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Immuni è davvero per tutti?


La domanda è circolata in questi giorni a proposito della effettiva accessibilità della app per il tracciamento del contagio da coronavirus. Si cerca la soluzione tecnica per le persone ipovedenti. Il servizio di Paolo Andruccioli.

Nei giorni scorsi si è sviluppato un dibattito tra esperti. Ad un articolo molto positivo nei confronti della app Immuni lanciata dal governo scritto dall’esperta di questione tecnologiche, Stefania Leone, ha fatto seguito un commento di un altro esperto, Sabato De Rosa che ha parlato invece di “diverse criticità per le persone ipovedenti”.

La app non disporrebbe infatti della possibilità di ridimensionamento dei caratteri, nonché della possibilità di ruotare lo schermo. La replica di Leone. “Non ho effettuato un test relativo all’ipovisione, che va fatto con uno strumento differente dallo screen reader, quindi con ausili per l’ingrandimento dei caratteri, che consentono di modificare colori e font”. La app, seppure davvero facile e accessibile, si può dunque migliorare a beneficio delle persone con particolari disabilità.

Bollette meno care


Un aiuto destinato alle famiglie in difficoltà e/o numerose, per riconoscere loro uno sconto sulle bollette di luce, gas e acqua: è il bonus sociale, un vero e proprio sconto sulla spesa per l’energia elettrica, il gas e l’acqua ai nuclei in condizione di disagio economico e anche per chi ha familiari con problemi fisici particolari. Il bonus è previsto per famiglie con reddito Isee non superiore a 8.265 euro o per nuclei numerosi con Isee non superiore a 20.000 euro e per gravi condizioni di salute (disagio fisico dovuto a casi in cui una grave malattia costringa all’utilizzo di apparecchiature mediche alimentate con l’energia elettrica indispensabili per il mantenimento in vita).

Ma secondo le associazioni dei consumatori solo una parte degli aventi diritto beneficia effettivamente della misura. “Secondo le nostre indagini – spiega l’Unione nazionale dei consumatori – ogni anno vi accede un numero di famiglie di molto inferiore rispetto a quelli che ne avrebbero diritto”. Per averne diritto, infatti, il sistema attualmente in vigore si basa, da una parte, sulle informazioni che vengono fornite dal cittadino con l’istanza di accesso al bonus (o con la richiesta di rinnovo, ove prevista) e, dall’altra parte, su informazioni che sono nella disponibilità dei Comuni, delle singole imprese di distribuzione e dei venditori di energia elettrica e di gas e, per il bonus sociale idrico, dei gestori del servizio, per quanto di rispettiva competenza.

Il bonus sociale sulle bollette ha una durata di dodici mesi e ogni anno va rinnovato, per verificare la sussistenza dei requisiti patrimoniali. Passati i dodici mesi, dunque, occorre presentare una richiesta di rinnovo: in prossimità della scadenza, il sistema invia un’apposita comunicazione per ricordare la data utile per il rinnovo a tutti i clienti che ricevono il bonus. Una volta che i moduli sono stati presentati, si può controllare la propria pratica on-line (consultare www.bonusenergia.anci.it ), chiamando il numero verde 800.166.654 dello sportello per il consumatore di Energia e ambiente o rivolgendosi all’ente al quale è stata presentata la richiesta, l’importo del bonus viene direttamente scontato un po’ alla volta nelle bollette di tutto l’anno.

di Pierluigi Lantieri

 

Tutto un mondo in una serie


Prenderà il via il prossimo 15 giugno “AllRights?” (“Tutti i diritti?”), a cura del Centro Studi DIVI (Diritti e Vita Indipendente) dell’Università di Torino e del Cepim Asti, su ideazione e realizzazione di Alessandro Salvatore. «Le persone con disabilità hanno gli stessi diritti degli altri?»: è questa la domanda di partenza dell’iniziativa, sulla quale si interrogano alcuni addetti ai lavori, guardando in particolare all’attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità in Italia, tra nuove pratiche e vecchi paradigmi culturali tuttora resistenti.

L’audiolibro che serve


È andata in porto un’altra tappa del percorso promosso dall’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) insieme all’ABI (Associazione Bancaria Italiana), avviato sin dal 2013 tramite uno specifico protocollo d’intesa, da realizzarsi con lo sviluppo di iniziative congiunte all’interno di alcuni progetti sperimentali. Questi ultimi prevedono tra l’altro la produzione di audiolibri su argomenti di educazione bancaria e finanziaria di interesse per le persone con disabilità visiva, «un impegno – come sottolineato a suo tempo dall’UICI – volto alla diffusione delle competenze economiche di base, con cui rispondere alle esigenze di cultura finanziaria dei cittadini in un’ottica fortemente inclusiva».

Idee nuove per la scuola


“La didattica a distanza è stata generalmente un fallimento per gli alunni con disabilità, soprattutto per quelli che maggiormente necessitano di sostegno o soluzioni specifiche e che hanno situazioni familiari problematiche legate a povertà soprattutto di natura socio culturale. Per questo il nuovo anno deve garantire, da subito, l’ingresso, la partecipazione, l’inclusione già dal primo giorno di scuola”. Lo afferma Vincenzo Falabella, presidente di Fish, la Federazione italiana per il superamento dell’handicap, in una intervista al quotidiano il Manifesto in edicola oggi.

“Abbiamo proposto di trovare una soluzione meno “medicalizzante” possibile – spiega Falabella – che al posto delle mascherine preveda l’utilizzo di visiere che fra l’altro agevolerebbero, se usate anche dai docenti, la lettura del labiale con un aiuto indubbio per gli alunni sordi”.

Un tetto per tutti


Dopo la pandemia che ha colpito duramente il nostro Paese anche l’alloggio ridiventa un problema per migliaia di persone, sia per chi deve pagare mutui o affitti, sia per chi una casa l’ha persa. Ce ne parla Paolo Andruccioli.

La buona notizia è che Il Ministero delle Infrastrutture ha reso nota la ripartizione di 60 milioni di euro, relativi all’anno 2020, assegnati al “Fondo nazionale per il sostegno per l’accesso alle abitazioni in locazione”. Le risorse sono assegnate alle Regioni con procedura accelerata per venire incontro in particolare agli inquilini morosi incolpevoli. La notizia brutta riguarda invece il nuovo allarme sfratti lanciato dai sindacati degli inquilini. Se infatti l’esecuzione dei provvedimenti sarà bloccata fino al primo settembre 2020 a causa dell’emergenza Coronavirus, non lo sono i procedimenti che porteranno presto a nuovi sfratti. A settembre potrebbe scattare l’allarme sociale.

Doppia denuncia


Da una parte ci sono associazioni come Senior Italia Federanziani che lamentano i ritardi nella riapertura degli ambulatori specialistici per i malati cronici, dall’altra le associazioni dei familiari delle persone con disagio psichico che criticano la scelta di aver chiuso i Centri di salute mentale durante l’emergenza. Sentiamo le parole di Gisella Trincas, presidente di Unasam, l’Unione nazionale delle associazioni per la salute mentale. (sonoro)

Creativi speciali


Oltre 50 ore di diretta web, 820 iscritti con una media di 300 persone collegate in streaming nella giornata di apertura e 200 nella seconda, più di 40 sessioni tenute da 70 speaker e conferenze in parallelo: sono i numeri della maratona online degli Accessibility Days 2020, organizzata tra gli altri dall’Unione ciechi e ipovedenti di Ancona e Bologna, con Rai Pubblica Utilità, Microsoft e Istituto Ciechi di Milano come partner, per promuovere l’accesso alla rete delle persone con disabilità.

L’importanza della famiglia


In occasione della Giornata Europea dedicata ai fratelli e alle sorelle di una persona con malattia rara e/o disabilità, l’Omar (Osservatorio Malattie Rare) ha promosso nuove iniziative. Si comincerà dai Gruppi Esperienziali che si protrarranno per tutto il mese di giugno. Al termine del percorso verranno elaborate delle Linee Guida da mettere a disposizione delle Famiglie e delle Associazioni.

Vietato discriminare


Superare logiche e prassi delle strutture residenziali chiuse, per persone con problemi di salute mentale, anziani e persone con disabilità, sostituendo “i luoghi dell’esclusione con i luoghi della vita”. È uno dei temi emersi dalla Conferenza Nazionale per la Salute Mentale che si è tenuta sabato scorso. Evidenziare le carenze sistemiche, culturali e delle pratiche che l’emergenza ha messo in luce, così come la tenuta dei buoni servizi e le pratiche emancipative da rafforzare dovranno essere le nuove linee guida per abbattere le discriminazioni.