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In alta quota


img_0806Sabato e domenica si è tenuta a Courmayeur, la quarta edizione del Festival Nazionale dello Sport Integrato, concorso di cortometraggi a tema sociale e di integrazione. La rassegna vuole promuovere la cultura della solidarietà e la valorizzazione della diversità a tutti i livelli.

Pigri ma generosi


michele-evangelisti-australiaMichele Evangelisti, classe 1980, è partito il 13 novembre da Darwin, Australia del nord, per “Across the outback”. Il servizio di Elena Fiorani.

 

L’obiettivo di Michele è arrivare ad Adelaide, nel sud del paese, entro il 31 dicembre, raccogliendo donazioni. Tremilacento chilometri che è possibile acquistare con donazioni a partire da 5 euro ed il cui ricavato verrà devoluto a favore dell’associazione Unità spinale Niguarda onlus di Milano, che organizza convegni, sportelli informativi, laboratori e tanto altro, e raccoglie fondi grazie a chi sceglie di comprare un pezzo di strada fatta da Michele. È possibile seguire chi suda al posto nostro con le telecamere montate loro addosso, i geolocalizzatori e la realtà virtuale. Si compra un pezzo di strada, e anche se non si corre in prima persona si può avere la soddisfazione di sapere che quel chilometro è stato percorso con te, appagamento per sportivi da poltrona, ma anche un modo innovativo per fare del bene.

“Che lingua scrivi?” La comunicazione sociale tra diritti, sport e libertà di informazione


che lingua scrivi_625x300_feb_2016Ultimi due appuntamenti con i seminari per la Formazione Continua Giornalisti, il 20 dicembre a Bari e il 21 a Sassari.

 

 

 

 

 

 

    • Bari, 20 dicembre 2016
      Ore 10,00 – 13,00
      Sala convegni Ordine dei giornalisti della Puglia – Strada Palazzo di Città, 5
  •  Sassari, 21 dicembre 2016
    Ore 14,00 – 17,00
    PolComIng, Università di Sassari, Viale Pasquale Stanislao Mancini, 7

Torna “Che lingua scrivi?”, il ciclo di seminari giornalistici per la formazione continua giornalisti dedicati al linguaggio e alla comunicazione sociale realizzati dal Giornale Radio Sociale, in collaborazione con Fondazione con il Sud, Forum Terzo Settore e Ordine dei Giornalisti.

 

Martedì 20 e mercoledì 21 dicembre 2016 si terranno gli ultimi due appuntamenti del ciclo, rispettivamente a Bari e Sassari.

 

Il tema dell’incontro pugliese sarà “I diritti e le parole del giornalismo: il sociale e il linguaggio dei media”. Diritto di comunicare. Come cambia l’informazione sui diritti umani e civili? Che caratteristiche può avere un’informazione rispettosa dei valori legati ai diritti? Dalla parità di genere alla famiglia e il riconoscimento delle unioni civili.
Il programma della giornata prevede i saluti di Vito Intino, portavoce Forum terzo settore della Puglia; Valentino Losito, presidente Ordine dei giornalisti – Consiglio regionale della Puglia; Piero Ricci, responsabile Formazione Ordine dei Giornalisti – Consiglio Regionale della Puglia. Interverranno: Stefano Trasatti, responsabile comunicazione CSVnet, Coord. Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato; Marco Fratoddi, segretario generale FIMA (Federazione Italiana Media Ambiente); Oscar Iarussi, vice capo redattore cultura e spettacoli La Gazzetta del Mezzogiorno; Stefania Cardo, giornalista. Introducono Clara Capponi e Anna Ventrella, redazione diritti del Giornale radio sociale.

 

L’incontro sardo verterà, invece, su “Le parole dello sport: il sociale e il linguaggio dei media”.Un nuovo racconto sportivo: parità di genere e sport al femminile, diritti delle persone con disabilità, valore sociale dello sport. I lavori saranno aperti dai saluti di Guido D’Ubaldo, Consiglio nazionale Ordine dei giornalisti; Fernando Nonnis, portavoce Forum terzo settore Sardegna; Salvatore Farina, presidente Uisp-Unione Italiana Sport Pertutti Sardegna; Antonietta Mazzette, direttrice Dipartimento PolComIng Università di Sassari. Interverranno: Carlo Paris, giornalista Rai; Valerio Piccioni, giornalista Gazzetta dello sport; Pasquale Mallozzi, docente Università La Sapienza di Roma; Gian Mario Sias, vicepresidente OdG Campania; Alessandra D’Angiò, Rai Sardegna; Andrea Sini, redattore sportivo “La Nuova Sardegna”. Introduce: Elena Fiorani, redazione sport Giornale Radio sociale.

 

Il progetto è promosso dal Giornale Radio Sociale con il Forum Nazionale del Terzo Settore e la Fondazione CON il SUD.

 

I convegni sono realizzati in collaborazione con l‘Ordine dei Giornalisti della Puglia e della Sardegna e rientrano nei seminari di formazione continua per i giornalisti.

COSTO: Gratuiti| E’ necessario iscriversi sulla piattaforma S.I.Ge.F.

 

I seminari saranno seguiti su twitter con hashtag #chelinguascrivi o su @GRsociale

A cavallo


shire-horse-1759322_960_720La Federazione italiana sport equestri e il ministero dell’Istruzione hanno dato vita a “Ginnasticando con il pony”. Il progetto con cui l’equitazione entrerà in tutte le scuole d’Italia, portando gli studenti nei maneggi.

 

Una spinta per una nuova cultura equestre e per un sostegno concreto ai centri ippici, che così potranno acquisire nuovi allievi. «Oltre a questo – prosegue Vittorio Orlandi – abbiamo in programma l’acquisto di cavalli da destinare ai giovani cavalieri meritevoli che non hanno le possibilità economiche per praticare a livello agonistico il nostro sport. In accordo con i comitati regionali verranno segnalati quei ragazzi e ragazze che si sono maggiormente distinti».

Sport&ArtAbility


trekkingTrentadue giovani provenienti da Italia, Romania, Polonia e Croazia si sono confrontati sulle strategie per superare la disabilità fisica attraverso lo sport. Una delle iniziative previste dal progetto è stata la “pedonata”, camminata di 10 chilometri nei “Percorsi della memoria”, sui luoghi del Vajont.

Chiamati in campo


centro_sportivHa preso il via la nona edizione dell’iniziativa del Centro sportivo italiano di Reggio Calabria. In calendario partite fra ragazzi di venti nazionalità diverse, ospiti della Comunità di primissima accoglienza di Porelli. Oltre alle parrocchie coinvolte anche due Comunità che da decenni di occupano di tossicodipendenza e disagio.

 

Due formazioni hanno dato il via a quello che può essere definito il campionato dell’inclusione sociale: a ospitare questa sfida il PalaCsi di Gallina, una “casa aperta” per quello che rappresenta la risposta concreta ai bisogni di tantissimi giovani immigrati. Una contaminazione che sta sviluppando a Reggio Calabria una politica sportiva che integra e promuove concreti processi di cambiamento. Il tema dell’anno lanciato dall’Arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, padre Giuseppe Morosini, ha come tema la vocazione. In questa direzione va l’azione del Csi nel progetto educativo “ChiamatinCampo”, grazie all’assistenza del consulente ecclesiastico, don Mimmo Cartella. Una chiamata alla corresponsabilità, al protagonismo dei ragazzi fragili, mettendo in campo risorse, talenti e fatiche. Lo sport diviene, infatti precisa una nota del Csi calabrese, «uno strumento che educa alla cittadinanza attiva e responsabile. Le tante parrocchie coinvolte sono chiamate a vivere mesi dove, spesso, la partita più importante si gioca fuori dal campo da gioco. Non solo immigrati nel campionato Csi, ma un’attività inclusiva per eccellenza. Come quell’esperienza bellissima dei ragazzi della Comunità ministeriale di Reggio Calabria coinvolti da protagonisti all’interno di una società sportiva parrocchiale». Allenamenti, partite, feste e terzo tempo per i ragazzi del Cereso e di Exodus. Quindi «un Campionato dove integrazione, tolleranza, legalità e condivisione diventano i “punti in classifica” da conquistare. Infatti – prosegue la nota – accanto all’attività sportiva è significativa la presenza di percorsi formativi, che saranno a breve presentanti, che quest’anno assumeranno le connotazioni delle Serate Dirigenti, con un’esperienza, unica nel suo genere, del terzo tempo sociale ed i percorsi di volontariato con la giustizia riparativa». Itinerari che fanno del progetto Csi un’esperienza significativa per i più giovani. “ChiamatinCampo” tantissimi giovani e adulti delle parrocchie, pronti e disponibili a rispondere alla convocazione più importante: promuovere e la bellezza nello sport e con lo sport.

Piccoli ragazzi dai grandi cuori


1442031143384Un’idea di uno studente dell’Enrico Fermi di Lucca è diventata realtà. I tornei e i corsi sportivi gratuiti che rientrano nelle tradizioni dell’Istituto, grazie a una cifra di iscrizione simbolica, quest’anno aiuteranno gli alunni colpiti dal terremoto.

Il pallone che unisce


football-689262_960_720Provengono da Gambia, Nigeria, Senegal, Bangladesh, Pakistan. Sono giovani tra i 20 e 25 anni, fino a pochi mesi fa vivevano a migliaia di chilometri gli uni dagli altri, ma ora sono diventati una squadra di calcio amatoriale e partecipano ad un Campionato. Tutto questo è possibile grazie all’iniziativa del Centro di Solidarietà di Genova.

 

Qualcuno li chiama migranti, altri profughi. La definizione corretta è “richiedenti asilo politico” in quanto perseguitati nei loro paesi.Nel frattempo la loro passione per il calcio abbatte ogni barriera sociale. Sono ragazzi prestanti, la cui fisicità non passa inosservata. Non hanno ancora un gioco d’assieme e certamente la loro cultura calcistica è ben distante dagli esasperati tatticismi del calcio italiano, ma il loro entusiasmo è al settimo cielo, per loro giocare al calcio è una emozione incredibile, considerando che solo fino a pochi mesi fa erano dei perseguitati. All’interno del Campionato CSEN Calcio Liguria questi ragazzi si stanno ritagliando uno spazio importante, dimostrando di poter essere competitivi. Dopo due sconfitte consecutive la squadra ha ottenuto la prima vittoria in campionato, superando gli avversari della Pimpao con un netto 10-3.

Calcio sociale


calcio234Da domani a Empoli, un nuovo campo da gioco aperto a tutti. Dai dieci ai novant’anni, maschi o femmine, potranno partecipare a una partita in pieno spirito di squadra, senza panchine o riserve.

 

Nessuno può segnare più di tre gol a testa, nel rispetto di tutti i giocatori, e l’arbitraggio è autonomo. Supportare chi sbaglia e scegliere a fine partita il ‘social player’ che si è comportato meglio verso i compagni sono le altre regole. Partecipa al calcio sociale qualsiasi persona in grado di fare attività fisica, anche con disabilità, aggregando padri e figli, fratelli e sorelle, chiunque sia in una situazione di disagio o di svantaggio sociale, per formare un momento di divertimento e di educazione.

Black Panthers


15219617_10211823898059352_7524493114501009900_n-300x288La squadra di profughi ospitati a Milano è stata premiata dalla Fondazione Ismu, per la sua battaglia contro le discriminazioni, in occasione della presentazione del rapporto sulle migrazioni 2016. “Sul campo siamo imbattibili, ma nella vita giochiamo una partita impari – hanno detto ringraziando per il premio – c’è un trattamento diverso tra migranti economici e richiedenti asilo”.

 

(Foto: milanoinmovimento.com)