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Non possono andare in fumo i “Moltivolti” di Palermo


 

Oggi è il day after della prima serata del Festival di Sanremo, la rassegna che cattura l’attenzione e il dibattito pubblico per tutta la settimana tra canzoni e curiosità. Fuori dalla città dei fiori si discutono le prossime norme per uscire dalle restrizioni e dall’emergenza a fine marzo.

Oggi vi parliamo invece di una vicenda che ci porta a Palermo. Nella notte tra il 29 e il 30 gennaio un incendio ha fortemente danneggiato lo spazio Millevolti di Ballarò. È un ristorante siculo-etnico dove è possibile assaporare culture diverse.

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Al Sud si muore a 2 anni perchè non c’è un ospedale attrezzato


 

Questa mattina le prime pagine dei giornali si concentrano sul Pnrr e soprattutto sulla strigliata del premier Draghi ai ministri sui progetti e gli obiettivi.

Molti comuni sono in difficoltà con la gestione delle risorse. Stasera intanto inizia Sanremo e il Paese si appresta a trascorrere la settimana di “musica leggera” più commentata dell’anno.

Il nostro focus oggi è rivolto a un fatto tremendo che arriva dalla Calabria, quello della piccola Ginevra, 2 anni. Da Catanzaro a Roma in aereo per arrivare al Bambin Gesù ma troppo tardi: si è spenta per una polmonite bilaterale.

Questa vicenda, a due anni dal Covid, ci racconta che nel Mezzogiorno ci sono posti dove un ospedale attrezzato con un reparto pediatrico capace di soccorrere e curare una bimba di due anni non c’è.

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Gli studenti in piazza e i 76 morti sul lavoro a gennaio


 

Dominano i titoli sulla sbornia quirinalista e le rese dei conti nei partiti, il balletto delle votazioni e degli intrighi di palazzo che poi hanno supplicato a Mattarella di rientrare al Quirinali. E stando alla vigilia del Festival di Sanremo occorre dare un’occhiata fuori dalla bolla che cattura l’attenzione mediatica e social in maniera compulsiva.

Da oggi, intanto, si introduce una novità. Aggiorneremo ogni lunedì, come bilancio della settimana, il numero dei morti sul lavoro attraverso i dati che sono pubblicato dall’osservatorio indipendente di Bologna. Ecco cosa è accaduto in questo primo mese del 2022.

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Pandemia e cura delle relazioni uomo-animali: il Rapporto Legambiente


 

Questa mattina le prime pagine dei quotidiani fremono per l’elezione del presidente della Repubblica, con essere bruciano i social dove i milioni di virologi sono diventati quirinalisti in attesa di Sanremo per vederli critici musicali. Insomma l’argomento appassiona.

Qui invece parliamo di altro e il nostro focus di oggi è per i nostri amici a 4 zampe, i cani in particolare che inondano proprio i social con foto, video e stories ogni giorno.

Ieri a Napoli polizia ambientale e veterinari dell’asl hanno liberato 10 cuccioli di cane rinchiusi in gabbie per conigli, alcuni non avevano nemmeno 30 giorni. Nel nostro Paese come si trattano gli animali?

A dircelo è il X rapporto di Legambiente “Animali in città”.

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Salute e caro bollette: il prezzo che stanno pagando gli anziani


 

Le prime pagine di oggi continuano ad aggiornare il balletto istituzionale per eleggere il nuovo inquilino del Quirinale. Oggi è anche il Giorno della Memoria, ne abbiamo parlato e ne stiamo parlando nel nostro notiziario quotidiano e anche oggi ci sarà ampio spazio.

Il nostro focus di oggi è sugli anziani. In un Paese che continua ad aumentare la propria età media e il proprio invecchiamento con il saldo negativo tra nascite e decessi la terza età non solo è stata quella che ha pagato il numero di vite più alto per il Covid ma su cui si è riversato un prezzo molto della crisi economica in atto.

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La salute mentale non si cura in carcere: Italia condannata dall’Europa


 

Il voto per il Quirinale domina le prime pagine dei giornali che segnalano la situazione di stallo per eleggere il presidente della Repubblica.

Questa mattina il nostro focus è su carcere e salute mentale. E più precisamente sulla condanna della Corte europea nei confronti dell’Italia per la violazione dell’articolo 3 della Convenzione per “trattamenti inumani e degradanti”.

Il caso riguarda la vicenda di un uomo detenuto con gravi problemi psichiatrici per il quale i tribunali nazionali e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo avevano ordinato il trasferimento in un centro dove potesse essere curato ma è stato trattenuto in carcere.

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Se dopo il Covid si alzano anche i venti di guerra in (est) Europa


 

Quante volte in questi due anni è stato ripetuto che la pandemia e la crisi che ne è scaturita è simile al dopoguerra. Verso l’orizzonte della fine di questa ondata e una probabile immunizzazione dell’Europa verso la prossima primavera-estate che trasformano il virus in endemico ecco che c’è già una nuova paura che aleggia, anzi è più di una paura. “Venti di guerra, borse in caduta” è la prima del Sole24Ore.

Al confine tra Ucraina e Russia si stanno mobilitando migliaia di truppe via terra che vedono uno scenario bellico potenzialmente disastroso perché la Nato ha iniziato le manovre per spostare i propri armamenti tra cui navi e caccia.

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Il lavoro non può essere l’alternanza tra vita e morte


 

Dopo Luana D’Orazio un’altra giovanissima vita persa in un luogo di lavoro. Lorenzo Parelli, 18 anni, non era però un operaio dell’azienda ma uno studente stagista che effettuava un tirocinio nel programma della cosiddetta alternanza scuola-lavoro. Il ragazzo era all’ultimo giorno del suo stage.

Da venerdì sera le organizzazioni studentesche hanno effettuato diverse proteste e flash mob in alcune città, ieri sera a Roma ci sono state tensioni al Pantheon. Nel mirino delle reti studentesche ci sono i Pcto: “Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento”, la versione aggiornata dell’alternanza scuola-lavoro. Si tratta di stage che prevedono 500 ore di lavoro svolto in azienda e 500 ore di presenza a scuola.

Questi strumenti dovrebbero servire per collegare i profili in uscita dagli istituti superiori – soprattutto quelli professionali – con gli imprenditori alla ricerca di giovani ragazzi da formare e poi da introdurre in azienda.

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Pensioni di invalidità civile: l’Inps ammette l’errore


 

Questa mattina le prime pagine dei giornali sono dedicate ancora alle ipotesi e alle proposte delle forze politiche per un nome comune da candidare al Quirinale e votarlo a larga maggioranza in Parlamento. Ma per questo scenario si è ancora piuttosto lontani.

Intanto arriva un aggiornamento sul fatto denunciato ieri dalle associazioni delle persone con disabilità rispetto alle pensioni di invalidità civile: la risposta dell’INPS all’Interpello della
FISH è stata molto rapida, rassicurando la Federazione di avere individuato e risolto la causa delle criticità che portavano a ricomprendere in Isee gli importi dovuti a titolo di maggiorazione sociale e di avere già avviato le procedure per rimediare alla situazione.

“Riceviamo con favore comunicazione da Inps – scrivono CoorDown, Uniamo e Favo –  che assicura di avere risolto tale criticità e che informa che l’Istituto procederà al ‘ricalcolo d’ufficio (entro circa 8 giorni) salvo la possibilità per il cittadino di presentare un nuovo Isee anche in modalità precompilata’. Le maggiorazioni delle pensioni non verranno quindi più computate nell’Isee. L’esito positivo è per noi motivo di soddisfazione ancor più per essere stati i primi ad evidenziare la stortura e a chiederne conto pubblicamente”.

Insomma l’errore c’era e ora devono rimediare, auspicando che questi assegni di invalidità vengano lasciati in pace per un po’. E bisogna tenere conto delle sofferenze sociali in corso a causa di una crisi che somiglia quella post-guerra in termini di disorientamento e ricostruzione.

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Quel periodico attacco alle pensioni di invalidità civile


 

Le prime pagine di questa mattina sono occupate dalle alchimie politiche per l’elezione del Presidente della Repubblica che si fa sempre più vicina e poi ovviamente dal Covid. In questo scenario tornano di nuovo a far notizia le pensione degli invalidi civili.

Lo scorso ottobre ci fu una vera e propria rivolta quando una circolare dell’Inps mise a rischio la possibilità per le persone con disabilità di entrare in progetti di inclusione lavorativa mantenendo l’assegno mensile: dovette arrivare un intervento diretto del ministro Orlando per eliminare la modifica.

Oggi le associazioni sono in rivolta di nuovo contro Inps e Agenzia delle entrate.

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