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C’è speranza


Esecuzioni capitali in calo nel mondo. È la buona notizia contenuta nel rapporto annuale di Amnesty International sulla pena di morte. Come sottolinea, ai nostri microfoni, il portavoce della ong Riccardo Noury. (sonoro)

Passo indietro


Continua a far discutere l’annullamento da parte del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, dell’accordo con l’agenzia Onu per i rifugiati che prevedeva il ricollocamento di migliaia di migranti africani in alcuni Paesi occidentali. Il commento di Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr. (sonoro)

Promesse non mantenute


In calo gli aiuti a livello globale, ma in crescita la quota di risorse destinate ai Paesi più poveri. I dati del 2017 relativi alle 29 donatrici mostrano un calo dello 0,6% nella spesa globale in Aiuto pubblico allo sviluppo. Solo Svezia, Norvegia, Regno Unito, Lussemburgo e Danimarca hanno rispettato gli impegni.

“Saremo guardiani dei diritti”


Così Amnesty International dopo la schiacciante vittoria di Orban alle elezioni in Ungheria. “Continueremo a contrastare i tentativi di attizzare l’ostilità contro i migranti e i rifugiati – fa sapere l’ong – e proseguiremo a prendere la parola in favore di chi li sostiene e difende”.

Nuova carneficina


In Siria un attacco con armi chimiche provoca oltre cento morti. Il servizio di Giovanna Carnevale.

 

Cento le vittime, tra cui donne e bambini, del sospetto attacco chimico che, secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani, è stato condotto nei giorni scorsi nella cittadina di Duma, a est di Damasco dal governo siriano. Per la Sams, una ong statunitense, oltre 500 persone presentano sintomi di una esposizione ad un agente chimico. Conferma della strage è stata data anche dai white helmets, gruppo di soccorritori e attivisti che operano in quelle zone a difesa della popolazione. Ma la Siria respinge l’accusa definendola una fake news strumentale per impedire la ripresa delle operazioni contro l’Isis. Sull’argomento è intervenuto anche Papa Francesco, chiedendo la fine degli stermini e l’apertura della via dei negoziati.

Credit: EPA/STRINGER

La salute non è in vendita


È questo il messaggio della mobilitazione internazionale, in occasione della Giornata mondiale di domani dedicata al diritto alle cure. Un’occasione per ribadire maggiori investimenti in un’assistenza sanitaria di qualità e accessibile a tutti. Ancora oggi metà del pianeta non è in grado di ottenere i servizi di cui ha bisogno.

Myplan


È il nome della app per smartphone e tablet che aiuta le donne a prendere coscienza e a denunciare casi di violenza subiti nella vita di coppia o da ex partner. Kenya, Ghana e Somalia saranno i primi Paesi africani dove approderà la nuova applicazione.

Soccorrere non è reato


Una durissima lettera aperta firmata da 29 accademici europei contro l’Italia. Il servizio di Giovanna Carnevale.

 

Continua a far discutere il caso della nave della ong spagnola Open Arms che nei giorni scorsi si è rifiutata di consegnare alla guardia costiera libica 218 persone salvate in acque internazionali. Dopo l’accusa nei confronti del coordinatore e del capitano della barca di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina arriva un appello di 29 docenti universitari europei: “la crescente fermezza con cui l’Italia espone le persone a gravi violazioni dei diritti umani e crimini contro l’umanità”, si legge, “richiede un’azione immediata della comunità internazionale”. I firmatari della lettera chiedono al Consiglio di sicurezza Onu e alla Corte penale internazionale di chiarire le responsabilità dell’Italia nel promuovere e rafforzare i rimpatri in Libia. Comportamento, questo, che viola il diritto internazionale secondo cui i comandanti delle navi hanno l’obbligo di assistere le persone in difficoltà in mare e di portarle in un luogo sicuro.

Pianeta armato


Dal 2003, i trasferimenti internazionali di armi da guerra sono in aumento in tutto il mondo. In testa alla classifica ci sono Usa e Russia. Ma nella Top Ten stilata dallo Stockholm International Peace Research Institute un posto è riservato all’Italia.

Basta bombe italiane ai sauditi


Ong e associazioni pacifiste lanciano un appello al nostro Parlamento riportando l’attenzione sul disastro umanitario in Yemen perpetrato anche con armi made in Italy. Ai nostri microfoni il portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury. (sonoro)