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Col vento in poppa


Presentato il progetto “Desire” promosso dall’associazione sportiva Canoa republic. Il nome è quello dell’imbarcazione a vela di 56 piedi grazie a cui verranno promosse attività marinaresche rivolte ai giovani. In un campus di una settimana, ragazzi e giovani con disabilità potranno condividere un’esperienza di sport e amicizia, imparando le “regole” di una convivenza in spazi ristretti.

 

Con il vento in poppa. Presentato il progetto “Desire” promosso dall’associazione sportiva Canoa republic. Il nome è quello dell’imbarcazione a vela di 56 piedi grazie a cui verranno promosse attività marinaresche rivolte ai giovani. In un campus di una settimana, ragazzi e ragazze, insieme a giovani con disabilità, potranno condividere un’esperienza di sport e amicizia, imparando le “regole” di una convivenza in spazi ristretti. La presentazione si è svolta nella sede della Compagnia della Vela all’Isola di San Giorgio (Ve), sulla barca verrà issato il gonfalone della Città di Venezia donato dall’assessore alla Coesione sociale. Con Desire verranno promossi anche eventi nazionali e internazionali legati a temi sociali, culturali e ambientali.

Andamento lento


Mentre in Russia si giocano i Mondiali, l’Uisp porta in campo il calcio camminato, una formula che permette di giocare anche agli over 50. Il servizio di Elena Fiorani.

 

Una nuova mentalità per lo sport, in cui la prestazione atletica non sia necessaria per la buona riuscita del gioco. L’Uisp porta in Italia il calcio camminato, che è nato nel 2011 in gran Bretagna come walking football. Da oggi a domenica a Pesaro si gioca il primo campionato nazionale di questa specialità, adatta a chi non è più giovane o ha problemi di mobilità ma ha la passione per il calcio. Con questa nuova formula è possibile divertirsi facendo parte di una squadra senza la necessità di prestazioni atletiche esasperate. L’arbitro è pronto a fischiare se dal cammino si passa alla corsa e se la palla supera il metro e mezzo di altezza. Possono giocare uomini e donne e campionati territoriali sono già partiti in diverse regioni italiane, conciliando l’attività sportiva con la socializzazione a tutte le età.

Sport Welcomes Refugees


È online la piattaforma legata all’omonimo progetto europeo tramite cui le società sportive possono presentare le proprie attività aperte a migranti e rifugiati. Sul sito, realizzato dall’Uisp, sarà possibile trovare tutte le informazioni necessarie per scegliere il luogo e l’attività preferita, con il valore aggiunto della sicurezza di trovare un ambiente accogliente e inclusivo.

 

Il progetto “Sport Welcomes Refugees” è cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Erasmus+, il capofila del progetto è la VIDC (Austria), mentre i partner, oltre all’Uisp, sono Camino (Germania), Faros (Grecia), Football Association of Ireland (Irlanda), Liikkukaa! (Finlandia), Mahatma Gandhi for Human Rights Organisation (Ungheria), Sindicato dos Jogadores Profissionais (Portogallo).

Aic Camp 2018


Non solo calcio e divertimento, ma fair play, educazione e valori. Andranno avanti fino al 27 luglio gli stage estivi promossi dall’Associazione italiana calciatori e dall’Istituto per il Credito sportivo. Rivolti a ragazzi tra i 7 e i 13 anni, avranno la durata di cinque giorni e si terranno in dieci località italiane, da Vicenza a Vittoria.

Squadra Coraggio


In occasione dei campionati mondiali di calcio, Amnesty international punta i riflettori su 11 campioni nel campo dei diritti umani che ogni giorno, in Russia, mettono in gioco la vita per difendere i diritti di tutti. Del team fanno parte attivisti contro la tortura, ambientalisti, difensori delle persone Lgbti e delle lavoratrici del sesso e persone che si prendono cura delle vittime di violenza domestica.

La campagna “Squadra Coraggio” si occuperà di 11 difensori dei diritti umani provenienti da ciascuna delle regioni della Russia in cui si svolgeranno le partite dei mondiali di calcio, sensibilizzando l’opinione pubblica sull’importanza del loro lavoro e promuovendo l’invio di messaggi di solidarietà per far sapere loro che non sono soli. Ecco la formazione della “Squadra Coraggio”: Oyub Titiev (Grozny), direttore dell’ufficio dell’Ong Memorial in Cecenia, in carcere dal gennaio 2018 per accuse artefatte; Andrei Rodumakha (Sochi), difensore dei diritti dell’ambiente, aggredito brutalmente nel 2017; Irina Maslova (San Pietroburgo), fondatrice di un movimento per difendere i diritti delle lavoratrici del sesso; Igor Nagavkin (Volgograd), impegnato nella lotta alla tortura e alla corruzione fino a quando non è stato arrestato nell’ottobre 2016; Valentina Cherevatenko (Rostov sul Don), attivista per i diritti delle donne; Igor Rudnikov (Kaliningrad), giornalista indipendente, impegnato in inchieste sulla corruzione fino a quando non è stato arbitrariamente arrestato nel 2017; Oksana Berezovskaya (Samara), direttrice di un’organizzazione per i diritti delle persone Lgbti; Igor Kalyapin (Nizhny Novgorod), fondatore del Comitato contro la tortura; Yulia Fayzrakhmanova (Kazan), difensora dei diritti dell’ambiente; Aleksei Sokolov (Yekaterinburg), attivista contro la tortura e altre violazioni dei diritti umani nel sistema penitenziario; Vasiliy Guslyannikov (Saransk), fondatore dell’Ong Centro per i diritti umani della Repubblica di Mordovia. Molti di questi difensori dei diritti umani hanno subito minacce, intimidazioni, aggressioni fisiche, diffamazioni e in alcuni casi arresti arbitrari per aver portato avanti il loro fondamentale lavoro.

Tutti per uno


Raccolta fondi per promuovere lo sport nelle periferie di Bologna promossa dalla Polisportiva Hic sunt leones. La campagna di crowdfunding servirà a promuovere l’educazione all’attività fisica nei quartieri più popolari della città, attraverso l’acquisto di materiale sportivo, divise e borsoni. Ma anche il sostegno ad educatori che lavorano con i bambini e i ragazzi.

 

La polisportiva lavora in particolare nelle aree dei quartieri Navile e Porto-Saragozza dove, nel tempo, ha costruito un forte radicamento territoriale partendo da due poli significativi: la Palestra popolare del centro sociale Tpo e il Centro sportivo Pizzoli, divenuti luoghi di aggregazione e coesione in contesti urbani attraversati da profonde trasformazioni sociali. “Sport insieme era un progetto sportivo portato avanti con i Quartieri, che si facevano carico di un piccolo finanziamento per sostenere queste attività. Abbiamo mutuato il nome per questo crowdfunding: vogliamo fare il salto di qualità, provare a diventare un po’ più grandi. Vogliamo intervenire con proposte concrete sulla difficoltà dei giovani di accedere ad attività sportive, educative e ricreative organizzate al di fuori dell’orario scolastico”, spiegano i promotori. Lo scopo della raccolta fondi, dunque, è quello di finanziare e ampliare il settore giovanile della Hsl: “Nello specifico, vorremmo potenziare i corsi di pugilato, le giovanili di calcio e il settore giovanile del rugby”.

Buon vento


La riabilitazione sociale si fa in barca a vela. Domenica il team Velatamente parteciperà alla Velalonga: a bordo, pazienti con grave disagio mentale. Il servizio di Elena Fiorani.

 

Hanno lavorato duro tutto l’inverno, gli equipaggi del team Velatamente. E adesso possono finalmente mollare gli ormeggi e regatare. Domenica i velisti saranno alla 34esima edizione della Velalonga a bordo di tre imbarcazioni grazie al progetto di riabilitazione psicosociale realizzato dal Dipartimento di Salute Mentale della Asl Napoli 1 Centro in collaborazione con la Lega Navale di Napoli. L’andare a vela diventa un modo per far venir fuori e consolidare la parte sana e vitale degli utenti, quella su cui lavora la riabilitazione sganciando la sofferenza psichica dal solito circuito di malattia. Hanno imparato a far nodi, a timonare, a regolare le vele ma soprattutto hanno ri-acquisito la capacità di fare gruppo, di assumersi responsabilità nei confronti propri ed altrui, di aiutarsi a vicenda. Anche il rapporto con gli operatori muta: l’equipe diventa equipaggio, senza più distinzioni di ruoli se non quelli riconosciuti abitualmente a bordo. Spontaneamente si realizza l’integrazione.

Tutti al mare


In Sardegna, nel Golfo degli Aranci, c’è una spiaggia speciale, attrezzata per consentire a persone con disabilità di fare mare e sport acquatici, dalla pallanuoto alla canoa al nuoto. Aprirà in questi giorni il Lido del Sole, dotato di pedane per sedie a rotelle e ombrelloni rigidi. L’idea è di Mario Petrone, tecnico del Pisa e di uno sponsor d’eccezione: il presidente del Crema Calcio, Enrico Zucchi.

 

Mario Petrone, 45 anni, napoletano, tecnico del Pisa, e in passato di Catania, Ascoli, Bassano e San Marino: “Volevo creare un posto dove tutti, ma proprio tutti, potessero vivere e fare sport in riva al mare. Perché il mare è troppo bello per non essere goduto da chiunque”. Decisivo è stato l’incontro con Enrico Zucchi, presidente del Crema 1908: Petrone capisce che il progetto è possibile, lo definisce e lo porta avanti. Fonda l’associazione Asdmysportabilità e si rivolge al Comune di Olbia per raccontare la sua idea, trova persone che lo ascoltano e che si mettono in azione. L’Autorità Portuale apre il bando di concessione, l’associazione di Petrone partecipa e ottiene l’autorizzazione. L’obiettivo è che il Lido del Sole possa diventare un punto di riferimento per tutti, di inclusione sociale, aprendo la possibilità che altri sponsor e enti facciano la loro parte.

Parchi in movimento


A Verona attività motoria all’aria aperta per tutti per promuovere il benessere contrastando le malattie croniche legate alla sedentarietà. Tramite le associazioni sportive del territorio nei mesi di giugno e luglio sarà possibile sperimentare diverse discipline con un’unica tessera d’iscrizione.

 

«L’attività fisica promuove il benessere, la salute fisica e mentale, previene le malattie, migliora le relazioni sociali e la qualità della vita, produce benefici economici e contribuisce alla sostenibilità ambientale». Lo afferma la Carta di Toronto, testo di riferimento a livello mondiale per la promozione dell’attività fisica. “Parchi in Movimento” è un progetto nato in sintonia con la sopraccitata dichiarazione ma anche, e soprattutto, con il “Piano Regionale per la Promozione dell’Attività Motoria nel Veneto” che ha come obiettivo principale promuovere il benessere della collettività e degli individui contrastando le malattie croniche legate alla sedentarietà, in particolare obesità, diabete, malattie cardiocircolatorie e cerebrovascolari, tumori, depressione, malattie respiratorie croniche e patologie correlate all’invecchiamento. L’idea progettuale è stata sviluppata dal Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Ulss 9 Scaligera e da UISP Comitato di Verona (Unione Italiana Sport Per tutti) con la collaborazione attiva della 2^Circoscrizione del Comune di Verona.

The Human Factor


The Freedom Way. Grazie a questo progetto, due migranti stanno seguendo corsi per imparare a nuotare, correre e andare in bici per prendere parte, il prossimo 22 luglio alla gara di triathlon Santini Trio Senigallia. Mbaye Sarr e Oumar Sylla, rispettivamente 34 e 19 anni, senegalese il primo e guineano il secondo, una volta concluso il percorso otteranno anche un contratto di lavoro.

‘The Human Factor – The Freedom Way’ è ideato dall’associazione sportiva dilettantistica Rolling Dreamers, è uno dei 180 progetti ammessi a finanziamento sul bando regionale emanato nel 2017 per dare sostegno a progetti presentati da soggetti del terzo settore e rivolti alla fascia di popolazione più fragile e socialmente disagiata o maggiormente bisognosa di tutela. Il bando, che aveva una dotazione iniziale di 1 milione di euro, ha finanziato progetti relativi a due ambiti di attività: iniziative promosse da soggetti del terzo settore per l’inclusione ed il contrasto del disagio sociale e realizzazione di soggiorni residenziali estivi per bambini e ragazzi di età inferiore a 18 anni. Il progetto in questione rientra nel primo ambito e più in particolare nella promozione dell’inclusione degli immigrati nella multiculturalità (confronto interculturale, dinamiche relazionali fra cittadini, italiani e stranieri, riconoscimento e valorizzazione del patrimonio culturale e delle consuetudini dei paesi d’origine, accesso ai servizi territoriali per il superamento di specifiche condizioni di vulnerabilità e isolamento).