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La salute mentale non si cura in carcere: Italia condannata dall’Europa


 

Il voto per il Quirinale domina le prime pagine dei giornali che segnalano la situazione di stallo per eleggere il presidente della Repubblica.

Questa mattina il nostro focus è su carcere e salute mentale. E più precisamente sulla condanna della Corte europea nei confronti dell’Italia per la violazione dell’articolo 3 della Convenzione per “trattamenti inumani e degradanti”.

Il caso riguarda la vicenda di un uomo detenuto con gravi problemi psichiatrici per il quale i tribunali nazionali e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo avevano ordinato il trasferimento in un centro dove potesse essere curato ma è stato trattenuto in carcere.

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Se dopo il Covid si alzano anche i venti di guerra in (est) Europa


 

Quante volte in questi due anni è stato ripetuto che la pandemia e la crisi che ne è scaturita è simile al dopoguerra. Verso l’orizzonte della fine di questa ondata e una probabile immunizzazione dell’Europa verso la prossima primavera-estate che trasformano il virus in endemico ecco che c’è già una nuova paura che aleggia, anzi è più di una paura. “Venti di guerra, borse in caduta” è la prima del Sole24Ore.

Al confine tra Ucraina e Russia si stanno mobilitando migliaia di truppe via terra che vedono uno scenario bellico potenzialmente disastroso perché la Nato ha iniziato le manovre per spostare i propri armamenti tra cui navi e caccia.

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Il lavoro non può essere l’alternanza tra vita e morte


 

Dopo Luana D’Orazio un’altra giovanissima vita persa in un luogo di lavoro. Lorenzo Parelli, 18 anni, non era però un operaio dell’azienda ma uno studente stagista che effettuava un tirocinio nel programma della cosiddetta alternanza scuola-lavoro. Il ragazzo era all’ultimo giorno del suo stage.

Da venerdì sera le organizzazioni studentesche hanno effettuato diverse proteste e flash mob in alcune città, ieri sera a Roma ci sono state tensioni al Pantheon. Nel mirino delle reti studentesche ci sono i Pcto: “Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento”, la versione aggiornata dell’alternanza scuola-lavoro. Si tratta di stage che prevedono 500 ore di lavoro svolto in azienda e 500 ore di presenza a scuola.

Questi strumenti dovrebbero servire per collegare i profili in uscita dagli istituti superiori – soprattutto quelli professionali – con gli imprenditori alla ricerca di giovani ragazzi da formare e poi da introdurre in azienda.

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Racket, usura e offensiva mafiosa: intervista a Luigi Cuomo, Sos Impresa


 

Bentornati sul Giornale radio sociale da Giuseppe Manzo.

Parliamo ancora di criminalità e mafie, manteniamo i fari accesi su un fenomeno che con la pandemia imperversa nel Paese sotto varie forme.

A Napoli siglato un accordo sicurezza, a Foggia a fuoco l’auto di un assessore del comune di Monte Sant’Angelo. E poi ancora racket, usura e le infiltrazioni per i fondi europei del Pnrr. Ne parliamo con Luigi Cuomo, presidente nazionale di Sos Impresa-Rete per la legalità.

Ascolta l’intervista.

Pensioni di invalidità civile: l’Inps ammette l’errore


 

Questa mattina le prime pagine dei giornali sono dedicate ancora alle ipotesi e alle proposte delle forze politiche per un nome comune da candidare al Quirinale e votarlo a larga maggioranza in Parlamento. Ma per questo scenario si è ancora piuttosto lontani.

Intanto arriva un aggiornamento sul fatto denunciato ieri dalle associazioni delle persone con disabilità rispetto alle pensioni di invalidità civile: la risposta dell’INPS all’Interpello della
FISH è stata molto rapida, rassicurando la Federazione di avere individuato e risolto la causa delle criticità che portavano a ricomprendere in Isee gli importi dovuti a titolo di maggiorazione sociale e di avere già avviato le procedure per rimediare alla situazione.

“Riceviamo con favore comunicazione da Inps – scrivono CoorDown, Uniamo e Favo –  che assicura di avere risolto tale criticità e che informa che l’Istituto procederà al ‘ricalcolo d’ufficio (entro circa 8 giorni) salvo la possibilità per il cittadino di presentare un nuovo Isee anche in modalità precompilata’. Le maggiorazioni delle pensioni non verranno quindi più computate nell’Isee. L’esito positivo è per noi motivo di soddisfazione ancor più per essere stati i primi ad evidenziare la stortura e a chiederne conto pubblicamente”.

Insomma l’errore c’era e ora devono rimediare, auspicando che questi assegni di invalidità vengano lasciati in pace per un po’. E bisogna tenere conto delle sofferenze sociali in corso a causa di una crisi che somiglia quella post-guerra in termini di disorientamento e ricostruzione.

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Quel periodico attacco alle pensioni di invalidità civile


 

Le prime pagine di questa mattina sono occupate dalle alchimie politiche per l’elezione del Presidente della Repubblica che si fa sempre più vicina e poi ovviamente dal Covid. In questo scenario tornano di nuovo a far notizia le pensione degli invalidi civili.

Lo scorso ottobre ci fu una vera e propria rivolta quando una circolare dell’Inps mise a rischio la possibilità per le persone con disabilità di entrare in progetti di inclusione lavorativa mantenendo l’assegno mensile: dovette arrivare un intervento diretto del ministro Orlando per eliminare la modifica.

Oggi le associazioni sono in rivolta di nuovo contro Inps e Agenzia delle entrate.

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Due anni dopo bisogna fare i conti con la “psicopandemia”


 

In questi due anni ci siamo occupati spesso delle conseguenze della pandemia sulla salute mentale. Tante volte sono arrivati allarmi per le chiusure e per lo stato di incertezza e ansie, oltre alla precarietà materiale, dovuto all’emergenza.

Proprio ieri parlavamo della “coreografia della violenza” coniata dallo psicoterapeuta Charmet sui casi di risse organizzate da giovanissimi in alcuni città.

Oggi un nuovo termine su cui riflettere è la “psicopandemia” con cui il presidente dell’Ordine degli psicologi David Lazzari snocciola i numeri di questa crisi.

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Crisi e questione giovanile: la “coreografia della violenza”


 

Mentre la corsa al Quirinale e la situazione Covid riempie le prime pagine dei quotidiani dall’ultimo weekend arrivano fatti di cronaca, anzi ritornano casi di cronaca come un anno fa. A Padova e a Torino centinaia di giovani si danno appuntamento per maxirisse sventate dalla polizia, un fenomeno che soprattutto al nord andò in scena in diverse città anche un anno fa.

Sabato scorso doveva essere uno scontro tra bande. A decine si sono dati appuntamento in Prato della Valle ma la polizia li ha preceduti e fermati prima che si potesse scatenare la rissa.

È di due feriti il bilancio di uno scontro tra due fazioni di giovanissimi alle porte di Torino, e, se non fosse stato per l’intervento dei carabinieri di Moncalieri, sarebbe avvenuta una vera e propria guerriglia.

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Quando FFP2 e merende dei volontari non sono più al sicuro


 

Nell’Italia con 2,5 milioni di positivo e tante attività frenate o bloccate da questa nuova ondata ci sono fatti di cronaca da cui analizzare la crisi sociale e non solo per il nostro Paese. Arrivano da Sud, precisamente da Napoli, due casi che non risparmiano più nemmeno il volontariato e le sedi dove si portano avanti progetti di inserimento sociale.

Nell’area orientale della città il Centro di riciclaggio creativo ‘Remida Napoli’ è stata oggetto di un furto da parte di ignoti. Sono stati sottratti un migliaio di mascherine FFP2 e diversi flaconi di detergenti. I delinquenti hanno anche svaligiato la dispensa del caffè e portato via le merende offerte ai partecipanti delle attività.

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Nelle scuole aumentano gli studenti con disabilità: bisogno di inclusione


 

In questa settimana si è parlato tanto di scuola, di riapertura e didattica a distanza in un dibattito-scontro che dura da ormai due anni con la pandemia. C’è un altro dato che parla di chi vive la scuola da un’altra condizione e da un altro punto di vista.

Nell’anno scolastico 2020-2021 sono in aumento gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane (+4 mila, il 3,6% degli iscritti). “Migliora la partecipazione alla didattica: scendono al 2,3% gli esclusi dalla didattica a distanza (DAD), contro il 23% dell’anno precedente – leggiamo su Redattore sociale. Nei periodi in cui se ne è fatto ricorso molti hanno partecipato in presenza con altri compagni (38%). Soddisfatto il 98% delle richieste di dispositivi per seguire le lezioni a distanza. Continua a crescere il numero di insegnanti per il sostegno – con un rapporto alunno-insegnante migliore di quello previsto dalla legge – ma uno su tre non ha una formazione specifica e il 20% viene assegnato in ritardo. Sono alcuni dei dati inseriti nel report dell’Istat “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità”.

Nella seconda metà di novembre 2021, la FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap aveva lanciato un sondaggio breve e anonimo per capire come fosse iniziato l’anno scolastico per le alunne e gli alunni con disabilità.

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