Sono le linee guida della legge di riforma della protezione civile. I dettagli nel servizio di Anna Monterubbianesi.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato nei giorni scorsi un decreto legislativo di attuazione della legge di riforma del sistema nazionale della protezione civile. L’obiettivo è quello di rafforzarla in tutte le sue funzioni, in particolare le attività operative in emergenza ed il potenziamento della fase di prevenzione e pianificazione, ma anche di riallineare le competenze territoriali, giungendo all’adozione di un vero e proprio codice della protezione civile. Nella stesura di questa legge, secondo l’Anpas, si è fatto tesoro di quelle che, purtroppo, sono state le esperienze di gestione delle emergenze sul territorio, dell’operatività e del’organizzazione sul campo. Bene l’impianto della legge che evidenzia l’importanza delle associazioni nel sistema di protezione civile e sottolinea la necessità delle azioni di resilienza e prevenzione, affidando un ruolo fondamentale ai cittadini.
Una svolta necessaria
L’anno nuovo si apre con una importante novità: dal 1 gennaio sono messi al bando i sacchetti di plastica leggeri, al loro posto solo shopper biodegradabili e compostabili, ma a pagamento. Bene per Legambiente: “L’innovazione ha un prezzo ed è giusto che si paghi, purché il costo sia equo”.
Si parte
Pubblicato dal Dipartimento per la Gioventù e del Servizio civile un nuovo bando che coinvolge 3.684 volontari, per un ammontare di quasi 20 milioni di euro. Interessate le regioni del Sud Italia. Ora gli enti hanno tempo fino al 5 febbraio per presentare le domande.
“Creiamo un ministero della Pace”
A lanciare la proposta diverse associazioni italiane. Tra le competenze che dovrebbe avere il nuovo dicastero: la promozione di politiche non violente, il disarmo, la riduzione delle spese per armamenti e la Difesa civile non armata.
Un fermo no
È quello di Federconsumatori per l’esclusione del medico dalle ambulanze del 118 come prevedono le pratiche di riorganizzazione dei mezzi. Eliminare la presenza del dottore in favore dell’infermiere, dice l’associazione, significa privare il cittadino della certezza del supporto proprio nel momento dell’emergenza.
“Ora la cittadinanza”
A chiederlo i ragazzi di seconda generazione e le associazioni che si battono per lo ius soli. Il servizio di Anna Monterubbianesi.
Mercoledì a Roma si terrà una fiaccolata promossa da italiani senza cittadinanza e Italia sono anch’io per ribadire, dopo l’approvazione della legge sul biotestamento, che è arrivato il momento di fare un’altra riforma fondamentale per tutta l’Italia: quella della cittadinanza. Lo chiedono i ragazzi di seconda generazione e le associazioni che si battono per i diritti civili che cercano da mesi di salvare la riforma dello ius soli e non far morire il sogno della cittadinanza per quasi un milione di bambini e adolescenti d’Italia. La riforma è un anello mancante fondamentale “per completare una stagione di diritti” come dichiara la portavoce del Movimento italiani senza cittadinanza, Paula Baudet Vivanco. Se secondo alcuni senatori il tempo per chiudere la partita, o almeno per provarci c’è ancora, le speranze restano comunque poche.
Un albero di Natale terremotato
Il tradizionale abete regalato quest’anno al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, arriva dai boschi della comunanza agraria di Montacuto di Acquasanta Terme, in provincia di Ascoli Piceno, tra i comuni dei crateri del sisma che nel 2016 ha colpito il centro Italia. Drammatici i dati diramati da Coldiretti: solo 3 delle 100 famiglie sono tornate a casa dopo il sisma.
Venti di partecipazione
Oggi a Roma l’iniziativa per i vent’anni del Forum nazionale del terzo Settore. Una giornata per celebrare e ricordare l’impegno per la promozione della democrazia, della giustizia e di uno sviluppo sostenibile.
Vietato ammalarsi
Presentata la XX edizione del Rapporto PiT Salute di Cittadinanzattiva dove emerge la scelta dei cittadini a curarsi nel sistema sanitario pubblico. È una questione dettata dalla fiducia ma anche dal non poter sostenere i costi dei privati. Restano comunque troppi ostacoli per accedere al servizio: liste d’attesa, ritardi, eccesso di burocrazia e prezzi dei ticket.
Meno sole
Inaugurati a Palermo i nuovi spazi del centro antiviolenza Le Onde: si tratta di un immobile confiscato alla mafia che ora diventa la nuova sede operativa dell’associazione. La struttura offre dagli anni ’90 alle donne un luogo dove pensare un nuovo progetto di vita per sé e per i figli attraverso un insieme di attività: dall’ascolto telefonico all’inserimento lavorativo.





