Covid-19 in casa con conseguenze disastrose. Accade in Perù dove Medici senza frontiere lancia l’allarme per la seconda ondata nel Paese.
Beirut un anno dopo l’esplosione: scoppia l’allarme sul diritto alla salute
Beirut senza voce. A un anno dalle devastanti esplosioni Unicef e Medici senza frontiere lanciano l’allarme del diritto alla salute negato. Il servizio è di Anna Monterubbianesi.
A un anno dalle devastanti esplosioni a Beirut, un’indagine dell’UNICEF mostra che i bisogni dei bambini e delle famiglie colpiti sono ancora gravi, amplificati da un’economia al collasso, dall’instabilità politica e dalla pandemia da COVID-19: 7 famiglie su 10 hanno richiesto assistenza di base; un terzo delle famiglie con bambini sotto i 18 anni ha affermato che almeno un bambino mostra ancora segni di stress psicologico; 2 famiglie su 3 (68,6%) non hanno avuto accesso all’assistenza sanitaria o alle medicine.
Anche Medici senza frontiere lancia l’allarme: “molte persone permettersi una visita medica è diventato un lusso a causa dei costi della sanità privata”.
Afghanistan, scontri sempre più violenti tra esercito e Talebani
Afghanistan senza pace. Scontri sempre più violenti tra l’esercito afghano e i Talebani che hanno raggiunto aree urbane come la città di Lashkar Gah nella provincia di Helmand. L’ospedale di Boost, supportato da Medici senza frontiere in città, rimane operativo nonostante le difficoltà e nell’ultima settimana ha registrato un netto aumento dei feriti.
Colombia, la denuncia di Amnesty in un rapporto sulla continua repressione
Repressione continua. Amnesty International ha pubblicato un nuovo rapporto sulla Colombia, intitolato “Cali: nell’epicentro della repressione”, in cui denuncia l’impiego di armi letali, l’uso illegale di armi non letali come i gas lacrimogeni, arresti illegali e torture ai danni di manifestanti pacifici, di difensori dei diritti umani.