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Fermate le bombe in Ucraina: proteste e condanne dal terzo settore


Per un’Europa di Pace. Il mondo del terzo settore italiano unanime nel condannare l’invasione russa dell’Ucraina. Rete Italiana Pace e Disarmo ha indetto per sabato mattina a Roma una manifestazione per chiedere la fine delle ostilità con tutti i mezzi della diplomazia e della pressione internazionale.

Scoppia la guerra in Ucraina: la mobilitazione dei pacifisti


 

 

 

È iniziata la guerra. Questa mattina l’attacco della Russia all’Ucraina: la mobilitazione dei pacifisti. Il servizio di Fabio Piccolino.

L’invasione dell’esercito russo in Ucraina tiene il mondo con il fiato sospeso e il mondo del terzo settore unanime nel condannare ogni violenza, sin dall’inizio delle tensioni.

Dalle organizzazioni pacifiste come Tavola della pace che da giorni invita tutti a firmare l’appello contro la guerra e mettere una bandiera arcobaleno alla finestra, a quello del Forum Terzo Settore affinché prevalga la via della diplomazia. Da Amnesty, che sollecita le parti al rispetto dei diritti umani al Centro Astalli, che ha espresso la propria vicinanza alla comunità ucraina in Italia, fino alla Caritas, che a Kiev sta rafforzando le attività a favore dei più fragili.

Violenze e respingimenti sui rifugiati ai confini Ue: la denuncia di Unhcr


Confini disumani. All’interno e all’esterno delle frontiere dell’Unione Europea, rifugiati e richiedenti asilo continuano a subire violenze, maltrattamenti e respingimenti. Lo dice UNHCR, secondo cui “quello che sta accadendo è legalmente e moralmente inaccettabile e deve finire”.

Vaccini mRNA, via libera alla produzione in Africa: ancora non basta


 

 

Ancora non basta. Sei paesi africani sono stati scelti per avviare la propria produzione di vaccini mRNA. Ma per sconfiggere il Covid c’è bisogno della liberalizzazione dei brevetti. Il servizio di Fabio Piccolino

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato che sei paesi africani potranno avviare la propria produzione di vaccini mRNA: Egitto, Kenya, Nigeria, Senegal, Sud Africa e Tunisia. In questo modo potranno produrre dosi proprie per combattere il Covid e altre malattie.

Secondo Oxfam si tratta di un passo importante, ma non ancora sufficiente perché lo sviluppo di un processo di produzione su larga scala sarà possibile in tempi brevi solo se tutte le aziende in grado di farlo trasferiranno in maniera completa e trasparente i diritti di proprietà intellettuale, di know-how e di tecnologie a mRNA già approvate.

Sesto summit UE-Unione Africana: obiettivo copertura sanitaria universale


L’occasione giusta. Inizia oggi a Bruxelles il sesto summit tra Unione Europea e Unione Africana. Secondo Amref, Africa e UE possono rafforzare i sistemi sanitari e raggiungere insieme la copertura sanitaria universale, perché “l’accesso ineguale ai vaccini – spiegano – è semplicemente un’evoluzione delle ingiustizie del passato”.

Ong “Un Ponte Per” sulla crisi Ucraina: l’Italia sia neutrale


No alla guerra. Le tensioni tra Russia e Ucraina mettono in pericolo la sicurezza di milioni di persone. Lo dice la ong Un Ponte Per, che chiede che l’Italia dichiari la propria neutralità attiva. “La strada per la pace – spiegano – si chiama equa distribuzione delle risorse, disarmo e sicurezza condivisa, multilateralismo”.

Deponete le armi: la società civile dice no alla guerra in Ucraina


Deponete le armi. La Rete Italiana Pace e Disarmo chiede all’Italia e all’Europa un’iniziativa di neutralità attiva per ridurre la tensione tra Ucraina e Russia e favorire un accordo politico. Secondo l’organizzazione è necessario chiarire l’indisponibilità del nostro Paese a sostenere avventure militari. Oggi a Roma flashmob della Comunità di Sant’Egidio per dire no alla guerra.

“Non lasciamoli soli”: la campagna UNHCR a sostegno dell’Afghanistan


 

 

 

Non lasciamoli soli. E’ la campagna lanciata da UNHCR per supportare le operazioni umanitarie in Afghanistan. Il servizio è di Fabio Piccolino.

Quasi 5 milioni di persone soffriranno quest’anno di malnutrizione acuta, mentre 4 milioni di bambini non vanno a scuola. La situazione in Afghanistan è sempre più drammatica e il gelo invernale peggiora ulteriormente la situazione: migliaia di famiglie sfollate rischiano l’ipotermia passando le notti all’aperto o in scuole, moschee o edifici abbandonati.

Per sostenere e finanziare operazioni umanitarie nel paese, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha lanciato la campagna “Non lasciamoli soli”. Si stima infatti che entro l’anno il 97% degli afghani potrebbe precipitare sotto la soglia di povertà.