Archivi categoria: Economia

Riparte la musica


bontempiLa storica Bontempi, fabbrica fondata nel 1937, torna a suonare producendo giocattoli “sonori” per bambini di alta qualità. Diciotto lavoratori hanno rilevato un ramo d’azienda e sono ripartiti. È l’ultimo workers buyout nato grazie anche al sostegno di Coopfond, in questo caso a Martinsicuro, in provincia di Teramo.

Pane quotidiano


pover999A Milano ogni giorno l’associazione accoglie e aiuta tremila persone fornendo beni alimentari. Il servizio di Giuseppe Manzo.

 

Una volta c’era la Milano da bere: oggi la capitale “morale” del Paese invece ha fame. Una fila si forma ogni giorno in viale Toscana o in viale Monza. Ogni giorno Pane Quotidiano, nato nel 1898, accoglie fino a 3mila persone, che vengono aiutati da un centinaio di volontari. A fine anno la somma è stata di 810.338 razioni, in leggera diminuzione rispetto alle 817 mila del 2014. Dati statistici dietro ai quali ci sono storie di povertà. “Anziani soli, famiglie con problemi economici, disoccupati, cassintegrati, separati e divorziati, che si sono aggiunti a chi già versava in condizioni di indigenza”, dicono dall’associazione. L’aumento costante delle persone rende la sede non più idonea per accogliere un numero così alto: “Speriamo davvero di trovare abbastanza fondi da permetterci di portare avanti questo progetto e di trovare aziende o persone che vogliano investire nel dare un supporto concreto”, dicono dall’associazione Pane Quotidiano.

La via della legalità


aranciSolo nella provincia di Caserta un migliaio di beni confiscati restituiti alla comunità, grazie a Csv, Libera e Comitato Don Peppe Diana. Un Osservatorio li ha poi censiti, ma oltre l’80% dei Comuni non ha un elenco completo, nonostante ci sia una legge che lo rende obbligatorio.

La tassa invisibile


euro-moneySe l’Italia è più ricca è anche grazie a quei 2,2 milioni di contribuenti stranieri che rappresentano oltre il 7% del totale.Chi è nato fuori dai nostri confini versa 6,8 miliardi l’anno, in media circa 3000 euro a testa, e contribuisce al nostro benessere.

Terra libera


caporalatoLa cooperazione in campo contro il caporalato. I dettagli nel servizio di Giuseppe Manzo.

 

Associazioni, cooperative e istituzioni in campo contro il caporalato. Nell’ultima settimana sono state lanciate campagne e protocolli contro lo sfruttamento nei campi agricoli e contro il lavoro nero. È “Coltiviamo Diritti”, la mobilitazione promossa tra gli altri da Asgi, Arci, Cgil, Cittalia e Legambiente per costruire un’azione forte e duratura.
Sul fronte imprenditoriale, invece, Alleanza delle Cooperative firma protocollo con i ministeri del Lavoro, dell’Interno, delle Politiche Agricole, le Regioni e sindacati con cui “vengono, infatti, poste le basi per realizzare una serie di interventi concreti di accoglienza e integrazione dei lavoratori stranieri”. Infine in campo anche la Coop con la campagna “Buoni e Giusti Coop” nata per contrastare il lavoro nero in 13 filiere ortofrutticole considerate a più alto rischio.

Welfare di comunità


anziani-immigratiLo chiede la Caritas per dare una vera assistenza domiciliare a malati, anziani o chi è solo. Come racconta il responsabile delle politiche sociali dell’organismo pastorale di Roma, Massimo Pasquo. (sonoro)

Il prezzo più alto


supermarket-732279_960_720_copyNel 2015, secondo l’Istat, la pressione fiscale sulle famiglie è aumentato di 0,3 punti percentuali passando da 16,2 a 16,5%. Stando allo studio è aumentato del 36% il numero dei nuclei in condizioni di povertà assoluta in tre anni.

Coltiviamo diritti


coltiviamodiritti-titoloPartita la campagna contro il caporalato promossa da Asgi, Arci, Legambiente, Cgil e altre associazioni. I dati Eurostat dimostrano che nei campi agricoli italiani parte della produzione viene spesso lavorata attraverso la tratta internazionale e lo sfruttamento.

Lotta all’azzardo


videolotteryDue proposte per combattere la dipendenza e il riciclaggio lanciate dalla campagna Mettiamoci in gioco. Il servizio di Fabio Piccolino.

 

Divieto assoluto di pubblicità e uso della tessera sanitaria per poter giocare: sono le due proposte che la campagna Mettiamoci in Gioco rivolge a governo e parlamento per contrastare il gioco d’azzardo patologico e il riciclaggio. Secondo don Armando Zappolini, portavoce della campagna, i due provvedimenti permetterebbero di incidere seriamente sulle principali criticità del fenomeno e non comporterebbero alcun onere per le casse dello stato. L’obbligo della tessera sanitaria in particolare, ridurrebbe fortemente l’accesso dei minorenni al gioco e permetterebbe di tracciare i flussi finanziari. L’obiettivo di fondo, in ogni caso, rimane l’approvazione di una legge quadro per la regolamentazione del settore.

Social Impact Agenda per l’Italia: presentata la piattaforma per gli investimenti a impatto sociale


social impactÈ nata la Social Impact Agenda per l’Italia, una piattaforma di proposte per consentire lo sviluppo di investimenti a impatto sociale in Italia e nelle azioni di cooperazione internazionale.

 

Tra gli obiettivi perseguiti: contribuire al processo di decision making per sostenere l’ecosistema degli investimenti ad impatto sociale; sviluppare e condividere la conoscenza sul settore degli investimenti ad impatto e sull’imprenditorialità sociale; contribuire alla sperimentazione di strumenti di investimento ad impatto sociale e alimentare il dialogo e lo scambio di esperienze a livello internazionale.

 

La Social Impact Agenda per l’Italia è stata creata per dare continuità e raccogliere l’esperienza dell’Advisory Board Italiano della Social Impact Investment Taskforce, promossa durante la presidenza britannica del G8 del 2013. La presentazione ufficiale è avvenuta il 24 maggio a Roma, alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, la presidente di Human Foundation e dalla Social Impact Agenda Giovanna Melandri e dei soci dell’associazione: ABI, ANIA, Confcooperative Federsolidarietà, Gruppo Cooperativo CGM, Etimos Foundation, Federcasse, Fondazione Opes, Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, Human Foundation, UBI BANCA e Vita.

 

“Le potenzialità dell’impact investment in Italia sono importanti. E non solo nei cinque settori tradizionalmente intesi come welfare, istruzione e formazione, sanità e salute, ambiente e sostenibilità, politiche sociali, servizi alla persona e alla comunità, ma anche nell’accesso e nei servizi alla cultura”, ha detto Melandri. “Esistono ancora barriere e colli di bottiglia che non consentono all’Italia di far decollare questi investimenti strategici per far fronte a moltissimi problemi sociali. Sono investimenti problem-solving che, secondo le nostre stime con un adeguato contesto economico e istituzionale potrebbero raggiungere i 30 miliardi di euro da qui al 2020. L’Associazione nasce per favorire e sostenere questo processo di cambiamento necessario all’Italia”.

 

Durante la presentazione il sottosegretario De Vincenti ha annunciato l’intenzione del governo Renzi di far partire il fondo per l’innovazione: “siamo interessati alla costruzione del fondo nazionale per l’innovazione. Il fondo può sostenere e rafforzare i modelli Pay for result che collegano l’erogazione di risorse finanziarie al raggiungimento dei risultati sociali positivi e può migliorare l’efficienza nell’utilizzo di risorse pubbliche”.

 

Anche il sottosegretario Bobba ha garantito che il governo sta lavorando a un “fondo per sostenere chi investe e promuove innovazione sociale in imprese sociali”.

 

Per investimenti ad impatto sociale si intendono tutti quegli investimenti basati sull’assunto che i capitali privati possano intenzionalmente contribuire a creare impatti sociali positivi e, al tempo stesso, rendimenti economici. I soggetti di questo tipo di investimento possono essere imprese, organizzazioni e fondi.

 

In Italia sono tanti i settori che mostrano interesse a forme di ibridazione tra modelli di impresa, comunità locali e impatto sociale, ed esiste inoltre un movimento composto da soggetti del terzo settore, della finanza e dell’impresa che crede in un differente modello di sviluppo per offrire risposte a vecchi e nuovi bisogni, molti dei quali rimangono oggi insoddisfatti. Tutto ciò, scrive l’associazione, “rappresenta una possibilità per il rilancio sociale, culturale e economico dell’Italia”.

 

A livello internazionale, la Social Impact Investment Task Force si è evoluta nel luglio 2015 nel Global Social Impact Investment Steering Group (GSG), nel quale sono da poco entrati Brasile, India, Messico, Israele e Portogallo, oltre ai già presenti Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Inghilterra, Stati Uniti, Unione Europea.

 

Come era nella Task force, così anche nel GSG i Paesi membri saranno rappresentati dai maggiori operatori dell’impact investing, mentre i rappresentanti governativi saranno invitati a partecipare come osservatori nel momento in cui ne faranno espressa e ufficiale richiesta.