Archivi categoria: Diritti

Se non ora quando?


Questa settimana il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa esaminerà le misure adottate in Italia per interrompere la spirale di violenza sulle donne. In particolare il governo italiano deve dimostrare di avere fatto quanto necessario per risolvere le carenze che hanno condotto alla condanna del Paese nel 2017 nel caso Talpis.

I giudici di Strasburgo avevano infatti stabilito che le autorità italiane hanno violato i diritti della signora Talpis perché, nonostante le sue ripetute denunce, non hanno preso le misure necessarie a proteggerla dalla violenza del marito.

Non autosufficienza, qualcosa si muove


Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha avviato i lavori per la costituzione di una Commissione di esperti che dovranno valutare le misure da inserire nella riforma del sistema sociosanitario e delle residenze per anziani (Rsa). Contemporaneamente il dicastero della Salute avvia un confronto con le parti sociali sulla proposta di una legge nazionale a favore delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie. Per lunedì 28 sono stati convocati i sindacati dei pensionati.

Permessi speciali


Concedere ai candidati con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) l’utilizzo nei concorsi pubblici dei necessari strumenti compensativi e permettere loro di sostenere un colloquio orale invece di un esame scritto. Lo chiede l’AID (Associazione Italiana Dislessia) che auspica la rapida approvazione di un emendamento presentato durante la discussione per la conversione in legge del cosiddetto “Decreto Agosto”. Lo stesso emendamento prevede anche che i lavoratori con DSA del pubblico impiego dispongano degli strumenti utili a svolgere al meglio le proprie mansioni.

Mobilità senza ostacoli


Si chiama “Trips” ed è un progetto europeo che punta a mettere in atto misure per affrontare e prevenire la discriminazione dei cittadini con disabilità a causa delle barriere e delle difficoltà di fruizione del trasporto pubblico urbano. Numerose le città coinvolte, tra le quali, in Italia, anche Bologna, con il coordinamento della Fondazione per lo Sport Silvia Rinaldi. Tra le Associazioni partecipanti vi è la Uildm, Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare.

Storia di Hope


Protagonista una giovane nigeriana costretta a prostituirsi in Italia. E’ stata salvata grazie ad una cooperativa di Milano e a una rete europea. Il servizio di Paolo Andruccioli.

La sua è un’avventura tragica, che per fortuna ha un finale positivo, grazie all’impegno di 5 enti che costituiscono la rete del progetto Win, Trafficked Women Integration, finanziato dal Fondo dell’unione Europea finalizzato a favorire l’integrazione socio-economica di donne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Hope era partita all’età di 15 anni, da un piccolo villaggio della Nigeria.

Aveva dovuto sottoscrivere un debito di 30.000 euro a copertura delle spese del viaggio. Giunta a destinazione è stata consegnata nelle mani della “Madam” di turno, la sua sfruttatrice che l’ha costretta a prostituirsi, 7 giorni su 7, su una statale dell’hinterland milanese per risarcire il debito. Dopo due anni di questa vita, Hope è riuscita alla fine a scappare ed è stata accolta dalla Cooperativa Lule, che l’ha salvata grazie anche a Win.

Il vaccino secondo Francesco


“Sul piano etico, se c’è la possibilità di curare una malattia con un farmaco, questo dovrebbe essere disponibile per tutti, altrimenti si crea un’ingiustizia. Troppe persone, troppi bambini muoiono ancora nel mondo perché non possono avere quel farmaco che in altre regioni è disponibile, o quel vaccino”.

Lo ha detto sabato papa Bergoglio in occasione di un evento organizzato dal Banco Farmaceutico Onlus che celebra i suoi primi 20 anni. Sarebbe scandaloso, dice il papa, se il vaccino anti Covid andasse solo ai ricchi. Lo aveva già detto in una udienza d’agosto.

Sentiamo le sue parole.

Alla deriva


“È necessario e urgente che vengano messi a punto protocolli di ricerca e soccorso strutturali e che le autorità competenti proteggano e difendano l’integrità fisica e psichica dei profughi e garantiscano loro l’approdo in un porto sicuro come previsto dalle Convenzioni internazionali, dal diritto del mare, e dalle nostre Costituzioni democratiche”.

Lo chiedono le associazioni umanitarie Emergency e Open Arms, che hanno dato notizia degli ennesimi salvataggi in mare: “276 persone in condizioni di estrema vulnerabilità, in tre differenti operazioni. Molti di loro erano alla deriva da 3 giorni senza cibo né acqua”.

Raccomandazioni speciali


Consentire agli studenti e alle studentesse cieche, ipovedenti e con pluridisabilità di conoscere preventivamente i nuovi spazi rimodulati della classe; avere cura per l’adattamento funzionale degli ambienti con particolare riguardo alla illuminazione; evitare l’adozione di banchi a ruote e monoposto perché troppo piccoli per contenere la strumentazione speciale e troppo pericolosi perché inadatti ad accogliere persone con difficoltà fisiche e comportamentali aggiuntive. Sono alcune dei suggerimenti contenuti in una lettera inviata ai dirigenti scolastici da Mario Barbuto, presidente dell’Uici, Unione italiana dei Ciechi e ipovedenti. Il testo integrale sul sito del giornale dell’associazione.

La ricerca, bene fondamentale


“Tra i diritti umani da tenere sotto stretta osservazione affinché vengano protetti e promossi c’è anche quello alla scienza”. È quanto sostengono Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni e Marco Perduca, coordinatore di Science for Democracy, dopo le dichiarazioni ampiamente condivisibili dell’ambasciatore Gian Lorenzo Cornado. Il rappresentante permanente d’Italia all’Onu aveva parlato della lotta al covid non solo come questione sanitaria globale ma in quanto sfida per i diritti umani, in particolare nei confronti di coloro che vivono in situazioni di maggiore vulnerabilità.

Parola di magistrato


“I centri dove vengono concentrati i migranti che giungono in Europa non possono essere luoghi di sospensione dei diritti, di sopraffazione violenta di matrice razzista, di cattiva amministrazione burocratica”. Lo afferma Area, l’associazione delle toghe progressiste, riferendosi in particolare alle condizioni del campo profughi di Moria sull’isola di Lesbo.

Secondo i giudici, la negazione della dignità è stata aggravata dalle aggressioni dei militanti di estrema destra. È necessario che le istituzioni europee, che hanno creato questi campi e li finanziano, provvedano a ricollocare i migranti, a iniziare dai minori non accompagnati.