Nasceva nel gennaio del 1957 l’associazione italiana soci costruttori. Da allora migliaia le esperienze fatte in giro per il mondo dai volontari, partendo dall’Europa da ricostruire negli anni Cinquanta. Tra le prime realtà a sperimentare il Servizio volontario europeo e tra i soci fondatori della Focsiv.
Italia non profit
Nasce la guida online per chi vuole donare. Creata da due giovani ricercatrici, conta oggi i dati di oltre cento organizzazioni del terzo settore. Un portale dove trovare informazioni indipendenti, chiare e con la possibilità di fare confronti tra diverse realtà.
Sfida di legalità
Migliora, per il terzo anno consecutivo, l’Indice di Percezione della Corruzione in Italia, raggiungendo quota 47 su 100. Il trend positivo, spiega l’associazione Transparency International, è in parte merito della legge anticorruzione varata nel 2012, ma i passi in avanti sono ancora largamente insufficienti.
L’Indice di Percezione della Corruzione nel settore pubblico e politico del 2016 è valutato su una scala da 0 (Paese molto corrotto) a 100 (Paese per nulla corrotto). Nel mondo, ancora una volta Danimarca e Nuova Zelanda (90) guidano la classifica dei Paesi virtuosi, seguiti a ruota da Finlandia (89) e Svezia (88). Non sorprende che questi stessi Paesi siano quelli che possiedono le legislazioni più avanzate in fatto di accesso all’informazione, diritti civili, apertura e trasparenza dell’amministrazione pubblica. All’opposto, Somalia (10), Sud Sudan (11), Corea del Nord (12) e Siria (13) chiudono tristemente la classifica.
Dal 2012, quando fu varata la legge anticorruzione, ad oggi l’Italia ha riconquistato ben 12 posizioni nel ranking mondiale, portandosi dal 72° al 60° posto.
Didattica 2.0
Sono arrivati a quota 141 gli istituti che aderiscono all’associazione Scuole senza zaino, nata in Toscana e ora diffusa in tutto il territorio. Aule in cui si può chiacchierare, massima autonomia per gli alunni, attenzione ai sensi e al corpo, co-progettazione sono solo alcuni dei principi cardine.
Ingiustificato ritardo
Slitta ancora la chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici giudiziari. Il servizio di Giovanna Carnevale.
Ancora due opg aperti sul territorio nazionale, uno in provincia di Firenze, l’altro vicino Messina: l’ennesimo freno all’applicazione della legge 81 del 2014 per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. Ma se per la Toscana la chiusura è questione di giorni, in Sicilia si rischia di arrivare a maggio. A lanciare l’allarme è la campagna StopOpg, che ricorda come nella struttura vi siano ancora 13 persone internate, e che in attesa del loro trasferimento nella residenza alternativa di Caltagirone, la soluzione potrebbe essere la presa in carico da parte dei Dipartimenti di salute mentale di appartenenza. Intanto il Commissario per il superamento degli Opg, Franco Corleone, fa sapere che dalla Regione non è ancora arrivata alcuna risposta ai solleciti inviati.
Superare la paura
Le scosse dei giorni scorsi hanno acuito il trauma psicologico della popolazione del Centro Italia, afflitta da senso di smarrimento e precarietà. Per aiutare i terremotati a superare le difficoltà, già dal 24 agosto è attivo un progetto delle associazioni Psy+ onlus e Intersos che offrono sostegno psicologico a circa 300 persone.
30 anni di azioni di pace
Si è aperta ieri la XV Assemblea Nazionale di Arci Servizio Civile. Un’occasione per discutere anche dello stato della riforma sulla quale sta lavorando il governo in questi mesi. Ascoltiamo il presidente dell’associazione Licio Palazzini (sonoro).
Sbarre umane
I bambini colorano il carcere insieme ai genitori detenuti. Al via a Lecce il progetto dell’associazione Fermenti Lattici che coinvolgerà 250 piccoli all’istituto di Borgo San Nicola, il più esteso della Regione. Obiettivo: rendere il carcere, per quanto possibile, un luogo più accogliente e a misura di bambino.
Per contare di più
Una ricerca multidisciplinare sul fenomeno del lavoro volontario in Italia a partire dagli ultimi dati Istat?. Il servizio di Giovanna Carnevale.
Dai “pionieri” agli “stacanovisti”, dai “fedelissimi” a “quelli che danno una mano”… Ci sono 11 diversi “profili omogenei” di volontari in Italia: per la precisione, 7 riguardano chi si impegna all’interno di organizzazioni, 4 chi lo fa a titolo individuale. La nuova classificazione è contenuta nel libro “Volontari e attività volontarie in Italia. Antecedenti, impatti, esplorazioni” edito dal Mulino e presentato qualche giorno fa a Roma. L’opera si avvale del contributo di altri 22 autori tra studiosi e ricercatori dell’Istituto italiano di statistica ed è l’esito finale di una collaborazione tutt’ora unica avviata nel 2012 tra Istat, CSVnet e Fondazione Volontariato e partecipazione.
Riciclo dei rifiuti, Italia tra i leader europei
Nel nostro Paese, come evidenziato nel recente rapporto Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo rifiuti, è cresciuto il numero delle Regioni, da otto a nove, che hanno raggiunto l’obiettivo UE del 50% di avvio a riciclo fissato per il 2020.
Si tratta di: Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Sardegna e Valle D’Aosta. Vicine al raggiungimento dell’obiettivo risultano essere Campania, Toscana ed Abruzzo.
Lo studio mostra un lieve aumento (+0,78%), nel 2015, della produzione dei rifiuti urbani, che si attesta a 512 kg per abitante, mentre la percentuale di raccolta differenziata (+3,32%) cresce più velocemente rispetto a quella di avvio al riciclo (+1,77%): una forbice dovuta in larga parte alla qualità dei materiali raccolti.
L’intercettazione pro capite di raccolta differenziata segna un +7,90% con 253 kg per abitante, sia pur con grandi differenze fra regione e regione: si passa dai 357 kg della Liguria ai 54,81 kg della Sicilia.
Sono 5 le regioni con una variazione negativa dell’intercettazione della raccolta differenziata: Trentino Alto Adige, Marche, Umbria, Basilicata e Sicilia. Buone le performances di Liguria e Calabria.
Il rapporto Anci-Conai sottolinea anche un aumento della quantità di raccolta differenziata conferita ai consorzi del Conai e successivamente re-inserita nei cicli produttivi, a dimostrazione di una certa attitudine dei cittadini alla separazione dei materiali recuperabili. A fronte di questo si assiste, però, ad un peggioramento della qualità dei materiali stessi, a testimonianza di quanto sia importante continuare ad informare i cittadini sulle corrette pratiche per effettuare la raccolta differenziata.
Grazie all’incremento delle quantità di rifiuti avviati al riciclo, si sono evitate emissioni di CO2 equivalenti pari a 1.792.064 tonnellate: un dato in aumento del 32,75%.
L’attitudine al riciclo, propria del nostro Paese, viene confermata anche da dati contenuti nell’ultimo report di ISPRA sui rifiuti speciali, da cui emerge che, nel 2014, in Italia, sono stati complessivamente gestiti 133,8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, il 94% di questi, pari a 125,4 milioni di tonnellate, sono non pericolosi; la restante parte, il 6%, pari a 8,3 milioni di tonnellate, sono, invece, pericolosi. A questi si sommano 10,7 milioni di tonnellate di rifiuti speciali derivanti dal trattamento di rifiuti urbani. Il recupero di materia (da R2 a R12) ha interessato il 62,2 % (83,4 milioni di tonnellate) e rappresenta la principale modalità di gestione dei rifiuti speciali.
Anche a livello europeo (Eurostat), l’Italia è riconosciuta tra i Paesi leader in Europa nel riciclo, con 5,9 milioni di tonnellate di rifiuti importati e riutilizzati, che sono costituiti non solo da rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata realizzata nei Comuni (vetro, plastica, legno), ma anche da materiali industriali che vengono riutilizzati come nuova materia prima. In particolare, i materiali ferrosi che l’Italia importa e indirizza verso le proprie acciaierie per il riutilizzo coprono il 62% di tutti i rifiuti importati.
Anche in Europa, come nel nostro Paese, ci sono molto differenze tra un Paese e l’altro nel riciclo. Germania, Austria, Belgio, Svizzera, Paesi Bassi, Svezia hanno riciclato nel 2014 fino alla metà dei loro rifiuti urbani.
Tra il 2004 ed il 2014, il maggiore incremento nell’attività di riciclaggio è stato registrato in Lituania, Polonia, Italia, Gran Bretagna e Repubblica Ceca.
L’aumento del riciclaggio è uno dei maggiori elementi di successo nella politica ambientale UE.
(Fonte: Arpat)