Svolta nel tennis britannico: niente tornei femminili per le donne trans. Il servizio è di Elena Fiorani
Dal 2025, in Gran Bretagna, le donne transgender non potranno più giocare a tennis nella categoria femminile, ma solo in quella maschile. Si tratta di una vera e propria marcia indietro rispetto alle regole vigenti, che consentono ai giocatori di identificarsi liberamente nel genere che preferiscono. La novità non riguarderà le partite internazionali, come quelle del circuito WTA o ATP, che organizzano i Masters e gli Slam, tra cui Wimbledon. La spiegazione della federazione inglese di tennis è la seguente: “È chiaro che il tennis e il padel sono sport influenzati dal genere: l’uomo medio ha un vantaggio quando gioca contro la donna media e questo vantaggio è mantenuto in misura significativa nelle donne trans, rendendo la concorrenza potenzialmente sleale”.
Corsa di Miguel: ritorna l’appuntamento romano contro il razzismo
Torna il 19 gennaio a Roma la corsa per i diritti e contro il razzismo. Ascoltiamo l’ideatore e giornalista Valerio Piccioni
“Non dirmi che hai paura”: il sogno olimpico di Samia Yusuf Omar al cinema
È nelle sale italiane il film che racconta la vicenda di Samia Yusuf Omar, dalle olimpiadi alla morte nel Mediterraneo, tratto dal libro di Giuseppe Catozzella. La storia di un’atleta dal sogno olimpico che ha trovato la sua fine nel mare nostrum.
Tennis: Reis da Silva è il primo in attività a fare coming out
Il tennista brasiliano Reis da Silva è il primo in attività a fare coming out: ha postato una foto su Instagram assieme al fidanzato per augurargli buon compleanno. Lo statunitense Brian Vahaly svelò di essere omosessuale nel 2017, ma solo dopo dieci anni dal ritiro.
Donne nello sport: mostra fotografica al Parlamento europeo
La mostra fotografica allestita al Parlamento europeo propone 27 immagini, una per ogni Paese membro, e racconta una storie di barriere abbattute. Mamme, atlete con disabilità, rappresentanti Lgbtqia+, atlete che nel post carriera hanno raggiunto ruoli apicali nelle massime istituzioni sportive, pioniere nello sport e in tanti altri ambiti della vita sociale.
Amnesty: FIFA ignora i diritti umani in Arabia Saudita
È stato ufficializzato che l’Arabia Saudita sarà il paese ospitante dei mondiali 2034. La condanna delle associazioni. Il servizio di Elena Fiorani
“Una conferma che mette a rischio molte vite umane”: è il primo commento di Amnesty International e altre 20 organizzazioni che hanno condannato la decisione di assegnare i mondiali 2034 all’Arabia Saudita. Tra i firmatari della dichiarazione ci sono organizzazioni per i diritti umani della diaspora saudita, gruppi di lavoratori migranti da Nepal e Kenya, sindacati internazionali, rappresentanti dei tifosi e organizzazioni globali per i diritti umani. Steve Cockburn, responsabile Diritti del lavoro e sport di Amnesty International, ha dichiarato: “In ogni fase del processo di candidatura, l’impegno della Fifa nei confronti del rispetto dei diritti umani si è rivelato una farsa. Allo stesso tempo, il continuo rifiuto di risarcire i lavoratori migranti sfruttati in Qatar non lascia alcuna fiducia che siano stati appresi insegnamenti dal passato”.
Disabilità e natura: a Terni joelette per il trekking inclusivo
Il Cai di Terni si dota della joelette, una speciale carrozzina elettrica che consente alle persone con disabilità di fare trekking e passeggiate nella natura: l’unica condizione è la presenza di numerosi volontari che possano condurla. Il debutto è in programma sabato 14 dicembre ad Amelia lungo il Cammino del Germanico.
“Projet Mbappé”: corto contro pressioni sui giovani atleti
È il titolo del cortometraggio che denuncia la tossicità delle pressioni genitoriali nello sport. Il fenomeno, in crescita, prende il nome dalla stella del calcio, il cui talento precoce è diventato un modello per molti genitori, da cui il calciatore però ha preso le distanze, lanciando un appello per proteggere i giovani atleti.
Golf femminile: restrizioni per atlete trans negli USA
Dal prossimo anno il principale circuito professionistico di golf femminile negli Usa vedrà sfidarsi soltanto atlete nate donne o che hanno iniziato la transizione di genere prima della pubertà. La nuova regola nasce da una lettera di 275 professioniste che chiedeva di impedire alle donne trans di competere nelle gare femminili.