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Buchi nell’acqua


Anche l’Arci in campo contro le trivellazioni. L’associazione sarà a fianco delle dieci regioni italiane che hanno depositato i quesiti referendari per abrogare parti del decreto Monti e dello Sblocca Italia.

Ecco la nuova Miss Trans Europa: il concorso nel nome dei diritti


miss transSabato 5 dicembre alle ore 22 al Ristorante Elisabeth di Torre del Greco ci sarà la cerimonia di consegna del titolo Miss Trans Europa a Mery Sommella, già vincitrice del concorso “Miss Critica”.

 

Dopo le vicende susseguite alla rinuncia del titolo di Miss Trans Europa 2015 Alessandra Barone, dopo aver compreso la fragilità di una persona che investita da un ruolo così importante e che non è riuscita a sopportare le pressioni e le critiche sul suo operato.

 

“Dopo essermi consultata con Regina Satariano, organizzatrice Nazionale di Miss Trans Italia, Loredana Rossi, vicepresidente dell’ Associazione Trans Napoli e il responsabile dei concorsi Luigi Papacciuoli – afferma Stefania Zambrano, organizzatrice di Miss Trans Europa – ho deciso in qualità di organizzatrice di tale concorso,che il titolo 2015 passerà a MERY SOMMELLA, donna di esperienza e vincitrice nello stesso concorso di “Miss Critica” . Ribadisco che i concorsi Trans, da anni, sono nati per dimostrare a questa società che noi mondo lgbt esistiamo, le miss elette devono con forza e determinazione rappresentarlo e credo fermamente che La Signora Mery Sommella, donna di esperienza, ci riuscirà egregiamente”.

 

A premiare la Sommella, già miss senza fine . Vincitrice di miss trans Campania ,miss trans Italia, miss trans universo 2 eletta e miss trans over saranno la stessa Zambrano e altre miss dei concorsi legati al movimento trans. Appuntamento a domani alla cena spettacolo: il movimento trans elegge la sua nuova miss

Un Paese da zerovirgola


Un Paese da zerovirgola. Cosi il presidente del Censis Giuseppe De Rita presentando il rapporto 2015. Un’Italia ancora troppo timida e diseguale per voltare definitivamente pagina e guardare al futuro con maggiore serenità.

Si riparte


Arriva in Commissione Affari costituzionali in Senato la riforma del terzo settore per il passaggio decisivo del disegno di legge. Oggi si votano gli emendamenti presentati oltre due mesi fa. Il relatore Lepri è sicuro: “Molti nodi ormai sono sciolti”.

Il tempo del dono


Al via il bando per la selezione di 644 ragazzi da impiegare in progetti di Servizio Civile Nazionale per il Giubileo straordinario della Misericordia. Considerando l’apertura di quest’ultimo stabilita all’8 dicembre prossimo, ci sono tempi stretti per la candidatura che dovrà pervenire entro il prossimo 17 dicembre.

Si può dare di più


Da tre anni il primo martedì di dicembre è la giornata dedicata alle donazioni online. Diffusa in decine di paesi l’iniziativa ha raccolto lo scorso anno quasi 20 milioni di dollari. Adesso tocca all’Italia. Il servizio è di Anna Monterubbianesi. “Dopo il Black Friday dei primi regali di Natale, e il Cyber Monday, è l’ora del #GivingTuesday, il Martedì del Dono. Istituito nel 2012 dal centro culturale newyorchese 92nd Street Y, con il supporto delle Nazioni Unite, è fissato per il primo martedì che segue il Giorno del Ringraziamento. Da allora il #GivingTuesday è diventato una campagna mondiale che coinvolge 10 mila non profit e viaggia su tutti i social media per convincere persone, aziende e gruppi a donare alle associazioni. Diffuso ormai stabilmente in 29 paesi del mondo, non è ancora arrivato ufficialmente in Italia, dove l’invito alle associazioni è quello utilizzare comunque l’hashtag e sperare! Perché il #GivingTuesday rappresenta una preziosa occasione di visibilità e prepara il terreno alle donazioni natalizie.”

Senza paura


Anche il Forum nazionale del Terzo settore esprime solidarietà alla Caritas dopo gli attacchi xenofobi davanti le loro sedi da parte di gruppi di estrema destra. Per il portavoce Pietro Barbieri “il dialogo, l’accoglienza e l’inclusione sono le sole forme per costruire un futuro di solidarietà”.

Il mondo in marcia per il Clima


La terra, nostra casa comune, «protesta per il male che provochiamo a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla». Il messaggio contenuto nell’enciclica di papa Francesco “Laudato Si” è chiaro, serve una «conversione ecologica».

Il 29 novembre in occasione dell’apertura dei negoziati sul clima che si tengono a Parigi sotto l’egida delle Nazioni Unite, i cittadini di tutto il mondo danno vita alla Marcia Globale per il Clima. Dopo gli attentati del 13 novembre tuttavia, il summit di Parigi si terrà in una città blindatissima e ai francesi non è permesso manifestare. Si moltiplicano allora le iniziative in tutto il mondo, per marciare anche per chi non può. Da Sydney a Città del Capo, passando per Tokyo, Dakha, Bagdad, Dehli, Madrid e Roma. Più di 150 paesi e oltre 2300 eventi, che vedono studenti, sindacati, gruppi religiosi, associazioni e organizzazioni della società civile scendere in piazza per chiedere ai loro Governi di sottoscrivere un accordo ambizioso e capace di accelerare il percorso che porterà,  entro il 2050, ad un mondo alimentato al 100% da energie rinnovabili. Una marcia annunciata come la più grande manifestazione della storia contro i cambiamenti climatici.

E se non sarà facile raggiungere un accordo vincolante per limitare il riscaldamento climatico globale sotto i 2°C o opporsi al modello dell’iperproduzione e dell’iperconsumo, i cittadini, almeno quelli italiani, si dichiarano fiduciosi, come dimostra l’indagine di Legambiente e Lorien Consulting. Per la maggior parte  la lotta ai cambiamenti climatici è un tema prioritario per la qualità della vita delle generazioni future. Solo il 38% sa che ci sarà presto la conferenza di Parigi sul clima ma quasi il 70 pensa che l’evento potrà incidere  positivamente sulle azioni dei singoli Paesi e dei cittadini in difesa del clima e contro i cambiamenti climatici. Si marcia allora per far pressing sui leader mondiali, ma anche per far sentire la voce e le proposte della società civile e perché per cambiare ogni cosa, c’è bisogno di tutti!

In Italia la marcia è organizzata dalla Coalizione Italiana Clima, nata per dare la parola ai cittadini in previsione della COP21 e alla quale aderiscono oltre 150 sigle diverse. In contemporanea con molte altre città del mondo anche a Roma una grande manifestazione per chiedere un futuro equo e sostenibile, difendere il clima e la pace. L’appuntamento è alle 14.00 da Piazza Campo de Fiori per  concludersi a via dei Fori Imperiali.

Grsweek a cura di Anna Monterubbianesi

 

Bel tempo si spera


Bel tempo si spera. In vista della Conferenza di Parigi al via il 30 novembre, è tutto pronto per la marcia globale di domenica a Roma. Centinaia le associazioni aderenti alla Coalizione italiana Clima che sfileranno nella Capitale per chiedere più attenzione ai temi ambientali. Tante le iniziative collegate, come “In bici per il clima” e “Corri per il verde” con concerto finale in via dei Fori Imperiali.

Finalmente si parte?


Presto il bando sui corpi civili di pace. La conferma arriva dal sottosegretario Luigi Bobba al termine della Consulta nazionale. Dopo numerosi slittamenti, dunque, si ipotizza l’avvio dei primi 200 giovani entro la primavera del prossimo anno.