A Orvieto l’integrazione passa dagli orti sociali. La bella iniziativa nel servizio di Giuseppe Manzo.
L’orto sociale come occasione di incontro e integrazione. Da una parte i “locali” e dall’altra i migranti dei centri di accoglienza. A Orvieto si sperimentano eventi agricoli di questo tipo come avvenuto nelle domeniche di settembre l’associazione “Il Ginepro” in collaborazione con le Cooperative sociali “Il Quadrifoglio”, O.A.S.I, Oasi Agricola e l’Associazione Piano Terra. C’è l’esperienza di piccola agricoltura sinergica ed ecologica de “Il Ginepro” e c’è un lavoro di ricerca sulla sostenibilità ambientale e social che dura da anni. Poi ci sono i migranti, giovani dell’Africa centrale, ospitati in due strutture, a Monterubiaglio e a Monteleone d’Orvieto, seguiti dalla Cooperativa Sociale “Il Quadrifoglio”. Così si afferma un divertente incontro tra culture che è, insieme, umano, agricolo e gastronomico. Insieme si raccolgono pomodori africani, insalata e peperoni piccanti del Senegal, pannocchie di mais e amaranto, cipolle e melanzane.
Senza se e senza ma
Oggi la Catalogna si ferma dopo la repressione della polizia spagnola sul referendum che chiedeva l’indipendenza. Per Mao Valpiana, presidente del movimento del nonviolento, nulla può giustificare la violenza sulla popolazione. (sonoro)
Arrivano i nonni sociali
Al via in Lombardia un progetto che mette gli anziani a disposizione della comunità e a sostegno dei genitori in difficoltà per il contrasto alla povertà educativa. Promossa da Auser regionale, l’iniziativa coinvolge una rete di 47 partner e vede in campo Comuni, scuole, università, cooperative e fondazioni.
Ritorno al passato
Con più di sei italiani su dieci che con la zappa in mano dedicano parte del tempo libero alla cura di verdure e ortaggi cresce il popolo degli “hobby farmers”. Secondo lo studio della Coldiretti/Ixe non si lavora solo negli orti e nei giardini ma sempre di più anche nei balconi dei palazzi in città.
Crescita lontana
Il rapporto dell’Alleanza per lo sviluppo sostenibile avverte il nostro Paese: “Se non cambia passo, la Penisola non raggiungerà gli obiettivi fissati dall’Onu su lavoro, ambiente ed economia”. Fanno peggio solo Grecia, Spagna e Repubblica Ceca. E anche nei settori in cui ci sono stati miglioramenti restiamo fanalini di coda.
B.live on tour
Arriva domenica a Roma il progetto che mira ad aprire il mondo del lavoro e dell’impresa ai ragazzi con patologie croniche. Nel nuovo spazio di coworking capitolino Office Jam, in programma un incontro con le giovani startup innovative.
B.live on tour
Arriva domenica a Roma il progetto che mira ad aprire il mondo del lavoro e dell’impresa ai ragazzi con patologie croniche. Nel nuovo spazio di coworking capitolino Office Jam, in programma un incontro con le giovani startup innovative.
Scossa solidale
Al via il progetto pilota di formazione promosso da Legacoop sui terremoti. Il servizio di Giuseppe Manzo.
Mentre esplodono le polemiche sui fondi destinati alla ricostruzione del terremoto nel Centro Italia, c’è chi si attiva per la prevenzione futura. Ventitre cooperatori, provenienti da cooperative sociali del Lazio e del resto del Paese, saranno i protagonisti del “Progetto pilota di formazione per cooperative sociali dedicato a rafforzare le capacita’ di risposta alle emergenze terremotali”, presentato al Campo Zero di Amatrice. A organizzarlo è Legacoop con la ong israeliana IsraAID che, in quel drammatico agosto 2016, ha risposto all’emergenza arrivando in Italia dopo solo 30 ore dal sisma. “è più semplice ricostruire ciò che è andato distrutto, rispetto a donare serenità a chi è stato vittima di tragedie tanto grandi. Noi oggi decidiamo di fare un passo avanti nel nostro impegno, ha dichiarato il presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti.
Cooperative nel mirino
Non c’è pace per la Comunità Progetto Sud fondata e diretta da don Giacomo Panizza, impegnata, da oltre quarant’anni, a Lamezia Terme in Calabria. Nuovi atti intimidatori in due coop locali, Le agricole e Ciarapanì. Queste le parole del sacerdote. (sonoro).
Tavola solidale
Cinquanta coperti, per più di 200 presenze settimanali, 27 persone coinvolte. Sono i numeri della Locanda del Terzo Settore Centimetro zero, nel comune di Spinetoli (Ap). Un modello di struttura sociale in cui l’attività di ristorazione è il punto d’arrivo di un progetto molto più ampio che coinvolge la disabilità, l’autoproduzione e il recupero creativo.