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Firenze, il reinserimento dei detenuti passa da una mobilità sostenibile


Piedelibero. A Firenze 200 mezzi a noleggio a lungo termine per una mobilità sostenibile e il reinserimento sociale. A fornire le bici, infatti, sarà la cooperativa sociale fiorentina Ulisse, che da anni porta avanti “Piedelibero”, progetto sociale di reinserimento lavorativo dei detenuti, in un’officina allestita all’interno dell’Istituto Penitenziario di Sollicciano.

Duecentotrenta biciclette “sostenibili”, recuperate e perfettamente restaurate, sono pronte a popolare le piste ciclabili e le strade di Firenze grazie al progetto “Piedelibero per La Comune”. L’iniziativa d’esordio de “La Comune”, neocostituita cooperativa di comunità urbana fiorentina – la prima in città – è un progetto di noleggio bici a lungo termine, nato grazie al contributo della Fondazione NOI – Legacoop Toscana, che coniuga sostenibilità ambientale, riuso e riciclo, valorizzazione di percorsi di reinserimento sociale e promozione di uno stile di vita più ecologico.

“Piedelibero per La Comune” punta a incentivare la mobilità sostenibile su due ruote a partire dalle giovani generazioni e dagli studenti, che avranno a disposizione un servizio di noleggio utile e vantaggioso per “pedalare in libertà” contribuendo anche, alla luce dell’esperienza pandemica, a non “intasare” i mezzi pubblici nelle ore di punta.

Diventando soci della neonata cooperativa “La Comune”, singoli cittadini, aziende o associazioni potranno noleggiare per 6 mesi o un anno una bicicletta ad un canone agevolato. A fornire le bici sarà la cooperativa sociale fiorentina Ulisse, che da anni porta avanti “Piedelibero”, progetto sociale di reinserimento lavorativo dei detenuti: in un’officina allestita all’interno dell’Istituto Penitenziario di Sollicciano, sotto l’occhio esperto dei meccanici-operatori sociali di Ulisse, le biciclette provenienti dalla Depositeria comunale vengono recuperate e portate a nuova vita, riciclando in sicurezza rottami altrimenti destinati alla demolizione.

Le bici disponibili per il noleggio con “La Comune” saranno di diversi modelli (Olanda 26”, City bike mono marcia 28”, City bike con marce 28”) e saranno completamente riqualificate: ciascuna bicicletta avrà un numero di serie inciso sul telaio che la renderà identificabile e garantirà la filiera sicura del prodotto. Le bici saranno complete di campanelli e catarifrangenti ed immediatamente riconoscibili grazie alle caratteristiche manopole rosse e all’adesivo “Piedelibero per La Comune”. Gli adesivi sono stati stampati dalla Stamperia Sociale – Ginger Zone, realtà che ha come finalità l’inserimento socio-lavorativo di giovani stranieri non accompagnati e persone in stato di fragilità, promossa da COSPE-Onlus e Cooperativa Sociale Oltre il Ponte Onlus. Sulle biciclette sarà presente anche un Qr code, che una volta inquadrato darà accesso a tutte le informazioni relative al progetto.

Alla sottoscrizione del primo noleggio, i primi 100 soci della cooperativa avranno in omaggio un kit luci, un lucchetto ad alta resistenza e una borraccia fornita da Publiacqua spa (luci, lucchetti e caschi saranno inoltre sempre acquistabili dai soci della cooperativa a prezzi vantaggiosi).
Nel contratto di noleggio saranno inclusi due tagliandi obbligatori per revisionare periodicamente i mezzi e in città sarà attivata una rete di officine convenzionate.

Inoltre, sarà possibile parcheggiare gratuitamente la bici in uno degli spazi messi a disposizione da Uisp Firenze: la rete dei depositi sarà implementata costantemente, per essere sempre più capillare all’interno del territorio comunale.

E in caso di furto del mezzo? Sarà possibile avere un’altra bici: opzione, questa, valida per una volta nel corso del noleggio, presentando la denuncia di furto.

Educazione fisica, la riforma rischia di partire con le ruote sgonfie


Falsa partenza: sembrava in dirittura d’arrivo mentre ad oggi la riforma dell’educazione fisica nella scuola primaria rischia di partire con le ruote sgonfie. È saltata, infatti, la certezza dei fondi, che nella prima versione della legge di Bilancio, erano messi nero su bianco fino al 2033. Il rischio ora è che la grande svolta diventi soltanto una generica dichiarazione di intenti.

Qualche giorno dopo le garanzie sono saltate, i numeri spariscono e tutto è rimandato alle risorse prodotte dal saldo del turn over fra chi va in pensione e chi viene assunto, in pratica al calo demografico e alla possibilità che i soldi risparmiati possano essere investiti nell’assunzione di docenti. Un meccanismo come minimo faticoso. La sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali ce l’ha messa tutta, è riuscita a strappare comunque un risultato storico con la scrittura in legge di Bilancio dello sbarco dei docenti di educazione fisica e del concorso in “scienze motorie e sportive”, ma i tempi rischiano di allungarsi e nonostante le rassicurazioni del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi sono in pochi a credere che a gennaio, ci siano risorse e certezze per cominciare il percorso (dal 2022-2023 tocca alla quinta elementare, dal 2023-2024 alla quarta).

“Dove sono finiti i partiti che esultavano, tutto nessuno escluso, di fronte allo storico risultato raggiunto, e oggi sono spariti nonostante i nostri inviti”, è il quasi disperato appello di Daniele Iacò, presidente del Comitato Italiano Scienze Motorie. D’altronde il confronto fra le due versioni, la prima con le risorse, l’altra senza, rende l’idea della frenata. Da “almeno” due ore di educazione fisica a “non più”. Come se qualcuno avesse detto: non esagerate… Certo la norma aveva generato la protesta delle associazioni dei maestri, timorosi di essere in qualche modo espropriati di parte della didattica. Ma certo sorprende il fatto che in un mese ci sia stato un sostanziale silenzio. Il rischio è che la grande svolta diventi soltanto una generica dichiarazione di intenti.

Progetto Playinc: inclusione dei bambini con disabilità tramite lo sport


Bambini attivi. Il progetto europeo “Playinc – Let’s the children play inclusion” propone lo sport come strumento di inclusione dei bambini con disabilità, analizzando prima di tutto i bisogni delle famiglie e poi istruendo pratiche linee guida rivolte ad allenatori e dirigenti dello sport di base. Stasera a Savignano sul Rubicone la presentazione dei risultati.

Fare dello sport uno strumento di inclusione dei bambini con disabilità, analizzando prima di tutto i bisogni delle famiglie e poi istruendo pratiche linee guida rivolte ad allenatori e dirigenti dello sport di base per attività sportive capaci di coinvolgere in maniera attiva bambini “normodotati” assieme a bambini con disabilità. Tutto questo è “Playinc – Let’s the children play inclusion”, progetto europeo guidato dall’associazione Around Sport assieme all’Associazione italiana cultura sport e i cui risultati finali saranno presentati lunedì 20 dicembre a Savignano sul Rubicone – sede di Around Sport – in un doppio appuntamento, di confronto e culturale, capace quindi di coinvolgere sia i tecnici che il grande pubblico.

Appuntamento il 20 dicembre alle 21 al cinema teatro Moderno con lo spettacolo interattivo “Musiche e parole per l’inclusione” che vedrà protagonista sul palco il maestro violinista Federico Mecozzi e i ragazzi di Around Sport in un susseguirsi di musiche e testimonianze dirette di inclusione. Lo spettacolo aperto al pubblico sarà anticipato, alle 18.45, dal tavolo di confrontro tra associazioni e istituzioni sui risultati del Progetto “Playinc” e sul modello di coesione sociale proposto.

Il progetto è finanziato dalla Commissione europea, attraverso il programma Erasmus Plus  capitolo Sport, e partecipato, oltre che da Around Sport e dall’ente di promozione sportiva AiCS, anche da altri tre enti internazionali: UCEC (Spagna), HLA (Croazia) e CSIT (Austria). Una rete internazionale, dunque, che grazie alla regia di AiCS – Associazione italiana cultura sport – è riuscita a riunire tecnici ed esperienze di mezza Europa, arrivando così a sviluppare 16 differenti attività sportive inclusive al fine di promuovere l’inclusione sociale di bambini con disabilità insieme a bambini “normodotati” di età inferiore ai 13 anni. Tutte queste attività condividono uno stesso approccio definito dagli allenatori e dai dirigenti che hanno partecipato al progetto. Le attività sono state pensate e progettate con lo scopo di rispondere alle esigenze degli allenatori e delle famiglie, le quali sono state direttamente analizzate attraverso questionari somministrati nel corso dei mesi di attività. Dall’analisi delle esigenze è stato possibile costruire delle linee guida comuni: le PLAYINC Key Aspects, ora riassunte sulla piattaforma web www.playinc.eu. Una vetrina che raccoglie tutte le attività e le linee guida, ma anche un punto di accesso alla conoscenza di discipline sportive inclusive e ad una nuova modalità di lavoro dedicate ad allenatori e famiglie di bambini con disabilità. Un luogo virtuale che possa insomma favorire la creazione di una rete attraverso informazioni pratiche, reali, professionali.

Per partecipare allo spettacolo interattivo e assistere al concerto per l’inclusione di Federico Mecozzi, l’ingresso è libero ma è necessaria la prenotazione, possibile fino ad esaurimento posti scrivendo a playincaround@gmail.com  (tel – whatsapp 347.552 0898). Per l’accesso è richiesto green pass.

Bracciate di solidarietà: la nuova vita della piscina Kered’Onda a Crema


 

 

La piscina di tutti. A Crema uno spazio torna a disposizione dei cittadini grazie alla solidarietà. Il servizio di Elena Fiorani.

La piscina Kered’Onda è nata a Crema nel 2004, in seno ad Anffas, due anni di chiusura per Covid hanno imposto interventi di manutenzione straordinaria, che si sono potuti realizzare grazie ad una campagna di crowdfunding, sostenuta dai cittadini, con cui sono stati raccolti 20mila euro. La cifra ha consentito di mettere mano al rivestimento della piscina, realizzato con materiali innovativi, e di riattivare tutti gli impianti di idromassaggio.

In questo modo, dallo scorso 11 ottobre, la piscina è tornata a riempirsi dei sorrisi dei più piccoli, delle mamme in dolce attesa, delle persone più anziane che trovano compagni con cui incontrarsi, di persone con disabilità che sul pelo dell’acqua respirano un senso di libertà.

Arezzo, un campo da basket in gomma riciclata donato alla scuola Giorgio Vasari


Sport sostenibile. Un innovativo campo per il basket in gomma riciclata da Pneumatici Fuori Uso è stato donato alla scuola Giorgio Vasari di Arezzo vincitrice del concorso “Per un corretto riciclo degli Pneumatici Fuori Uso”. Il progetto Educational di Legambiente ed Ecopneus ha coinvolto le scuole toscane con attività e lezioni in classe legate al corretto recupero degli Pneumatici.

Il progetto formativo ha già raggiunto oltre 10.000 studenti in 9 regioni da nord a sud della penisola che hanno potuto vedere e in alcuni casi “toccare con mano” il processo di recupero dei PFU e le modalità per una loro corretta gestione attraverso eventi tematici, attività didattiche insieme ai formatori di Legambiente e visite agli impianti di riciclo. Ad affiancare le attività formative anche un concorso, che ha coinvolto i ragazzi nel realizzare un video con un messaggio legato alle buone pratiche per il corretto recupero dei Pneumatici Fuori Uso. I lavori sono stati valutati da una giuria di esperti composta da rappresentanti di Legambiente, Ecopneus, Ministero dell’Istruzione e Ministero della Transizione Ecologica, che ha selezionato e annunciato le classi finaliste.

Ad aggiudicarsi il primo posto è stata la Scuola Secondaria di Primo Grado Giorgio Vasari di Arezzo che ha ricevuto in dono da Ecopneus un innovativo campo Tyrefield per il basket in gomma riciclata da Pneumatici Fuori Uso. L’Istituto comprensivo Giorgio Vasari fa parte della rete italiana delle scuole “green”: a partire dall’anno scolastico 2019-2020 è plastic free e attua una serie di progetti e iniziative a favore della tutela dell’ambiente, promuovendo comportamenti e scelte green tra i suoi alunni. Ad aggiudicarsi il secondo e il terzo posto, sono stati invece rispettivamente la Scuola secondaria di Primo grado “Busoni” di Empoli (FI) e l’Istituto Tecnico Industriale Galileo Galilei di Arezzo.

Il progetto di Ecopneus e Legambiente, arrivato quest’anno alla X edizione, ha mostrato ai ragazzi il risultato concreto di una gestione corretta dei Pneumatici Fuori Uso che li trasforma in beni utili per tutti grazie al contributo dei cittadini e di tutti soggetti responsabili del ciclo di gestione fino al riciclo, garantito da Ecopneus, scongiurando così ogni potenziale rischio ambientale e sfruttando invece i tanti vantaggi possibili con l’impiego di un prezioso materiale come è la gomma da riciclo. La gomma che si ottiene dal riciclo dei Pneumatici Fuori Uso è infatti un materiale prezioso e di elevata qualità che viene ampiamente utilizzato in tutto il mondo per realizzare superfici sportive, campi da calcio, isolanti acustici, arredi urbani, per asfalti silenziosi, sicuri e duraturi o come energia. Benefici possibili grazie ad un sistema efficiente ed efficace di raccolta, trasporto e riciclo dei Pneumatici Fuori Uso in tutta Italia come quello strutturato da Ecopneus.

Disabilità, Versace: “Lo sport per superare i propri limiti”


Più spazio in campo. In occasione della VI Conferenza nazionale sulle politiche per la disabilità è intervenuta Giusy Versace, segnalando che per la prima volta nella legge delega sul tema è stato inserito lo sport che, per l’atleta paralimpica, è “un modo di confrontarsi con gli altri, di scoprire che i propri limiti si possono superare, di assumere più consapevolezza e porsi nuovi obiettivi”

In occasione della VI Conferenza Nazionale sulle Politiche per la Disabilità, che si è tenuta a Roma presso la Presidenza del Consiglio, è intervenuta anche l’atleta paralimpica e parlamentare Giusy Versace nella sessione “Disabilità e Sport” e questo è un estratto del suo intervento: “il gioco di squadra su temi come quello della disabilità, che non ha colore politico, aiuta a portare a casa risultati concreti. Lo dimostra il grande lavoro fatto con la legge delega sulla disabilità, votata all’unanimità la scorsa settimana, dove per la prima volta trova spazio lo sport. A volte si fa l’errore di pensare allo sport come attività esclusivamente agonistica, ma in realtà è molto di più. Per le tante persone che vivono la disabilità, è un modo di confrontarsi con gli altri, di scoprire che i propri limiti si possono superare, di assumere più consapevolezza e porsi nuovi obiettivi. Lo sport svolge una funzione indispensabile, perché forma ed educa al rispetto per le regole, per se stessi e per gli avversari, inoltre ha una forte valenza educativa anche in chi non lo pratica, favorendo quell’evoluzione culturale di comprensione dell’altro all’interno della nostra società. Non solo, lo sport, in chi lo pratica anche a livello amatoriale, ne migliora lo stato psicofisico, agevolandone di conseguenza quell’inclusione sociale tanto acclamata ed essenziale. Spesso bisogna affrontare pregiudizi e ostacoli; io stessa ho dovuto combattere per raggiungere il mio desiderio di correre. Invece Lo sport deve essere un diritto, così come riconosciuto anche dalla Convenzione Onu del 2006 e tutti devono avere le stesse opportunità di poterlo praticare. Anche per questo, ho presentato una proposta di legge perché il diritto allo sport sia riconosciuto nella nostra Costituzione, favorendo il riconoscimento della sua valenza positiva e importanza anche nelle famiglie e nella società. Infine, mi preme sottolineare un altro passaggio indispensabile: occorre aggiornare i Lea per garantire l’erogazione di ausili, ortesi e protesi a tecnologie avanzate che lo Stato attualmente non copre. Non è detto che tutti ne usufruiranno, ma lo Stato deve garantire questa opportunità e la libertà di scegliere a tutti i cittadini”.

 

Il coraggio di dire “basta”: Simone Biles atleta dell’anno per il Time


Il coraggio di dire “basta”. Simone Biles è stata nominata atleta dell’anno dalla rivista “Time”. Motivo del riconoscimento è stata la scelta della ginnasta di dire basta con gli occhi del mondo puntati su di sé, durante i Giochi olimpici di Tokyo, quando parlò dei propri “demoni interiori” e dei “twiestis”, improvvisi blocchi mentali. Poi la denuncia delle molestie.

Il riferimento è ai Giochi di Tokyo, quando la ginnasta, 24 anni e una carriera straordinaria, a gare in corso e motivando il ritiro dalle finali di varie specialità, parlò dei propri “demoni interiori”, ovvero disturbi d’ansia e i “twiestis”, improvvisi blocchi mentali che le facevano perdere l’orientamento durante gli esercizi, e spiegò di volersi concentrare “sulla salute mentale e il mio benessere”.

“Un mese dopo i Giochi, Biles ha mostrato ancora una volta la sua vulnerabilità”, ricorda il Time. “Insieme ad altri tre delle centinaia di altri atleti che erano stati abusati sessualmente dall’ex medico della squadra Larry Nassar, Biles ha dato una testimonianza commossa davanti al Senato”. “Biles da sola non cambierà le disuguaglianze nella salute mentale né costringerà una società che ha a lungo aderito a parole all’importanza della salute mentale a fare di più”, conclude il ‘Time’. “Ma ha reso molto più difficile distogliere lo sguardo”.

Gli italiani e lo sport dopo due anni di Covid: la ricerca Nomisma


Gli italiani e lo sport. Da una ricerca Nomisma emerge che per il 63% degli italiani il benessere psicofisico dipende dallo sport. Dopo due anni di restrizioni e chiusure molte persone hanno scoperto l’importanza del movimento per stare bene in salute e praticare sani stili di vita.

L’Osservatorio Hybrid Lifestyle di Nomisma in collaborazione con Crif ha posto l’attenzione su come e perché gli italiani decidono di dedicarsi allo sport e al benessere del proprio corpo e della propria mente dopo il cambiamento che la pandemia da Coronavirus ha portato nella quotidianità di ciascuno di noi. Ecco riportati nella nota alcuni dati emersi dall’indagine sulla relazione sport e benessere durante la pandemia. Sport & Benessere: come perché decidiamo di dare attenzione al benessere psicofisico. La pandemia da Coronavirus ha portato a uno stravolgimento della quotidianità di ognuno di noi, un cambiamento che ha interessato anche lo sport. Le restrizioni sociali e fisiche imposte hanno sfidato la nostra capacità di adattamento. Oggi, rispetto alla prima ondata della pandemia ci sentiamo tendenzialmente più stanchi ed esausti (29%), molto nervosi (19%), meno felici (16%) e con poche energie (21%). In questo periodo ci preoccupiamo principalmente del benessere economico nostro e della nostra famiglia (46%), delle prospettive future di lavoro e carriera (27%) e per la salute psico-fisica sia nostra che dei nostri cari (44%). Ciò che ci è mancato di più è stato uscire con gli amici (71%) e tutti gli aspetti collegati alla socialità e al divertimento, come andare al ristorante o al pub (52%), andare a concerti e feste (32%), andare in palestra e fare sport di contatto (21%). Dopo più di un anno dall’inizio di questa condizione obbligata abbiamo dovuto trovare un nuovo bilanciamento per proteggere la nostra mente e il nostro corpo, apprendendo abitudini nuove anche rispetto alla pratica sportiva. Il 63% degli italiani ritiene che praticare sport e attività motoria sia importante per il benessere psicofisico, anche se esistono altri fattori determinanti.

Il 75% degli italiani negli ultimi 12 mesi ha praticato un’attività sportiva (31%) o movimento (44%) durante la settimana. Il 73% dichiara di praticare abbastanza movimento durante la giornata, ma solo il 39% abbastanza sport. Oggi, rispetto a prima della pandemia, quasi 1 italiano su 2 vede invariato il livello di attività sportiva praticata, mentre il 34% ha incrementato questa buona regola (mentre il 28% l’ha diminuita), delineando così un bilancio nel complesso positivo.

Lo studio Nomisma sviluppato in collaborazione con Crif ha ricostruito l’identikit del gruppo di virtuosi che praticano sport in modo continuativo. Sono prevalentemente uomini (57%), il 40% appartiene alla fascia d’età 25-44, mentre il 45% ha tra i 45 e i 74 anni. Il 63% ha usufruito dello smart working nell’ultimo anno e da un punto di vista geografico è possibile osservare che il 54% degli atleti risiede nel Nord Italia. Il 9% è composto da neofiti che hanno iniziato negli ultimi 12 mesi.

Complici le restrizioni imposte per garantire la sicurezza sanitaria, le principali attività svolte dagli italiani sono state corsa/jogging (72%), attività in palestra (o gli esercizi a casa) (66%), ciclismo (53%). Si è osservato anche un secondo gruppo di appassionati a nuoto e acqua gym (28%), calcio e calcetto (27%) e alle discipline indiane come yoga o ad un tipo di ginnastica rieducativa e preventiva come il pilates (20%). Per 4 italiani su 10 la pratica sportiva o di movimento avviene con una frequenza di 2-3 volte alla settimana, anche se il 36% di irriducibili non sembra accusare la fatica e si dedica alle attività sportive per almeno 4 o 5 giorni a settimana. Durante i periodi più gravi della pandemia, quindi durante i lockdown o le fasi di zona rossa, il 24% degli italiani è riuscito a praticare l’attività sportiva circa 2-3 volte a settimana, 4 su 10 in casa, anche se il 33% ha optato per entrambe le soluzioni.

L’aria aperta sembra essere la soluzione ideale per svolgere attività fisica, è preferita infatti da 8,5 italiani su 10, di cui il 75% sceglie i parchi o la strada, mentre il 10% frequenta impianti all’aperto a pagamento come, ad esempio, i campi da tennis. Si sceglie di praticare un’attività fisica per tre grandi ordini di motivi: la salvaguardia della salute (62%) e in generale il mantenersi in forma ed allenati (32%), la necessità di allontanarsi dalla routine quotidiana con leggerezza (“staccare la spina” 35%, divertirsi 10%), sentirsi bene con se stessi grazie alla cura del proprio aspetto fisico (dimagrire 22%, avere un aspetto migliore 14%). È bene ricordare che non siamo solo sportivi, ma siamo anche spettatori, 1 italiano su 2 segue il calcio dal vivo o sui media (TV, Internet, radio, …), 3 su 10 la pallavolo e 2 su il basket.

Pigrizia, impegni, problematiche di salute e reddito i fattori limitanti. Il 25% degli italiani nell’ultimo anno non ha praticato sport. Il 28% ha smesso nell’ultimo anno, il 27% aveva già smesso tra 2 e 5 anni fa, mentre il 22% non ha mai praticato sport. Tra coloro che hanno praticato sport in passato e ora si sono fermati, la componente pigrizia è in prima posizione tra le cause scatenanti (47%), seguita dall’insieme degli impegni derivanti da studio e lavoro (37%) e dai disturbi di salute (25% non collegate al Covid-19, 10% legati al coronavirus), in fine un ultimo gruppo ha deciso di interrompere a causa delle mutate condizioni economiche della famiglia (23%).

L’equilibrio e benessere psicofisico per noi e gli altri. Il 91% degli italiani che praticano un’attività sportiva sono d’accordo nell’affermarne i benefici a livello fisico, l’89% i benefici per la salute mentale. L’82% ritiene importante potersi mantenere attivo con regolarità, potendo contare su un senso di appagamento e divertimento (72%). Grazie all’attività sportiva possiamo migliorare noi stessi e gli altri, per 1 italiano su 2 gli affetti e le persone vicine rappresentano uno stimolo per condurre uno stile di vita sano, ma contemporaneamente con il proprio modo di agire si cerca di essere un esempio positivo per i propri cari (49%).

I boicottaggi delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022


 

 

Boicottaggio per i diritti. Lo sport internazionale prende la parola sulle Olimpiadi invernali di Pechino. Il servizio di Elena Fiorani.

Sono giorni di battaglie a colpi di boicottaggi: gli Stati Uniti hanno annunciato che non invieranno rappresentanti politici alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022 in segno di protesta per le violazioni dei diritti umani, pur sostenendo pienamente gli atleti in gara. Anche la Nuova Zelanda ha aderito al boicottaggio diplomatico, ma la Cina ha definito questa decisione un assalto allo spirito olimpico, minacciando “decise contromisure” di cui per ora non sono stati forniti dettagli.

Invece dai Giochi del Commonwealth arriva la proposta di non svolgere più la manifestazione sportiva internazionale in paesi con leggi discriminatorie contro la comunità LGBT+. La rete vuole creare uno spazio sicuro per le persone LGBT+ nello sport e dare vita ad una piattaforma attraverso cui sostenere l’accettazione e l’uguaglianza di tutte le persone.

Lo sport geniale: la pratica sportiva come mezzo di inclusione


Lo sport geniale. A Napoli il progetto, sostenuto da Fondazione con il Sud e promosso dalla parrocchia Sacra Famiglia, è nato per favorire la pratica sportiva come mezzo di inclusione sociale dei giovani, in particolare di quelli in condizione di fragilità, e degli abitanti del Rione Luzzatti: quartiere reso celebre dal best seller ‘L’amica geniale’.