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The Water Rooms


È il titolo del rapporto del Programma per la valutazione delle risorse idriche mondiali delle Nazioni Unite. Numeri e storie da capogiro: settanta milioni di persone ogni anno non hanno accesso all’acqua. Una falda su cinque è già troppo sfruttata. Gli impianti di desalinizzazione consumano molta energia fossile e inquinano.

Un altro mondo è possibile


Oggi è la giornata internazionale della Pace, un’occasione per dire no ad ogni forma di guerra e di violenza. Il servizio di Fabio Piccolino. “Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata Internazionale della Pace, indetta dalle Nazioni Unite come messaggio di speranza e di consapevolezza. Ma anche quest’anno , la ricorrenza ci mette di fronte ad una realtà cupa,  difficile da accettare, e in molti paesi del mondo la pace è poco più di un miraggio difficilissimo da raggiungere. Appena poche settimane fa le immagini drammatiche del piccolo Aylan hanno scosso le coscienze dell’intero pianeta: così Tavola della pace, la Rete della PerugiAssisi e il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i Diritti Umani propongono di dedicare la giornata di oggi a tutti i bambini, le donne e gli uomini che hanno perso la vita a causa della guerra, della miseria e della violenza e ai sopravvissuti che soffrono ogni giorno le conseguenze di questi drammi.”

Corsa contro il tempo


Il Cile fa i conti con i danni causati dal sisma che ha provocato oltre un milione di sfollati. Il servizio di Fabio Piccolino.

Liberi tutti


Ad Iwaing, un’isola delle Filippine, il carcere è senza sbarre e i detenuti scontano la pena tra lavoro e autogestione. La struttura, priva di recinzioni e di celle, ospita 3.186 detenuti assieme alle loro famiglie.

Pugno di ferro


L’Ungheria sta mostrando il volto truce della caotica e inefficace risposta dell’Europa alla crisi dei rifugiati. È l’accusa di Amnesty International: secondo l’organizzazione, che ha inviato una squadra di ricercatori al confine con la Serbia, il governo di Budapest si sta comportando in modo irresponsabile di fronte a persone già traumatizzate dalla guerra e dalla violenza.

Una carovana per Kobane


È appena partita una delegazione internazionale verso la città siriana diventata, suo malgrado, simbolo di una crisi umanitaria senza fine. Presente anche l’associazione A Sud, con Salvatore Altiero. Ascoltiamolo ai nostri microfoni. “La necessità nasce da quello che ultimamente abbiamo visto e ascoltato tutti. Su quella che è stata la resistenza del popolo curdo alle barbarie dell’Isis, la resistenza di Kobane; il bambino che è diventato l’immagine simbolo del viaggio dei migranti verso l’Europa in questi giorni veniva appunto da Kobane.”

Belle speranze


Negli ultimi 25 anni la mortalità infantile nel mondo è stata dimezzata. Il servizio di Fabio Piccolino. “Negli ultimi 25 anni la mortalità infantile nel mondo è stata dimezzata. Una notizia positiva, ma tuttavia insufficiente rispetto ai cosiddetti Obiettivi di sviluppo del Millennio dell’Onu, in cui si auspicava per il 2015 una riduzione dei decessi del 75%. I progressi più significativi sono stati raggiunti in Asia orientale, America Latina e Caraibi, mentre la situazione più critica continua ad essere quella dell’Africa sub-sahariana. Secondo l’Unicef sono stati fatti dei progressi enormi per ridurrei i decessi dei bambini, ma da adesso in poi occorre uno sforzo doppio. Il prossimo 25 settembre a New York verrà approvata dalle Nazioni Unite l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che fissa gli obiettivi per i prossimi 15 anni: una sfida globale da vincere su tutti i fronti.”

Binario verde


Entro tre anni le ferrovie olandesi saranno completamente alimentate con energia eolica proveniente dalle centrali dei Pesi Bassi, del Belgio e dei Paesi Scandinavi. L’iniziativa, prima in Europa, permetterà una fortissima riduzione delle emissioni di CO2 e secondo i promotori dell’iniziativa, farà da esempio per gli altri settori.

Un’Europa per pochi


Nel vecchio continente ci sono 342 miliardari ma 123 milioni di persone, quasi un quarto della popolazione, sono a rischio povertà o esclusione sociale. È l’impietosa fotografia scattata da Oxfam sulla disuguaglianza nel continente. A pesare le politiche di austerity e gli scarsi investimenti.

Africa, è allarme deforestazione


trees129 ettari di foreste in meno in 25 anni, una superficie equivalente al Sudafrica: sono i dati preoccupanti emersi nel corso del 14° Congresso mondiale delle Foreste della Fao a Durban.
Tra i dieci paesi maggiormente interessati dal fenomeno ben cinque sono africani: Sierra Leone, Liberia, Guinea e Guinea Bissau e il bacino del Congo, che ospita il 90% delle foreste tropicali dell’Africa.
Allarmante inoltre la situazione del Madagascar, che solo nello scorso anno ha perso 320.000 ettari di foreste, circa il 2% dell’intera area boschiva.
Mentre le foreste del mondo si riducono, aumenta la popolazione, e il terreno forestale viene convertito in terreno agricolo o destinato ad altri usi, specie con lo sviluppo dell’agricoltura intensiva.
Ad influire inoltre c’è il contrabbando di legname e sfruttamento dei giacimenti minerari.