L’Iva resterà per le cooperative sociali al 5%. Il provvedimento è inserito nel maxiemendamento del governo ascoltando le richieste avanzate dall’Alleanza delle Cooperative Italiane. Ai nostri microfoni il commento di Paola Menetti, presidente di Legacoopsociali. “Di questa cosa siamo contenti, con i limiti che derivano dal fatto che l’aumento dell’Iva di un punto di questi tempi non è una cosa indolore. Tuttavia di fronte al rischio di un aumento ancora più elevato come quello che si ipotizzò da parte del governo tre anni fa, portando l’Iva al 10%, oppure l’altro rischio era quello di andare in un regime di esenzione che non è sostenibile per le cooperative.”
Archivi categoria: Economia
Si può fare
Il segno più dalla parte giusta
Presentata oggi la contromanovra da 35 miliardi di Sbilanciamoci! 89 proposte alternative: dall’occupazione buona e utile al Paese alla lotta contro le diseguaglianze sociali, la xenofobia e il razzismo. Dalla garanzia dei diritti sociali universali e di un reddito dignitoso per tutti all’equità e progressività fiscale.
Altro che ripresa
Altro che ripresa. Gli ultimi dati dell’Istat confermano: la povertà resta alta il tutto il Paese. Il servizio di Giuseppe Manzo.
La povertà è ormai un dato certo nel nostro Paese. Gli anni della crisi hanno sancito che un italiano su 3 stenta a vivere ed è a rischio indigenza. Eppure non decolla il dibattito sul reddito di cittadinanza e la Stabilità prevede alcune risorse per una misura riferita alla povertà assoluta. E ci sono altri dati che parlano di un rischio sociale a monte. In Italia il 35% dei giovani di età compresa tra i 20 e i 24 anni sono “neet”, ovvero giovani “che non sono impegnati nello studio, nel lavoro o nella formazione”. È quanto emerge dal Rapporto annuale Ocse che analizza i sistemi di istruzione dei 34 Paesi membri. Dai tempi di crisi ai venti di guerra ci sono generazioni sempre più a rischio.
Una griffe diversa
Così non va
Il maxi-emendamento introduce una nuova disciplina, quella delle società benefit con mission. Si dice perplesso il portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri perché “una tale disciplina non farebbe che generare ulteriore confusione nei riguardi di un panorama già sufficientemente complesso”.