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Anche in Italia si diffonde il baseball in carrozzina: l’impegno di due associazioni sportive emiliane


Innovazione per l’inclusione

Baseball in carrozzina, all’Istituto di Montecatone arriva una nuova disciplina. Il servizio di Elena Fiorani.

Grazie all’impegno di due associazioni sportive emiliane, la Tozzona Baseball Imola e la Ferrara Baseball Softball Club, e al lavoro dei terapisti dell’Istituto di riabilitazione di Montecatone, sta prendendo piede una nuova disciplina: il wheelchair baseball. Il progetto, che si chiama “Homerunners”, è rivolto a pazienti dell’unità spinale della struttura imolese, che si occupa della riabilitazione intensiva di persone colpite da lesioni midollari e lesioni cerebrali acquisite.

Se in Italia questo sport è ancora in fase embrionale, negli Stati Uniti esiste da decenni e sono più di venti le squadre esistenti. In Italia siamo agli inizi, ma si tratta di uno sport che, per le sue caratteristiche, si adatta molto bene ad accompagnare il paziente nel suo percorso riabilitativo.

Iran, anche la nazionale femminile di calcio a 5 fa scena muta durante l’inno


In silenzio

Anche la nazionale femminile di calcio a 5 iraniana ha fatto scena muta durante l’esecuzione dell’inno. La rappresentativa di Teheran non lo ha cantato nella cerimonia di chiusura dei Campionati dell’Asia Centrale, dopo aver vinto la competizione.

Il calcio, la pallanuoto, il beach soccer, ora si aggiunge il calcio a 5, il “futsal”: sport le cui rappresentative iraniane si sono rifiutate di cantare l’inno in segno di protesta contro la Repubblica islamica e la repressione delle proteste partite da Teheran, il 16 settembre dello scorso anno, dopo la morte di Mahsa Amini. E’ accaduto in diverse manifestazioni; è successo – soprattutto – durante i Mondiali di calcio in Qatar, e ora al termine del torneo dell’Asia centrale di calcio a 5 femminile.

La squadra, che ha vinto la competizione organizzata in Uzbekistan, ha fatto scena muta durante la cerimonia di chiusura quando è partito l’inno nazionale. A proposito di questa particolare forma di protesta, secondo altre notizie apparse sui social media, molti atleti iraniani si sono rifiutati di cantare l’inno in partite interne, regionali o internazionali a sostegno delle proteste, con conseguente licenziamento dalla squadra o interventi delle forze di sicurezza.

Asta solidale nel ricordo di Gianluca Vialli: il ricavato sosterrà un corso di calcio per ragazzi con disabilità relazionale


Una buona azione

Per ricordare Gianluca Vialli, recentemente scomparso, è possibile partecipare all’asta il cui ricavato sosterrà un corso di calcio di un anno per ragazzi con disabilità relazionale. A disposizione ci sono diverse copie autografate del manifesto che il campione ricevette come premio dalla Gazzetta dello sport.

Va all’asta il manifesto autografato da il campione per il Premio della Gazzetta “Il bello del calcio” e donato alla fondazione Candido Cannavò per lo Sport.
Lo aveva donato alla Fondazione Candido Cannavò per lo Sport per i suoi progetti benefici nel febbraio 2019: sulla piattaforma Memorabid (https://www.memorabid.com/gazzettadellosport) è ora possibile acquistarne uno. Il premio consisteva nella copia numero 1 di un disegno stilizzato dell’artista Riccardo Guasco, raffigurante lo stesso giocatore in maglia azzurra, unitamente ad una somma da devolvere in beneficenza. Questa la motivazione: Vialli, con coraggio, ha raccontato che i campioni non sono solo superuomini ma anche fragili e forse per questo ancora più vicini a noi che li ammiriamo.

Gianluca già aveva cominciato ad affrontare la malattia che pochi anni dopo l’avrebbe stroncato, ma nell’occasione diede risposte profonde e amorevoli sulla sua esperienza di vita e di calcio. Vialli aveva ben chiaro l’intento benefico dell’evento, così trovo il tempo di autografare diverse copie del manifesto da donare alla Fondazione Candido Cannavò per lo Sport. Il ricavato andrà a sostenere i progetti della Fondazione, dedicati ai più deboli, a partire da un corso di calcio per un anno per ragazzi con disabilità relazionale.

Innes Fitzgerald dice no ai Mondiali di cross country in Australia: l’aereo dalla Gran Bretagna inquina troppo


Scelte green

Innes Fitzgerald, sedicenne promessa dell’atletica britannica, ha detto no ai Mondiali di cross country in Australia per una scelta etica: l’aereo inquina troppo e dalla Gran Bretagna il tragitto in treno è impossibile. Per spostarsi infatti l’atleta ha scelto di usare solo la ferrovia.

«Quando ho iniziato a correre la prospettiva di un Mondiale era soltanto un sogno. Ma la realtà del viaggio in aereo mi riempie di profonda preoccupazione – racconta la giovane atleta – Il minimo che posso fare è esprimere la mia solidarietà a coloro che soffrono in prima linea per il collasso climatico».

«Avevo solo nove anni – dice Fitzgerald – quando è stato firmato l’accordo sul clima alla Cop21 di Parigi. Ora, a distanza di otto anni, le emissioni globali sono aumentate costantemente, avviandoci verso una catastrofe climatica. Sir David King, ex consulente scientifico capo del governo, ha dichiarato: “Quello che faremo, credo, nei prossimi tre o quattro anni determinerà il futuro dell’umanità”. La scienza è chiara. Una svolta è possibile solo grazie a un cambiamento trasformativo derivante da un’azione collettiva e personale».

Torna il premio “Sport e diritti umani”: candidature fino al 31 marzo


“Sport e diritti umani”

Ha preso il via la quinta edizione del premio promosso e conferito da Amnesty International Italia e Sport4Society, che riconosce gesti simbolici o concreti in favore dei diritti umani nell’ambiente sportivo. Fino al 31 marzo sarà possibile segnalare un’atleta, una squadra o un gruppo sportivo che ha contribuito alla promozione della cultura dei diritti umani.

Fino al 31 marzo 2023 sarà possibile segnalare all’indirizzo info@sportedirittiumani.it un/un’atleta, una squadra o un gruppo sportivo, professionisti e non, che nel corso del 2022 si sia reso protagonista in Italia di un gesto pubblico, di una presa di posizione, di un’azione coerente coi valori positivi dello sport, contribuendo in questo modo alla promozione della cultura dei diritti umani nel nostro paese.

Le candidature saranno selezionate da Amnesty International Italia e Sport4Society e proposte, per la scelta finale, alla giuria del premio presieduta da Riccardo Cucchi e di cui fanno parte esponenti delle due associazioni, giornalisti sportivi e personalità di rilievo del mondo dello sport.

Nelle passate edizioni, il premio è stato conferito a Pietro Aradori nel 2019, al Pescara Calcio nel 2020, al calciatore Claudio Marchisio nel 2021 e alla ciclista Alessandra Cappellotto nel 2022.

 

Gravi episodi di omofobia nella Serie A francese: ministro dello Sport e associazioni chiedono sanzioni


 

 

Gravi episodi di omofobia nel calcio francese, il ministro dello Sport e le associazioni chiedono sanzioni. Il servizio di Elena Fiorani.

Nella Serie A francese canzoni e insulti omofobi continuano ad affliggere gli stadi: nelle ultime giornate di campionato sono stati notati diversi atti omofobi da parte dei tifosi: canti a Rennes e Marsiglia e striscioni di insulti a Montpellier. Fatti che hanno provocato l’indignazione del ministro dello Sport e che hanno portato all’apertura di un’inchiesta.

Anche il club di Montpellier ha reagito condannando “con la massima fermezza le frasi omofobe degli striscioni”. “Il messaggio è chiaro: gli omosessuali sono considerati subumani”, è la denuncia di Julien Pontes, portavoce del collettivo Rouge Direct che si batte contro l’omofobia nel calcio. Il collettivo chiede sanzioni, “se la Professional Football League avrà il coraggio di sanzionare le società, in modo serio e dissuasivo, allora potrà segnare profondamente milioni di coscienze. A zero euro” , spiega Pontes.

Il pugile Chris Eubank Jr manda l’omofobia al tappeto: indossa fascia arcobaleno dopo le provocazioni dell’avversario


Omofobia al tappeto

L’incontro di pugilato tra i pesi medi Chris Eubank Jr e Liam Smith si è concluso con la vittoria di quest’ultimo ma il primo ha vinto una battaglia più importante indossando una fascia arcobaleno a sostegno della comunità Lgbt dopo le provocazioni omofobe dell’avversario.

Nei giorni scorsi alla Manchester Arena è andato in scena l’incontro, valevole per la categoria dei pesi medi, tra Chris Eubank Jr. e Liam Smith. Quest’ultimo ha trionfato mandando ko l’avversario al quarto round. Tra i due pugili, però, lo scambio di colpi era iniziato molto prima dell’incontro: durante la conferenza stampa della sfida, infatti, Smith aveva provocato Eubank Jr. facendo supposizioni infantili e omofobe sulla sua sessualità. La risposta del 33enne britannico (figlio del campione mondiale Chris Eubank) è stata superlativa: l’atleta si è apertamente schierato contro l’omofobia e al fianco della comunità Lgbtqi+ indossando anche la fascia arcobaleno, quella che ai recenti Mondiali di calcio in Qatar è stata proibita.

Nell’infuocata conferenza stampa, il biondo pugile di Liverpool ha tuonato all’avversario: “Continui a parlare di ragazze, qualcuno in questa stanza ti ha mai visto con una ragazza? Hai qualcosa da dirci?”. E, ancora: “Hai 33 anni e dici di volere dei figli. Se sei felice diccelo, non è una frecciata. Ma devi avere una donna per avere un figlio”. Eubank Jr – che nel corso della propria carriera ha vinto il titolo mondiale IBO dei pesi supermedi, la corona WBA ad interim e quella britannica dei pesi medi – gli ha risposto precisando come la sua “vita privata” fosse “irrilevante per la boxe”. “Sono felice e a mio agio” ha ribadito Eubank jr. E ha aggiunto: “Cosa vorresti sapere Liam? Vuoi entrare sul personale, parlare dell’essere gay? Mi è stato detto che tradisci tua moglie. Preferisco essere gay piuttosto che un traditore”.

Poi, durante la tradizionale cerimonia del peso pre-match, Eubank Jr ha indossato la fascia arcobaleno.“Non discriminiamo… non ci alieniamo. Vogliamo che la boxe e lo sport nel loro insieme siano all-inclusive”, ha scritto Eubank Jr sui social postando la foto in cui indossa la fascia arcobaleno. Un post che ha fatto il pieno di “mi piace” e commenti a suo favore tra cui quello di Stonewall Group, l’associazione per i diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender del Regno Unito, che ha invitato il British Boxing Board (l’organo di governo della boxe professionistica nel Regno Unito) a agire contro Smith.

“I commenti omofobici, bifobici e transfobici non hanno posto nello sport. È fondamentale che le autorità sportive prendano sul serio casi come questo e chiariscano che la retorica anti-Lgbtq+ non sarà tollerata, intraprendendo azioni decise”, ha tuonato un portavoce di Stonewall UK a “The Independent UK.

Solo dopo il match sono arrivate le scuse di Smith. “Chiedo scusa a chiunque si sia offeso per quello che ho detto. Non sono omofobo in alcun modo, tutt’altro. Non sono quel tipo di uomo”. “Se qualcuno si è offeso, me ne scuso” ha detto il pugile.

È on line il nuovo sito internet del Centro Sportivo Italiano


Aria nuova

È on line il nuovo sito internet del Centro Sportivo Italiano: fresco, moderno e facile da navigare, si presenta con un originale design e una grafica chiara, in linea con le esigenze degli associati, delle società sportive e aperta ai tanti appassionati di ogni sport.

Anno nuovo, sito nuovo per il Centro Sportivo Italiano. Fresco, moderno e facile da navigare, è online sul web, con un originale design e una grafica chiara ed in linea con le esigenze degli associati, delle società sportive e aperta ai tanti appassionati di ogni disciplina sportiva. Interattivo ed ergonomico con inediti tag, banner e template; il portale www.centrosportivoitaliano.it si presenta al meglio su ogni dispositivo, ricco di contenuti, immagini e video.

Il nuovo sito mobile friendly è stato infatti progettato e sviluppato da Nexma per essere al passo delle nuove forme di interazione, su tutti i canali di contatto (social ed App) del Csi.
Più ampie anche le potenzialità informative, con uno spazio-agenzia #VitaCsi dedicato alle notizie ed alle storie del tessuto associativo territoriale. Sono 153 i comitati territoriali del CSI sparsi in tutte le regioni e le province italiane.
«L’Associazione compie un altro passo avanti nello sviluppo di una comunicazione, sia al suo interno, sia verso l’esterno, all’insegna del coinvolgimento – spiega in una nota il presidente nazionale Vittorio Bosio – Ci interessa molto la condivisione delle notizie, delle iniziative e delle progettualità che alimentano il Csi. Il nuovo sito intende essere appunto uno strumento in grado di migliorare la compartecipazione dei dirigenti e dei soci impegnati a far vivere il Csi nel nostro Paese».

Foto, video, partner sempre in risalto. Dal menù principale la voce sport apre a tutte le informazioni sulle numerose discipline sportive. Al suo interno possibile conoscere le notizie, i prossimi eventi, i documenti e le convenzioni. La centralità delle società sportive e del territorio, da sempre il valore aggiunto del Csi, avrà evidenza nella sezione #VitaCsi: una finestra sul mondo arancioblu, ove saranno raccontate le storie, gli eventi e le manifestazioni che si svolgono quotidianamente in tutta Italia, grazie all’impegno dei comitati territoriali e regionali Csi.

Nel menù servizi tutte le info dedicate alle società sportive: dalle assicurazioni alle agevolazioni incluse nell’affiliazione e nel tesseramento al Csi. Non mancano le sezioni dedicate ai progetti di welfare e di terzo settore, organizzati secondo alcuni tag che ne sintetizzano il principale ambito di azione. Le molte attività sportive, formative e sociali che il Csi realizza sul territorio sono infatti possibili anche grazie al finanziamento di progetti, nazionali ed europei.

Il primo cartellino bianco del calcio mondiale: estratto da un’arbitra portoghese per premiare il fairplay


Cartellino bianco

È apparso per la prima volta nel derby femminile tra Benfica e Sporting: durante il match una persona sugli spalti è stata colta da malore, così il personale medico di entrambe le squadre si è precipitato in soccorso riuscendo a mettere in sicurezza il tifoso.

L’arbitro estrae il cartellino bianco ed il pubblico applaude convinto: è una partita di calcio, anche se nessuno potrebbe pensarlo, visto che fino ad oggi gli unici cartellini conosciuti erano quelli gialli e rossi. Pur non sapendo assolutamente di cosa si tratti, gli spettatori del derby femminile di Lisbona tra Benfica e Sporting intuiscono che sia cosa buona e giusta e sottolineano il gesto del direttore di gara.

Ma che cosa è successo sabato scorso allo stadio da Luz e perché l’arbitro ha estratto il cartellino bianco? Ad un minuto dal termine del primo tempo del match valido per i quarti di finale della coppa nazionale, col Benfica in vantaggio per 3-0 sullo Sporting, una persona sugli spalti è stata colta da malore. Grande apprensione in campo e fuori, e gioco arrestato appena ci si è resi conto di quello che stava succedendo.

A quel punto il personale medico di entrambe le squadre si è precipitato in soccorso dello sfortunato tifoso, lasciando le rispettive panchine. Operazione portata termine con successo e quando gli staff sono ridiscesi sul terreno di gioco per tornare in panchina sono stati coperti da applausi scroscianti. È stato allora che l’arbitro della gara ha sorpreso tutti, estraendo un cartellino bianco mai visto prima nella storia del calcio a livello professionistico e mostrandolo ad entrambi i team sanitari.

Il pubblico ha capito che non si trattava di una sanzione, ma di una nota di merito ed ha aumentato il livello degli applausi. I cartellini bianchi infatti sono stati introdotti recentemente per fornire agli arbitri uno strumento con cui poter evidenziare i gesti di fairplay durante le partite: un’iniziativa per promuovere i valori etici nel calcio. Non è ancora una pratica comune, ma sarà qualcosa cui – auspicabilmente – dovremo abituarci. Per quanto riguarda la partita, il Benfica ha segnato altri due gol nel secondo tempo: il 5-0 finale lo ha qualificato alle semifinali di Coppa del Portogallo femminile.

 

Inaugurata a Genova l’Isola della Felicità, uno spazio accessibile con scivoli, giostre e giochi inclusivi


Per tutti

È stata inaugurata a Genova l’Isola della Felicità, uno spazio con scivoli, giostre e giochi inclusivi. Si tratta di un’area, completamente accessibile, dotata di un particolare arredo e materiale ludico, per garantire gli stimoli pedagogici necessari allo sviluppo del bambino, ponendo attenzione anche a tutte le disabilità.

«Oggi inauguriamo il recupero di un’area, nata con una vocazione aggregativa, ma mai di fatto utilizzata – spiega il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi – è sorto uno spazio dedicato ai bambini, anche con disabilità, con un occhio attento allo sviluppo dei sensi nella loro crescita attraverso il gioco e la socialità. Ringrazio i Rotary che hanno voluto aderire all’iniziativa ed in particolare la presidente Titti Farina del Rotary Genova Est per il grande impegno messo in questo progetto fortemente innovativo, che vorremmo esportare anche in altri quartieri della città. La nostra amministrazione sta portando avanti un piano di miglioramento delle aree gioco esistenti e la costruzione di nuove aree nel quadro del sostegno alle famiglie e della valorizzazione delle attività all’area aperta. Mettendo assieme i nostri sforzi con quelli di privati, associazioni e altri enti si possono raggiungere grandi risultati a servizio della nostra comunità».

I lavori di adeguamento dell’area sono stati realizzati dall’impresa Giustiniana srl, mentre il materiale ludico è stato sistemato e montato secondo il progetto approvato dalla Direzione Facility Management del Comune di Genova.

«Nel parco giochi inclusivo che salutiamo con grande gioia – ha commentato la presidente del Rotary Club Genova Est  Titti Farina – tutti i bambini devono poter giocare insieme. È questo il senso profondo del nostro Service. Uno spazio accessibile a tutti, dove non esistono barriere architettoniche o di “pensiero” ma dove, ponendo attenzione a tutte le disabilità e non, tutti i bambini e non solo quelli con problemi di mobilità, possano trovare il loro spazio di svago e di gioco anche con i così detti “normodotati”.
L’obiettivo del nostro service “L’isola della Felicità” – ha concluso Titti Farina – è quello di proporre giochi che possano far svolgere diversi tipi di attività ed interazioni sensoriali e sociali generando stimoli pedagogici necessari allo sviluppo dei bambini».

«Ringrazio il Rotary Genova Est, l’amministrazione comunale e tutti i soggetti che hanno contribuito a realizzare quest’opera inserita nel parco Dapelo di Pra’, una zona molto importante per tutti i nostri cittadini – afferma Guido Barbazza, presidente Municipio VII Ponente –. Si tratta di un parco molto bello caratterizzato fra le varie cose dall’assenza di cancelli e barriere, una vera e propria oasi per i praesi e per tutti i genovesi”.