È la domanda che si fanno in tanti dopo l’elezione di Donald Trump. Le reazioni del mondo del Terzo Settore, nel servizio di Giovanna Carnevale.
Dagli Stati Uniti, sconcerto e preoccupazione raggiungono l’Italia, dove diverse associazioni vedono l’elezione di Donald Trump come un passo indietro dell’America rispetto ai diritti umani e all’ambiente. Se per Arci con il candidato repubblicano ha vinto la destra peggiore, xenofoba e razzista, Amnesty International auspica che la retorica utilizzata in campagna elettorale non diventi politica di governo. Migranti, pena di morte, disuguaglianze sociali: questi alcuni dei punti sui quali il mondo del terzo settore teme un approccio disastroso da parte di Trump, in grado di avere conseguenze anche in Europa. Non ultima la questione ambientale con il rischio, sottolineato da Legambiente, di un cambio della politica statunitense in un momento cruciale come quello della Cop22 in corso a Marrakech.
Houston, abbiamo un problema?
Donald Trump è il 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America. Ribaltando tutti i sondaggi supera Hilary Clinton e conquista la Casa Bianca. Si prospetta una vera e propria rivoluzione anche sul versante della politica internazionale. Il commento di Lucio Caracciolo, direttore di Limes. (sonoro)
Occupy central
Proteste ad Hong Kong per la decisione del governo cinese di escludere dal parlamento due candidati indipendentisti, eletti democraticamente lo scorso settembre. Si tratta di un duro colpo per tutto il movimento autonomista che due anni fa mobilitò migliaia di persone contro Pechino.
L’esclusione dei due candidati è arrivata dopo il loro rifiuto nel pronunciare la formula corretta del giuramento n occasione del loro insediamento.
La tensione resta alta: nelle dimostrazioni di protesta si sono registrati scontri tra polizia e i tredicimila manifestanti e l’arresto di almeno quattro persone.
Un nuovo clima
Si apre oggi a Marrakech, in Marocco, la Cop22. Tante le sfide nel servizio di Fabio Piccolino.
Il trattato di Parigi sul clima è entrato in vigore pochi giorni fa. Gli accordi presi lo scorso anno nella capitale francese prevedono un impegno concreto per la riduzione delle emissioni e il contenimento della temperatura globale. Adesso però bisogna fare sul serio e Marrakech ospita da oggi la COP22, la Conferenza sul Clima che ha l’obiettivo di realizzare gli impegni firmati da 196 paesi. La ricerca di un’intesa sulle modalità di applicazione delle nuove regole potrebbe essere però più complicata del previsto, specie se si considerano i diversi interessi economici.
In vista del summit di Marrakech, Wwf Italia ha elaborato uno studio sulle misure per accelerare la fine dei combustibili fossili come il carbone.
Cimitero Mediterraneo
Almeno 239 persone risultano disperse dopo il naufragio di due barconi al largo delle coste libiche. Numeri che dimostrano – denuncia l’Arci – come muri e barriere non servono a fermare i flussi delle persone che scappano da guerre e violenze. La conseguenza è che i trafficanti cercano nuove rotte, e questo rende i viaggi sempre più costosi e pericolosi.
La notizia del naufragio è stata confermata da due sopravvissuti che ora si trovano a Lampedusa. I migranti erano partiti alle tre di notte di mercoledì dalla Libia, dopo aver passato quasi due mesi in un dormitorio in attesa di essere portati sulla costa. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), rispetto al 2015 il numero delle traversate nel Mediterraneo è diminuito, ma quello delle vittime è in aumento. Fino al 23 ottobre sono state registrate oltre 3.700 morti in mare.
L’Italia non ripudia le armi
Le Nazioni Unite hanno adottato a larga maggioranza una risoluzione per avviare nel 2017 i negoziati su un Trattato internazionale che vieti gli armamenti nucleari. Il nostro Paese, però, ha votato contro. Il commento di Francesco Vignarca della Rete Disarmo. (sonoro)
Ancora bavaglio
In Turchia si protesta contro l’arresto del direttore e di dodici giornalisti del quotidiano Cumhuriyet, vicino a posizioni progressiste. Si tratta dell’ennesimo attacco alla libertà di stampa nel paese, che dopo il tentato colpo di stato dello scorso 15 luglio ha introdotto lo stato di emergenza.
A seguito del fallito golpe, sono stati chiusi decine di mezzi di informazione, compresi quelli pro-curdi. Le organizzazioni che difendono la libertà di stampa accusano il governo di violare i diritti umani: secondo Reporter senza Frontiere “Le restrizioni imposte dallo stato di emergenza vanno oltre quelle consentite dal diritto internazionale dei diritti umani, comprese le limitazioni ingiustificate alla libertà dei media”.
Ancora strage di innocenti
22 bambini e 6 insegnanti sono stati uccisi ad Idlib, in Siria, in ripetuti attacchi alla loro scuola. Unicef continua a chiedere alla comunità internazionale risposte per fermare questa carneficina. Fino a che punto dovrà arrivare – si domanda l’associazione umanitaria – questo livello di barbarie perché l’indignazione del mondo possa porre fine a tutto questo?
Scatto indietro
La polizia ha arrestato a Peshawar, in Pakistan, Sharbat Bibi, la famosa ragazza rifugiata con gli occhi verdi immortalata in un celebre copertina del National Geographic e nota come “Monna Lisa della guerra afgana”, in una delle foto più famose al mondo. Agenti della Agenzia federale si sono recati a casa della donna contestandole il reato di falsificazione del Documento nazionale di identità.
Buone pratiche
L’Italia ha approvato lo stanziamento di 6,3 milioni di euro per la realizzazione di attività d’emergenza nei quattro Paesi del bacino del Lago Ciad – Nigeria, Camerun, Ciad e Niger – che devono fronteggiare le conseguenze della violenza del gruppo estremista Boko Haram. Il programma sarà realizzato dalle organizzazioni della società civile e da ong internazionali.




