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Una corsa pulita


Dalla Svezia arriva la nuova tendenza in fatto di benessere: correre e raccogliere rifiuti per strada. Il plogging è già un fenomeno virale: mentre si fa jogging, muniti di un sacchetto di plastica si raccolgono i rifiuti trovati lungo il percorso. Stanno nascendo anche i primi negozi online per le attrezzature necessarie.

Partito dalla Svezia, si sta rapidamente diffondendo in Europa: In svedese: plocka upp, ripulire. Da qui il nome. Tutto è iniziato nel 2017, a Stoccolma. Gruppi di amici che corrono e decidono di raccogliere carte e cartacce trovate per terra. Qualche fotografia su internet e tutto diventa, come si suol dire, virale. Anche negli Stati Uniti. Un’iniziativa francese, lanciata nel 2016, Run Eco Team ha oggi messo a punto una app che ha come claim: corri per un mondo più pulito.

L’inclusione fa canestro


Al via anche a Messina il progetto “Baskin”, grazie alla Società di Servizi Riabilitativi e all’Associazione Castanea Basket 2010. Un’iniziativa di sport e solidarietà che consente la partecipazione all’interno della stessa squadra di ragazzi normodotati insieme ad altri con disabilità fisiche o psichiche. La disciplina, infatti, si basa su un sistema di regole modificate che la rende completamente accessibile.

 

Le squadre, possono essere composte da persone di età e sesso diversi e differenti livelli di capacità motorie, cognitive e relazionali, e possono partecipare disabili, familiari e giocatori dilettanti. “I ragazzi disabili – dice Paolo Magaudda di SSR – sono stati selezionati tra quelli assistiti dalla SSR, nei propri ambulatori. La SSR ha garantito tutta la propria esperienza e professionalità nel settore di assistenza al paziente e testerà questo progetto innovativo che vede al centro lo sport come volano di ripartenza sociale”.

Sopra gli ostacoli


Angelika Rainer italiana tre volte campionessa del mondo di arrampicata andrà in Iran per aprire nuove vie e diffondere tra le ragazze la conoscenza di questa disciplina in cui le differenze di sesso quasi si annullano. Le donne hanno diversi stili e tecnica per via dell’altezza e della diversa forza. A marzo il primo sopralluogo per conoscere la società locale, mentre i corsi partiranno ad ottobre.

 

Angelika Rainer, climber meranese, nei suoi dodici anni di carriera di strada ne ha fatta. Tre volte campionessa del mondo, vuole spingersi al di fuori dei confini regionali realizzando un progetto ambizioso, che intraprenderà quest’autunno in compagnia del compagno Marco. In Iran, l’arrampicata outdoor sta crescendo tanto e Angelika potrà contribuirvi, anzitutto aprendo nuove vie adatte sia all’arrampicata classica che al drytooling, una tecnica particolare con picozze e ramponi (il classico kit da arrampicata su ghiaccio) su roccia. “La capitale Teheran è ad un’altitudine di oltre 1.000 metri e le montagne che la circondano sono molto alte”.
Un apporto importante verrà dato da quest’atleta nostrana anche all’integrazione femminile in questo sport. “Non posso esprimere un parere su come vengono percepite le differenze tra uomo e donna in Iran a livello socio-culturale. In ambito sportivo – racconta Angelika – non c’è differenza, le donne sono molto rispettate. Inizialmente, la squadra iraniana era composta da tre ragazzi e una ragazza. Ora le ragazze sono tre e stanno ottenendo buonissimi risultati”.
Un ottimo punto di partenza per pensare a dei corsi rivolti alle ragazze desiderose di avvicinarsi a questa disciplina del corpo e della mente. “Organizzeremo dei corsi di drytooling in palestra rivolti solo alle ragazze, ma anche all’aperto per tutti”. Arrampicarsi per superare le barriere, i tabù e le differenze.

Pronti, via


Fino al 24 marzo si tengono a Bardonecchia i XIX Giochi Nazionali Invernali Special Olympics, che quest’anno compiono 50 anni. Saranno oltre 500 gli atleti che si sfideranno in diverse specialità sportive, dallo sci alpino allo sci di fondo, dalla corsa con le racchette da neve allo snowboard. 300 i volontari e 50 i team accreditati.

 

Eunice Kennedy Shriver, la fondatrice del Movimento Special Olympics fu la prima ad accorgersi di quanto lo sport potesse mettere le persone con disabilità intellettiva nelle condizioni ideali per dimostrare le loro capacità. “È molto difficile far competere le persone con disabilità intellettiva in prove di matematica o geografia – ripeteva spesso- ma se a queste stesse persone si da l’opportunità di praticare sport, possono diventare formidabili”. Oggi Special Olympics è presente in 170 Paesi, puntando sempre i riflettori su ciò che questi atleti sono in grado di fare e non sulla loro disabilità. I primi Giochi Special Olympics debuttarono il 20 luglio 1968 a Chicago, Illinois (USA). E proprio Chicago quindi ospiterà dal 17 al 21 luglio 2018 la Coppa Unificata di calcio Special Olympics 2018, per celebrare i 50 anni di Special Olympics.

beOut-Milano outdoor per tutti


Il parco Lambro ospiterà la quarta domenica di sport, inclusione e integrazione promossa da Oklahoma comunità per minori non accompagnati, Stella Polare, cooperativa che si occupa di persone con disabilità, e Milano Montagna. Laura Agnoletto, art director dell’iniziativa.

(sonoro)

Non è un Paese per le due ruote


Gobee.bike, l’azienda della bici condivisa di Hong Kong, lascia l’Italia e l’Europa dopo le sperimentazioni iniziate da dicembre nelle città di Firenze, Torino e Roma. Colpa dei troppi atti vandalici e dei furti riscontrati in questi mesi.

 

Le voci circolavano da giorni. Ma ora è ufficiale: con una lettera ai suoi utenti, l’azienda del bike sharing Gobee.bike ha annunciato la ritirata da Firenze, Torino e Roma: le città italiane in cui era sbarcata a dicembre. “Italia, con tristezza dobbiamo dirti arrivederci”, l’oggetto della mail con cui l’azienda ha ufficializzato l’addio. “Dopo un caloroso benvenuto, abbiamo da subito compreso che la nostra passione era condivisa dalla maggior parte di voi”, scrive l’azienda che spiega di aver dovuto “affrontare una serie di ostacoli”. Alla base della ritirata, però, ci sarebbero soprattutto i tantissimi episodi di vandalismo a scapito delle biciclette verdi registrati in questi mesi. “Nelle ultime settimane i danni alla nostra flotta hanno raggiunto limiti che non possiamo più contenere con le nostre forze e con le nostre risorse”, spiegano da Gobee. In una nota, l’azienda specifica di aver già provveduto a rimborsare gli iscritti dei 15 euro della cauzione e del credito presente sul conto e a chiudere tutti gli account. L’app, infatti, è già inutilizzabile. L’aria di ritirata delle bici verdi si respirava già da giorni. Nelle scorse settimane infatti Gobee aveva abbandonato alcune città della Francia e del Belgio, e poi Torino. Anche in Francia l’azienda ha inviato una lettera simile spiegando i motivi dell’abbandono per i troppi danni.

La cultura dell’ambiente va in tandem con la solidarietà


È il nome del progetto promosso da Fiab e AICS Cremona, grazie al quale persone ipovedenti e cieche hanno la possibilità di riscoprire le bellezze del proprio territorio a stretto contatto con la natura e facendo sport. In programma eventi per promuovere il cicloturismo come forma accessibile alle persone con disabilità.

 

Sabato 17 febbraio il primo incontro di formazione “Dolce Andar” la mobilità dolce per il rispetto dell’ambiente, alle 15 presso la Sede di FiabCremona, Via Speciano,2. Il progetto “La cultura dell’ambiente va in TANDEM con la solidarietà” si articola su due aspetti: la cultura dell’ambiente e la solidarietà messe in relazione tra loro, attraverso la pratica della mobilità dolce. Da un lato, il progetto intende valorizzare le risorse naturali, paesaggistiche e culturali del territorio, in senso lato, per sviluppare nella cittadinanza conoscenza, consapevolezza, senso di appartenenza e quindi rispetto per l’ambiente; dall’altro, si propone di migliorare la qualità della vita della comunità attraverso azioni che facilitino l’inclusione delle persone con disabilità rafforzando i legami di solidarietà.

On air


Oggi è il World radio day, promossa dall’Unesco e riconosciuta dall’Onu nel 2013. Il tema di quest’anno è radio e sport. Il servizio di Elena Fiorani.

 

La Giornata Mondiale della Radio si celebra il 13 febbraio perché è il giorno in cui, nel 1946, è stata fondata la Radio delle Nazioni Unite. La scelta del tema “Radio e sport”, è legata all’importanza assegnata dall’Onu allo sport nell’unire le persone di tutto il mondo e nel superare barriere e divisioni costruite dall’uomo. L’invito a tutte le radio per questa giornata è di mostrare la bellezza degli sport in tutta la loro diversità, da quelli tradizionali che ci legano al nostro patrimonio culturale e alle comunità di appartenenza allo sport che valica i confini e crea un linguaggio universale. In particolare in questi giorni di Olimpiadi, in cui una stretta di mano sugli spalti di uno stadio, ha fatto fare più passi alla pace di anni di incontri, lo sport acquista un ruolo diplomatico e di distensione che va decisamente celebrato e promosso.

Dalla parte delle donne


A PyeongChang il Cio ha previsto quattro uffici in cui parlare di abusi sessuali, denunciare e ricevere aiuto medico e legale, seguiti da una ventina di dottori, psicologi, avvocati e consulenti. Inoltre, Il Comitato olimpico internazionale, ha anche messo a disposizione una linea telefonica con esperti giuridici per accogliere richieste e fornire consulenza, oltre che avviare indagini e azioni disciplinari.

 

Il Cio è per la prima volta, apertamente, dalla parte delle donne. E ascolterà. Gli uffici sono diretti dalla signora Susan Greinig che lavora dal 1987 nella dirigenza di scienze e salute del Cio e che già a Rio 2016 aveva lanciato il progetto. “Dobbiamo rafforzare la presa di coscienza su questi temi per proteggere le atlete e aiutarle a gestire tutte le situazioni. Lo sport è un microcosmo della società, quindi esistono violenze e abusi. Il Cio ha la responsabilità di capire perché e come accade e dunque trovare soluzioni. Il caso delle ginnaste americane ci ha insegnato quanto e fino a che punto le violenze possono incidere sulla vite private e agonistiche”. “Gli sportelli in Corea non risolveranno il problema, ma sono una novità doverosa – spiega l’ex fondista Manuela Di Centa, 14 medaglie tra Olimpiadi e mondiali, membro onorario del Cio – La rete di ascolto è fondamentale, specie negli sport invernali, dove spesso per le ragazze non esistono figure femminili di riferimento: non ci sono tecnici o presidenti di federazioni donna”.

Insieme sotto rete


A Palazzo Geremia, nel cuore di Trento, è partito lo stage delle nazionali femminili di Italia e Slovenia di sitting volley. Tre giorni che preparano alle qualificazioni ai Mondiali paralimpici in programma a luglio in Olanda. Il servizio di Elena Fiorani.

 

Obiettivo dell’appuntamento è far conoscere ad un pubblico sempre più ampio il sitting volley, la pallavolo da seduti, con allenamenti aperti al pubblico e l’amichevole contro la Slovenia, che si svolgerà al PalaTrento prima di una gara del Trentino Volley. Nadia Bala, atleta azzurra paralimpica e ambasciatrice italiana del sitting volley, terrà alcuni incontri nelle scuole trentine per presentare la pallavolo paralimpica, che è nata in tempi recenti ma ha già guadagnato notorietà e affetto. Amauri Ribeiro, allenatore brasiliano della nazionale italiana, racconta: “In Brasile siamo partiti nel 2004 con l’attività del sitting avendo appena 7 squadre in tutto il paese, ora sono più di 40: ci auguriamo una crescita di questo genere anche in Italia”