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Adt Summer League


Al via oggi a Napoli la terza edizione del torneo di calcio promosso dai ragazzi del rione Sanità per sensibilizzare e promuovere condivisione tra le comunità dei quartieri. Fischio d’inizio alle ore 21.

 

“Tutto il ricavato sarà devoluto ad un’associazione di Scampia – racconta Davide Marotta, tra gli organizzatori dell’iniziativa – vogliamo creare un ponte tra i quartieri difficili. Il torneo di calico è nato dall’idea di tre ragazzi del rione Sanità: l’idea nasce dalla volontà di raccontare la parte positiva di Napoli. Il nostro quartiere e quelli limitrofi troppo spesso vengono messi in cattiva luce ignorando l’aria di cambiamento che si respira per le strade”. “La squadra vincitrice della finale di martedì 10 luglio – conclude Davide – affronterà in una finalissima l’Afro-Napoli United, realtà calcistica impegnata nel campionato di promozione e che ha fatto dell’integrazione sui campi di calcio un’arma vincente; in quel giorno i commercianti che avranno sponsorizzato l’evento metteranno a disposizione i loro prodotti culinari e artigianali.

Sport per la legalità


Sarà ad Ostia una palestra a vocazione sociale con tante gratuità per soggetti svantaggiati selezionati dai servizi sociali del X Municipio. Per tutti gli altri saranno applicate tariffe calmierate che terranno conto anche del “fattore famiglie”.

 

La palestra è il frutto di un protocollo di intesa tra Regione Lazio, Tribunale di Roma e Ipab “Asilo Savoia” firmato il 23 febbraio del 2017. La gestione sarà affidata all’Ipab che ha già dato vita ad una start up di 20 ragazzi selezionati attraverso un bando pubblico che hanno partecipato ad un corso di formazione di management sportivo realizzato dalla Luiss Business School. Un vero e proprio presidio di socialità e di legalità con un altissimo valore simbolico in un territorio che ha pesantemente subito l’aggressione criminale di molti clan. Le discipline sportive di partenza saranno: arti marziali, ginnastica dolce per anziani e donne gestanti, fitness, doposcuola, corsi di formazione legati allo sport inteso come benessere e inclusione sociale, anche coinvolgendo le scuole e i centri anziani del territorio.

Numeri uno


Nell’anno in cui non parteciperemo ai mondiali di calcio, ci si può comunque vantare di una vittoria prestigiosa: l’Italia ha vinto la Dream World Cup di calcio a 5. Il servizio di Elena Fiorani.

 

A pochi giorni dai 40 anni della Legge Basaglia che ha sempre posto come obiettivo il reinserimento sociale dei pazienti con disagio mentale la nazionale italiana dei pazienti psichiatrici è campione del mondo di calcio a 5, battendo in finale il Cile. L’edizione 2018 della Dream World Cup ha visto 10 nazioni differenti darsi appuntamento per tre giorni al PalaTiziano di Roma: dall’Argentina al Senegal, passando per il Perù e il Giappone. I ragazzi sono stati premiati al termine della partita da un altro campione del mondo italiano, Marco Tardelli. Lo sport conferma il suo valore terapeutico e con questo riconoscimento ci consola della occasione persa per i Mondiali di Russia in attesa, il prossimo 8 giugno, della partita contro il Portogallo, con cui la nazionale femminile di calcio ha la possibilità di ottenere la qualificazione matematica alla fase finale dei Mondiali.

In acqua sulla croisett


“Le Grand Bain” è il titolo del film di Gilles Lellouche, presentato al Festival di Cannes, che racconta la storia di un gruppo di amici quarantenni alle prese con i guai della vita, ma con un obiettivo preciso: partecipare ai Mondiali di nuoto sincronizzato. Una commedia corale e sociale sullo sport più difficile, quello di accettarsi.

 

E se il lato comico è offerto da pigri corpi maschili impegnati in uno sport che fa di solito pensare alla naturale grazia delle donne, quello più psicologico è offerto dai dialoghi prima e dopo gli allenamenti, sotto l’occhio vigile di due ex campionesse della specialità, a loro volta segnate dal passato. Le Grand Bain, di Gilles Lellouche, più noto come attore per quella faccia da eterno mascalzone, ha il giusto equilibrio fra ironia e dramma e conferma anche il potenziale narrativo dello sport: non quello eroico dei campioni ma quello della gente comune, che trova proprio nel gioco momenti di aggregazione, amicizia, confidenza. Occasioni per superare, anche con l’aiuto degli altri, problemi con le mogli, i figli, persino le madri. E poi con il lavoro, con la bancarotta imminente, con il successo (musicale, in questo caso) che non è mai arrivato.

ALLEducando


Sono dieci le società sportive del territorio di Legnano che aderiscono al progetto per educare i giovani attraverso l’attività fisica. Parte questa settimana, con la formazione dell’equipe, un percorso di cinque anni pensato per offrire a minori in carico ai servizi sociali l’opportunità di inclusione.

 

La specificità di questo progetto risiede nell’aiutare i ragazzi a valorizzare le proprie competenze, a rafforzare la consapevolezza di sé grazie alla comprensione dei propri limiti e delle proprie risorse e a sviluppare un senso di responsabilità verso se stessi e il gruppo. Le dieci realtà del territorio del Legnanese aderenti al progetto sono: Rugby Parabiago, Legnano Basket Knights, Arteritmica Parabiago, ASD Tennis Busto Garolfo, GSO Villa Cortese Volley, Accademia Bustese Calcio, Unione Sportiva Villa Cortese (calcio), CSG Busto Garolfo (arti marziali), Skill Canegrate (ginnastica ritmica) e So.Cu. Karate Club Legnano. Tre sono gli aspetti principali del progetto: la formazione psico-pedagogica dei tecnici e degli allenatori delle società per dotarli di un bagaglio di conoscenze utili nelle dinamiche relazionali e di cui beneficeranno tutti i ragazzi della squadra, e non esclusivamente i soggetti che presentano aspetti di fragilità. La formazione punta, quindi, alla crescita del tecnico nel suo ruolo di “educatore”. Il counseling, ossia l’attivazione da parte dell’azienda So.Le. di uno sportello d’ascolto composto da psicologi, pedagogisti educatori e assistenti sociali da mettere a disposizione delle società per la consulenza, il supporto psico pedagogico e la creazione di un progetto educativo per i minori. L’inclusione: ogni società aderente metterà a disposizione posti in squadra dove inserire bambini e ragazzi in carico ai Servizi sociali a costo zero per le loro famiglie.

Vivicittà a Sidone con 160 bambini dei campi profughi palestinesi


Vivicittà Run for Palestine, organizzata da Uisp con Terre des Hommes Italia e Fondazione Kanafani, ha visto un ramoscello d’ulivo come simbolo della giornata, usato dai bambini come testimone della staffetta che li ha visti protagonisti. Una giornata speciale, con le famiglie dei bambini che vivono nei campi profughi palestinesi sugli spalti ad applaudire, in pista anche tante bambine e ragazzi con disabilità, che hanno corso insieme agli altri. “Vivicittà a Sidone è stato un valido esempio di come si debba partire dal basso – dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp – attraverso buone pratiche, offrendo occasioni di incontro tra popoli diversi, mescolando le culture e utilizzando l’attività sportiva come veicolo per una più approfondita conoscenza delle differenze. È il presupposto necessario per un futuro di pace nel mondo”.

GUARDA IL VIDEO con le immagini di Vivicittà a Sidone (Libano)

Nella medesima giornata, nella stessa area mediorentale, a circa 250 chilometri a sud di Sidone, si consumava una delle stragi più gravi della storia, con circa 60 vittime e 2.500 feriti nella striscia di Gaza: “Era prevedibile, tutti non potevano che immaginare ciò che ieri è accaduto come effetto dell’apertura dell’Ambasciata americana a Gerusalemme – prosegue Manco – Quei morti e quei feriti si potevano evitare. Nel mondo che diventerà sempre più complesso c’è bisogno di ascolto, di dialogo, di predisposizione al compromesso. Gli atti di forza hanno sempre portato dolore”.

La delegazione Uisp in Libano oggi è rientrata a Beirut ed ha visitato il campo profughi di Sabra e Shatila, dove ha incontrato Mahmoud Abbas, direttore del CYC-Children & youth Centre, che opera nel campo in difesa dei diritti dei bambini. Abbas ha ribadito l’importanza di un forte e immediato intervento della diplomazia internazionale per far cessare la violenza ingiustificata in corso nella Striscia di Gaza e chiedere il rispetto della risoluzione 181 dell’ONU per la spartizione del territorio in due Stati: uno ebraico e l’altro arabo, che lascia Gerusalemme sotto l’amministrazione delle Nazioni unite.

La lotta all’omofobia porta fortuna


Domenica la squadra di rugby della Paspa Pesaro è scesa in campo con i calzettoni arcobaleno, simbolo delle lotte dei movimenti Lgbtq, aderendo all’iniziativa di Arcigay. La società ha scelto di sensibilizzare il mondo dello sport contro ogni pregiudizio e ha vinto contro la Giacobazzi Modena, guadagnandosi la promozione in serie A.

 

L’obiettivo è “sensibilizzare il mondo dello sport per azioni di coesione, superando pregiudizi collegati all’orientamento sessuale”. “E’ la prima volta che la squadra aderisce a un’iniziativa dell’Arcigay, abbiamo accettato subito e con piacere”, osserva il presidente Simone Mattioli. Arcigay Agorà chiederà alle società sportive della regione di scendere in campo con un simbolo della rivendicazione dei diritti Lgbt (laccetti ‘rainbow’ ecc.) “Lo sport – dice il presidente Agorà Arcigay Elvio Ciccardini – con famiglia e scuola, è uno dei tre spazi sociali con più opportunità per confrontarsi, nel rispetto di regole e persone”.

Senza limiti


Outdoor 365 è il progetto della Fondazione Silvia Rinaldi per lo sport all’aria aperta, che rende accessibili diverse discipline, dallo sci alla mountain bike, anche a persone con disabilità. È stata presentata a Bologna la versione estiva dell’iniziativa che vede la realizzazione di decine di itinerari ciclabili accessibili a tutti a bordo di handbike, mountain tandem e speciali carrozzine adattate.

 

Il ventaglio di possibilità offerte costituisce il primo database di itinerari ciclabili accessibili in Italia e sono consultabili sul sito www.outdoor365.it. Grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna, la Fondazione Vodafone Italia e la Fondazione Cariparma, dal 2017 la Fondazione per lo Sport Silvia Rinaldi realizza il progetto Outdoor 365, le cui attività invernali si sono svolte presso i comprensori del Monte Cimone (Mo) e Corno alle Scale (Bo).

Oltre il pregiudizio


Nel quarantennale della legge Basaglia, omaggio dello sport sociale alla nuova integrazione promossa a partire dal 1978. A Roma Crazy for football, a Milano Matti per il calcio. Il servizio di Elena Fiorani.

 

“La libertà è terapeutica”, si leggeva sul manicomio di Trieste dove negli anni 70 lo psichiatra Franco Basaglia avvia la prima chiusura di un manicomio in Italia. E’ l’inizio di una rivoluzione, medica, politica e culturale, che porta alla legge 180. E che oggi permette a centinaia di persone con disagio mentale a fare sport, con una particolare predilezione per il calcio. Così dal 13 al 16 maggio si ritrovano a Roma dieci nazionali per il Campionato mondiale di calcio a 5 per pazienti psichiatrici, mentre a Milano Domenica si gioca il torneo Matti per il calcio, organizzato dall’Uisp, con sei squadre dei Dipartimenti di salute mentale della Lombardia. Due esperienze che promuovono il valore positivo dello sport come motore di reinserimento sociale, aiutando infatti ad abbattere il muro della paura, o addirittura della vergogna, comunemente diffusa verso la patologia mentale.

Un tuffo nel blu


Il sogno di Arianna Sacripante, sincronette con sindrome di down, sta per avverarsi. Grazie al Progetto Filippide parteciperà al 27° Para Syncronized Swimming Festival nuotando con il campione del mondo Giorgio Minisini. Il duo si esibirà a Kyoto, in Giappone, sabato e domenica prossimi.

 

Il progetto Filippide ha ideato un programma sportivo rivolto a ragazzi con sindrome autistica e che dal 2016 ha aperto una accademia di nuoto sincronizzato per atlete con la sindrome di down. Per realizzare il suo sogno, Sacripante, che sarà accompagnata da Selene, un’altra sincronette con sindrome di down che gareggerà nella specialità individuale, ha beneficiato della generosità degli italiani. Due mesi fa, il Progetto Filippide ha lanciato una campagna di crowfunding sul portale ognisportoltre.it denominato «Operazione Tokyo 2020». L’obiettivo era quello di raccogliere 6000 euro necessari per la trasferta e il soggiorno. Il 3 aprile scorso, l’obiettivo è stato superato, chiudendo la raccolta fondi a quota 7.500 euro attraverso le donazioni degli utenti. I componenti della spedizione voleranno in Giappone grazie ad Alitalia, che sostiene il Progetto Filippide nell’ambito del suo percorso di corporate social responsability. La partecipazione di Sacripante all’evento di Kyoto assume un’importanza sociale di rilievo che trascende l’aspetto prettamente sportivo. La gara del 27° Para Syncronised Swimming Festival è promozionale per una possibile partecipazione con un’esibizione alle Paralimpiadi di Tokyo 2020.