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Ancora non basta


Le esecuzioni capitali nel mondo sono diminuite di circa il 37% nel 2016 rispetto all’anno precedente. Lo rivela un rapporto di Amnesty International. Triste record per la Cina, in cima alla lista dei Paesi più sanguinari del mondo, seguita Iran, Arabia Saudita, Iraq e Pakistan. Gli Stati Uniti per la prima volta dal 2006 non sono tra i primi cinque Paesi, si trovano in settima posizione.

Un euro al giorno toglie la guerra di torno


È la proposta del movimento nonviolento per la pace in Siria. Il servizio di Fabio Piccolino.

Un euro per ogni giorno di guerra:  è l’iniziativa del Movimento Nonviolento contro il conflitto in Siria. Raccogliere fondi per finanziare la nonviolenza organizzata e preparare incontri pubblici e in rete, perché chi lavora per la pace può contare su risorse molto limitate. L’invito è quello di costruire proposte di pace ed alternative concrete alla guerra, come l’iniziativa “Un’altra difesa è possibile” per la nascita dei i Corpi Civili di Pace. “Nessuno dei conflitti  iniziati dal 1991 ad oggi – si legge nell’appello, –  ha risolto i problemi sul campo, che anzi sono stati tragicamente aggravati. Iraq, Somalia, Balcani, Afghanistan, Libia, Siria: i governi seguono la strada della guerra, ed aggiungono il terrorismo dall’alto al terrorismo dal basso”.

Acque agitate


Ko Lanta, November 2010

La Barriera Corallina australiana è in pericolo. Indagini aeree infatti dimostrano che è in atto uno sbiancamento senza precedenti dei coralli, dovuto al cambiamento climatico e all’innalzamento delle temperature. Secondo gli scienziati, il fenomeno interessa un’area di circa 1500 chilometri.

Gli esperti sostengono che ci sono poche possibilità di recuperare i coralli danneggiati. Il professor Terry Hughes della James Cook University, ha affermato che i governi devono urgentemente affrontare il cambiamento climatico per evitare che il processo continui.

Venti di guerra?


(Foto: TGCom24)

Le bombe di Trump in Siria, in risposta al raid con gas chimico attribuito ad Al Assad dei giorni scorsi che ha ucciso più di cento persone, fa restare il mondo col fiato sospeso. Le ong internazionali chiedono alle istituzioni risposte diplomatiche invece di una nuova escalation di violenza e terrore.

 

Crimini di guerra


Condanna unanime del mondo sui raid con gas chimici in Siria che hanno provocato oltre cento morti. Le ong internazionali chiedono alle istituzioni meno conferenze e più fatti concreti. Ai nostri microfoni Margherita Romanelli, responsabile Asia della onlus Gvc. (sonoro)

L’umanità è morta


Così l’Unicef commenta l’ennesima strage in Siria. Oltre cento persone tra cui 15 bambini sono state uccise in un raid aereo avvenuto ieri: un attacco condotto con l’uso di gas. A darne notizia l’Osservatorio nazionale per i diritti umani. Secondo l’organizzazione di medici volontari Uossm i feriti e gli intossicati, alcuni in condizioni gravissime, sono oltre 400.

 

(Foto: Ansa)

 

Corsa contro il tempo


colombiaSi aggrava la situazione in Colombia dopo che una colata di fango ha travolto nella notte tra venerdì e sabato la città di Mocoa. Oltre 300 i morti, ma il bilancio è destinato ad aggravarsi. Gianni La Bella che per la Comunità di Sant’Egidio sta seguendo i colloqui di pace nel Paese. (sonoro)

 

(Foto: AP)

Oltre cinque milioni


migranti-siriaÈ il numero dei profughi costretti a scappare dalla Siria. Il servizio di Fabio Piccolino.

 

Il numero di persone costrette ad abbandonare la Siria ha superato quota cinque milioni: Turchia, Libano, Giordania ed Iraq i paesi che ne ospitano il maggior numero. Un anno fa a Ginevra, la Conferenza internazionale aveva affermato la possibilità di aumentare i posti di reinsediamento e offrire canali alternativi per l’ammissione dei rifugiati siriani, con la ricollocazione del 10% dei profughi entro il 2018; ma ad oggi sono stati resi disponibili solo la metà dei posti. Secondo l’Alto Commissario Filippo Grandi è necessario aumentare gli sforzi, ma c’è bisogno della collaborazione di tutti gli stati membri: il reinsediamento è uno strumento di fondamentale importanza per la protezione di tutti i rifugiati.

Chi la dura la vince


viet-nam-1037227_960_720In Colombia la mobilitazione dei contadini ferma la miniera d’oro: la comunità di Cajamarca è riuscita infatti a bloccare il progetto di estrazione di una multinazionale sudafricana che avrebbe inquinato e compromesso le risorse idriche della regione.

 

La Corte Suprema ha stabilito incostituzionale la legge che sottrae ai municipi la decisione finale sui progetti minerari. La Colosa, uno dei più grandi giacimenti auriferi della Colombia, si trova a pochi chilometri da Cajamarca. La multinazionale sudafricana  AngloGold Ashanti l’aveva acquistata otto anni fa con l’obiettivo di estrarre 28 milioni di once del minerale. I cittadini però  hanno avviato una massiccia mobilitazione poichè le miniere a cielo aperto impiegano grandi quantità di cianuro per estrarre l’oro. Le due sentenze della Corte Suprema sono storiche e creano un precedente importante per situazioni analoghe.

Senza domani


sud-sudanSecondo l’Unicef, ad oltre un mese dalla dichiarazione di carestia in Sud Sudan, il tempo sta per finire per più di un milione di bambini. In Nigeria, Somalia, Sud Sudan e Yemen oltre 22 milioni di minori soffrono la fame, sono malati, sfollati e senza istruzione; di questi circa 1,4 milioni rischiano di morire quest’anno a causa di malnutrizione grave.