Oltre 80 persone, per la maggior parte civili, sono morte negli ultimi giorni in Siria a causa di bombardamenti attribuiti ad aerei russi e governativi. La denuncia, respinta da Mosca, arriva dall’Osservatorio siriano dei diritti umani, secondo cui il bilancio delle vittime è destinato a crescere.
Bavaglio di Stato
Duri colpi all’informazione da parte di Stati Uniti e Russia. Il servizio di Giovanna Carnevale.
Una battaglia a colpi di restrizioni sull’informazione straniera si sta giocando in queste settimane tra Russia e Stati Uniti, entrambi impegnati a imbavagliare le voci provenienti da media che potrebbero danneggiare la loro immagine. È di pochi giorni fa la legge russa che identifica come “agenti stranieri” le testate operanti nel territorio ma che ricevono fondi dall’estero. Prime indiziate: Voice of America e Radio Liberty. La mossa del Cremlino segue le restrizioni imposte dagli Stati Uniti a Russia Today e all’agenzia di stampa russa Sputnik, attualmente sotto indagine dell’FBI. Ma Trump attacca anche i giornalisti del proprio Paese: con un tweet ha infatti accusato la CNN di essere fonte di fake news e di rappresentare negativamente gli Stati Uniti all’estero.
(Foto: La Stampa)
In cerca di pace
Firmato un accordo tra Bangladesh e Myanmar per consentire il ritorno in territorio birmano a centinaia di migliaia di rohingya, fuggiti dopo le violenze dell’esercito dello scorso agosto. Diverse organizzazioni internazionali hanno però a espresso dubbi sull’effettiva sicurezza di quella che rimane una tra le minoranze etniche più perseguitate al mondo.
Giustizia è fatta
Ad oltre 20 anni dal massacro di , il Tribunale penale internazionale dell’Aja ha condannato, per i crimini nella ex Jugoslavia, all’ergastolo Ratko Mladic. Ex comandante dell’esercito serbo-bosniaco, è risultato responsabile di una campagna per il genocidio e di atti disumani nei confronti dei musulmani bosniaci.
Il clima che verrà
La Cop23 di Bonn si è appena conclusa e già si pensa alla prossima conferenza in Polonia tra un anno. Con la speranza che si facciano dei passi avanti concreti invece di promesse puntualmente disattese. Come sottolinea, ai nostri microfoni, Lucie Greyl dell’associazione A Sud.
(sonoro)
Il buio di Ankara
Nella capitale della Turchia saranno vietati, per un tempo indefinito, film, teatri e mostre sulle tematiche Lgbt, nonostante l’omosessualità non sia considerata reato nel Paese. Per le autorità la decisione risponderebbe a esigenze di “ordine pubblico” e di “protezione della sensibilità dei cittadini”.
Dalla parte dei bambini
Oggi è la giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Un rapporto fa luce sul tasso di mortalità infantile. Il servizio di Giovanna Carnevale.
Il 20 novembre 1989, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ad oggi ratificata da 190 Paesi. Nonostante il grande consenso, i diritti dei minori non sono possono dirsi oggi tutelati in modo adeguato. Un rapporto realizzato da Unicef, Organizzazione mondiale della sanità e Banca mondiale fa luce sui numeri della mortalità infantile: ogni giorno nel mondo muoiono 15.000 bambini sotto i 5 anni. E dal 200 ad oggi, la percentuale dei decessi che avvengono nei primi 28 giorni di vita, è salita dal 41 al 46%. Per tre quarti la mortalità neonatale globale, dovuta principalmente a polmonite e diarrea, si verifica in due sole regioni: Asia meridionale e Africa subsahariana (38%). Un’elevata percentuale si registra poi in India, Pakistan , Nigeria, Repubblica Democratica del Congo ed Etiopia.
Benvenuti in Paradiso
Lo scandalo dei Paradise Papers si espande dalla casa reale britannica alla Apple, dalla Nike fino ai campioni di Formula 1. Per Oxfam a pagare il conto dell’elusione sono sempre i cittadini più poveri. Ai nostri microfoni Misha Maslennikov della ong.
(sonoro)
Pilastro europeo dei diritti sociali
Domani, a Goteborg, la proclamazione dei venti principi fondamentali individuati dall’Unione per rendere il continente più umano e inclusivo. Ai nostri microfoni Maura Viezzoli, referente del Forum Terzo Settore per l’Europa (sonoro)
Un oltraggio alla coscienza dell’umanità
Così l’Alto commissario Onu per i diritti umani ha definito la condizione dei migranti detenuti nei campi in Libia, dove uomini, donne e bambini denutriti e traumatizzati, ammassati gli uni sugli altri sono rinchiusi in capannoni senza poter di accedere ai servizi più basilari. L’accordo stipulato dal governo italiano con Tripoli, ha aggiunto Zeid Raad Al Hussein, è disumano.
“Non possiamo”, ha dichiarato, “rimanere in silenzio di fronte a episodi di schiavitù moderna, uccisioni, stupri e altre forme di violenza sessuale pur di gestire il fenomeno migratorio e pur di evitare che persone disperate e traumatizzate raggiungano le coste dell’Europa”.