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“Olympia Games”: presentato il libro sui Giochi dell’inclusione


Estate a 5 cerchi. Presentato ieri “Olympia Games”, il libro illustrato sulle discipline olimpiche edito dal Centro Sportivo Italiano, che contiene storie, giochi ed attività ed è pensato per ragazzi e animatori, con tanti spunti e idee per preparare i giochi dell’estate negli oratori, nei centri estivi e nei campi delle società sportive, all’insegna dell’inclusione.

Curiosità, inclusività e multiculturalità sono all’interno delle pagine che accompagnano i ragazzi alla scoperta di certi “simboli” dei Giochi Olimpici, di alcune “storie olimpiche”. Notevole la varietà di giochi adatti anche a ragazzi con disabilità e che “pescano” dal ricchissimo bacino dei giochi e sport di tutte le culture del mondo. Inoltre nell’indice anche una serie di preghiere che riprendono i colori della bandiera olimpica, per avere degli schemi da utilizzare nei diversi centri estivi. Infine c’è anche una proposta di “cerimonia di chiusura” da proporre magari anche “in presenza” dei genitori.

A spiegarne il significato è proprio l’assistente ecclesiastico nazionale del CSI, don Alessio Albertini: «E’ un testo per la felicità dei ragazzi e non per prepararsi ad una Olimpiade. L’estate è oggi un tempo favorevole per una ripartenza con i ragazzi, poiché sganciati dagli obblighi scolastici e ora anche dall’opportunità di avere regole meno restrittive da seguire. Il momento giusto per non lasciarli soli. L’impegno del CSI è sempre stato quello di accogliere i ragazzi e star accanto a loro, specie in questo tempo di ripartenza. Senza classifiche né punteggi, ma per fornire l’occasione di vivere lo sport come libertà, spontaneità, gioia e relazione. Valori che fanno anche parte dell’esperienza olimpica e che sono ben evidenziati in questo sussidio dedicato ai giovani».

Inclusione, in Inghilterra il cricket diventa per tutti


Il cricket è per tutti. In Inghilterra sono stati stanziati 2 milioni di sterline per rendere la disciplina accessibile alle persone con disabilità. Grazie ad una nuova partnership tra diverse organizzazioni del settore, in ogni contea verrà promosso quello da tavolo, per aumentare la partecipazione e aiutare migliaia di giovani a sviluppare nuove abilità attraverso lo sport.

La storica partnership tra il Lord’s Taverners e l’Inghilterra e il Galles Cricket Board (ECB) vedrà il lancio del programma di cricket per disabili in ogni contea e migliorerà la sostenibilità del cricket da tavolo, aumentando la partecipazione, ispirando il cambiamento sociale e dando potere a decine di migliaia di giovani persone per realizzare il loro potenziale e sviluppare abilità di vita attraverso lo sport.

Il presidente di Lord’s Taverners ed ex capitano dell’Inghilterra David Gower ha dichiarato: “Questa partnership è un vero punto di svolta per i Taverners. Questo è il più grande investimento in un programma specifico per la disabilità e lavorare con la BCE è un onore incredibile. Il lavoro dell’ente di beneficenza si è rivelato rivoluzionario per così tanti partecipanti e siamo entusiasti dell’opportunità di portare il nostro lavoro ai giovani di ogni contea del paese”. Nick Pryde, Direttore Partecipazione e Crescita alla BCE, ha dichiarato: “Ci impegniamo a rendere il cricket il più inclusivo e diversificato possibile e questa partnership sarà una grande forza trainante in tal senso. È un modo fantastico per aumentare l’accessibilità e dimostrare che il cricket può essere un gioco per tutti”.

Entro la fine del 2021 saranno lanciati nuovi programmi in Worcestershire, Northumberland, Devon, Wiltshire e un progetto contee orientali (Bedfordshire, Hertfordshire, Cambridgeshire) con l’obiettivo di essere attivi in ​​ogni contea entro il 2024. Super 1s, un programma nazionale Lord’s Taverners fornito in collaborazione con le commissioni di cricket della contea, offre ai giovani che vivono con una disabilità la possibilità di giocare a cricket regolare e competitivo e offre ai partecipanti la possibilità di interagire con i loro coetanei e godere dei benefici dello sport. Ma il programma non riguarda solo il gioco del cricket, migliora il benessere fisico e mentale, dà un senso di appartenenza e consente ai partecipanti di fare amicizia e acquisire abilità per la vita come la fiducia e l’indipendenza. La partnership finanzierà anche l’ulteriore sviluppo del cricket da tavolo che è attualmente giocato in 357 scuole da oltre 8.800 giovani in tutto il paese.

Il gioco consente ai giovani con disabilità più limitanti l’opportunità di impegnarsi nel cricket, nonché di sviluppare una rete di giovani leader e scuole che si impegnano. Il cricket da tavolo è una versione adattata del cricket giocato su un tavolo da ping pong. Oltre al divertimento di giocare e competere, il cricket da tavolo sviluppa il lavoro di squadra e le abilità sociali tra i giocatori, aiutando al contempo il coordinamento e le capacità cognitive.

Sport e diritti: Uefa e Unhcr insieme per l’inclusione


Sport promotore di diritti. La Uefa e l’Unhcr-Agenzia Onu per i rifugiati hanno firmato questa settimana un Protocollo di cooperazione per sostenere l’accesso dei rifugiati allo sport e favorire l’inclusione sociale, sfruttando il potere di trasformazione del calcio per promuovere i loro diritti e sostenere la loro integrazione nelle comunità che li ospitano.

Il Protocollo impegna le due organizzazioni a sviluppare iniziative a lungo termine per sostenere i rifugiati, e tutti coloro che sono stati costretti a fuggire dalle proprie case, sfruttando il potere di trasformazione del calcio per promuovere i loro diritti e sostenere la loro integrazione nelle comunità che li ospitano. La partnership incoraggerà anche una stretta collaborazione sul campo tra le federazioni affiliate alla Uefa e gli uffici dell’Unhcr in tutta Europa.

“In qualsiasi parte del mondo io viaggi per l’Unhcr – ha detto l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi – nei campi per rifugiati, negli insediamenti, nei paesi e nelle città, vedo che il calcio ha la capacità di unire le persone intorno a una passione comune. Attraverso la nostra partnership con l’Uefa speriamo di utilizzare il potere del calcio per far incontrare le persone che sono state costrette a fuggire e le comunità che li accolgono. Lo sport rappresenta un’opportunità di inclusione per i bambini e per i giovani rifugiati – ha anche il potere di aiutarli a ricostruire le loro vite ed ispirare a valori positivi”.

Per il presidente della Uefa Aleksander Čeferin, il Protocollo di Cooperazione “è un modo efficace per rafforzare ulteriormente il calcio come potente strumento per favorire l’inclusione sociale sostenibile dei rifugiati e promuovere la coesione sociale. La partnership con l’Unhcr si basa sul già ampio lavoro della Uefa in questo settore, anche attraverso le iniziative ed i programmi della Fondazione Uefa per i Bambini. La cosa più importante è che le nostre attività congiunte avranno un impatto reale sulla vita quotidiana dei rifugiati e di tutte le altre persone costrette alla fuga”.

Solidarietà, l’impresa sportiva di Andrea Mezzani


Dal mare alle Alpi. E’ partita l’impresa sportiva e solidale di Andrea Mezzani, guida ambientale e volontario dell’associazione “L’abilità” che, partito da Finale Ligure raggiungerà il 28 maggio la Capanna Margherita sul Monte Rosa, a 4.554 metri, in bicicletta e sugli sci. L’obiettivo è raccogliere fondi per l’acquisto di giochi e allestimenti per bambini con disabilità.

“Sotto a chi tocca, da 0 a 4500” per L’abilità e garantire il diritto al gioco di tutti i bambini. Questa la sfida ideata da Andrea Mezzani, guida ambientale, escursionistica e volontario dell’associazione che è partita da Finale Ligure e raggiungerà il 28 maggio la Capanna Margherita, a 4.554 metri. L’obiettivo è coinvolgere altri e raccogliere i fondi necessari per la Stanza Incantata Da Finale Ligure (SV), al rifugio più alto d’Europa, la Capanna Margherita (4554 metri sul livello del mare, sulla vetta della punta Gnifetti nel gruppo del Monte Rosa), in 8-10 giorni (condizioni meteo permettendo), per un totale di 305 km, 290 su strada e 15 sugli sci. Sono questi i numeri dell’impresa sportiva ideata da Andrea Mezzani, guida ambientale ed escursionistica, per raccogliere fondi in favore di L’abilità onlus.

La sfida è quella di misurarsi con un percorso pensato e predisposto ad hoc, per passare dal mare alle Alpi e unire le due grandi passioni di Mezzani: ciclismo e sci alpinismo. In sella alla sua Cannondale percorrerà il tratto da Finale Ligure fino a Gressoney Staffal, dove calzerà gli sci d’alpinismo per raggiungere il rifugio Capanna Margherita. L’idea di unire questa passione a una buona causa nasce nei difficili giorni dell’emergenza sanitaria della scorsa primavera quando Andrea si offre di consegnare, ai 200 bambini con disabilità presi in carico dall’associazione, materiali educativi e giochi per affrontare quel difficile momento. «In quel momento ho deciso di mettermi in gioco per i bambini L’abilità a partire da ciò che mi riesce meglio: usando le mie gambe e creando un’impresa che unisce mare e ghiacciai, bicicletta e sci alpinismo», commenta Mezzani.

L’obiettivo è ambizioso non solo dal punto di vista sportivo ma anche, e soprattutto, perché consentirà di raccogliere i fondi necessari per l’acquisto di giochi e allestimenti per la Stanza Incantata dello Spazio Gioco di L’abilità. Dalle tavole tattili per la stimolazione sensoriale ai cubotti per il gioco motorio, la creatività e le abilità sociali, dal tubo rotante per sperimentare il proprio corpo e il movimento, allo scivolo a rulli per provare l’ebbrezza della vertigine, dal tunnel inclusivo – percorribile anche dai bambini con disabilità motoria alla piscina con palline multisensoriali che stimolano tatto, vista e udito – perché morbide, colorate e luminose, vibranti e sonore: tutti questi giochi sono indispensabili per ideare nuove attività per i bambini che frequentano lo Spazio Gioco di L’abilità. Un luogo unico a Milano, un servizio educativo che accoglie bambini con diverse disabilità, permettendo loro di vivere la dimensione del gioco fondamentale per la loro crescita, spesso negata da un intenso programma riabilitativo e scolastico sebbene, per garantire loro benessere e sperimentare le proprie capacità.

La sfida sportiva individuale di Andrea Mezzani diventerà anche una sfida collettiva. Per sostenere l’iniziativa, infatti, oltre a contribuire alla raccolta fondi creata sulla piattaforma di Rete del Dono, sarà possibile per ciascuno impegnarsi in una personale interpretazione della sfida “da 0 a 4500”. Non tutti, infatti, possono imitare Mezzani e fare il suo percorso, ma per tutti gli altri che cosa occorrerà fare? Ideare una propria personale impresa: una lunga passeggiata di 4500 passi o una corsa, fare 4500 punti a maglia o leggere 4500 pagine di un libro, o una maratona di serie TV… L’importante – sottolineano a L’abilità – è partecipare e mettersi in gioco! In questo modo tutti potranno affiancare idealmente Andrea nella sua impresa, aprire la propria pagina di raccolta fondi su Rete del Dono e sostenere il progetto di L’abilità onlus: “sotto a chi tocca”.

Inclusione in movimento: a Bologna si inaugura l’Ability park


 

 

Sport sempre più inclusivo. Lo sport è per tutti nel nuovo parco di Bologna dedicato al movimento delle persone con disabilità. Il servizio di Elena Fiorani.

Dopo quattro anni di preparativi domani verrà inaugurato l’Ability park, il nuovo spazio bolognese dedicato alla ginnastica inclusiva e realizzato al parco del Velodromo. L’iniziativa è partita dall’associazione Vivere la Città, che ha lanciato un crowdfunding con cui ha raccolto circa 9 mila euro, a cui se ne sono aggiunti altri 46 mila di donazioni e contributi di imprese del territorio, che hanno supportato il progetto.

Il parco era già frequentato da persone con disabilità che fino ad ora potevano solo fermarsi a guardare gli altri giocare nei campi da pallacanestro o da calcetto. Ora sono state allestite alcune spalliere da palestra disposte in modo da garantire l’accesso alla sedia a ruote, e un attrezzo per allenare i gruppi muscolari superiori: in questi spazi si possono allenare contemporaneamente 4 o 5 persone.

Dante, il tour di Aics per ricordare il Sommo Poeta


L’eredità di Dante. Parte sabato da Ravenna il tour itinerante dell’Associazione italiana Cultura Sport per ricordare il Sommo Poeta nel 700esimo anniversario dalla sua morte. Sette città in quattro regioni, per 6 conferenze e un laboratorio che andranno a indagare non solo i rapporti di Dante con il territorio ma anche la vita ai suoi tempi.

Disabilità visiva, a Padova lo sport fa “Spazio al gesto”


Spazio al gesto. L’iniziativa per ragazzi ipovedenti arriva a Padova, con il campione paralimpico Daniele Cassioli come testimonial. In programma pomeriggi di sport per bambini non vedenti in due impianti di atletica della città, nell’ottica di promuovere il movimento seguendo semplici ma indispensabili ingredienti: muoversi, sperimentare, socializzare e divertirsi.

Il campione paralimpico Daniele Cassioli, cieco dalla nascita, porta a Padova “Spazio al gesto”, progetto che nasce dall’esperienza personale di Cassioli che, da diverso tempo propone su scala nazionale attraverso la sua associazione Real Eyes Sport ASD, esperienze sportive per ragazzi con disabilità visiva. La pandemia ha fermato per oltre un anno l’attività che riprende proprio da Padova. Il progetto ha come finalità l’avviamento al movimento e all’attività sportiva di bambini e ragazzi con disabilità visiva seguendo semplici ma indispensabili ingredienti: muoversi, sperimentare, socializzare e divertirsi.

«Lo sport mi ha dato tanto – racconta Daniele, vincitore di 25 titoli mondiali, 25 europei e 41 italiani di sci nautico – ho deciso di restituire almeno in minima parte quello che ho ricevuto. Quando ero piccolo ero solo un bambino che aveva gli occhi guasti. Lo sport mi ha restituito la dignità e la grande occasione di farmi valere per quello che ho, senza essere considerato per quello che mi manca. Per non lasciare soli i ragazzi abbiamo costruito un protocollo serio per svolgere in sicurezza l’allenamento, condizione indispensabile in questo tempo di pandemia. L’isolamento è pericoloso e lo è ancora di più per chi vive con una disabilità. Rispettando le disposizioni e proponendo esercizi compatibili con la lotta alla diffusione del contagio abbiamo la grande ambizione di far divertire i giovani non vedenti in totale sicurezza».

Next generation mobility: al via la tre giorni sulla mobilità del futuro


Next generation mobility. Parte oggi l’evento in streaming per progettare la mobilità al servizio dei cittadini. Obiettivo della tre giorni di incontri è integrare temi chiave come sostenibilità, intermodalità e sicurezza, per migliorare la vita delle persone lavorando inserendo questa prospettiva nei piani di sviluppo territoriale e delle città.

Next generation mobility, organizzato da Clickutility team e Studio Comelli, si propone proprio di generare dibattito e confronto sulle tematiche della mobilità del futuro come servizio essenziale nei piani di sviluppo territoriale e delle città, che le istituzioni devono garantire a ciascun cittadino. Tre giorni di conferenze in onda in live streaming, durante i quali istituzioni, aziende, start up e università presentano servizi e prodotti per la mobilità: Next generation mobility è un’occasione di aggiornamento, confronto e incontro con i principali stakeholder e decision maker della filiera della mobilità.

La mobilità costituisce un importante elemento di libertà, di pari dignità sociale, strumento che sottrae all’emarginazione territori e popolazioni, con particolare riguardo alle aree interne. È una missione di cui non va mai sottovalutata la finalità di interesse generale. Ogni linea ferroviaria (ed è una sofferenza pensare a quelle non più utilizzate), ci parla di uomini e donne, di luoghi, di comunità, di ciò che è l’Italia. La mobilità con le persone al centro, al loro servizio, per le loro esigenze è la tematica di fondo di Next generation mobility. Ma quale ruolo per le amministrazioni locali? Come utilizzare i dati dei clienti forniti dagli operatori senza danneggiare gli interessi legittimi di questi ultimi? Come affrontare la privacy e, alla fine, chi paga? A queste e ad altre domande si cercherà di dare una risposta nella sessione di apertura di martedì 18 maggio, dedicata alla mobilità come servizio.

Di mobilità progettata e finanziata si parlerà nella sessione pomeridiana del 18 maggio, con un focus sul ruolo del pubblico, fondamentale per garantire una mobilità universale e inclusiva. Se la prima giornata sarà un momento di confronto e di illustrazione delle finalità della mobilità, le altre due giornate della manifestazione hanno a che fare con i mezzi per raggiungere quelle finalità, che oggi non possono prescindere dalla riduzione dell’impatto ambientale, dall’efficienza nell’uso delle risorse materiali e immateriali, come il tempo, fino alla sicurezza e al benessere economico e umano.
Mercoledì 19 maggio, quindi, sarà la giornata dedicata alla mobilità elettrica: dalla micromobilità all’impatto dell’elettrificazione sulla struttura e sulle prospettive di mantenimento e sviluppo della filiera italiana della mobilità individuale.

Giovedì 20 maggio si parlerà nuovamente di nuove tecnologie nella seconda Conferenza nazionale sulla urban air mobility e sull’advanced air mobility, che affronterà il tema della mobilità aerea di persone e merci su tratte urbane e a breve raggio, effettuate con mezzi pilotati o preferibilmente a guida remota o autonoma. L’evento organizzato da Università di Aveiro, Tts Italia e Regione Liguria presenterà, invece, il progetto PriMaaS che promuove l’integrazione delle tradizionali modalità di trasporto collettivo con quelle personali e innovative, creando servizi di mobilità equi e realmente incentrati sui bisogni dei cittadini.

La mattinata proseguirà con la mobilità smart, dai veicoli e infrastrutture connessi alla guida autonoma, dall’infotainment alla sicurezza stradale, con focus tecnologici su digitalizzazione del veicolo, 5g, mapping e geomatica. La giornata prosegue parlando di mobilità delle merci viste come un servizio ai cittadini e inseriti nel concetto di Urban logistics: per la prima volta in Italia si affronterà in sede istituzionale la tematica del curbside management, ossia la gestione e il governo dello spazio urbano legato alla mobilità. La tre giorni si chiuderà con la terza puntata di Urban lab on air, trasmissione che racconta la città che cambia, con ospiti in studio, interviste e dati sulla mobilità. Gli eventi della giornata vedranno la partecipazione di Roberto Sposini, Chief mobility editor di LifeGate.

“Meglio di prima”: quando il movimento diventa strumento di inclusione


Meglio di prima. Grazie a questo progetto, persone con disabilità o a rischio esclusione sociale potranno gratuitamente svolgere il proprio sport preferito o scoprire una nuova attività motoria. L’iniziativa di Cittadinanza Attiva Legnano intende anche sostenere le associazioni sportive, ferme da più di un anno, utilizzando il movimento come strumento di coesione.

Tutte le spese sono sostenute da Cittadinanza Attiva Legnano ed Alto Milanese Organizzazione di Volontariato grazie ai contributi pubblici e privati raccolti, tra cui quello della concessionaria Fratelli Cozzi di viale Pietro Toselli 46, e alla disponibilità di circa 20 associazioni e società sportive per realizzare momenti in cui le persone affette da disabilità o in situazioni di difficoltà possano svolgere attività sportiva o ludico motoria. Per partecipare alle attività invece si può scrivere a info@cittadinanza-attiva.com.

Il riscatto da Boko Haram: Tani, maestro di scacchi a 10 anni


 

 

Un maestro di 10 anni. La storia di Tani, in fuga da Boko Haram e diventato campione di scacchi, diventerà un film. Il servizio di Elena Fiorani.

Tani aveva sette anni quando con la famiglia scappò dalla Nigeria e dalle violenze di Boko Haram. La nuova vita è ripartita da un centro di accoglienza di New York: nella scuola pubblica che frequentava si è appassionato agli scacchi, dopo un solo anno di allenamento ha vinto i campionati studenteschi dello Stato.

La storia del piccolo rifugiato nigeriano che dalla casa di accoglienza arriva sul podio ha fatto il giro del mondo all’inizio del 2019, raccontata dal New York Times e al centro di un libro di memorie, dal titolo “My Name Is Tani … and I Believe in Miracles”, pubblicato un anno fa. A breve dal libro verrà tratto un film prodotto dalla Paramount. Ma il giovanissimo scacchista non si è fermato: recentemente ha partecipato a un torneo aperto a giocatori di livello avanzato di ogni età e ha vinto tutte le gare, guadagnandosi così il titolo di maestro.