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Be Active


beactivesportSi conclude domani la seconda edizione della Settimana europea dello sport. Il servizio di Elena Fiorani.

Il calendario di proposte andrà avanti fino al 24 settembre con migliaia di eventi organizzati in 31 paesi dalle autorità nazionali, dai membri della comunità sportiva e da vari partner, per coinvolgere un pubblico sempre più numeroso. L’anno scorso oltre 6 milioni di persone hanno preso parte a più di 7.000 eventi. Il motto dell’iniziativa è #BeActive. L’invito è ad essere attivi non solo per motivi di salute ma anche per accrescere e alimentare legami e contatti personali, infatti lo sport è uno strumento importante per promuovere i valori della convivenza, del rispetto reciproco e del dialogo, che sono alla base della nostra società e vanno difesi e condivisi soprattutto in tempi in cui disuguaglianze e intolleranza alzano muri tra le persone.

I migliori album della nostra vita


album-figurineSi inaugura domani al Museo Mata di Modena, la mostra che ospita più di mille figurine sportive insieme a gigantografie, videoanimazioni, percorsi di gioco ed esperienze multisensoriali. Accanto alle gesta memorabili nelle sfide olimpiche non mancherà uno sguardo ad aspetti sociali e politici.

 

Sport e figurine costituiscono un binomio inscindibile da guardare e da scoprire, per giocare e divertirsi, per stupirsi e ricordare. Ma se in molti sanno perfettamente quanto fosse rara la figurina di Pizzaballa, o quanto sia capillare la diffusione nel mondo degli album Calciatori della Panini, non tutti sanno come le figurine siano state un mezzo di comunicazione efficacissimo anche dal punto di vista politico, come durante il Nazismo con l’album di figurine fotografiche Olympia 1936. La mostra è realizzata dal Museo della Figurina di Modena con parte del materiale esposto donato al museo da Panini, tra le meraviglie proposte: riproduzioni a grandezza naturale per confrontarsi a tu per tu con gli atleti proiettati su giganteschi ometti del biliardino, un video d’animazione in cui le figurine prendono vita, un percorso ludico – didattico per scoprire lo sportivo che vive in te, il campionato di figurine CeloCeloManca, un vero e proprio villaggio dove cimentarsi in gare di lancio in impianti appositamente ideati o partecipare a quiz per mettere alla prova la propria scienza sportiva.

C’è posto per tutti


calcio234234134L’ASD Scuola Calcio Sicilia, società messinese che compete nei tornei giovanili regionali, a partire da questa stagione accoglierà gratuitamente ragazzi tra i 6 ed i 12 anni. In questo modo permetterà a più di 700 giovani di scendere in campo e praticare sport in modo sano e gratuito.

Una opportunità di crescita personale e sportiva per tantissimi ragazzi messinesi: la nuova impostazione scelta dal management siciliano ha portato ad un boom di iscritti e alla selezione di 15 nuovi allenatori, provenienti da Messina e provincia, presso il Centro Sportivo di Granatari che lo scorso anno ha ospitato l’ex campione del mondo e capitano rossonero, Franco Baresi.

Liberi di giocare


rugby-ball-1360382296fzpParte il progetto carceri della Federazione italiana rugby, grazie al quale tre club, direttamente collegati a case circondariali, parteciperanno al campionato italiano di serie C. Altre società diffonderanno il gioco della palla ovale in numerosi penitenziari ed istituti di pena minorili di tutta Italia.

L’impegno nelle carceri ha un ruolo centrale nel programma di responsabilità sociale della Federazione Italiana Rugby. Il progetto è stato presentato a Frosinone, in occasione dell’amichevole pre-stagionale tra i Bisonti – la squadra dell’istituto frusinate, per il quarto anno iscritta alla Serie C laziale – e la selezione dell’Università LUISS di Roma.
“Il progetto tecnico federale di FIR – ha dichiarato Stefano Cantoni, consigliere federale in rappresentanza del presidente federale Alfredo Gavazzi – vuole essere inclusivo ad ogni livello, e la possibilità di utilizzare i valori caratterizzanti del nostro sport come strumento di reinserimento sociale di questi ragazzi è coerente con questo obiettivo. Il rugby è presente grazie all’impegno di numerose Società anche in molti altri istituti in tutto il territorio nazionale, pur senza partecipare a competizioni agonistiche”. Il capitano dei Bisonti Rugby, il numero otto nigeriano Precious, da dieci anni detenuto presso l’istituto ciociaro, ha spiegato come “il rugby rappresenti per noi  una parte fondamentale della vita all’interno del carcere. Gli allenamenti, le responsabilità individuali e collettive, l’obbligo di rispettare le regole del campo sono per noi un momento importante di crescita, come atleti e come individui. Il rugby è diventato fondamentale nella nostra quotidianità”. “Proprio per quelli che sono i nostri valori fondanti – ha concluso Cantoni – riteniamo che il nostro sport sia particolarmente indicato per lasciare un segno profondo in questi ragazzi, aiutandoli nel proprio percorso riabilitativo” .

“L’integrazione: la vittoria più bella”


integrazione-vittoriaÈ lo slogan che nello scorso weekend è entrato nei campi di calcio della serie A con l’obiettivo di favorire la diffusione di principi come il rispetto e la valorizzazione delle diversità. Più in generale la campagna mira a sensibilizzare la società e il pubblico sportivo rispetto ai temi dell’inclusione.

Continuare a camminare


invito_webL’Uisp-Unione italiana sport per tutti ha ricevuto il Premio Louis Braille per il sostegno alla pratica sportiva di non vedenti e ipovedenti. Angelo Lova, non vedente da quattro anni, che ha concluso recentemente la discesa in canoa del tratto fluviale tra Milano a Venezia, spiega ai nostri microfoni cosa significa per lui questa pratica. (sonoro)

Canada coast to coast.


bike-path-189174__180È il Great Trail, la pista ciclabile più lunga del mondo: 24mila chilometri, che attraverseranno tutto il Paese, collegando 15mila località. L’opera è stata iniziata nel 1992, ed ha visto la partecipazione di migliaia di volontari. Ad oggi è stato ultimato l’87% del tragitto che sarà inaugurato il prossimo primo.

Pronti, via


paralimpiadi15 edizioni, 23 discipline, oltre 4.300 atleti di 176 Paesi del mondo, 105 atleti qualificati per l’Italia e più di un milione e mezzo di biglietti venduti. Sono i numeri dei Giochi paralimpici di Rio de Janeiro che si aprono oggi. La Rai seguirà l’evento con oltre 1000 ore di diretta tra tv e internet.

 

Ieri l’inaugurazione di Casa Italia, con Luca Pancalli e il Presidente dell’International Paralympic Committee Phil Craven. “Vorrei confermare quantomeno lo stato di salute di Londra – ha detto Pancalli alla partenza della delegazione azzurra – consentitemi una battuta, magari vincere una medaglia in più dei colleghi olimpici”. “Partiamo con la consapevolezza che straordinari risultati li abbiamo già ottenuti – ha aggiunto Pancalli – con 105 atleti qualificati, seppur senza sport di squadra, e questa è l’unica nota dolente. E’ comunque un numero strabiliante, e continua a crescere rispetto al passato. Siamo freschi di riconoscimento di ente pubblico grazie all’iniziativa di Parlamento e Governo: ciò ci inorgoglisce perché ha dato dignità ad un movimento”.

Seduti per i diritti


professional-football-1582525__180Colin Kaepernick, giocatore di football di San Francisco, sta manifestando il suo dissenso per il trattamento riservato agli afroamericani nel Paese. La sua singolare protesta consiste inginocchiandosi durante l’inno nazionale invece di alzarsi in piedi. La speranza che questo generi un effetto domino anche su altri colleghi.

 

Prima di una partita di avvicinamento al campionato contro i Chargers di San Diego, il quarterback dei San Francisco ‘49ers alle prime note dell’inno nazionale si è inginocchiato a terra, silente, in segno di protesta. Stavolta c’era un target specifico: infatti, la notte di San Diego è dedicata ai militari. Sono loro a cantare l’inno nazionale, emblema sempreverde del patriottismo del Paese. Ma Kaepernick, sorpreso a indossare in campo dei calzini raffiguranti maiali con il cappello da poliziotto, non crede nelle istituzioni. Non è l’unico: a San Diego il compagno di squadra Eric Reid lo segue e rimane in silenzio e immobile durante l’inno. Così fa, qualche chilometro più in là, Jeremy Lane dei Seattle Seahawks.
Il giocatore non ha nessuna intenzione di mollare. Non crede di offendere il Paese con le sue gesta, ma di “spronarlo”. Intervistato a bordo campo a fine partita, ha detto ai giornalisti: “Amo l’America ma voglio che il Paese migliori e credo che discussioni come quella a cui ho dato il via io servano a tutti per comprendere meglio i diversi punti di vista”.
Nell’America spaccata tra il movimento per i diritti dei neri, Black Lives Matter, il Blue Lives Matter (nato in reazione al primo per difendere la vita e l’onore dei poliziotti), a seconda della fazione, Kaepernick è diventato un eroe o un nemico della patria.
Kaepernick ha raccontato al Los Angeles Times di essere stato diverse volte vittima della polizia durante gli anni universitari in Nevada a causa del colore della sua pelle: costretto a uscire dall’auto e a ricevere visite delle forze dell’ordine a casa a qualsiasi ora, “perché eravamo gli unici neri del quartiere”. Per questo, il suo obiettivo adesso è continuare “a parlare per le persone oppresse, soprattutto quelle che non hanno voce”.

Esportiamoci


esportiamoci-scritta-per-blogAl via la XV edizione della manifestazione volta all’inclusione sociale di persone seguite dai Centri di salute mentale. È un progetto nazionale che si concretizza in iniziative culturali e di spettacolo, ma perno dell’evento è il torneo di beach volley fra squadre di persone con disagio psichico provenienti da tutta Italia.

 

“Esportiamoci” è organizzato dalla U.O. Riabilitazione del Dipartimento di Salute Mentale sede di Rimini e AUSL Romagna in collaborazione con l’associazione locale “Orizzonti nuovi” e associazioni polisportive della rete Emilia Romagna, nell’ambito del progetto “Cittadini in Movimento”. Sono circa 5000 le persone visitate per problemi di salute mentale nella Regione Emilia Romagna, due terzi dei quali sono utenti fissi. Obiettivo di “Esportiamoci” è quello di aprire una porta sul mondo, affinché sia promossa la cultura dell’incontro. Attraverso lo sport si ha la possibilità di implementare la cura di sé, dal punto di vista fisico, psicologico e sociale; lo sport permette di apprendere fino in fondo concetti come solidarietà, accoglienza e rispetto delle regole. Ecco che il campo da beach volley diventa un luogo privilegiato di incontro, perché lo sport diventa strumento per ritrovare fiducia nella capacità di stabilire relazioni durature con gli altri e sentirsi parte di un gruppo in cui ognuno ha valore per ciò che è.